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Autore: LiliGaga45    17/05/2013    1 recensioni
Emily Rochefort vs Asuka Kazama
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Asuka Kazama, Emily Rochefort
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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                                                          Get Ready For The Next Battle Respirai profondamente e mi preparai per ciò che mi aspettava fuori dalla porta di quel camerino.Mi misi a pensare...a quando ero arrivata con la limousine di fronte alla Tekken Arena e sicura di me stessa...giorno dopo giorno ho fatto fuori tutti i combattenti che mi si sono parati innanzi.L'ultima era stata Zafina...la ricordai tutta sporca di fango e di vergogna per aver perso.Ma non mi importava...la compassione non sempre porta al successo ed io non ne avevo bisogno.Adesso mi trovavo lì...sola...in attesa che il mio Walpaper si potesse espandere per tutti i maxischermi di Tekken City affiancato dalla figura della mia rivale.Ebbene si! Asuka Kazama...era lei la mela che volevo addentare...era lei che dovevo sconfiggere oggi...era lei che tra pochi minuti avrei dovuto affrontare.All'improvviso fui distratta dal rumore della porta che si aprì di scatto facendomi sobbalzare. <>.Mi disse asciugandosi gli occhi nel suo fazzolettino di seta bianca. <>.Gli dissi rassicurandolo. All'improvviso ci abbracciammo tutti e due.Volevo bene a Sebastian...Non avevo mai trovato un servo che avesse così tanto cuore.Se un giorno cadremmo in rovina e  andremo a vivere nelle Baraccopoli...Sebastian farebbe di tutto pur di farmi sentire sempre una regina.Lo posso considerare il padre che non ho mai avuto da quando ho scoperto la lotta.Un Suono acuto mi annunciò che tra poco sarei entrata in scena.La tensione inizio a divorarmi,mi tremavano le mani e cominciai a sudare freddo.Andai al lavandino e buttai i miei capelli biondo platino in avanti per lavarli.Non mi importava se mi bagnavo...non mi importava neanche se Asuka Kazama come me era tutta sudata, io non mi sarei mostrata debole davanti a nessuno...figuriamoci tesa.Salutai Sebastian ma vidi che non andava via.Quando fà così vuol dire che deve dirmi qualcosa che mi ha tenuto nascosto. <> gli dissi. Lui alzò lo sguardo spaventato e disse:<>. <> risposi seccata. <> mi disse e scappò via. Ahi! Era meglio se non me lo diceva...così ne risentiva la mia autostima nell'averlo trattato male e di essere scappata di casa con la limousine per venire qui. <<14...13...12..11...10...9...>> gridava Kazuya Mishima dal Megafono.Stanotte me l'avrebbe pagata anche lui...che dopo averci sottratto i campi petroliferi aveva lasciato che mio padre lavorasse come uno schiavo : <<8...7...6...5...4>> "Preparati Asuka Sto Arrivando" <<3...2>> Mentre mi avvicinai alla porta sentì che mi tremavano le gambe ma non ci feci caso e proseguii.Mentre Kazuya Mishima gridava <<...1...>> abbassai la maniglia e aprì la porta.
All'improvviso l'aria esplose in una marea di fuochi d'Artificio che sembravano aver scatenato l'inferno sulla Tekken Arena,una recinzione posta al centro di una grossissima piattaforma e che stando ai requisiti di sistema era la più grande Arena che Tekken avesse mai messo a disposizione.Davanti a me vidi una marea di fan tutti con le mie magliette,i braccialetti "Rochefort" al polso, il taglio rasato con su scritto Tekkenlili e svariate sciarpe con la mia foto sorridente. Pensai che almeno i Mishima non erano taccagni...almeno qualcosa ai fan era stato dato.Mi irritò vedere persone con le medesime cose però con la faccia di Asuka e con su stampato il suo logo.L'arena era,all'esterno, divisa in quattro.Alla sinistra c'erano gli sconfitti,alla destra i fan,Davanti all'arena i miei parenti e conoscenti (nonchè personaggi sconfitti come Anna che tifavano per me) e dietro all'arena tutti i parenti e conoscenti di Asuka. La voce annunciò alla folla urlante :<>. A queste parole la folla esplose e sott'occhio vidi molti miei fan prendere a parolacce i fan avversari (alcuni stavano lottando con la sicurezza per prendersi a capelli).E poi lo vidi...era seduto al centro della fila intermedia degli spalti e mi guardava.Era il mio papà quello...e non lo avrei deluso per niente al mondo.Arrivai fino alla Tekken Arena quando mi accorsi che era troppo alta da raggiungere per me.Andai indietro e presi una rincorsa.A mezzo metro dall'arena spiccai un balzo e mi aggrappai alla rete che scalai fino ad entrare (con una capriola ben piazzata) nell'arena.Sentì qualcosa prendere fuoco dietro di me e quando mi girai notai che c'erano delle girandole luccicanti che recitavano a lettere cubitali EMILY ROCHEFORT.Davanti a me a svariati metri di distanza si fece largo Asuka.La vidi arrivare fino al centro dell'arena e ridere come una pazza.Ma cosa le saltava in mente? Ridere in un momento come questo? Mi girai e cercai lo sguardò di papà che mi colse con lo stupore sul volto.Successivamente vidi Asuka che camminava al lato destro dell'arena (dove vi erano i fan) e premette un bottone che alzò il pavimento davanti all'entrata dell'arena a forma di scala.Mi sentii arrossire ma non ci badai...non era l'entrata la parte interessante.
Quando Asuka entrò a sua volta ci trovammo faccia a faccia:<> mi disse.
La guardai con rabbia ed aggiunsi,con la mia solita vocina da bambina:<> gli urlai di rimando furiosa,mentre Kazuya Mishima urlava:<>.
Allo scoccare del gong ci precipitammo tutte e due per colpirci.Ma io ero astuta:Mi abbassai quando mi trovai vicino a lei e le feci uno sgambetto che però fù deviato con un salto e senza neanche rendermene conto Asuka mi piazzò un pugno sul naso.Vidi il sangue colare dappertuttoma non ci feci caso e mi affrettai a continuare.Mi stava per dare un'altro pugno ma stavolta lo deviai e feci una capriola con doppio calcio.Asuka riuscì a schivarli facilmente ma una volta con i piedi di nuovo a terra,girai su me stessa e le piazzai una stivalata nelle costole che la fece cadere a terra ansimante.Colsi l'occasione per colpirla con lo stivale mentre era a gattoni cercando di recuperare fiato.Asuka finì lunga distesa a terra e nemmeno il tempo di farla voltare che già il mio stivale premette con forza sul suo naso.Il sangue schizzò dappertutto,persino sul mio stivale.Vidi troppo tardi asuka premere un bottone blu che si trovava a mezzo metro da lei agli angoli dell'arena pentagonale.Il bottono recitava "FIRE".E infatti fiamme di vario tipo sbucarono dal pavimento bruciacchiandomi il vestito e ustionandomi la gamba sinistra.Il tempo di prendere fiato che le fiamme tornarono a farsi vive ma stavolta ero preparata.Mi gettai a capofitto verso ogni singolo angolo dell'arena fino a quando non vidi il bottone blu con su scritto "WATER".Premetti con forza col tacco e mi aspettai il getto d'acqua che spegnesse le fiamme.Ma il getto d'acqua non arrivò...o almeno non come speravo visto che si presento ai nostri occhi proprio uno tsunami che travolse me e asuka facendoci schiantare ,data la potenza dell'acqua,ai lati dell'arena.Mentre mi riprendevo vidi Asuka su di me che mi prese per i capelli e mi schiantò con la faccia vicino alla rete dell'arena.
<> disse gioiosamente.
<> e detto ciò schiacciai il pulsante posto sotto i miei piedi.All'improvviso un vento sferzante ci catapulto a distanza chilometrica.Mentre ruzzolavo su me stessa mi aggrappai alla rete per restare salda mentre vidi Asuka fare un capitombolo e atterrare dal lato opposto.Una volta dissipato il vento ci tornammo a squadrare.Una volta terminata la breve osservazione ci attaccammmo a vicenda.Io le diedi un pugno in bocca mentre lei mi dava un calcio negli stinchi,subito dopo mi abbassai per farle uno sgambetto (che non deviò stavolta) e la face cadere a terra dove con le braccia mi afferrò per gli stivali e caddi a mia volta.Mi rialzai subito e feci una capriola atterrando con una ginocchiata nel suo stomaco.Ma Asuka, ancora piena di energie mi prese il braccio e me lo iniziò a far girare fino a farmi sentire le ossa.Urlai di dolore e mi tolsi il peso dandole una tacchettata in faccia.Ma con orrore vidi che mentre si rialzava pigiava di nuovo il bottone dell'acqua.Lo tsunami che ne conseguì mi catapultò da un lato all'altro dell'arena , facendomi rimanere senza fiato.Mentre cercavo di riprendere fiato non vidi più Asuka.All'imprivviso però da dietro mi parve di udire una presenza.Mi girai e non trovai nessuno.Mentre mi voltavo vidi il pugno di Asuka arrivarmi dritto in faccia e sprofondai nell'oblio.
Vidi mio padre che mi accarezzava i riccioli dorati di quando avevo quattro anni mentre mi regalava una bicicletta,vidi quando a dodici anni un gruppo di rapinatori tentò di portarmi via dalla mia famiglia,vidi me stessa prendere a calci e pugni gli "uomini in nero" e ritornare da papà con la passione per la lotta,Ricordai lo schiaffo sonoro che si sentì nella sala da pranzo quando dissi a mio padre che sarei scappata,ricordai le mie urla quando trascinandomi su per le scale mi urlava contro dicendomi di chiudermi in stanza per sempre,ricordai come ero scappata dalla Limousine,come ero arrivata al Tekken,come Kazuya sottomise mio padre ai lavori forzati,mi ricordai di quando drogai Hwoarang per prendere il floppy con il suo schedario e le sue mosse,lo vidi al tappeto come Zafina il giorno successivo e come Asuka....Asuka...io...ero o non ero riuscita a sconfiggerla?Non ricordavo.Sapevo che però mio padre mi stava guardando.Sentii il frastuono del microfono del presentatore e una voce parlò...era Kazuya Mishima che diceva :<>.No! <> mi alzai e ripresi il combattimento contro Asuka.Pugno dopo calcio,calcio dopo pugno ripresi il ritmo di prima.Asuka,sempre con la sua solita energia sembrava cedere...Bene! Come avevo imparato per strada combattendo...bisognava pazientare...aspettare il momento e...Asuka mi stava per dare un pugno...
<> Urlai...mi feci indietro di quattro o cinque passi e mentre vidi Asuka avvicinarsi col pugno ruotai su me stessa e mentre lei mi arrivava davanti si vide piazzare il mio stivale nella tempia.
<>. <>. Queste furono le parole di Asuka Kazama mentre si allenava per l'ultima volta col padre.SI! era stata proprio una bella esperienza il fatto che dopo il match finale Kazuya Mishima mi aveva dato (oltre alla statuetta) anche il permesso di dominare su una determinata area a mio piacimento per sempre.E così mentre padre e figlia discutevano della vita, I camion della Rochefort Industries toglievano le tegole e l'insegna al "Dojo di famiglia"
  
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