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Autore: Bale    18/05/2013    1 recensioni
Il famoso scrittore Noah Gallagher (già protagonista della mia FF "Amori Sbagliati") si trova in un grave momento di crisi.
Non sa più chi è, non scrive più. Si sente solo e smarrito nel mondo.
L'unica persona che potrebbe risolvere tutti i suoi problemi si trova a Roma, ma lui non ha il coraggio di tornare da lei.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Trasloco







Olga Ranieri era riuscita finalmente a vendere la sua enorme villa in periferia per acquistare l’appartamento dei suoi sogni. Si trattava di un piccolo appartamento in centro, molto più comodo e adatto ad una sola persona.

Si guardò intorno con le lacrime agli occhi. In quella casa lasciava una parte di se stessa.

Molte emozioni l’avevano travolta quando viveva lì, per non parlare di Andrea.

Era andato spesso a trovarla e avevano fatto l’amore proprio nel suo letto.

Olga sospirò.

Era arrivato il momento di lasciarsi tutto alle spalle. Non poteva continuare a vivere nel passato.

Doveva andare avanti e soprattutto doveva lasciare in quella casa la sua corazza.

Per anni si era difesa da tutto e tutti mostrandosi indifferente e acida. Aveva pensato che non interessarsi alle cose le avrebbe impedito di starci male in futuro.

Uno stravagante giovane scrittore, però, poco tempo prima, le aveva fatto capire quanto fosse sbagliata la sua filosofia di vita.

Il modo in cui Olga viveva la sua vita era sbagliato. Lei semplicemente si rinchiudeva nel suo guscio e si rifiutava di vivere, di respirare i prati in fiore, di ascoltare gli uccellini cantare.

Vivere, invece, vuol dire cadere, sbagliare, sbattere il muso e farsi male. Vivere vuol dire rialzarsi dopo ogni brutta caduta, proprio come aveva fatto Noah.

Era difficile, e allo stesso tempo tanto triste, credere che un ragazzo così giovane avesse già sofferto così tanto.

Aveva vissuto un amore sbagliato, aveva perso suo figlio ancor prima di diventare padre.

Nel suo cuore lo era diventato nel momento esatto in cui Katherine gli aveva parlato della sua gravidanza, ma non aveva mai potuto conoscere quella creaturina che lei portava in grembo.

Olga sospirò ancora e andò verso la libreria.

Rimanevano soltanto pochi scaffali del soggiorno da svuotare e, attraversando il soggiorno pieno di scatoloni mezzi pieni, Olga sorrise.

Raggiunse il fondo dello scaffale e dalla mensola più alta prese un volume impolverato.

Era una prima edizione di “Nuvole e Caffè” autografata dall’autore.

Lei non lo aprì, non lesse la dedica.

Gli faceva sempre un po’ male pensare a Noah, come se tra di loro fosse rimasto qualcosa in sospeso. Il loro era un romanzo incompleto e chissà se prima o poi avrebbero trovato il coraggio di concluderlo.

Gettò il volume in uno scatolone vuoto, poi si sporse e ne prese un altro.

Era “Vita Amara”, l’ultimo romanzo scritto da Noah Gallagher prima della sua completa sparizione dal panorama letterario.

Olga passò una mano sulla copertina.

Lo aveva comprato, ma non lo aveva letto.

Le era bastato leggere l’anteprima, il manoscritto originale che lui le aveva mandato per chiedere il suo parere.

Sorrise e girò il libro.

Sul retro della copertina c’era una frase:

 

Si appartenevano, lo sapevano entrambi.

Era bastato uno sguardo, l’accenno di un sorriso.

Non sarebbero rimasti insieme a lungo. Erano una di quelle coppie che non possono stare insieme.

Loro avrebbero continuato ad amarsi a distanza, con il cuore perso nel dolore.

Avevano vissuto già troppi amori sbagliati, ora avrebbero vissuto un amore lontano”

 

Una lacrima le scivolò sul viso, ma Olga non l’asciugò.

Noah le mancava ogni giorno. Continuava a pensare a lui da mesi, ma non poteva correre tra le sue braccia.

Si appartenevano, era vero, ma non erano fatti per stare insieme. Lui aveva ragione.

Lasciò cadere anche il secondo volume nello scatolone vuoto. Atterrò con un tonfo su “Nuvole e Caffè”.

Lei rimase immobile per qualche istante, poi andò ad aprire un cassetto.

Estrasse lentamente una busta gialla conservata con cura.

Conteneva il manoscritto, quello che Noah le aveva inviato per posta accompagnato da una lettera.

Le aveva chiesto il permesso per la pubblicazione e le aveva chiesto una recensione. Lo aveva inviato prima a lei che al suo agente.

Olga sorrise e si lasciò sfuggire qualche altra lacrima.

Doveva rivederlo.

Aveva bisogno di sentire ancora il suo odore.




   
 
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