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Autore: slyfox18    18/05/2013    2 recensioni
“Draco,
so che dopo aver letto questa lettera mi odierai.
Devo andarmene.
Non puoi fermarmi.
Non cercarmi.
Innamorati ancora, sposati, fatti una famiglia.
Mi dispiace…
Addio Draco, ricordami…
H.”
«Oblivion»
Un nemico che si credeva sconfitto.
Un’amica che si credeva scomparsa.
Un odio che va avanti da secoli.
Un amore che non è mai finito.
Una vita da ricordare.
Un futuro da costruire.
Hanalis deve tornare ad Hogwarts!
Ma chi è Hanalis?
[Draco/nuovo personaggio (coppia principale)]
[Titolo modificato]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Blaise/Pansy, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le fleur de Lis'
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ALTROVE…

 

Nessuno sopravviveva se lui decideva di ucciderlo.
Nessuno, neanche uno.
Tranne te!
( “Harry Potter e la pietra filosofale” il film)

 
 
Needles-stack, Isola di Wight, coste occidentali.
 
«Sulfus!» un brivido di terrore corse lungo la schiena dell’uomo dal lungo mantello nero, mentre a passo svelto si dirigeva verso la grande sala principale.
«Mio signore…» disse inginocchiandosi ai piedi della figura seduta sul trono.
«Crucio!» esclamò la figura incappucciata e il povero Sulfus prese a contorcersi sul pavimento di marmo, urlando come una bestia al macello.
«Vi…vi prego…mi-mio Si-signore…» cercò di dire tra una fitta di dolore lancinante e l’altra. Sapeva di aver sbagliato, di aver fallito la missione e di aver tradito la fiducia che il potente Shiryu aveva riposto in lui, ma non voleva morire. Aggrappandosi alla vita con tutte le sue forze, l’uomo cercò di contrastare la maledizione. Un ghigno malefico si dipinse sul volto di Shiryu.
« Cerchi di ribellarti, Sulfus?»
«Vi…vi prego…mi-mio Si-signore…» rantolò ancora prima di ricominciare ad urlare e contorcersi sotto gli effetti di una seconda Cruciatus.
«Ti avevo detto che non ci sarebbero state seconde possibilità per te! Sai che mantengo sempre le mie promesse!» un’altra maledizione si abbatté sull’uomo riverso a terra, mentre le sue urla si diffondevano per tutto il castello.
Poi, all’improvviso, il dolore finì.
«Tuttavia, in questa banda di incompetenti che mi ritrovo come servitori, tu sei l’unico di cui mi possa fidare, mio caro Sulfus…»
«Vi…vi ringrazio…mi-mio Si-signore…» mugolò l’uomo cercando di rimettersi in ginocchio davanti al suo padrone.
«Non ringraziarmi troppo, avanzo di galera! Ti avevo detto di portarmi la piccola Holmes e non l’hai fatto! È senza poteri e senza memoria, razza di incapace, come diavolo hai fatto a fartela scappare? Come?» gli urlò contro Shiryu.
« Mi dispiace mio Signore, ma non era sola. Il ragazzo che era con lei è stato in grado di contrattaccare. Due dei miei uomini sono stati feriti…»
« Come sarebbe a dire contrattaccare?! Chi era?»
«Non l’ho riconosciuto mio signore…» mormorò Sulfus ben sapendo che quell’affermazione poteva costargli un’altra Cruciatus.
«Lo riconoscerò io, allora! – Shiryu fece una pausa giusto per dare il tempo a Sulfus di capire cosa avrebbe fatto – Legilimens!» urlò poi puntando la bacchetta contro la fronte dell’uomo.
Il volto di una ragazza dai grandi occhi dorati e i lunghi capelli neri, gli apparve improvvisamente davanti. Shiryu sogghignò, sapendo che quello doveva essere il momento in cui Sulfus aveva riconosciuto la piccola Holmes. La vide correre verso un grande portone di legno, sbucando da dietro una colonna. La vide gettarsi a terra, schivando un incantesimo, per poi rialzarsi e riprendere la sua corsa. Il volto del ragazzo che la difendeva strenuamente però, era offuscato, circondato da una nebbia che ne impediva l’identificazione.
«Maledizione! – pensò Shiryu – inutili esseri umani!» borbottò poi, intensificando la potenza dell’incantesimo, strappando un gemito al suo sottoposto.
La nebbia si diradò all’improvviso e Shiryu si trovò quasi a fissare due occhi grigi e freddi come il ghiaccio. Non gli fu difficile capire chi fosse il famoso difensore del suo Piccolo Fiore.
L’incantesimo che opprimeva la mente di Sulfus si dissolse, permettendo all’uomo di vedere l’espressione di soddisfazione dipinta sul volto del suo padrone.
«Molto bene! Molto bene! Non credevo di poter essere così fortunato…come dicono i babbani, quegli insulsi esseri, “due piccioni con una fava”!» disse l’essere, per poi scoppiare a ridere.
«Non capisco, mio signore…» Shiryu si voltò verso Sulfus, lanciandogli uno sguardo d’odio.
«È ovvio che non capisci, stolto! Tu, che sei solo un inutile essere umano, non puoi certo capire i piani di un essere superiore come me!»
«Chiedo umilmente perdono, mio signore…» mormorò Sulfus, ma il suo signore non sembrò sentirlo, animato dal fervore delle sue stesse parole.
«Ma, oggi mi sento di buon umore, mio fidato servitore, voglio renderti partecipe delle miei idee…» proseguì con un ghigno sul volto, che lo rendeva ancora più terrificante.
«Oh mio signore! Sono così onorato, non so come ringraziarvi. Un umile servo come me…»
«Basta! Taci! Mi chiedo come tu non sia riuscito a riconoscere il figlio di quel traditore di Lucius Malfoy! Quel piccolo impiccione! Come ha osato? Come ha osato portarmela via per la seconda volta?! Me la pagherà! Draco Malfoy me la pagherà! Lo schiaccerò! Lo schiaccerò e lo farò mentre quella maledetta di Hanalis starà a guardare! Poi, quando crederà di aver sofferto abbastanza, schiaccerò anche lei! Proprio come ho fatto con i suoi genitori e tutto il resto della sua famiglia!» e detto questo la sua risata, carica di rabbia e pazzia, si diffuse per tutto il castello.
 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

Sta cambiando fuori.
Arriva una tempesta Harry,
come l'ultima volta.
(“Harry Potter e l'ordine della fenice” il film)

 
 
Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, Scozia.
 
Hogwarts, da qualche giorno, era circondata da una coltre di nubi nere.
La vita all’interno della scuola di Magia e Stregoneria più famosa del Regno Unito, era drasticamente cambiata.
«Prima la Nebbia Nera, poi questa strana coltre di nubi…» pensava Minerva McGranit seduta nel suo ufficio mentre rileggeva i rapporti, che le aveva fornito Madama Chips, riguardo le condizioni di salute dei pazienti in quarantena. Dal giorno del ricovero della piccola Pike, le vittime erano salite a otto e le loro caratteristiche non erano cambiate: si trattava sempre di ragazze di Serpeverde.
Tra gli alunni ormai si respirava un clima di terrore e agitazione costante. Il ricordo della Seconda Guerra Magica aleggiava ancora sulle loro teste e la preside aveva dovuto ricorrere all’ultima soluzione possibile: la momentanea sospensione delle lezioni.
Gli alunni si aggiravano per la scuola con aria circospetta, guardandosi le spalle al minimo rumore e cercando di spostarsi sempre in gruppo, soprattutto i ragazzi di Serpeverde che cercavano di non lasciare mai sole le proprie compagne.
Terminando di leggere l’ultimo rapporto, Minerva sospirò affranta. Dopo aver ricostruito Hogwarts, al termine della guerra, le cose sembravano essersi sistemate, ma a quanto sembrava si trattava solo della quiete che precedeva la tempesta.
Un ticchettio proveniente dalla finestra, distrasse dai suoi pensieri la donna.
Alle sue spalle, appollaiato elegantemente sul davanzale, stava un grande gufo grigio che portava una pergamena legata alla zampa da un nastro verde. Non le servì altro per capire chi gliel’aveva inviata, il colore del nastro era abbastanza eloquente.
Si alzò agitata e con mani tremanti aprì la finestra, lasciando entrare l’animale che si poggiò sullo schienale della sedia, gonfiando il petto e alzando leggermente la zampa, come a volerle intimare di sbrigarsi.
«Quando i babbani dicono che gli animali assomigliano ai loro padroni, non sbagliano affatto!» borbottò tra se slegando la missiva, porgendo un biscotto al gufo, che si spostò in un angolo, in attesa di risposta.
La McGranit vi trovò poche righe scritte con una calligrafia allungata e leggermente spigolosa che le era particolarmente familiare.
 
Non mi dilungherò in inutili spiegazioni.
Non siamo sicuri che la posta non sia in qualche modo controllata.
Siamo stati attaccati, ma abbiamo trovato Hanalis.
Sta bene ma, come era ovvio, non ricorda nulla.
Non sembra aver preso male la notizia di essere una strega, ma è comunque scossa.
Vorremmo portarla ad Hogwarts.
Ho bisogno di avere la certezza che sia un luogo sicuro.
Le vittime della nebbia nera sono aumentate? Ci sono novità?
Attendiamo la sua risposta il  prima possibile.
D.L.M.
 
Un sorriso si dipinse sul volto della preside. Finalmente Hanalis sarebbe tornata ad Hogwarts e avrebbe recuperato la sua vita.
Rileggendo la lettera, lo sguardo le si addolcì notando come Malfoy si fosse lasciato scappare quel “ho” invece dell’ “abbiamo”. Aveva sempre saputo che il forte legame che univa quei due ragazzi non si sarebbe mai spezzato, come aveva sempre saputo che l’unica in grado di tirare fuori l’umanità del giovane Malfoy era sempre stata Hanalis.
Il desiderio di vedere quella che era stata una delle sue alunne predilette era davvero forte, ma purtroppo, in quel momento la scuola non era sicura, non per lei.
«Cosa succede Minerva? Ti vedo preoccupata, c’è stata un’altra vittima?» dal suo quadro, appeso in mezzo a quelli degli altri presidi, Albus Silente aveva osservato attentamente la scena, preoccupato per lo stato d’animo dell’amica, nuovamente alle prese con qualcosa di malvagio.
«Il signor Malfoy e il signor Potter hanno trovato Hanalis, Albus…» rispose con tono grave la donna, alzando lo sguardo verso il ritratto e destando l’attenzione anche di Severus Piton.
«Non vorranno farla venire qui, mi auguro!» esclamò Severus. Erano in pochi a saperlo, ma la piccola Holmes era, dopo Draco, la sua allieva preferita e non avrebbe mai accettato che qualcuno le facesse del male. L’avrebbe impedito anche dopo morto.
«Il signor Malfoy era di questo avviso, Severus, ma prima vuole essere sicuro che per lei non ci siano pericoli…»
« Non possiamo lasciare che la portino qui, almeno non fino a Samhain…»
« Credi che non lo sappia Severus?!» se da vivo Severus Piton era indisponente, da morto era decisamente insopportabile. Lì accanto, Silente sorrideva del piccolo battibecco dei due ex-colleghi.
« Per favore, per favore Severus. Sono sicuro che Minerva non aveva alcuna intenzione…»
« Esattamente Albus! Non avevo alcuna intenzione!  Cosa credi, Severus, che dopo anni e anni di insegnamento non sia nemmeno in grado di proteggere i miei alunni?!?» esclamò la McGranit interrompendo bruscamente Silente, per poi rivolgere uno sguardo di rabbia a Piton.
Silente sospirò, stava accadendo quello che per anni aveva temuto. Quando era stato il momento, quando aveva capito che la sua vita sarebbe giunta al termine, aveva deciso che fosse Minerva a prendere il suo posto. Sapeva che lei, sia in tempo di pace che in tempo di guerra, sarebbe stata in grado di mandare avanti la scuola con giudizio e sangue freddo. In quel momento però, dopo che il numero delle vittime della Nebbia Nera era raddoppiato e quella strana coltre di nubi non accennava a volersene andare, Minerva sembrava aver perso tutto il suo sangue freddo.
«Minerva, Severus! – disse con tono leggermente più alto, per oltrepassare le loro voci – per favore, non è questo il momento di discutere tra noi. Sono sicuro che Minerva non intendeva far venire qui la signorina Holmes, Severus; come sono sicuro che Severus non intendeva sminuire in alcun modo il tuo operato, Minerva…» i due si guardarono ed entrambi abbassarono lo sguardo, consapevoli di aver superato il limite e di essersi comportati in maniera poco adeguata.
«Tuttavia, sono convinto che la signorina Holmes debba tornare ad Hogwarts e che lo debba fare il prima possibile. Solo se tornerà qui potrà recuperare i suoi poteri e iniziare il cammino per riavere anche i suoi ricordi…»
«Ma, Albus, la Nebbia Nera la attaccherà…sai bene anche tu cosa vuol dire…»
«Ne sono pienamente consapevole, Minerva. Ma sai bene anche tu che se non riusciamo a fare qualcosa finiremo col perdere tutti i nostri alunni…la Nebbia Nera colpisce uno studente a settimana e chiunque si avvicini alla coltre di nubi finisce con l’esserne risucchiato…»
«Non abbiamo alternative…» fu solo un mormorio, ma Silente lo sentì.
« Purtroppo no, Severus. Minerva, avvisa il signor Potter e il signor Malfoy che in questo momento Hogwarts non è un posto sicuro per la signorina Holmes, ma che tuttavia è necessario, affinchè recuperi i suoi poteri, che faccia rientro qui la sera di Samhain. Solo ed esclusivamente la sera di Samhain. Parteciperanno ai festeggiamenti della scuola e, quando sarà il momento, sbloccheremo il sigillo dei suoi poteri…solo lei può fermare queste aggressioni…»
Sospirando sconsolata, Minerva tornò a sedersi alla scrivania, lanciando uno sguardo al gufo grigio, ancora appollaiato in attesa.
Era consapevole che non c’erano alternative e quello che stava per comunicare ai suoi due ex alunni avrebbe complicato le cose. E non poco.
 
 
 
 
 
 
NOTE:
 
In questo capitolo non ci sono particolari annotazioni :)
Ne approfitto per ricordare le date di 
pubblicazione, ovvero 8, 18 e 28 di ogni mese!
Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate di questo capitolo, ma anche della storia in generale!
Ringrazio ancora chi legge e recensisce e chi ha messo la mia storia tra le preferite, le ricordate e le seguite :)
Come sempre: per dubbi e perplessità…sono qua! :P

Al prossimo capitolo!
Slyfox18
   
 
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