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Autore: RoxyDowney    18/05/2013    2 recensioni
Robert Downey Jr. lascia la sua vita apparentemente perfetta per seguire il suo cuore. Co-protagonista Gwyneth Paltrow. L'alchimia tra i due si scopre non solo sul grande schermo.
Genere: Erotico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Si svegliò sentendo scorrere sui suoi addominali la mano di Gwyneth che lo accarezzava lentamente, aprì gli occhi e la vide sorridergli
-Ehy che ci fai già sveg...
Gwyneth allungò la mano e posò le dita sulle labbra di Robert
-Non dire niente...
Sussurrò piano mentre alzando il lenzuolo scivolava sdraiandosi sopra di lui, accarezzò il suo viso, lo baciò sulle labbra per poi scendere lungo il suo corpo, Robert sorpreso e stordito dal sonno ebbe bisogno di qualche secondo per rendersi conto che non si trattava di un sogno e ne ebbe conferma quando Gwyneth lo fece sollevare per togliergli la maglietta che indossava. Guardò fuori dalla finestra, vide che ancora non stava albeggiando ma il cielo era di una tonalità di blu più chiara. L’abbracciò non appena fu libero dalla maglietta appoggiando il viso sul seno di lei ancora coperto dalla maglia che indossava quella sera, infilò le mani sotto quel tessuto per sentire il calore della sua pelle e lei sospirò al contatto delle mani sulla schiena, Robert alzò lo sguardò e l’aiutò a liberarsi a sua volta di quegli inutili vestiti, voleva stringerla a se e sentire il calore del suo corpo perfetto su di lui ma Gwyneth senza parlare lo spinse piano all’indietro facendolo sdraiare di nuovo. Il respiro di Robert si fece appena più affannato quando lei iniziò a coprire il suo corpo con dei baci leggeri e piccoli morsi scendendo lentamente mentre con le mani percorreva i fianchi raggiungendo l’elastico dei pantaloni che indossava ancora, accarezzandone il contorno rendendo quel momento ancora più eccitante per Robert se mai fosse stato possibile. Robert le prese le mani e le intrecciò alle sue cercando di sedersi per accorciare la distanza da lei, sentiva il bisogno impellente di baciare le sue labbra e stringerla a se ma Gwyneth aveva un disegno nella sua mente, ciò che aveva sognato e che, l’aveva svegliata quella notte. Non era disposta a rinunciarvi.
-Gwyn ti prego vieni qui...
Lei sorrise ma non disse nulla, prese dalla vita il pantalone ed iniziò a sfilarlo lentamente, un po’ a fatica finchè Robert con un sospiro sollevò il bacino permettendole di sfilarli e di ammirarlo libero da ogni velo, lui la guardò mentre scendeva dal fondo del letto per togliersi ogni indumento. Gwyneth non perse il contatto visivo con lui nemmeno un istante, finchè risalì sul letto gattonando verso di lui
-Vieni qui amore mio...
Si fermò poco sopra le ginocchia guardandolo negli occhi, guardando poi il suo corpo e di nuovo i suoi occhi con un sorriso malizioso di chi ha già deciso. Robert iniziò a ridere e si coprì il viso con le mani leggermente in imbarazzo per quegli sguardi a cui non era abituato, si chiese dove aveva nascosto tutta questa audacia quella piccola peste finora, poi percorse il loro amarsi nella sua mente, avevano dovuto sempre “rubare” il loro tempo, ed in quelle occasioni in cui il tempo non era dalla loro parte lui non le aveva mai lasciato decidere così liberamente perchè adorava prendersi cura di lei e non certo per egoismo.
Sentì il respiro caldo di lei sulla sua pelle, capendo solo in quell'istante le sue intenzioni. Gwyneth gli tolse il fiato, quel piacere tanto intenso ed improvviso lo fece impazzire. La guardò ed era certo di averla vista sorridere fiera di se stessa per averlo colto alla sprovvista ed essere riuscita nel suo intento senza lasciarsi distrarre dalle richieste di Rob. Giocò con lui godendosi quel momento, sentendo quei piccoli gemiti e quei sospiri come suppliche. Robert tenne gli occhi chiusi, sapeva bene che non avrebbe resistito nel vederla così, il suo desiderio sarebbe stato incontenibile e non era ciò che voleva, non prima di averle dato se stesso, non prima di aver condiviso con lei il suo piacere. Gwyneth senza avviso si unì a Robert che spalancò gli occhi ritrovando gli occhi di lei ad un passo dai suoi. Baciò quelle labbra che l’avevano desiderato tanto da regalargli quel momento di piacere inaspettato, continuando ad amarla lentamente senza dir nulla, guardandola solo negli occhi e vedendo in essi il piacere che le stava donando. Fu lei a prendere il sopravvento quando i primi raggi di sole iniziarono ad entrare nella stanza rendendo quella danza inarrestabile portando entrambi al piacere più intenso. Si lasciò cadere su Robert che l’accolse stringendola a se baciandole il viso, le labbra, gli occhi
-Oh tesoro mio...
-Ti amo Robert.
Restarono uniti in quell’abbraccio dormendo così per qualche ora. Gwyneth aprì gli occhi e lo vide già sveglio fissare il soffitto mentre le accarezzava la schiena con un tocco leggero e vellutato
-A cosa pensi?
Robert torse la testa nella direzione della sua spalla dove il viso di lei lo stava guardando
-Buongiorno... pensavo... pensavo a noi.
-A cosa in particolare?
-Voglio dire a Susan di noi...
Gwyneth spalancò gli occhi e Robert intuì la sua sorpresa e anticipò ogni domanda
-Tra poco nascerà questo bambino, bambina... io... voglio esserci... ma lei, deve sapere ed accettare che se ci sono io nella vita del piccolo, ci sarai anche tu... ed anche Apple e Moses...
-Robert quello è un sogno ad occhi aperti... come pensi possa accettare la mia presenza? dopo tutti i suoi sospetti di questi anni... magari pensa che questo figlio vi faccia avvicinare di nuovo...
-Forse hai ragione... ma se glie ne parlassi... tu saresti daccordo?
-Se le parlassi di noi intendi?
-Sì...
-Temo che queste indiscrezioni possano giungere a Chris e che questo possa cambiare la situazione che si sta delineando tra noi... con i bambini...
-E se, le dicessi che ci stiamo frequentando da... da quando ti ho accompagnata a Londra a prendere i bambini?
Gwyneth lo guardò e sorrise
-Potrebbe essere una buona via di mezzo?
-Sì, potrebbe... decisamente... Robert?
-Dimmi...
-Se le cose con Susan non dovessero andare come vorresti... non prendertela con lei ok? ...è incinta e sta vivendo tutto questo da sola... quello che le vuoi dire potrebbe ferirla capisci?
Robert annuì
-Oggi pomeriggio torno da lei, prima di parlarle cercherò di capire come si sente e quali sono le sue intenzioni ok?
-Perfetto... Per noi non cambierebbe nulla se dovessimo stare ancora qualche mese senza... uscire allo scoperto...
-Sei proprio un tesoro...
-No, non lo sono... sono solo una persona normale che capisce come ci si può sentire in certi momenti... e non voglio che la nostra felicità la faccia stare male...non mentre quel bambino è dentro di lei... è un anima pura a cui non devono arrivare negatività...
Robert annuì...
Restarono a letto a parlare del loro futuro per buona parte della mattinata, sembrava che nessuno dei due sentisse il bisogno di alzarsi, tutto ciò di cui sentivano il bisogno era restare vicini.

Susan -Robert, che ci fai qui? non pensavo di vederti così presto...
Robert accennò ad un sorriso e si mise seduto sul divano di fronte a quello in cui lei stava seduta
-Passavo qui vicino e ho pensato di chiederti se hai bisogno di qualcosa...
Susan sorrise, l’espressione di Robert lasciava trasparire che era preoccupato per lei...
-Non ho bisogno di nulla e tu? come stai?
Robert notò subito che Susan sembrava stare bene ma il suo viso era segnato, affaticato, solo il suo umore era migliorato rispetto al giorno precedente, sicuramente il non avere più quel peso di dovergli dire del bambino la faceva sentire meglio
-Stò... stò bene, devi perdonarmi per ieri, ero sotto shock... non ti ho nemmeno chiesto nulla... mi sono sentito un idiota quando me ne sono reso conto stamane... devi scusarmi.
-Non dire sciocchezze, io non ho parlato per non so quante ore prima di riprendermi e rendermi conto di cosa stava accadendo. Piuttosto hai degli impegni ora?
-Ora? no... nessun impegno, stavo rientrando a casa perchè?
-Se ti fa piacere potresti venire con me dal medico, ho un controllo proprio tra un ora... Possiamo chiedergli di fare un ecografia supplementare così potresti vederlo...
-Wow sì... certo mi farebbe davvero piacere...
-Allora mi preparo... mi aspetti qui?
-Certo...
Vide Susan alzarsi lentamente dal divano appoggiando entrambe le mani per far leva e solo allora vide effettivamente la rotondità del suo ventre dar forma ad una maglia ampia. Rimase li seduto a pensare a come tutto ciò fosse inaspettato e cercò di capire come era meglio intavolare quel discorso con lei. Decise di non farla agitare prima del controllo medico, avrebbero parlato al loro rientro. Si perse con lo sguardo e con i pensieri nel blu dell’oceano, non riusciva a definire quelle sensazioni dentro di se...
-Sono pronta, possiamo andare quando vuoi.
Robert si voltò verso di lei e la vide accanto alla porta pronta per uscire, si alzò e la raggiunse sentendosi vagamente agitato.
La sala d’attesa dello studio medico era vuota, una leggera musica di sottofondo ed un aroma che non seppe decifrare erano diffusi nell’ambiente, l’arredamento dai colori pastello e la luce solo naturale rendevano quell’angolo molto accogliente e rilassante. L’assistente del medico salutò Susan che si mise seduta, Robert la seguì sentendosi un perfetto estraneo in quel mondo tutto al femminile. Passarono solo pochi minuti che sentirono la porta aprirsi e videro il medico accompagnare alla porta una donna salutandola.
S-Ciao Dafne, tutto bene?
D-Susan! sei sempre puntale! Tutto bene grazie... Oh... hai portato anche il papà oggi! Bene! Prego accomodatevi... sono subito da voi.
Robert seguì Susan all’interno dello studio medico e restò in piedi osservando quell’ambiente cercando di apparire meno agitato di quanto si sentisse. Il medico li raggiunse con una cartellina in mano, la posò sul tavolo e si presentò a lui. Era una donna sulla cinquantina, cordiale, dallo sguardo sincero. La osservò a lungo mentre parlava con Susan degli esami che le aveva prescritto di cui lei aveva portato gli esiti, quella donna avrebbe fatto nascere suo figlio...
D-Bene, le analisi che ti ho prescritto vanno meglio... la cura che stai facendo ti da disturbi?
S-No... va tutto molto meglio...non mi sembra vero di non stare così male!
D-Questo bambino non sapeva più cosa fare per farti capire che aveva bisogno delle tue attenzioni, ora che gli diamo ciò di cui ha bisogno per crescere fa stare meglio anche te. C’è altro di cui volevi parlarmi?
S-Volevo chiederti se era possibile fare un ecografia supplementare per... il papà
D-Ma certo! Te l’avrei proposta tra poco... venite accomodiamoci di la.
Robert le seguì ed entrarono in una stanza buia, l’unica luce era quella che entrava nella stanza dalla porta da cui erano entrati e quella dello schermo di un pc acceso accando ad un lettino dove Susan si sdraiò sollevando la maglia fin sotto al seno, il medico disse a Robert dove poteva mettersi e poi andò a chiudere la porta spiegando a Robert che al buio le immagini risultavano più visibili. Inaspettatamente Susan gli prese la mano, lui la guardò e le sorrise in attesa che la dottoressa avviasse il pc inserendo i dati di Susan. La vide spruzzare del gel sull’addome di Susan e con un sensore spalmarlo. Vide quella pancia piccola ma tonda, illuminata da quella luce pareva ancora più grande, si sentiva agitatissimo, è vero aveva già un figlio ma quando Deb era incinta di Indio lui non l’aveva mai accompagnata dal medico, riflettè sul suo comportamento di quei tempi... ora era una persona diversa... migliore.
D-Mr. Downey... ecco... questo è il suo bambino.
Robert trasalì dai suoi pensieri e guardò lo schermo che mostrava i lineamenti di quel bambino, non riusciva a distogliere lo sguardo dallo schermo mentre la dottoressa gli indicava cosa stavano vedendo quando le immagini mostravano cose che non riusciva a riconoscere
D-E questo è il suo cuoricino.
Poco dopo la stanza fu invasa da un suono veloce e forte, strinse senza rendersene conto la mano di Susan nell’udire quel suono... il loro bambino... pensò e una lacrima gli segnò il viso, si affrettò ad asciugarla con la mano libera e continuò a guardare le immagini con gli occhi lucidi.
D-Avete deciso? volete sapere il sesso del bambino?
S-...Non ne abbiamo parlato... Robert?
R-Se non vuoi saperlo non ce lo facciamo dire... La scelta è tua.
S-La scelta è nostra. Tu vorresti saperlo?
R-Sì...
S-Anche io volevo saperlo, ma l’ultima volta non si è visto...
D-Bene allora vediamo...
Robert e Susan restarono con lo sguardo fisso sullo schermo, cercavano di vedere...capire...
D-Ci siamo. Lo vedete?
Robert guardò lo schermo e non riusciva a capire a cosa si riferisse, poi guardò Susan e anche il suo sguardo era smarrito, fu lei a chiedere
S-Dafne dove? non capisco...
Il medico tracciò il contorno sul monitor con una penna
D-E’ un maschietto... vedete?
Ora che aveva tracciato il contorno sia Robert che Susan riuscirono a vedere. La dottoressa si alzò dalla sua postazione, passò a Susan una scatola di salviettine ed andò nello studio a trascrivere i dati sulla cartella, la porta aperta fece tornare nella stanza un po’ di luce. Susan si asciugò dal gel dell’ecografo e guardò Robert sorridendo mentre si sedeva sul lettino
-Bello vero?
-Fantastico!
Pronunciò quella parola con un filo di voce rotta dall’emozione, le diede un bacio sulle labbra e si avvicinò abbracciandola forte. Susan non si mosse, era sconvolta da quella reazione, non lo sentiva così vicino da tanto, tanto tempo e sentì riaffiorare i sentimenti che provava per lui. Questo la turbò un po’ ma non mise fine a quell’abbraccio finchè non fu lui ad allontanarsi da lei.
Raggiunsero il medico che indicò a Susan in che data fissare il nuovo controllo, la salutarono e ripresero la strada di casa.
-E’...è pazzesco! l’hai sentito come batteva forte?
Susan sorrise, lei quel dolce suono l’aveva sentito anche durante l’altra visita ed era rimasta senza fiato... quindi capiva bene l’emozione che stava vivendo Robert.
-Sì... Incredibile... avremo un maschietto...Dovremo cominciare a pensare al nome...
-Vero... è una scelta importante...
Per tutto il tragitto tra lo studio medico e casa parlano dei vari possibili nomi, in alcune occasioni scoppiarono entrambi a ridere, finchè arrivarono a casa e il silenzio scese tra loro. Robert scese dall’auto con lei, ed entrarono in casa insieme, Susan posò la cartellina con i documenti e si mise a sedere sul divano, Robert si lasciò cadere sulla poltrona vicina a lei.
-Robert, dovremo decidere come comportarci... cosa dire...
Robert annuì, era esatto. Quella era sicuramente la prima cosa da decidere e fare...
-Lo so... Ma... non so che fare... Sia chiaro voglio esserci, assolutamente, ma la nostra situazione è...
-Un po’ diversa da come dovrebbe essere...Ma noi siamo sempre noi...
-Diversa... esatto...
Robert abbassò lo sguardo e non aggiunse altro, avrebbe dovuto dirle di Lui e Gwyneth? o era meglio lasciare che le cose accadessero in modo casuale senza turbarla?
-Robert, ti vedi con qualcuno?

   
 
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