Note dell'autore: Eccovi il secondo
capitolo, sono riuscita ad aggiornare abbastanza presto come vedete, spero che
vi piaccia, perdonate eventuali errori di ortografia, punteggiatura e chi ne ha
più ne metta. J
Disclaimer: Doctor Who
e tutti i suoi personaggi non sono di mia proprietà (purtroppo), tutti i
diritti sono dei legittimi proprietari, il mio è solo un divertimento.
Capitolo II
Salveremo il Mondo
Donna brillantemente era riuscita ad arrivare, dove lui
voleva, non ci voleva molto ormai per ottenere il suo
scopo, si voltò verso la sala di comando vedendo Rose seduta osservando
attentamente quello che c'era attorno a lei.
Doveva pensare in fretta e agire, deve
fare in modo di riprendere il Tardis e far tornare Donna sulla terra.
Si passò le mani nei capelli
guardandosi attorno nervoso, Martha avrebbe continuato a tener occupato l'Unit,
ma lui doveva muoversi non avevano molto tempo. Avevano una sola possibilità
"Rimani un attimo in linea" disse, mise il
telefono in tasca e si avvicinò a Rose.
"Hai qualche idea per fermarli?" Chiese la
biondina preoccupata.
"Più o meno" rispose prendendola per mano e
portandola con sé dentro l'ufficio.
"Dottore?" chiese lei non capendo, il Dottore
guardò nuovamente fuori dall'ufficio assicurandosi che Martha non li
avrebbe disturbato.
"Dottore, Donna è lì da sola, devi riportarla sulla
Terra" aggiunse Rose cercando di farlo concentrare, quello che la ragazza
non sapeva era che lui era molto concentrato in quel momento.
"Tranquilla, Donna è dove
volevo che fosse" rispose con calma.
"Faceva parte del tuo piano?" chiese sorpresa, il Dottore si voltò a guardarla, amava
stupirla, le fece l'occhiolino sorridendo.
"Ho bisogno che tu vada in un posto" iniziò a
dirle, prendendola per le braccia.
"Scordatelo non tornerò a casa" rispose.
"Oh mi dispiace Rose Tyler stavolta, non tornerai da
Jackie" continuò lui sorridendo.
"Quindi, il tuo piano?" chiese
confusa.
"Devo tener d'occhio quello che sta succedendo qui,
e capire cosa c'è nella fabbrica tanto da interessare i Sontarans" rispose
guardando nuovamente fuori l'ufficio, si fermò un attimo, smise di sorridere, deglutì
per poi voltarsi nuovamente verso Rose guardandola con attenzione.
"Che c'è?" chiese preoccupata dal suo sguardo.
"Devi fare una cosa per me" disse con dolcezza
prendendola per le spalle.
"Cosa?" continuò a chiedere
"Devi tornare all'Accademia Rattigan" continuò
sempre con calma, lei acconsentì annuendo.
"Non ho molto tempo di spiegartelo" iniziò a
parlare preoccupato, la guardò indeciso sul da farsi, sapeva quanto per lei
poteva essere doloroso e fastidioso, ma era l'unico modo per farlo, in modo chiaro e veloce.
"Ti mostrerò cosa fare … se vuoi" disse un po’
indeciso.
"Dottore, qualunque cosa tu debba fare, falla, non
perdiamo altro tempo" lo invogliò con decisione.
"Può esser ancora doloroso per te" continuò preoccupato.
"Dottore, non abbiamo altro tempo" continuò a
insistere.
Il Dottore si avvicinò di più accarezzandole le tempie
con le dita, trasmettendo più chiaro possibile quello che doveva fare una volta
all'Accademia.
Riusciva a percepire lo sforzo di Rose di restare lucida,
nonostante il piccolo dolore che quell'afflusso di informazioni
stavano causando alla sua mente ancora provata dalla violenza del Maestro.
Alla fine Rose sospirò pesantemente e si aggrappò alle
braccia del Dottore che prontamente la strinse.
"Sto bene, sto bene" si affrettò di dire per
tranquillizzarlo.
"Sta attenta, d'accordo?" si raccomandò e le
diede un piccolo bacio sulla fronte.
"Anche tu Dottore, fa attenzione" disse
sorridendogli dolcemente.
"Mi farò accompagnare da Ross per farti stare più
tranquillo" continuò ancora sciogliendosi dal suo abbraccio. Il Dottore le
sorrise un ultima volta per poi uscire dall'ufficio seguito da lei, sperando
che davvero tutto sarebbe andato a posto.
Rose e Ross arrivrono all'Accademia usando lo stesso taxi
di prima, per evitare problemi con l'Atmos, ormai fuori controllo.
Si sentiva un po’ nervosa e agitata aveva davanti a sé un
gran lavoro da fare, e sperava di non combinare qualche danno o altro,
soprattutto perché il Dottore credeva fermamente in lei.
"Lei e il Dottore vi trovate
spesso in queste situazioni?" chiese il ragazzo scendendo dal veicolo.
"Sei dell'Unit dovresti essere informato sul
Dottore" rispose Rose con calma.
"Sono solo un soldato, signora" rispose
"Preferirei che mi chiamassi Rose e mi dessi del
tu" continuò sorridendo. Avvicinandosi alle scalinate notarono che la
porta era aperta, prontamente Ross prese la pistola e si mise davanti a Rose.
"Resta dietro di me" la invitò facendosi avanti
con calma, guardandosi attorno con circospezione, mentre si avvicinavano alla
porta.
"Preferirei mettessi via quella cosa", disse
piano la biondina, indicando l'arma che il ragazzo impugnava.
"Ci potrebbe salvare la vita" rispose
sorridendole.
In silenzio i due entrarono all'Accademia, sembrava non
c'era più nessuno in quel posto, tutto era stato abbandonato. Senza avviso,
Rose superò il soldato fermandosi proprio davanti al laboratorio.
"Sembra che non ci sia più nessuno" aggiunse il
ragazzo abbassando l'arma, Rose però lo zittì sentendo qualcuno lamentarsi.
"Sembra venire da là" disse indicando la direzione
verso l'ufficio di Luke, prese quella direzione.
"Hai mai pensato che potrebbe essere una
trappola?" chiese il ragazzo seguendola.
"Non sarebbe la prima volta, credimi" rispose
continuando a camminare tranquilla.
Sulla soglia dell'ufficio, Rose riuscì a veder il giovane
genio rannicchiato nel teletrasporto mentre piangeva.
"Luke" disse avvicinandosi, il ragazzo alzò di
scatto la testa e non appena le vide si alzò di colpo impugnando una pistola.
"Nessuno deve sapere cosa ho fatto, non è colpa
mia" disse con voce tremante facendosi avanti.
"In nome dell'Unit, gli ordino di mettere giù
quell'arma, signore" si fece avanti Ross puntandogli contro la sua
pistola.
"Nessuno deve sapere cosa è successo" continuò
il ragazzo con le mani che tremavano.
"Ho detto di non muoversi" disse di rimando Ross. Rose si mise davanti al soldato con spavalderia.
"Calmo Luke, non siamo qui per questo" disse
con calma la biondina, mentre il ragazzo impugnava la pistola.
"Non avvicinarti a lui, è pericoloso" tentò di
fermarla.
"No, è solo molto spaventato" continuò con calma
fissando negli occhi Luke.
"Lo so che i Sontaran ti hanno usato, ma non siamo
qui per questo" continuò accennando un piccolo sorriso, fece qualche passo
in avanti.
"Loro mi hanno mentito" disse tremando ancora
di più, Rose si avvicinò ancora e mise la mano sulla canna della pistola.
"Se vuoi riparare ai tuoi errori, allora questa non
ti serve" disse facendola abbassare l'arma.
"Che cosa intendi?" chiese ancora un po’
confuso.
"Noi salveremo il Mondo" disse sorridendo.
Fine
II Capitolo
Note finali: Non vi
prometto di aggiornare la prossima settimana, spero di si,
anche perché avete aspettato fin troppo per questa mia quarta stagione.
Alla
prossima con il capitolo finale di questa storia.