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Autore: AllisonD95    18/05/2013    2 recensioni
Solo per un momento Allison aveva creduto di impazzire, storie del genere le aveva lette solo nei libri, più volte aveva desiderato vivere un'avventura che la lasciasse senza fiato.
Più volte era finita col ridere riportando i suoi piedi coi calzini con gli elefanti su pianeta terra, più volte aveva solo odiato chi le avesse strappato l'infanzia, più volte voleva essere chiunque tranne che Allison.
Ma lo era solo lei, solo su di lei ora potevano fare affidamento.
Solo su di lei, senza nemmeno sapere se potersi fidare o meno.
Solo su di lei.
Dedicato a chiunque non gli basta guardare fuori dalla finestra per dimenticarsi di tutto.-
Genere: Avventura, Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprendo e tornando in classe ognuno era con la testa sul banco concentrando i propri neuroni su un foglio bianco, così seguita dallo sguardo dalla professoressa tornai al mio banco e mi misi a sedere.
"Tranquilla, è solo un Test d'ingresso" mi mormorò, ricambiai con un sorriso e compilai quel foglio un po' a casaccio, tanto nulla sapevo.
Le altre ore di lezione passarono velocemente, senza che io dessi la minima attenzione di ciò che dicevano.
Una volta finita la scuola, mi avviai a casa senza curarmi di nessuno.
"Allison!"
Mi girai e vidi Thomas "Si?"
"Oggi non ti alleni?"
"No oggi non posso, mi spiace" sorrisi e o lasciai li.
Era una calda giornata a Roswell, in New Mexico, calda ma gelida allo stesso tempo, si stava per avvicinare il Natale ma non per me, per qualche strano motivo avrei voluto che dopo il 23 Dicembre, cominciasse direttamente Febbraio, sufficiente a saltare le feste.
Camminavo piano verso la via di casa, quando mi ritrovai di nuovo in quel parco, senza nemmeno accorgermene, mi sedetti sulla panchina e cercai di rilassarmi, non mi andava di vedere nessuno e quel posto era perfetto.
Stavo davvero diventando pazza? E per quale motivo? Ormai non aveva importanza, sentivo quelle voci, solo io.
Ero stanca, mi si chiudevano piano gli occhi e per quanto sforzi facessi decisi di chiuderli solo per rilassarmi.
Solo per un attimo.
 
Strinsi la mano e sentii del terriccio finirmi tra le dita e in mezzo alle unghie, tenni per mano per qualche istante quella sensazione e poi lasciai andare aprendo gli occhi.
Alzai poco la testa e vidi che ero distesa sul terreno, con una leggera nebbia e diversi alberi.
Ci vollero pochi secondi per riconoscere quel posto, che ora sembrava più leggero, mi alzai e mi tolsi la polvere da dosso.
Ero pazza, completamente.
Mi misi le mani al volto ormai coscente che ero li, e darmi della pazza non mi avrebbe portato fuori, non potevo camminare perchè era una strada infinita e non potevo urlare, perchè non c'era nessuno.
Almeno credevo.
"Allison.."
Alzai lo sguardo, d'istinto guardai dove proveniva la voce.
Una donna con dei lunghissimi capelli color miele che ondeggiavano dolcemente attorno al suo corpo, profondi occhi verdi che per un momento mi sembrava affondarci dentro, una carnagone così bianca che faceva contrasto con le sue labbra carnose e meravigliamente rosse.
Passeggiava cautamente verso di me, mentre il suo lungo e leggero abito bianco si muoveva per merito della leggera aria presente.
Mi tirai leggermente indietro, tra lo stupore, la meraviglia e la paura.
"Allison" ripetè con voce decisa questa volta "O preferisci Diana?"
"C-come fai a saperlo?"
"Io so tutto di te giovane principessa"
"Gio..giovane cosa?"
Sorrise teneramente "forse non era ancora il momento.."
"No ti prego!" ogni volta che pronunciavano quella frase, non so chi, finivano per sparire "Sono davvero pazza?"
"Sarebbe troppo facile, dobbiamo contare su qualcuno sano"
"Dovete chi?"
"Ogni cosa a suo tempo Allison, per ora è giusto che tu sappia che non sei pazza"
"E' uno spirito a dirmelo, è un buon segno?" feci un sorriso forzato
"Forse non ha importanza chi te lo dice, ma che qualcuno te lo dica" fece un passo verso di me
"NO! Ferma! Non avvicinarti!" intorno a me c'erano come delle interferenze
"Allison no! Non agitarti, devi restare calma!"
"TU non ti muovere" dissi con tono secco
Mi guardò spaventata e dopo ritrovò la calma "D'accordo..io non mi muovo, ma ti prego sta calma, ok?"
"Perchè? Cosa succede sennò?"
"Se ti agiti rischi di rompere il varco spazio-temporale che si viene a creare quando sia io, che te, riusciamo a metterci in contatto"
"Premettendo che non ho capito chissà che.. mi stai dicendo che questo è reale?"
"In un certo senso, è uno spazio tutto nostro ma è reale, non esiste sulla terra"
"No.. "
"Allison, sto cercando di dirti che non sei come gli altri"
"Ah no bèh, sento le voci e vedo gli spiriti!" feci una risata nervosa
"No senti.." fece un'altro passo verso di me
"Nono! stai ferma! Stai ferma!"
 
 
Mi svegliai di soprassalto, sentendo il naso congelato e la gola secca, mi guardai attorno ma non c'era nulla.
Mi ero addormentanta, rischiando di morire assiderata, mi alzai di corsa e presi a camminare velocemente per scaldarmi, cercando la via di casa che sembrava non esserci più.
Mi sembrò di girare intorno a quel parco un'infinità di volte, fino a quando, dopo chissà quanti giri arrivai a casa, come se fosse spuntata all'improvviso.
"Allison! Hai idea di che ore sono?" era infuriata
Non ne capivo il motivo, dopo guardai l'orologio dietro di lei, che segnava le 9.30 pm.
"Io.."
"Sappi che quando torno sei in un mare di guai!"
"Dove vai?" ignorando la minaccia
"No! Non giocare questi giochetti con me! Sei in punizione, vai in camera e restaci fino a che non dovrai andare a scuola!" detto ciò, uscì passandomi velocemente davanti evitando di sfiorarmi, indietreggiai e lei sbattè la porta.
Ero uscita da scuola verzo mezzogiorno, e ora erano le nove.. Non era possibile.
Suonò il telefono, risposi "pronto?"
"Ehi bella addormentata!"
Allontanai il telefono assicurandomi che non fosse nessuno che avevo in rubrica "chi è?"
"Mi sopporti circa sei ore al giorno di fianco al tuo banco e non mi riconosci?"
"Come fai ad avere il mio numero?"
"Hai presente nella terza ora, quando dormivi? Hanno distribuito l'elenco dei contatti di classe"
"E io quindi non ce 'ho?" presi la cartella e la appoggiai a terra aprendola e frugandoci dentro mentre con l'altra tenevo il telefono all'orecchio
"Te li ho messi io in cartella, tranquilla non ho frugando rischiando di trovarci assorbenti o trucchi" rimase nelle sue per paure di aver esagerato, nel frattempo trovai il foglio e non potei fare a meno che sorridere.
Era così premuroso.
"Grazie.."
"Di nulla, dato che oggi sei fuggita via volevo dirti che domani bisogna fermarsi per un recupero, serve più a dare le basi alla classe per l'inizio anno" diceva quasi come se il suo avviso avesse un secondo fine
"Scusa per oggi, avevo da fare" perchè mi scusavo? Mica era il mio ragazzo
"Nulla tranquilla"
Ci fu un lungo silenzio che parlò però più di noi.
"Beh, ora devo andare bella, magari domani sbaglierò macchinetta prendendoti qualcosa di meno gocciolante" ridacchiò
"Che magari ti sfugge una barretta al cioccolato?"
"Cercherò di stare attento e sbagliare senza farlo a posta!"
Ci salutammo e subito andai a letto, stanca come non so cosa, ma felice.
Dopo tanto tempo.
  
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