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Autore: Draclaire    19/05/2013    3 recensioni
"Lui era lì, il viso a pochi centimetri dal mio, gli occhi così penetranti intenti a scrutare attentamente ogni mia minima espressione. Spalancai gli occhi avvampando, ma non ebbi tempo di proferire parola, che le sue labbra erano già sulle mie. Morbide. Calde. Con un sapore irresistibile, che a distanza di mesi riusciva ancora ad inebriarmi e a lasciarmi senza fiato. "
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Sunshine ☼

CAPITOLO 3

La mattina dopo mi svegliai di soprassalto, a causa delle urla di mia madre, provenienti dalla cucina. Presi in mano il primo oggetto contundente che trovai in camera e, a passo felpato, scesi le scale di casa mia fino al soggiorno. Mi appiattii al muro e da vera spia professionista strisciai lungo la parete, fino allo stipite della porta della cucina. A quel punto presi un respiro e, non sentendo provenire alcun suono dalla stanza, entrai urlando a mo’ di indiana brandendo il telecomando della tv di camera mia, l’unica cosa più contundente del cuscino che mi era capitata sotto mano.
“Ma che diavolo combini, Dena!?” mi guardò stranita mia mamma sorseggiando tranquillamente il suo caffè mattutino.
“Mamma…ma tu…stavi urlando, accidenti!” le risposi quasi gridando.
“Shh, tesoro, ho semplicemente toccato la moca bollente. Adesso vieni qui e fai colazione con me”
Sospirai leggermente sollevata e sorridendo andai al frigorifero.
“Non intenderai mangiare davvero tutte quelle cose!” mi riproverò mia madre quando lasciai cadere sul tavolo la valanga di cibo che avevo racimolato dal frigorifero.
“Sono una sportiva, ho bisogno di energia” ribattei.
Quando non rimase più una briciola di cibo mi alzai da tavola e schioccando un bacio a mia madre mi avviai verso il bagno per prepararmi. A metà delle scale incontrai mia sorella mezza addormentata, con dei capelli che avrebbero fatto invidia ad una pecora spettinata.
“Linda c’è un uccellino incastrato nella tua chioma, aspetta che lo libero, povera bestiola….” Risi scompigliandole ancora di più i capelli. Mi sculacciò una chiappa e sbadigliando rispose “Per caso sei rimasta incinta durante la notte?”. Inizialmente non capii, poi guardandomi lo stomaco lo vidi gonfio come una mongolfiera. Avevo decisamente mangiato troppo.
Feci una doccia veloce e indossai un paio di leggings e una larga felpa rossa. Stavo tendando di infilare le scarpe senza usare le mani (un bradipo stanco è meno pigro di me) quando mi squillò il telefono.
Era Amy a telefonare, classico.
Sedici anni, alta, magra dai capelli rossissimi e ricci e un seno che era il doppio del mio. Migliore amica della sottoscritta dalla notte dei tempi (ovvero quando le nostre mamme hanno partorito nello stesso momento al policlinico di Mushville, creando un notevole disguido in tutto l’ospedale) e perdutamente innamorata di Luke McRayan, grande amico di Alex. Ragazzo a posto, ma non all’altezza della mia amica, dato che la maggior parte delle volte in cui chiacchiera con Amy il suo sguardo sembra inevitabilmente attratto da due protuberanze particolari che la povera ragazza ha all’altezza del petto. Patetico e disperato, a detta mia. Dolce e buongustaio, a detta di Amy. Ma finché è felice lei va tutto bene.
Come dicevo, la mia cara amica aveva l’ossessione di chiamarmi ogni mattina prima della scuola per chiedermi informazioni sui compiti (seguivamo praticamente tutte le lezioni assieme), leggermi l’oroscopo e raccontarmi del modo in cui Luke l’aveva baciata nell’ultimo sogno che aveva fatto.
“Ehi” risposi al telefono.
Dall’altra parte nessuna risposta.
“Amy?” Niente. “Amanda Forest, vedi di rispondermi entro i prossimi due virgola cinque millisecondi altrimenti chiamo la..”
“DENA! Dena, Dena, DENA!!! Oh mamma, scoppio”  mi urlò nelle orecchie.
“Che succede? Troppo zucchero nel latte stamattina? Ti avevo detto che non andava bene”
“Ma che diavolo dici, senti qua: Sorprese inaspettate in serata. Capisci? Con chi dobbiamo uscire stasera? Con chi?!” continuò ad urlare. Sapevo perfettamente che la sera stessa avevamo preparato un’uscita a quattro super segreta con Alex e Luke, ma non mi andava a genio che la mia  migliore amica si facesse imbambolare così da uno stupido sito di previsioni amorose.
“Amy sono la persona più comprensiva di sto mondo, ma urlarmi nelle orecchie alle otto della mattina che il tuo oroscopo ti illude, proprio no…”
“Macché illude e illude! Vedi di arrivare a scuola in fretta…però sta’ attenta che con quel catorcio di bici che ti ritrovi non si sa mai..”
“Arrivo” dissi ridendo e attaccai.
Uscii di casa, cavalcai il mio bolide e cominciai a pedalare, con le cuffie nelle orecchie. Arrivai alla fine della strada e qualcosa attirò la mia attenzione. Nera e lucida, immensa, che messa a confronto la mia bici sembrava un topolino. La moto più bella del mondo e il ragazzo che la cavalcava… un fisico pazzesco che fece sentire me un topolino. Si tolse il casco e la prima cosa che vidi furono due occhi azzurrissimi, un sorriso da cattivo ragazzo e dei capelli biondi sparati in aria col gel.
“Ei nana, lo vuoi un passaggio?”. Sì, certo. Nana a me, che sfioravo l’1,85.
“Grazie posso farcela” risposi seria e con il mento in su gli passai davanti mentre la mia bici sceglieva proprio quel momento per iniziare a produrre un suono metallico che non aveva mai fatto prima. Continuai a pedalare imperterrita finché non sentii il  rombo del motore allontanarsi sempre più.
Tirai un sospiro di sollievo e arrivai a scuola dove Amy mi stava aspettando. Qualche metro più in là vidi Alex e Luke chiacchierare tra loro. Incrociai lo sguardo di Alex che mi fece l’occhiolino e il mio cuore perse un battito. Non feci in tempo a scendere dalla bici che Amy mi corse in contro e, fingendo di abbracciarmi, mi sussurrò all’orecchio tutta esaltata: “Ha detto che stamattina sono davvero carina e non vede di uscire con noi stasera! ODDIO”. Risi di gusto e ci avviammo verso la scuola, passando casualmente accanto al mio moroso e al suo amico.
“Ciao Dena” mi salutò Alex come se fossi una classica ragazzina del primo anno. Certe volte mantenere il nostro segreto era così difficile…
“Ciao ragazzi” sorrisi avviandomi verso le porte della scuola con la mia amica a braccetto.
Poco dopo durante la lezione di matematica, fissavo i centocinquanta cuoricini per Luke che Amy aveva disegnato sulla copertina del libro di testo, quando mi arrivò un messaggio.
“TUTTO OK AMORE?” Alex. Quando si dice un messaggio che ti riempie il cuore…
“SI. SAI STAMATTINA HO INCONTRA...” mi fermai e cancellai tutto. Avevo un brutto presentimento riguardo a ragazzo biondo incontrato qualche ora prima. Mi aveva sorriso e aveva usato un tono di voce troppo confidenziale, come se mi conoscesse da anni. Non mi piaceva e speravo di poterlo cancellare al più presto. Parlarne con Alex non mi avrebbe aiutato a rimuoverlo, quindi evitai l’argomento. “TUTTO BENE, MI MANCHI”
“ANCHE TU. OGGI POMERIGGIO PRIMA DEGLI ALLENAMENTI PASSI DA ME, NEINTE SCUSE”
  
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