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Autore: tigrottadolce35    19/05/2013    2 recensioni
Una notte, per le strade di Londra, due vite diverse si incontrano.
Lui un ragazzo dolce.
Lei bisognosa d'amore.
Solo lui ha capito cosa c'era sotto quel 'Sto bene'.
Qualcosa cambierà nel suo cuore.
Felicità, tristezza, gelosia, odio, solitudine, passione...
Tutto questo per arrivare, a quel tanto atteso...I LOVE YOU
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ad un tratto la ragazza aprì gli occhi spaventata.
«Sta tranquilla ci sono io a proteggerti» disse lui per poi darle un bacio sulla guancia e abbracciarla a se ancora più forte.
Lei si lasciò andare a un pianto liberatorio tra le braccia di quello sconosciuto, che era riuscito a capirla più lui di quanto avesse fatto suo padre nella sua vita.
Mentre lui continuava ad accarezzarle i capelli lei si addormento, quello stato di protezione la faceva sentire maledettamente bene.
 
Il mattino…
 
Il ragazzo aprì gli occhi, voleva sentire il profumo di quella ragazza ancora una volta, ma non c’era più. ‘Dove ti nascondi?’ il ragazzo si chiedeva. Sarebbe andato allo stesso posto di ieri sera alla stessa ora, sperando che lei ci fosse.
 
‘Ho sbagliato a non chiedergli scusa per il disturbo, lo so, ma non posso fidarmi del primo che passa’  pensava Charlotte mentre camminava per la strada e fumava una sigaretta.
Aveva messo i vestiti della sera precedente e stava tornando a casa cercando di passare il meno osservata possibile. Il top che indossava faceva vedere il suo tatuaggio sulla schiena, c’era raffigurato un paio d’ali che spiccavano il volo. L’aveva fatto il giorno del suo 18esimo compleanno, perché lei voleva davvero spiccare il volo. Era davanti alla porta di casa sua, aveva paura d entrare, sicuramente sarebbe stata picchiata ancora. Sicuramente era stanca di quella vita, avrebbe voluto essere libera. Ma non poteva, se sarebbe scappata lui l’avrebbe sicuramente seguita, come due anni fa. Lei aveva provato a scappare svariate volte, ma lui era sempre li, ad aspettare che lei facesse una piccola mossa per poterla sfruttare. Senza che lei facesse niente, la porta di aprì. «Vieni puttanella, ti ho aspettata per tutta la notte» la prese per il braccio e la trascinò dentro portandola in camera da letto per poterla vedere soffrire ancora. Lui non era il suo vero padre, sua madre l’aveva sposato quando il suo vero padre era morto. All’inizio sembrava una persona buona, ma poi con quelle brutte amicizie e con alcol era andato a farsi fottere. Era entrato in lei un paio di volte, fino a quando non si stancò e trovò un altro modo per divertirsi, picchiarla I suoi urli di dolore non bastavano per farlo smettere, la forza era tale che il sangue le colava da tutte le parti.
«Se urli nessuno ti sentirà» ripeteva l’assassino alla ragazza.
Ma lei continuava, non per farsi sentire, ma perché faceva male, tanto male.
 
Era arrivato il momento di tornare al ‘lavoro’ per Charlotte.
Stava camminando per la strada a fatica, tutti quei lividi e quelle ferite facevano sempre più male.
Sarebbe potuta andare all’ospedale, ma avrebbero chiesto come si fosse fatta tutto quelle ferite e aveva paura a dire che era stato suo padre, aveva paura di mandarlo in carcere, se sarebbe scappato l’avrebbe uccisa.  Era al suo solito posto ad aspettare che arrivasse qualche cliente, ma nessuno si fece vedere. Mezza notte, sarebbe dovuta tornare a casa, ma una macchina si fermò. Odiava doverlo fare, ma era meglio che morire. Scese un signore ‘Uff, odio quando un vecchio vuole tutto il trattamento, solo perché è da tempo che non hanno rapporti sessuali non devono venire da me’ Charlotte pensava a questo, ma doveva accontentarlo. «Cammina in macchina sgualdrina!» le urlò il vecchio prendendola per il braccio ancora pieno di lividi «Mi fai male, lasciami» implorava la ragazza, ma lui per tutta risposta le diede uno schiaffo. «Non ti hanno mai detto che le donne non si picchiano?» si sentì una voce provenite dal buio della notte. «Non è una donna, ma una puttana» ed ecco che quella persona nel buio si fece avanti e tirò un pugno dritto in faccia al vecchio stendendolo. Era lui, il ragazzo della notte precedente, aveva difeso quella ragazza e la guardava con quegli occhi smeraldo. «Sai bene?» chiese lui che stava per metterle una mano sulla spalla. A questo gesto la giovane ragazza sussultò e disse «Ti prego non farmi del male» «No piccola, di me ti puoi fidare» le mise quella mano sulla spalla e le diede un bacio sulla guancia.
  
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