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Autore: PandoraGroovesnore    05/12/2007    5 recensioni
La East High School era una delle più importanti scuole di Alberenque. Aveva una struttura imponente, un cortile fantastico, con tanto di fontana e le iniziali dell'istituto incise sul bel cancello in ferro battuto; era un organo pulsante di attività extra scolastiche, laboratori e corsi speciali. Vantava da generazioni di avere sempre avuto ragazzi promettenti in svariati campi, ed anche quell'anno non faceva eccezione...
Genere: Romantico, Song-fic, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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I'm nothing without you

 

1- Camere ed imprevisti

"Dimmi Willis perchè la mia ambizione e la mia voglia di attenzioni non ha limiti? Esisterà mai un punto di arrivo o sarò sempre costretta a tenermi dentro questa insoddisfazione perenne? Delle volte penso proprio che l'uomo non dovrebbe essere così contorto.. Ecco perchè sono stufa di essere umana."

 

Miss Lisa Prisley a prima vista poteva sembrare una gentile e dolce insegnante: dalla piccola corporatura, i capelli messi in modo sbarazzino, le piccole lentiggini sul naso ed occhi cerulei che donavano quel non-so-chè di amorevole e comprensivo. Beh, anche se fosse stata la persona più amabile del mondo i genitori non avrebbero affidato i loro 24 pargoli, ormai sui 16-17 anni, nelle sue mani.

Difatti in sua presenza diventavano tutti docili ed innocenti agnellini.

Willis, mentre osservava l’autista che masticava ancora il chew-gum, dall’inizio del viaggio, scese quasi trascinando le gambe doloranti dal mezzo di trasporto, incrociò lo sguardo sicuro dell’insegnante che appena vide la suola del ragazzo andare a contatto con l’asfalto del terreno glì ordinò con voce squillante dandogli piccole pacchette sulla spalla

“Avanti Willy, abbiamo un sacco di valigie ed attrezzi da scaricare!” poi, vedendo gli altri ragazzi antecederlo, li invitò a darsi una mossa per aiutare.

James uscì con il suo sonoro diciannovesimo sbadiglio seguito da un’ Elisabeth con il broncio.

Intanto che i ragazzi si davano da fare, senza risparmiarsi lamenti e sbuffi, lei diede un occhiata in giro.

Il cielo era ormai giunto al crepuscolo e creava un atmosfera surreale, tingendo chiaro scuri suggestivi lungo le mura dell'edificio che si trovava di fronte, quella era l'East High School.

Soffiava un venticello freddo, così si tirò sulla testa il cappuccio della felpa sopra i capelli corti ed infilò le ruvide ed affusolate dita dentro le tasche. C'era una pace a cui lei non era abituata, e questo gli mise su ancora più nervosismo. Il marciapiede era illuminato dalla luce dei lampioni, mentre dal cortile si poteva udire lo scrosciare dell'acqua che ricadeva nella vasca della fontana illuminata.

Dall'istituto poche finestre erano rimaste accese, visto l'orario, e nel parcheggio si vedevano solo 3 automobili; estraniando le risate dei compagni le sembrò di essere in un luogo congelato nel tempo, dove le cose e le regole non mutavano da anni.. e lei odiava la monotonia..

"Ehm.. Elisabeth, ecco la tua tracolla con le valigie"

A parlare era stata un ragazza più piccola di lei di un anno, dai capelli ramati ed il viso lentigginoso, la quale appena sentì lo sguardo gelido della mora, strinse la bocca per la tensione e rimase con il braccio a mezz'aria che teneva una tracolla nera in pelle scamosciata.. Il suo nome era Samantha Schindlter, ragazza silenziosa ed un pò timida che nel gruppo solitamente si occupava della sceneggiatura.

"Grazie"

Da parte della mora la risposta fù secca e atona. Perchè non è che volesse crearsi un'immagine da dura o irraggiungibile, solo che diffidava talmente tanto delle persone che automaticamente nel suo cervello si innescava quella maschera tanto ben costruita la quale ormai era venuta a far parte della sua personalità.. Dopotutto lo aveva sempre fatto.. sin da quando aveva tre anni.

Prese la tracolla dalla mano della rossa, che abbozzò un sorriso tirato, e la mise sulla spalla destra con un movimento fluido. Poi guardò per un attimo le sue valigie semirigide bordeaux e in automatico si rivolse a James che aveva appena posto l'amplificatore della chitarra elettrica vicino alla custodia di questa.

"James.." il ragazzo alzò la testa verso di lei per ascoltarla meglio "la porti tu la valigia grande?"

"Si, don't worry" rispose lui alzando il pollice.

La Prisley intanto  aveva chiamato a se Brian Grantfler e Robert Darreoth uno con occhi e capelli neri dalla carnagione color caramello e l'altro dai capelli biondo scuro, di media lunghezza tenuti in quel momento, legati, chiedendogli di andare ad avvisare qualcuno all'interno della scuola che loro erano arrivati. I due non se lo fecero ripetere due volte e, a passo svelto si avviarono verso l'ingresso della scuola.

Saliti quei quattro cinque gradini che conducevano alle porte di vetro dell'ingresso principale i due entrarono, con un pò di cautela guardandosi intorno; l'ampio atrio era deserto e semibuio, suscitando dentro di loro una sensazione di irrequietezza. Se si guardava verso la parete sinistra si potevano scorgere, strizzando un po’ la vista, i numerosi fogli ed bigliettini posti sull' enorme bacheca che occupava almeno i due terzi della parete, la quale rientrava, dando vita ai due corridoi che conducevano alle classi del piano terra.

Proprio dal corridoio di destra apparve una sagoma robusta che, nella penombra, non si riusciva a capire cosa tenesse in mano. Robert sentì il cuore fagli un salto in gola ed indietreggiò di un passo, Brian invece percepì l'organo pulsante accelerare, strinse i pugni e la mascella involontariamente e mantenne lo sguardo fisso sulla figura che avanzò in modo dondolante verso di loro. Si rivelò d'essere un uomo dai capelli ed un paio di folti baffi, brizzolati, con indosso un uniforme un pò consunta dal tempo, color verde muschio, e tenente in mano un semplice mocho per le pulizie.

"Avanti.." chiese con una punta di rassegnazione, "cosa avete dimenticato questa volta?"

Evidentemente aveva scambiato i due ragazzi per degli studenti della scuola perciò, Brian, con voce un pò sommessa gli spegò la situazione

"Mi scusi, noi siamo gli studenti del gemellaggio organizzato dal Drama club, provenienti dalla Middelton High School, e volevamo avvertire il dirigente scolastico o chi si occupa della cosa che siamo appena arrivati ed abbiamo qui fuori i nostri bagagli"

"Ah! capisco.. Benvenuti alla East High allora! Certo ricevere il benvenuto da un vecchio bidello come me non è il massimo ma vi assicuro che vi troverete benissimo qui visto che gli studenti li conosco come se fossero tutti figli miei.." ed intanto avanzava verso il corridoio illuminato mettendo una mano sulla spalla addosso a Brian il quale si sentì subito a suo agio con quel signore di mezza età.

Robert allungò il passo per seguirli ed i tre si trovanoro davanti ad una porta con la cornice in legno di ciliegio con la parte centrale in vetro frammentato ed satinato, come un caleidoscopio. Il bidello, che si chiamava Greg, bussò tre volte alla porta e, quando udì risposta, aprì quest'ultima facendo segno ai ragazzi di entrare.. L'ufficio aveva una pianta rettangolare, il pavimento in marmo bianco, le pareti tappezzate di foto e mensole su cui sostavano, splendenti, numerosi trofei, di varia tipologia; vi erano le medaglie, delle targhe ma anche delle coppe, tenuti come reliquie da ogni membro dello staff scolatisto.

Sulla parete sinistra di potevano vedere i diplomi e gli attestati di Matsui, che firmava con una firma incomprensibile e, purtroppo per gli studenti "furbi", davvero difficile da imitare. Un uomo, dalla basa statura, un pò tarchiato e con i lineamenti orientaleggianti, rivolse ai due ragazzi un gran sorriso, mentre li guardava con i suoi occhi a mandorla dietro le lenti degli occhiali.

"Voi dovreste essere alcuni degli studenti provenienti dalla Middelton, giusto?"

"Si signore" risposero in coro i due

"Ah bene! Benvenuti alla East High!" disse con voce allegra, anche se si poteva sentire un pò di stanchezza nel tono, per la dura giornata di lavoro che ancora non si era conclusa, "Ma dov'è l'altro pezzo della comitiva? E la vostra insegnante?" chiese come se solo in quel momento si fosse reso conto che erano solo in quattro nella stanza

"Sono qui fuori signore.. abbiamo gli attrezzi  e le valigie con noi" rispose Robert gesticolando con la mano

" Ho capito.. allora andiamoli a chiamare ed intanto.." si rivolse al bidello "Greg per favore vai a chiamare la Darbus in teatro e dì che i ragazzi del gemellaggio sono arrivati.. lei si doveva occupare degli alloggi"

"Si signore, vado" e così dicendo sparì dietro la porta.

Il preside, seguito dai due giovani, andò all'ingresso, ove intanto il gruppo si era avvicinato e, alla vista della Prisley, fece un suo sorriso smagliante allargando le braccia

"Lisa! Da quanto tempo!" felice nel rivedere una cara compagna di liceo

"Sarutomi! (nome inventato alla menobuona perchè non sò quale sia il vero nome nel film^^" n.d. M.) ma che piacere rivederti!" esclamò l'insegnante andando incontro all'uomo "Questi, come vedi, sono i miei pulcini" disse facendo cenno al gruppo che con le palpebre semichiuse sbascicò solo un sommesso

" 'Sera.."

"Vedo vedo.. ma sarete stanchi morti, intanto accomodatevi dentro, mentre aspettiamo l'arrivo della Darbus con l'indirizzo del bed and brekfast.."

così, aiutò la Prisley a portare i suoi bagagli ed appena entrati dentro, la maggior parte di loro si fiondò sui dfistributori automatici di merendine e cose varie, visto che non si erano fermati in nessun autogrill, perchè l'insegnante, a sua detta, lo ritenva solo una gran perdita di tempo, ma in realtà era perchè voleva iniziare la sua dieta..

Willis si avvicinò ad Elisabeth che stava addentando avidamente un Kit-Kat con lo sguardo perso nel vuoto

"Allora.. perchè il signor broncio è nuovamente tornato a farci compagnia?" chiese in tono scherzoso porgendogli una bottiglietta d'acqua minerale

"Perchè sono stanca e la mia alimentazione equilibrata stà andando a rotoli" rispose lei sventolandogli i wafer smozzicati soto al naso

"Oh, sii una persona umana qualche volta! Un pò di cioccolata fuori pasto non è una catastrofe"

"Non rompere.."

il suo tono si stava facendo aspro e duro ma Willis sapeva come prenderla quindi non demorse

"Avanti, non fare l'acida, ma piuttosto dimmi quella cosa seria di cui mi avevi accennato stamattina.."riprese sedendosi sul suo bagaglio prendendola per mano

"Non stò facendo l'acida" concluse Elisabeth svincolando via la mano da quella dell' amico.

"La nostra principessa si è svegliata male?" chiese un ragazzo alto, dai capelli color grano ed gli occhi cerulei, con in mano 5 pacchetti di patatine e tre tramezzini al prosciutto e formaggio

"Cavoli James, ma non pensi di star esagerando con tutta quella roba?"disse il moro con la bocca aperta

"No." rispose l'altro serafico provocando un senso di disgusto da parte della mora che evitò di rispondere visto che dopo poteva pentirsene

Dal corridoio intanto arrivavano tre persone; uno era sempre il nostro Greg, con la sua solita camminata, ed alla sua destra era affiancato da un uomo dagli occhi chiari come il cielo ed i capelli castani, avente il fisico sportivo; alla sua sinistra invece aveva una signora abbastanza robusta, che indossava un fular chilometrico puntinato quà e là da strass, degli spessi occhiali da vista dalla montatura arancione ed i capelli tenuti legati con un mollettone. E quest' ultima aveva un espressione alquanto arrabbiata..

"C'è un problema.." iniziò, con tono tragico, rivolgendosi ai due insegnanti rimasti nella hall fino ad allora " quelli odiosi del bed and breakfast hanno sbagliato la prenotazione ed hanno preso solo 21 camere.."

"E come mai quest' errore?" chiese il preside un pò imbarazzato visto che alle sue spalle si erano alzati sbuffi, sospiri e borbottìi

"Mah dice che c'è stato un errore nel fax che gli abbiamo mandato ma io ho la copia e non abbiamo fatto nessun errore.." continuò la darbus gesticolando

"E così abbiamo pensato che, finchè non si liberano le stanze necessarie possiamo far ospitare alcuni studenti da alcuni dei nostri.." si intromise il coach Bolton parlando in modo più pacato..

"Beh, se per una volta voi due siete d'accordo.. che ne pensi Lisa.. è un problema?" chiese il preside rivolgendosi alla donna affianco

"Si, perchè nò, almeno sarà un gemellaggio ancora più solido.. Penso che per ospiti manderò i ragazi più grandi, cioè loro tre.." rispose indicando dei Willis ed Elisabeth allibiti ed un James che mangiava tranquillo "E poi.. Brian..e..Samantha."

A sentire i loro nomi, al primo andò di traverso la coca cola che stava bevendo e rischiò di strozzarsi, alla seconda si avvampò il visò che divenne come i capelli.

Invano tre di loro tentarono di replicare - potete immaginare chi fossero - mentre il preside Matsui si avviava verso il suo ufficio per chiamare le famiglie degli studenti che dovevano ospitarli.

Così, dopo altri venti-venticinque minuti di attesa ecco arrivare le macchine con dentro i genitori ed i figli che erano venuti a prendere i ragazzi.

Una di queste era una costosissima Lamborghini, dalla quale uscirono un signore dai capelli grigio-bianchi ed un ragazzo, biondo, dagli occhi verdi, con indosso un cappello appariscente..

"Signor Evans, che piacere vederla, la ringrazio infinitamente di aver accettato di poter ospitare uno di questi ragazi.. purtroppo, come le ho detto poco fà, abbiamo avuto un imprevisto e.." cominciò il dirigente scolastico stringendo alla mano dell' uomo

"Oh, non si preoccupi, un ragazzo in più o uno in meno per noi non fà alcuna differenza.. però faccia venire subito il ragazzo perchè mia moglie e mia figlia sono impazienti di cenare ed è meglio per me non farle attendere molto"

Willis, alla vista di quella macchina, rimase affascinato, al contrario di Brian, che fu più scaqltro e si offrì prima di lui.

"Prof, vado io con il signor Evans ok?" chiese con un sorriso a trentadue denti e prima che la donna potesse rispondere si era già presentato ai due appena arrivati.

Ryan incrociò per un attimo lo sguardo - contrariato a quella situazione - di Elisabeth, ed gli rivolse un sorrisetto, cogliendo di sorpresa la ragazza. Cosa voleva da lei?

Sotto gli occhi di fuoco di Willis, Brian partì verso la residenza degli Evans ed in quel momento arrivarono altre tre famiglie: la Montez, i McKessy ed i Danforth.

Dopo le solite raccomandazioni ai ragazzi ed i vari ringraziamenti ai genitori, la Prisley, lasciò il piccolo gruppetto di "pulcini" andare verso le loro nuove, provvisorie, abitazioni. James era capitato con Chad Danforth, del quale il padre era un uomo dalla voce profonda e dalla corporatura robusta. Samantha invece sarebbe stata con Taylor McKessy, che gli rivolse subito un gran sorriso, e la sorellina Annie.

Ad Elisabeth invece era capitata la famiglia Montez, con madre e figlia, dai modi molto educati, da quanto aveva potuto vedere. Salutò un Willis sconsolato dal finestrino della piccola auto e iniziò a rispondere brevemente alle domande della signora Montez, che qualche volta coinvolgeva la figlia, la quale era un pò a disagio da quei occhi neri che la scrutavano impassibili.

"Credo che il tuo punto di arrivo sia molto lontano, ma, conoscendoti, più la tua ambizione è grande, più lo diventerai tu, perciò non mollare e sappi che io ti affiancherò sempre... Elisabeth"

* * * * *

Ed ecco a voi il secondo capitolo^^

Scusate se ho incentrato di più sui personaggi ideati da me, ma adesso parlerò molto anche dei protagonisti di HSM^^ è solo che dovevo introdurre un po’ la cosa.. comunque, passiamo ai ringraziamenti:

Herm90: grazie 1000 Herm^//^*lusingata* Come vedi, spero di aver accontentato un po’ tutti aumentando di qualche pixel la crittura, e per quanto riguarda il gemellaggio, adesso abbiamo avuto solo questo piccolo sviluppo.. Con un po’ di pazienza lo scoprirete XD (anche perché mi sono ripromessa di fare una storia abbastanza lunghetta per vostra sfortuna >-<”) un kiss

Barbycam: Tranquilla non mi offendo, non preoccuparti, anzi grazie per tutti i complimenti che mi hai fatto.. spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento^^

Un kiss

LizDream:grazie,tanto anche a te *-* ho cercato di aggiornare il prima possibile^^ un kiss

Armony93: sono contenta che ti ispiri XD un bacione anche a te^^

Miss_ka : oh non ti devi scusare, anzi mi dispiace di avere usato una grandezza inadatta.. grazie anche a te per i compliments mi gratificano davvero ^//^

*AqUa PrInCeSs*:Almeno una *-* XDD; certamente don’t worry, ho un bel programma per loro *si sfrega le mani* e grazie anche 1000 a te per i complimenti^^

Soloio:*-* ma che onore.. guarda mi fai commuovere se mi dici coshì *prende i fazzoletti* sono davvero felice che pensi questo.. Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento^^ un bacione

Titty90:Eh già, visto che sono una contraddizione vivente prima ti di coche devo finire le altre ficcy e poi posto una nuova storia XD sono contenta che mi trovi migliorata (tutto merito del latino e dei libri che leggo.. anche se pallosi XD) e spero che anche questo chapter vada bene ^w^ a big kiss.. P.s. te la saluto volentieri^^ P.p.s. ma non ti becco mai su msn.. quando ti colleghi solitamente?? °-°

Ringrazio tutti quelli che leggeranno e recensiranno questo capitolo, se continuo così forse c’è possibilità che riesca a trovare l’incentivo per finire la storia

                                                              See you soon, your lovable

                                                                                            Mommika            

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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