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Autore: SweetNightmare_14    19/05/2013    5 recensioni
Le Lune di Sangue non sono una disgrazia, tanto meno una benedizione.
Sono soltanto un segno. Un segno e basta.
Un avvertimento.
La persona che riceve le Lune di Sangue, è destinata ad essere speciale.
Può essere un Drago, una Strega, un Mago, un Vampiro, un Demone. Dovrà essere forte e prudente, perché quando arrivano le Lune di Sangue, portano con sé qualcosa... un Destino...
A chi riceve le Lune di Sangue, succederà qualcosa.
Cosa?
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Carol era nella sua stanza, appoggiata al davanzale di marmo della finestra, freddo sotto le sue braccia. 
Invece di studiare, fissava le gocce di pioggia infrangersi sul vetro della finestra, per poi scivolare giù. Piccole, indifese, rassegnate. 
Ad un tratto, una goccia più grande delle altre si schiantò sul vetro. 
Carol la fissò, concentrandosi su di lei e su null'altro.
Una fiammella scivolò al posto della goccia, spegnendosi una volta raggiunto il davanzale bagnato di pioggia.
Appena la piccola fiammella si spense, Carol tornò alla realtà. Si mise dritta, di fronte al libro di storia, cominciando a leggere le parole evidenziate, ma il suo cervello sembrava chiuso a chiave. La lezione di storia non poteva entrare. Ad un tratto, tutto le sembrava estraneo: le pareti color crema, i tre lampadari a forma di fiore che pendevano dal soffitto e le bambole di porcellana che la scrutavano impassibili, vuote ed inquietanti da due lunghe mensole di legno.
Sprofondò nella sedia, sbuffando.
Non aveva più voglia di incendiare le gocce di pioggia.
Dare fuoco alle cose con il pensiero: l'aveva fatto così tante volte. Era una cosa che sapeva fare da quando aveva ricevuto i suoi Poteri, ma il professore le aveva insegnato a gestire questo dono, così da non rischiare di incendiare tutto.
Era grazie al fuoco che aveva scoperto i suoi poteri.
Due anni prima, quando aveva tredici anni, stava studiando la materia che le piaceva di meno: il francese. Fissava il libro arrabbiata perchè non riusciva a memorizzare niente. E così, di colpo, le pagine presero fuoco. All'improvviso. Del libro rimase solo cenere ed anche il povero tavolo di legno fu avvolto dalle fiamme. 
Carol sorrise, ripensando a quel giorno. E quasi rise immaginando la faccia che avrebbe potuto avere in quel momento, davanti allo strano falò!
"Carol!" la voce del nonno la raggiunse.
"Sì?" risppse lei, urlando. 
"Vieni nello studio!"
La ragazza si alzò, uscì dalla sua stanza e corse lungo il corridoio, raggiunse l'ultima porta a destra e la aprì. Il nonno era seduto dietro la grossa scrivania di legno di quercia, piena di oggetti strani. Dietro di lui, tantissimi libri ordinati sugli scaffali. 
Come un lampo, il ricordo agghiacciante della luna di sangue le tornò in mente. Doveva raccontare tutto al nonno, era il momento?
"Avvicinati, cara." disse lui con il tono accomodante che usava sempre con la nipote. "ho una cosa per te."
Fece luccicare alla luce fioca della stanzetta, una piccola statua di una strana pietra azzurra a forma di mostriciattolo. Molti la avrebbero trovata orribile, ma ilcorpo di Carol la accolse con una vampata di calore che sostituì i brividi dati dal pensiero della luna. 
"Prendila, è per te. Tienila sul comodino e non la rovinare. Non fare domande: tutto ti verrà spiegato a tempo debito."
Carol prese l'oggetto e lo portò nella sua stanza senza dire niente.
E quella statua? Cos'altro era?
  
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