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Autore: jongtvb    20/05/2013    5 recensioni
Introduzione? Trama? Se siete fans degli SHINee, allora vi trovate nel posto giusto e al momento giusto. Questa fanfiction è dedicata alla 2min, ma saranno introdotti altri personaggi con diverse storie da raccontare.
Taemin, piccolo per com'è, nasconde in verità un grande amore per il suo hyung, Minho. Tuttavia, quest'ultimo non ne è al corrente e si scoprirà il perchè.
E' la mia prima fanfiction, quindi.. abbiate pietà, lol. Vi invito a leggere i capitoli che posterò di tanto in tanto. Annyeong! ^^
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Minho, Quasi tutti, Taemin
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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5. All'improvviso.
 
 
Non voleva alzarsi, era in un pessimo stato. Indossava solo un paio di pantaloncini, il suo viso era arrossato, gli occhi ancora assonnati e le ferite all'altezza del petto che riemergevano come salvagenti. 
Il rumore era assillante, chiunque potesse essere prima o poi si sarebbe stancato di bussare così prepotentemente. 
Niente, i tonfi non cessavano.
Non riusciva più a prendere sonno, e non era disposto ad aprir quella dannata porta. Sua madre era al lavoro, e anche se fosse stata lei a bussare, sapeva che non si trovava in casa.

Prese lucidità, e di mente gli passò uno strano pensiero.

"E se fosse Jessica? Ah, può pure aspettare! Non le aprirò di certo." 
 
Afferrò il cuscino, se lo mise intorno alla testa e lo piegò, per proteggersi le orecchie da quei rumori.
Dopo circa quattro minuti, tutto sembrava esser tornato alla normalità.
Finiti, non si sentiva più niente.
"Ah, finalmente hai smesso di rompere." - disse, ma non ebbe neanche il tempo di gioire o di sprofondare nuovamente in un sonno profondo, che sentì qualcosa alla finestra della sua camera, che dava sul piccolo spiazzale di casa.
"No, adesso ci si mettono pure gli uccelli a picchiettare. Ma riuscirò a dormire in santa pace?" - esclamò, ed avviandosi verso la finestra non notò alcun volatile.
"Ma che diavolo!" - imprecò aprendola e continuò dicendo - "Io non vedo un bel nien-"
"Ehi, tu!" - disse qualcuno alla sua sinistra.
"AHHHHH! Ma cosa caz.. Minho? Che ci fai qui? - spalancò gli occhi. Si sentì talmente in imbarazzo da indietreggiare un pò e per di più, gli era venuto un colpo.
 
Se stavi accanto a Taemin, potevi notare il suo cuore che correva come una mandria di cavalli. Lo vedevi scalciare, quasi uscire dal petto e sentirlo cantare vivamente.
Sì, era vivo, non più a pezzi. 

Tuttavia, quello forse era l'ultimo dei suoi pensieri.
Aveva il ragazzo della sua vita davanti a lui, e per lui. Seppur arrampicato su un albero, con i jeans strappati e le mani arrossate, non perdeva il suo fascino. 
"Ti ho seguito, cosa credi! Non mi hai voluto aprire alla porta, e adesso mi ritrovo qui. Devo parlarti! Allora, non me la dai una mano?" - suggerì Minho, che non sapeva più dove metter piede o dove poggiarsi, per evitare di cadere. - "Mi aiuti.. come, come hai detto che ti chiami?" - continuò.
"T-Taemin, Lee Taemin." - si ripresentò, e con molta cautela gli porse la mano. Il ragazzo l'afferrò di colpo, e quell'altro l'aiutò ad entrar dentro la stanza. 
"Ah però, grazie per l'accoglienza.. non fa poi così tanto caldo." - e il suo sguardo si posò sul torace nudo del ragazzo color oro. 
Quest'ultimo notò la direzione degli occhi dell'altro e imbarazzato, cominciò a prendere la maglietta che era buttata sul letto e se la infilò. 
"Non aspettavo nessuno."
"Si, l'avevo notato. Bella camera, ma dormi sempre?" 
"N- .. un momento, ma che domande fai? Piuttosto, di che dobbiamo parlare?" - non sapeva bene da dove gli uscisse tutto quel coraggio, nè tantomeno dove fosse andato a finire il suo cuore. 
"Ah, volevo non arrivare a questa conclusione, ma non ho altra scelta." - ribattè Minho.
"Che vuoi dire?" - rispose, con aria del tutto rapita. Ne era affascinato, preso ed averlo davanti per lui era come un'apparizione divina.

"Taemin," - poggiandogli le mani sulle spalle, - "devi dirmi tutto quello che sai sull'amante di Jessica." 
 
Non ci mette molto a fare amicizia, devo dire.
 
Doveva calmarsi. Era troppo agitato, si sentiva ma non aveva intenzione di staccare lo sguardo dal suo, nè di morire internamente per il contatto che Minho gli dava o per la sua fissazione con Jessica. 
"Ma.. io non so niente." - rispose ed abbassò lo sguardo.
"Taemin, so che a te dice tutto. Dimmi quello che sai!" - ribattè e scrollò le spalle del ragazzo.
"Sai che a me dice tutto? Come fai a dire una cosa del genere, non sapevi nemmeno chi fossi fino a qualche ora fa."

Minho lo guardò intensamente negli occhi, tanto da mettergli paura. 
Era strana la sensazione che gli provocava, come quando godi nell'assaporare la pioggia ma al tempo stesso la maledici, perchè ti sta bagnando ogni lembo di pelle.

"Hai ragione, ma credevo che essere il suo migliore amico significasse questo." 
"Non è esattamente così, non mi ha detto nulla di tutta questa situazione. L'ho saputo solo poco fa quando ti ho visto scappare da casa sua, e per un motivo o per un altro, me ne sono andato anch'io. Mi dispiace, ma non so come aiutarti."
 
Taemin percepì la tristezza, la delusione e l'amore del ragazzo che stava via via sbiadendo, come inchiostro su un foglio di carta gettato in mare, ed ebbe la forza di rassicurarlo, pur andando contro la sua volontà.
"Ehi senti, và da lei finchè sei in tempo. Sono sicuro che le cose fra voi si risolveranno." 

Staccò le sue mani dalle spalle dell'altro, e le strinse a pugno.
"No, mai! E' stata lei a tradirmi, non io. L'amavo e l'amo ancora ma non sbaglierò, non tornerò io da lei, questo mai."
"Allora non credere che sarà lei a farlo." - ribattè, e stanco dello stare all'impiedi si andò a sedere sul letto, con le gambe piegate e le braccia intorno alle ginocchia. 
Minho lo seguì a ruota, non gli andava di essere l'unico lì dentro in quella posizione. Così prese, e si mise accanto a lui. 
Un rumore impercettibile di farfalle si sentì arrivare dallo stomaco di Taemin.

"Tu credi?" - disse il bell'alto moro, guardando il pavimento di un bianco latte come la pelle del ragazzo che gli stava vicino. 
"Provare per credere." 
Voleva finire questa discussione, mandarlo via di casa, ma il solo pensiero d'averlo talmente adiacente da poter respirare il suo stesso respiro, lo mandò in estasi provocandogli anche una leggera scossa. 

"Vi siete litigati anche voi due, non è così?" - questa volta Minho aveva il viso rivolto e concentrato verso di lui.
"Si, ma ti farei perdere soltanto del tempo e poi.. non ne voglio parlare."
"Ho tutto il tempo che vuoi. Sei un tipo strano, ma devo ammettere che non sei poi così tanto male come credevo."
 
In quel momento, il ragazzo color oro non aveva la più pallida idea di cosa fare. Come poteva reagire, dopo queste parole? E sebbene non era qualcosa di romantico e spettacolare, era Minho che gliele aveva dette.
Sì, la sua dose d'amore, il suo dolce sogno. 

Cominciò a sentir caldo improvvisamente, nonostante ci fossero già trentacinque gradi circa, il che non aiutava la sua agitazione.
Il sudore che lentamente si stava creando nelle sue mani e la salivazione azzerata, gli metteva ancor più ansia ed imbarazzo ma, senza saper neanche lui il motivo, riuscì a sputar via qualcosa di sensato.
"Perchè, come credevi che fossi? E comunque non prendertela, ma non voglio parlarne mai più."
Minho scoppiò in una piccola ma rumorosa risata e guardandolo in viso, si morse involontariamente il labbro inferiore.
"Non so, credevo fossi.. diverso da quello che sei. Ad ogni modo, se in futuro vorrai parlarne, conta pure su di me."
"Lo farò," - poi riflettè e continuò - "..Certo che dai delle risposte sensate,  Minho."
 
Quest'ultimo si mise nuovamente a ridere, ma questa volta per via della buffa espressione di Taemin, che causò anche a lui stesso qualche sorriso.
La bocca pian piano si chiuse.
Vennero coperti i suoi denti splendenti, e la lucentezza nei suoi occhi scomparve non appena esporse un dubbio colto dalla mente.
"Perchè Jessica non mi ha mai parlato di te?"
Il diretto interessato non proferì parola. Si limitò a guardarlo, poichè era l'unica cosa che gli interessava.

Per non risultare scortese però, dopo qualche minuto le sue labbra si schiusero.
"Non dovresti chiederlo a me, non vivo nella sua mente."
"Pensavo ci fosse un motivo valido, e che ne fossi al corrente. Non fa niente, non è mai troppo tardi per fare amicizia."
"Certo, non è mai troppo tardi Minho." - e non si formò altro che un grande sorriso sul volto di Taemin che scaturì la stessa cosa al ragazzo che gli stava accanto.
Voleva ripetere il suo nome all'infinito quel giorno, come in un sogno. Ebbe quasi l'impressione di viverne uno e se fosse stato tale, non si sarebbe mai più svegliato. 
 
"Adesso tolgo il disturbo, ho dovuto saltare gli allenamenti oggi, quindi forse è meglio che vada. Sono passate poche ore e mi ritrovo senza fidanzata.. ahh, vorrei proprio non pensarci! Ma almeno qualcosa di positivo c'è stato, ho conosciuto te amico. Posso chiamarti così?"

Decisamente, le farfalle nello stomaco di Taemin, avevano spiccato il volo.

"Sì, se ti fa piacere, va bene." - e dopo qualche secondo, pensò alla sciocca risposta che diede. 
 
"Bene, allora vado. Ehm, mi accompagni alla porta? Non vorrei scendere da quell'albero, mi è già bastato salirci!" - disse, e i due si avviarono verso la porta d'ingresso. 
Le mani di Taemin tremavano ancora, anche se in quell'ora passata in sua compagnia, ci fece quasi l'abitudine. 
Le mani, già! Quelle instabili ed umide mani non erano nulla in confronto al cuore, il quale possedeva un tumulto di emozioni. 
 
"Ciao Taemin, stammi bene. Se sai qualcosa, fammi sapere. Conto su di te." - e salutandolo gli scompigliò la chioma dorata, facendogli socchiudere gli occhi dall'imbarazzo.
"Senz'altro. Ci si sente Minho, stammi bene anche te." - si sorrisero per un'ultima volta. 
 

Quel giorno Taemin, aveva il cuore nuovamente saturo d'amore. 
  
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