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Autore: Bale    20/05/2013    1 recensioni
Il famoso scrittore Noah Gallagher (già protagonista della mia FF "Amori Sbagliati") si trova in un grave momento di crisi.
Non sa più chi è, non scrive più. Si sente solo e smarrito nel mondo.
L'unica persona che potrebbe risolvere tutti i suoi problemi si trova a Roma, ma lui non ha il coraggio di tornare da lei.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quel Panino al Colosseo







Olga bussò delicatamente alla porta ed entrò nell’ufficio del suo direttore.

Gerardo Armani, detto Gerry, era un uomo basso e paffuto. Era il classico editore, avido di soldi e cattivo con tutti.

Qualche giorno prima Olga gli aveva inviato il manoscritto di Stefano Fosso e, proprio la sera precedente, aveva ricevuto l’invito ad una riunione.

Avrebbe partecipato anche l’autore e infatti Olga, entrando, lo vide seduto sul divano nell’ufficio di Gerry.

Sembrava leggermente a disagio, ma non appena la vide le sorrise e sembrò rilassarsi.

-Buongiorno!-   esordì lei rivolgendosi ad entrambi.

Gerry non si alzò in piedi. Rimase seduto alla sua scrivania con il manoscritto tra le mani.

Stefano, invece, si alzò e le baciò la mano, poi le fece cenno di accomodarsi accanto a lui.

Rimasero in silenzio per quelle che parvero ore, poi il grande capo finalmente parlò.

-E’ buono-   disse semplicemente   -Molto buono-

Non disse altro per diversi minuti.

Stefano cominciava a sentirsi irrequieto. Provò l’impulso di alzarsi e andare via. Aveva bisogno di respirare un po’ d’aria fresca.

Olga gli lanciò un’occhiata rassicurante. Avvertiva perfettamente il suo disagio.

Neanche lei si era mai sentita calma e rilassata in quell’ufficio.

Gerry era un tipo opportunista, avido, un tipo che calpestava volentieri gli altri pur di raggiungere i propri obiettivi.

Ci aveva pensato su parecchio prima di accettare quel lavoro, ma alla fine aveva dovuto ammettere che la proposta era a dir poco allettante. Ora poteva permettersi un appartamento in centro e faceva un lavoro di gran lunga più gratificante.

Il pensiero andò inevitabilmente verso Noah e il tempo lontano in cui lo aveva conosciuto.

Faceva un altro lavoro allora e, anche se non era affatto felice, era riuscita a vedere una luce, un timido barlume alla fine del tunnel proprio grazie allo scrittore che per tanto tempo aveva detestato.

-A chi si ispira?-   chiese all’improvviso Gerry distogliendo Olga dai suoi pensieri.

Stefano guardò Olga, poi scosse la testa.

-A nessuno. Scrivo e basta-   rispose stringendosi nelle spalle.

-Lo chiedo perché il suo lavoro ricorda vagamente quello di uno scrittore inglese di cui non ricordo mai il nome. Credo abbia pubblicato il suo ultimo romanzo qualche anno fa. La storia si svolgeva proprio a Roma-

Gli occhi di Olga si illuminarono all’improvviso e la sua bocca si aprì per pronunciare il suo nome.

-Noah Gallagher?-     

Stefano la anticipò.

-Esatto!-   esclamò Gerry entusiasta   -Peccato però che il signor Gallagher non scriva più-

Olga sentì un brivido attraversarle la schiena. Sentir pronunciare quel nome da qualcun altro proprio nei giorni in cui stava pensando di rivederlo, le faceva uno strano effetto.

Stefano notò la sua reazione, ma finse indifferenza.

-Non è vero-   esclamò dopo aver riportato lo sguardo alla scrivania.

Olga trasalì. Gerry, invece, lo guardò senza capire.

-Ha un blog-   si affrettò a spiegare lui   -Pubblica racconti ogni settimana-

-Un blog?-   chiese Olga sconvolta.

Non conosceva quel blog. Non ne aveva mai saputo l’esistenza, non lo aveva mai cercato.

Si chiese cosa Noah scrivesse su internet e perché aveva deciso di utilizzare quel mezzo un po’ bizzarro per uno scrittore che, come lui, ama le vecchie librerie, i libri antichi e preferisce scrivere a mano o a macchina.

Forse anche Noah, come lei, era cambiato molto dal loro primo ed ultimo incontro.

-Sul serio?-   chiese Gerry.

Stefano annuì.

-Io lo leggo spesso-   confermò    -Scrive in inglese, ovviamente, ma io lo conosco bene, quindi non ho problemi-

-Chi lo avrebbe mai detto!-   commentò il capo alzandosi in piedi e lasciando cadere il manoscritto sulla sua scrivania.

-Ma tornando a noi-   aggiunse poi   -Io il libro lo pubblico e le chiedo di ritornare domani per occuparci del contratto. La mia segretaria preparerà una bozza-

Anche Stefano e Olga si alzarono in piedi.

Lui era al settimo cielo. Sembrava un bambino alle giostre. Cercava di trattenersi in tutti i modi, ma Olga, al suo fianco, notava il suo tremore, il suo sorriso quasi isterico. Non credeva alle sue orecchie, era evidente.

-Bene-   disse avvicinandosi alla scrivania per stringere la mano a Gerry.

Olga, invece, lo salutò da lontano con un cenno.

-A te spetterà una bella percentuale-   le disse lui prima di vederla scomparire oltre la porta del suo ufficio.

Olga e Stefano uscirono insieme in strada. Avevano bisogno d’aria. Entrambi.

Rimasero fermi sul marciapiede in silenzio, poi finalmente qualcuno parlò.

-Non riesco ancora a crederci-    commentò Stefano.

-Un sogno che si avvera-   rispose lei.

Non riusciva a togliersi dalla testa Noah e il suo blog, così lo chiese senza troppe remore.

-Com’è che si chiama il blog di Gallagher?-

Stefano si voltò sorpreso.

-Lei lo ha conosciuto, vero?-

Anche Olga si stupì.

-Ha avuto una strana reazione quando lo abbiamo nominato-   spiegò in fretta lui.

-L’ho conosciuto qualche anno fa, quando lavoravo per un’altra agenzia-

-Mi piace molto il suo stile. E’ molto bravo-    rispose lui senza approfondire oltre il discorso di Noah e Olga.

-Mi sa dire come si chiama il suo blog?-

Stefano alzò lo sguardo al cielo, come per pensarci su.

-Quel panino al Colosseo-   disse poi   -O qualcosa del genere-

Olga spalancò la bocca, ma la richiuse all’istante per evitare di essere notata.

-Quel tipo deve amare molto Roma-   riprese Stefano   -Chissà perché-

-Già-   confermò Olga   -Chissà perché-



   
 
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