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Autore: Haney Jardin    20/05/2013    2 recensioni
Chissà perché, quando si cerca di raccontare l'amore, si finisce inevitabilmente per parlare di
sofferenza, di sentimenti non corrisposti, di abbandoni, di incomprensioni.
Forse, però, è anche questo il bello dell'amore: ci coinvolge totalmente e ci fa sentire vivi, non solo nel momento in cui siamo innamorati e felici, ma anche quando il cuore fa male!
Un SakuSasu (e tanti altri) carini, molte incomprensioni e tanti pianti.
Munitevi di fazzoletti all'americana, o voi ch'entrate!
*Storia in stato di revisione*
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Hidan, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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-Be too perplexed.





''Sakura alzati!''.
Era,probabilmente,la ventunesima volta che Ame entrava nella stanza di Sakura e cercava inutilmente di svegliare la figlia.
Ventuno,come l'età di Hidan.
 
La stanza era completamente invasa dai raggi del sole di mezzogiorno,le pareti bianche trasmettevano tutta la loro lucentezza che prepotentemente andava contro gli occhi di Sakura che dormiva sdraiata su uno scomodissimo materasso a due piazze.
Il suo letto matrimoniale doveva ancora arrivare,e nella stanza c'erano una miriade di scatoloni che aspettavano solo di essere aperti.Le lenzuola del materasso coprivano appena le gambe sode di Sakura,che portava una semplicissima culotte nera e una canotta dello stesso colore molto leggera.
Nonostante la leggerezza,il sudore aveva comunque deciso di arrivare.
Sakura infine aprì gli occhi e iniziò ad asciugarsi la fronte bagnata.
 
Sbuffò osservando la porta finestra che dava sul terrazzo.La sua stanza non solo aveva un bagno personale,ma anche un balcone immenso con tanto di jacuzzi(e non era l'unica dell'appartamento).
Quanto si trattavano bene quelle due!
 
''Sakura,alla buon'ora!E' mezzogiorno e mezza,stanno per arrivare i mobili del salone e guarda come sei conciata!''.
 
''Non ti preoccupare mamma,tanto io vado a correre!''.
 
''A quest'ora?Sakura ma sei pazza?''.
 
La ragazza sbuffò osservando la madre.Quest'ultima era vestita elegantemente come al solito.Portava una gonna leggera bianca che aderiva completamente sulle gambi esili e perfette fino ad arrivare a metà coscia.
Sopra portava una maglietta a palloncino di seta color oro.Le scarpe con il tacco dello stesso colore erano spettacolari.
I capelli color rosa erano avvolti in uno chignon così perfetto da far concorrenza a tante ballerine professioniste di danza classica.
 
Il look della madre però,così sobrio ed elegante in ogni occasione,non era mai piaciuto a Sakura.
La rosa aveva sempre preferito uno stile più comodo e più giovanile.Ma alla fine era così che doveva essere.Lei doveva fare la figlia,giovane e ribelle come altre migliaia di ragazze.
 
''Ma io...''.
 
''Sakura devi aiutarmi con i mobili!''.
 
''Ma ci sono gli operai...''.
 
''Sakura...''.
La madre non fece in tempo a finire la frase che suonarono alla porta.
 
Di corsa Sakura sgattaiolò nella sua stanza ed iniziò a rovistare in uno scatolone aperto per cercare qualcosa da mettersi.A causa del grande caldo di quel giorno,consideriamo anche che era agosto e Phoenix non era mai stata una città fredda,la ragazza optò per vestiti molto leggeri.
 
***
 
Erano le sette di sera.
Sakura si trovava nell'ascensore del grattacielo intenta a fissarsi allo specchio,sistemandosi la fascia nera sulla fronte e legandosi i capelli in una lunga coda.
Si era allacciata la felpa alla vita.
Portava una canotta scurissima e da sopra una maglietta grigia molto più larga che scopriva le spalle possenti e arrivava alla vita.
I pantaloncini erano sul marrone ed arrivavano a metà coscia.Le scarpe da ginnastica abbastanza consumate erano molto sporche ma essendo nere era facile non notarlo.
I fili delle cuffiette sfioravano delicatamente il collo di Sakura,partendo da sotto al seno.Infatti la ragazza,ogni volta che andava a correre legava il suo iPod ad una fascia che metteva in vita in modo tale da non crearle fastidio.
 
L'adrenalina stava salendo,i battiti del cuore acceleravano e Sakura iniziò ad avere il fiatone prima ancora di correre.
Attraversò poi la strada e si diresse verso il parco che si trovava di fronte al grattacielo.
Non era un parco vero e proprio,era una lunga pista ciclabile che si affacciava sul mare.Il tramonto era appena visibile,mancava almeno mezz'ora prima che incominciasse ad arrivare il buio.
Sakura iniziò a correre.
 
La musica pulsava nelle vene quanto il sangue e il cuore che batteva nel petto,il ritmo seguiva velocemente le gambe della rosa e le costole avevano iniziato ad indolenzirsi.
A Sakura piaceva,però,quel dolore.
Era un dolore fisico che le faceva provare sensazioni estremamente piacevoli.I polpacci che s'indurivano,i muscoli che bruciavano,erano piccoli movimenti che la facevano stare bene.
Dopo circa mezz'ora,Sakura ad un certo punto si fermò.Di scatto.
Lentamente si toccò i fianchi,poi le pupille si dilatarono.
 
''Merda!''.
Disse lei sottovoce.
 
Aveva perso la sua felpa.Ma come aveva fatto a non accorgersene?
Il lungomare era quasi vuoto,la gente se n'era già andata dal mare e questo facilitava le cose,ma di certo sarebbe stata un'impresa ritrovarla.
La ragazza sbuffò ed iniziò a tornare indietro camminando velocemente.
Passò davanti ad una panchina con i pugni che stringevano forte.
 
''Scusa...''.
Disse una voce.
 
Sakura nemmeno se ne accorse e proseguì per la strada.
 
''Scusa!''.
Urlò di nuovo la voce.
 
Sakura non si voltò.
Così quella voce corse da lei.
 
''Ehy!''.
 
Sakura si voltò solo quando una mano non la prese per un braccio.
 
''C-cosa?''.
Disse lei con un tono alquanto alterato.
 
''Ma quando qualcuno ti chiama fai sempre così?''.
 
La ragazza era perplessa.
 
''E tu chi saresti?''.
Chiese lei osservando il ragazzo che la teneva per il braccio.
 
''Quello che ti ha ritrovato le felpa''.
 
''Oh,la felpa...gr-grazie...er...''.
 
''Sas'ke!''.
Rispose il ragazzo sorridendo e porgendole la felpa.
 
''Oh,grazie Sas'ke''.
Lei non sorrise,lo fissò dritto negli occhi e poi avanzò per cercare di andarsene.
 
''Akatsuki's gang,eh?''.
 
''C-cosa?''.
Chiese Sakura ancora più perplessa.
 
''La felpa...''.
Rispose lui in tono serio.
 
''Ah,già..ehm,si...''.
In totale imbarazzo la ragazza osservò la sua felpa.Questa era la divisa che indossavano normalmente i ragazzi dell'Akatsuki.Lo stemma erano delle piccole nuvole rosse che ricoprivano l'intero indumento(i colori variavano,lo stemma era normalmente su uno sfondo nero,ma questa felpa di Sakura era grigia) e dietro c'era la scritta ''Akatsuki's gang''.
 
''Come fai a conoscerli?''.
Chiese Sakura.
 
''Vecchia storia''.
Rispose lui.
 
''Oh beh,si è fatto veramente tardi,spero che tu abiti qua vicino,è molto pericoloso il lungomare di notte quando non c'è nessuno,è lunedì per di più...sembri nuova,o mi sbaglio?''.
 
''No,non ti sbagli...a-abito qui da un mese''.
Rispose la ragazza.Era completamente incantata dal giovane.
Aveva dei lineamenti perfetti,i capelli composti ma ribelli allo stesso tempo,nonostante fossero di un colore molto scuro le donavano un senso di tranquillità.S'intravedevano i pettorali scolpiti da sotto la canotta bianca leggera che portava,i muscoli sulle gambe coperte da una tuta piuttosto larga erano veramente da fare invidia a tanti ragazzi ed impazzire tante ragazze.
 
''Oh,l'avevo notato,qui conosco tutti!Va bene,ehm...''.
 
''Sakura''.
 
''Va bene,Sakura...è stato un piacere,a presto...tieniti la felpa stretta...e anche le gambe!''.
L'intonazione calò quando Sasuke pronunciò l'ultima parte della frase,sorrise maliziosamente,fece l'occhiolino alla ragazza e si voltò dall'altra parte per andarsene.
 
''L-le gambe?A-aspetta Sas'ke...''.
Mormorò Sakura.
 
Il ragazzo non sentì.
Sakura rimase impietrita per qualche secondo,poi,la musica riuscì a riportarla alla realtà.
Dannazione,era tardi ed era anche buio.Ma quanto tempo era passato?Doveva tornare a casa.
 
Si dimenticò completamente del ragazzo ed iniziò a correre veloce lungo la pista rossa.
Quando arrivò di fronte al grattacielo sgattaiolò dentro l'ascensore.Mentre impazientemente aspettava che le porte si aprissero Sakura iniziò ad immaginarsi già le sceneggiate della madre per il suo ritardo.
Quando arrivò davanti la porta dell'appartamento la madre aprì senza che lei avesse prima bussato.
 
''Ma'?''.
Disse lei.
 
''Sakura,ti stavo aspettando,ho sentito l'ascensore aprirsi...vieni,c'è una sorpresa per te...''.
 
''Mh?''.
Mugugnò Sakura.
 
Appena entrò i suoi occhi caddero completamente su di una figura che era distesa sul divano.Iniziò a sorridere e s'illuminò di felicità.
 
''Suigetsu!''.
Urlò la ragazza prendendo la rincorsa e andando incontro al ragazzo.
Buttò le braccia al collo del giovane ed iniziò a ridere senza sosta.
 
''Bastardo!''.
Urlò lei stringendolo ancora di più.
 
''Ciao Sakura...''.
Disse lui inondandola del profumo inebriante che lui era solito portare.
 
''Mi sei mancato,ma quando sei arrivato infame?''.
Disse lei sistemandosi la felpa che si era messa in precedenza.
 
''Da pochissimo,piccola.''.
 
''E per quanto resti?''.
 
''Beh,chiediglielo a lui...''.
L'uomo indicò qualcuno che si era affacciato all'ingresso della porta che era rimasta aperta.
Le pupille di Ame e di Sakura si dilatarono.
 
''Hi-Hidan?''.
Chiese Sakura completamente perplessa.
 
''Buonasera,little cherry''.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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