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Autore: IlRiccio    20/05/2013    2 recensioni
Questa è la mia prima storia perciò non so come sarà e se vi piacerà.
Parla della nuova generazione di Harry Potter, dei loro problemi, delle loro storie d'amore. Vi riconoscerete in qualcuno di loro sicuramente!!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Quello che fai a Capodanno lo fai tutto l’anno

 
Dopo l’arrivo di tutti gli invitati, il seminterrato era diventato parecchio stretto. La musica babbana e non era diffusa in tutta la stanza. Tutti si stavano divertendo da pazzi.
Dominique notò Charlie che era seduto in un angolo, sicuramente stava aspettando che uno dei suoi amici con qualcosa da bere.
“Ehi Charlie” lo salutò la ragazza con il suo solito sorriso stampato sulla faccia.
“Ciao” rispose monotono il ragazzo. Non voleva vederla, non dopo quello che era successo alla festa.
Dominique respirò a fondo e poi, dopo aver raccolto tutto il coraggio che aveva, cominciò a scusarsi con Charlie. “Mi dispiace. Non volevo. Lo so di aver sbagliato, non dovevo trattarti così ma io mi comporto sempre così. Credo di essere un po’…”
“Superficiale” concluse Charlie sprezzante.
“Sì. Mi dispiace Charlie. Volevo solo dirtelo. Lo so di non meritare il tuo perdono. Tu sei il miglior ragazzo che io conosca. Sei simpatico, dolce, gentile. E io sono una stupida” disse Dom tutto d’un fiato.
“Forse io avrei potuto intervenire prima e non restare lì ed aspettare che tu ti accorgessi di me” disse Charlie. Dominique capì che il ragazzo poteva perdonarla, anzi le stava facendo lui le scuse.
“Charlie tu non ti devi scusare” lo interruppe subito lei.
“Beh allora mettiamoci una pietra sopra” concluse il ragazzo.
“Per me va più che bene” Dominique lo abbracciò stretto stretto. Finalmente aveva fatto pace con lui. Visto che gli amici di Charlie non arrivavano lei decise di invitarlo a ballare.
“Charlie Dean Finnigan, mi concedi questo ballo?” chiese porgendogli la mano.
“Con piacere, Dominique Gabrielle Weasley”. I due si diressero verso il centro della stanza per ballare.
 
Hugo e Diana stavano chiacchierando animatamente ma quando Lily si avvicinò a loro i due tacquero di colpo.
“Che vi prende? Ora avete dei segreti? Siamo un trio inseparabile. Non ci sono segreti” disse subito Lily. Non voleva essere cattiva ma aveva paura di essere abbandonata dai suoi due migliori amici.
“Ti devo correggere. Eravamo un trio inseparabile” disse gelido Hugo.
“Perché scusa? Che ho fatto?” domandò ingenuamente Lily, visto che non riusciva a capire.
“Dai Lily non fare la finta tonta. Lo sai benissimo” rispose sempre più scontroso il giovane Weasley.
Diana guardava preoccupata i due cugini. Di solito erano lei e Hugo a litigare e Lily era il collante, mentre ora le cose erano diverse. Il trio si stava sfasciando.
“Mi dispiace ma non riesco a capire. Dimmelo forza” Lily si stava arrabbiando con il cugino, proprio non lo capiva.
“Trio inseparabile? Ma se siamo sempre io e Diana e tu stai sempre con Scamandro – pronunciò il cognome con disprezzo – Lysander mi sta simpatico ma ora tu vivi solo per lui. Io e Diana non esistiamo più per te”
“Non è vero! Voi due siete importantissimi per me” disse prontamente Lily.
“Si come no. Si vede proprio” disse Hugo sempre più arrabbiato.
Lily sbuffò, non capiva perché il cugino fosse così geloso di Lysander.
“Lys non vi potrà mai sostituire. Con lui non potrò mai fare gli scherzi che faccio con voi. Hugo, non devi arrabbiarti. Forse ho sbagliato ma ti prometto che da ora starò più tempo con te”
“Non mi interessa. Dici sempre così ma poi non cambi. Quando ti piace qualcuno ti butti a capofitto. Non ragioni più. È già tanto che ti alleni ancora a Quidditch” continuò Hugo.
Lily non ne poteva più non riusciva proprio a capire questa gelosia.
“Non è vero! Io ho provato a spiegartelo ma sei proprio testardo. Sai che ti dico, pensa pura come vuoi. Io non sono cambiata e credo che tu sia geloso” disse furibonda la ragazza.
“Io geloso. Dopo un mese lui capirà che razza di ragazza sei. Petulante. Fastidiosa. Stupida”
“Davvero? Vedremo comunque io almeno un ragazzo ce l’ho mentre tu sei sempre circondato da me e Diana. Fatti qualche domanda” disse Lily andando via furiosa e rossa in viso.
 
Wendy aveva passato metà della serata con Albus e Rose, visto che Sam era con Fred. Poi Albus andò da Violet - quei due stavano diventando sempre più amici – mentre Rose era andata in bagno e poi non era più tornata, sicuramente aveva incontrato Scorpius. Verso le 23.30 Wendy sentì la borsetta vibrare. Dentro aveva il cellulare che la nonna le aveva regalato circa 3 anni fa. Non lo usava mai visto che i maghi non hanno bisogno di telefoni per comunicare, ma per parlare con suo padre o con Ephram era essenziale. Sullo schermo del telefono uscì il numero di Ephram. Non lo sentiva da Natale e il cuore iniziò a batterle all’impazzata.
“Pronto? Ephram? Non ti sento?” disse cercando un posto dove c’era ricezione.
“Dove sei Ephram?” continuò a chiedere la ragazza. Sentiva della musica assordante provenire dall’altro lato.
“WENDY. Vieni qua mi sto divertendo. Sono al solito pub. Su dai ci sono anche gli altri… anzi no ora non ci sono più. Ciao” disse Ephram ubriaco.
Wendy guardò il telefono. Non credeva di aver veramente ricevuto quella telefonata. Era veramente preoccupata. L’ultima volta che aveva visto Ephram ubriaco aveva un livido in faccia che era andato via dopo 2 settimane. La ragazza cercò Rose e Sam ma non trovò nessuna delle due. Cercò nella stanza qualcuno che potesse aiutarla ma non c’era nessuno. Non conosceva tutti e di molti non si fidava. Poi nell’angolo intravide una chioma indomabile di capelli castano chiaro.
“JAMES” urlò sopra la musica. Facendosi largo tra la folla si gettò addosso il ragazzo.
“James, mi serve il tuo aiuto”. Il ragazzo guardò l’amica preoccupato, era davvero sconvolta.
“Che succede?” chiese. “Ephram è ubriaco ed è da solo. Devo raggiungerlo ma non mi posso smaterializzare” disse velocemente la ragazza.
“Ok andiamo” disse James senza farselo ripetere due volte. Avrebbe fatto di tutto per aiutarla.
Raggiunsero la cucina, dove la musica era lontana e l’atmosfera tranquilla.
“Calmati Wendy. Ora troviamo tuo fratello e poi lo portiamo qui dove sarà al sicuro” disse premuroso il ragazzo. I due indossarono i capotti e poi si presero per mano.
Wendy tremava. Odiava smaterializzarsi e James si ricordava benissimo il perché. La prima volta che si erano smaterializzati insieme Wendy si era spaccata. Si era sentito terribilmente in colpa e gli era preso il panico non vedere il sangue uscire dalla gamba della ragazza. Wendy si era tagliata la gamba un taglio lungo e profondo.
“Tranquilla. Sta volta non succederà nulla. Te lo prometto”
Wendy guardò James negli occhi. Il suo sguardo rassicurante la rasserenò. Era sicura che James non le avrebbe mai fatto nulla di male, almeno dolore fisico.
“Andiamo al Green Pub a Stratford” disse sicura la ragazza.
James e Wendy si smaterializzarono con successo. Arrivarono giusti davanti al Pub. Wendy entrò subito nel locale. Il fratello si incontrava spesso con gli amici quando tornava da uno dei suoi viaggi. Nel Pub c’erano circa una ventina di persone soprattutto quarantenni. James chiese al barista dove si trovasse Ephram, descrivendoglielo un po’.
Wendy cercava disperatamente con gli occhi il fratello ma non lo vedeva da nessuna parte.
“E’ uscito circa 2 minuti fa. Forza usciamo. Non può essere lontano”
Wendy e James uscirono dal locale e cominciarono a cercare il ragazzo per tutto il quartiere. Ad un tratto sentirono un uomo cantare e videro un’ombra in lontananza.
“Ephram” urlò Wendy correndo verso il fratello.
Ephram guardò la sorella senza riconoscerla. Dopo circa 5 minuti fece mente locale e capì chi si trovava davanti.
“Andiamo. Ora ti portiamo a casa” disse premurosa prendendo il fratello sottobraccio.
“Io a casa non ci vado. MAI più” urlò l’ubriaco cadendo a terra.
Wendy non riuscì a sostenere il peso e fu aiutata da James.
“Tranquilla. Lo porto io” le disse galantemente. James cinse il fianco di Ephram con un braccio per sostenerlo e Wendy lo aiutò. I tre raggiunsero un posto nascosto per potersi smaterializzare. Ad un tratto videro dei fuochi d’artificio illuminare il cielo.
“Auguri ragazzi” disse Ephram ridendo come se avesse sentito la battuta più divertente del mondo.
“Auguri” disse James sorridente. Wendy guardò il ragazzo. Il sorriso del giovane Potter illuminava la città ancora di più dei fuochi d’artificio. Era davvero bello. Wendy scacciò subito quei pensieri visto che lei e James erano solo amici. I tre si smaterializzarono e raggiunsero casa Baston.
 
“5…4…3…2…1… auguri” urlarono gli invitati. I maggiorenni, grazie ad un incantesimo riuscirono a creare dei piccoli fuochi d’artificio.
Samantha guardò Fred vicino a lei. Il ragazzo la cingeva con un braccio.
“Me lo dai il bacio di Capodanno?” chiese dolcemente Sam.
“Sinceramente volevo dare il primo bacio dell’anno ad un troll ma mi dovrò accontentare di te” disse sorridendo. Samantha offesa gli diede una gomitata, in modo scherzoso. “Beh se è così allora vado a baciare un altro” disse offesa.
“No non no no scherzavo” disse Fred stringendola di più a sé.
I nasi di Fred e Samantha si sfiorarono. Le loro labbra erano tremavano per il desiderio e per la paura. Volevano tanto sfiorarsi ma non sapendo molto sull’argomento erano timorose. Dopo momenti di esitazione le labbra di Fred baciarono quello di Sam. Fu un bacio dolce e lento. Non c’era fretta, avevano tutto il tempo di accelerare le cose, ma il loro primo bacio doveva essere speciale. E lo fu. I due furono costretti ad allontanarsi per riprendere fiato. “Wow” commentò Fred dopo aver preso una boccata d’aria.
“Già. Piaciuto?” chiese titubante Samantha.
“E me lo chiedi? È stato perfetto. Dio era da tanto tempo che volevo baciarti” disse Fred accarezzandole le labbra con le dita.
“Beh credo che sia ora di recuperare il tempo perso” disse persuasiva Samantha avvicinandosi sempre di più al ragazzo.
“Stavo per dirti la stessa cosa” e i due ricominciarono a baciarsi.
 
A mezzanotte Scorpius era appoggiato al tavolo dove erano posizionate le bottiglie. Rose, in mezzo alla pista, guardò il biondo. Strano che Scorpius fosse da solo, o era circondato da ochette o era con Albus. Le sue amiche erano sparite e visto che non trovava nessuna delle cugine, decise di andare da lui.
“Malfoy che ci fai qui tutto soletto?” domandò la rossa.
“Che vuoi Weasley? Lasciami stare” rispose secco il ragazzo.
“Come siamo acidi. Se proprio ti sto antipatica me ne vado” disse la ragazza allontanandosi dal biondo.
“Ehi Weasley aspetta” disse lui bloccandole il braccio.
La presa era abbastanza forte ma Rose non si lamentò. Guardò negli occhi il ragazzo, erano lucidi.
“Che hai?” chiese preoccupata. “Niente. Sono solo ubriaco” si giustificò lui.
“Non mi sembra insomma…” continuò lei testarda.
“Senti se ti ho detto che sto bene, sto bene” continuò lui sempre più rabbioso.
Rose si zittì. Era meglio non continuare. Lo aveva imparato da suo papà. Quando sua mamma Hermione era arrabbiata, suo papà si zittiva subito e la lasciava sbollire. Anche con Scorpius era meglio fare così. Vicino al tavolo c’erano due sedie libere. Rose si sedette su una di esse e fece cenno a Malfoy di accomodarsi vicino a lei. Lui si sistemò vicino alla ragazza e cominciò a guardare gli altri invitati balla.
“Ti…ti va di andare… di ballare?” chiese lei timorosa, aveva paura della risposta del ragazzo.
“No” rispose fermo. Tra i due calò un silenzio imbarazzante. Rose cominciò a guardarsi le mani che teneva incrociate sul grembo. Scorpius guardò di sottecchi la ragazza. Per colpa sua era diventata triste.
“Scusa ma non mi va” disse lui con voce sommessa.
“Non ti preoccupare”. Dopo pochi minuti lei ricominciò a parlare “Albus è sparito. Non lo vedo da un pezzo” disse lei cercando con gli occhi il cugino.
“E’ con Violet”
“Violet? Perché è con Violet? Credevo gli piacesse Alice” disse Rose poco sicura.
“Anche io ma tuo cugino è così imprevedibile”.
Tra i due ritornò il silenzio, più affilato di un coltello.
“La prossima partita è Serpeverde contro Corvonero” continuò lui.
“Già. Corvonero vi batterà” disse lei dando un pugno leggero sul braccio a Scorpius.
Voleva essere un gesto affettuoso e scherzoso, ma il ragazzo si irritò subito.
“Mi lasci in pace” sbottò lui. “Scusa. Cercavo solo…” cominciò a scusarsi lei.
“Cercavi un cazzo. Lasciami solo e vattene” le urlò contro. La musica era troppo alta perché gli altri sentissero le urla di Scorpius e la stanza era troppo buia per vedere le lacrime di Rose. La ragazza uscì dal seminterrato e andò nel giardino dei Baston. Nel giardino c’era una banchina e la ragazza si sedette lì. Che schifo di serata, lei aveva cercato di essere gentile con Scorpius e lui le aveva urlato contro e ora si trovava in un giardino da sola la notte di Capodanno. Da quando era immersa nei suoi pensieri non si accorse nemmeno dell’arrivo di qualcuno. Scorpius posò la sua giacca sulle spalle di Rose.
“Grazie” disse lei timidamente.
“Scusa per prima ma non è serata” disse lui, guardando un punto indistinto davanti a sé.
“Lo avevo capito”
“Sei una Corvonero” disse lui con un mezzo sorriso.
Rose rise di gusto. Lei guardò la figura del ragazzo dal basso. Era bello ma anche misterioso. Non che nascondesse chissà quale segreto, ma i suoi pensieri e le sue emozioni erano impossibili da vedere. Solo la sua famiglia e Albus avevano attraversato la barriera che si era creato.
“Scorpius lo sai che a me puoi dire tutto. So essere una tomba se voglio. Non lo racconterei mai a nessuno”.
Scorpius guardò la ragazza. Era sincera. Impulsivamente il ragazzo si chinò su Rose e la baciò. Rose non reagì era troppo sorpresa. Scorpius si allontanò da lei e rientro in casa.
 
Alice e Lorcan passarono tutta la sera insieme. Albus guardò la coppia sbaciucchiarsi in un angolo. Il cuore gli si frantumò all’istante. Era difficile vederla insieme ad un altro e soprattutto Lorcan. I suoi genitori erano molto amici dei genitori di Lorcan e Lysander. I gemelli erano identici nel aspetto fisico ma erano diversi caratterialmente. Lysander era divertente e si cacciava sempre nei guai anche se non lo voleva. Lorcan non era così. Era saccente, silenzioso, altezzoso. Violet si avvicinò ad Albus e anche lei notò la coppia.
“Perché, secondo te, stanno insieme?” chiese lui.
“Alice è dolce e gentile. Lorcan è simpatico e intelligente” disse lei triste.
“Non è vero -  disse duro lui – Alice è meravigliosa ma lui non ha nulla di speciale”
“Ti sbagli. Sei solo geloso. Dobbiamo essere realisti, Al. Loro due sono perfetti insieme” Violet divenne sempre più triste.
“Era ovvio che lui preferisse Alice. Lei come hai detto tu è meravigliosa. Io invece non sono nulla di speciale. Sono invisibile sia ai suoi occhi che a quelli degli altri”
Violet se ne andò più lontano che poteva. Raggiunse la sua camera e chiuse la porta a chiave. Nessuno doveva vederla piangere.
Dopo pochi minuti qualcuno bussò la porta.
“Apri. Ehi Violet. Sono io, Al. Apri” disse il ragazzo bussando sempre più forte la porta.
Lui era tanto insistente e alla fine Violet cedette.
Albus si trovò davanti una ragazza sconvolta. Non era abituato. Quando Lily piangeva c’era James a consolarla e Rose aveva le sue amiche.
Albus entrò nella stanza a disagio. “Scusa non volevo piangere. Che stupida”
“Non lo sei. Ti sbagliavi prima. Tu sei la ragazza più forte che io abbia mai conosciuto. Sei forte e fiera. Il miglior portiere di Hogwarts. Ma sai essere anche gentile e dolce”
“Grazie” disse lei con gli occhi lucidi.
 
Tristan passò la serata a controllare gli invitati e a divertirsi con i suoi amici. Anche se tutti i suoi amici erano spariti. Fred era con Samantha a sbaciucchiarsi. Charlie stava sbavando dietro Dominique. James invece era sparito non si sa dove. Poi vide Lucy. Era veramente bella ma non era la Lucy di sempre. La preferiva con gli abito stile rock e i capelli lasciati a casaccio.
“Weasley. Dove hai lasciato la tua metà bionda?” domandò lui
“Con la tua metà mora” rispose lei.
“Già. Io e Charlie siamo due corpi e un’anima. Anche se lui non lo sa”
Lucy rise e contagiò anche il ragazzo.
Tra i due calò il silenzio ma una vecchia musica babbana risvegliò gli animi dei due.
“Ti va di ballare?” domandò lei.
“Certo Milady” disse lui inchinandosi.
“Non chiamarmi Milady” rispose Lucy dando un leggero colpetto al ragazzo.
 
Erano circa le due e Charlie aveva perso di vista Dominique. Si erano persi di vista e ora non la trovava più. Ad un tratto vide in lontananza una chioma bionda. Poteva appartenere solo a Dominique, solo lei aveva dei capelli color oro. Charlie si avviò verso di lei ma si bloccò quando vide la ragazza a braccetto con un altro. Sarà solo un amico pensò lui. Ma poi lui le stampò un bacio stampo sulle labbra e lei non sembrò affatto infastidita.
Che bel Capodanno.

 
Ciaooooo
Sono tornata. La scuola mi impegna tantissimo. Gli esami si avvicinano sempre di più e mi devo impegnare parecchio per lo sprint finale. Appena posso aggiorno la storia. Spero vi piaccia questo capitolo.
Un bacio enorme.
IlRiccio

 
  
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