˜Of flying books and attacks.
 
"FOTTITI, GATTO INUTILE!" urla lui. Claude non si arrabbia mai, quindi vedere quel libro enorme e più nero di me che atterra poco lontano dalle mie zampe è qualcosa che davvero mi spaventa - oltretutto, non capisco come faccia Claude ad avere sempre dei libri tanto grossi a portata di mano, anche quando si trova in bagno. E non capisco neanche se non mi centra perché ha una mira che fa schifo o perché non vuole. Preferisco pensare che non voglia, al momento. Se avesse una mira da schifo, significherebbe che mi vuole morto o che mi vuole fare molto male.
"Se ti prendo ti ammazzo, giuro!" mi urla dietro. Okay, forse è meglio che inizi a patteggiare per la prima. Schizzo attraverso la porticina e poi giù per le scale. Svolto appena in tempo e curvo abbastanza bene perché il mio didietro non entri in collisione con la porta della cucina lasciata aperta e salto sul divano accanto a Sebastian, che mi guarda perplesso. Ha il portatile sulle gambe incrociate, e capisco che l'ho interrotto mentre scriveva, ed è una cosa che spesso lo innervosisce.
"Ma che succede?" domanda. Ovviamente non rivolto a me, ma neanche a Claude.
"Che hai combinato?" questa volta chiede a me, come se io potessi rispondergli qualcosa di più di miao. Claude scende le scale, ha ancora i capelli bagnati. Arrabbiato è arrabbiato, e tanto poi. Se l'è presa troppo. Era un piccolo scherzo innocente, non ho potuto resistere.
"Che è successo?" gli domanda. Sembra che non sappia fare altro che domande.
"Il tuo gatto..."
"Nostro gatto, sì..."
"Il gatto di chi ti pare ha attentato alla mia..." si blocca e tentenna imbarazzato. Per essere un tipo che ha appena urlato un fottiti talmente alto da aver svegliato i vicini, ne ha di pudore.
"Ha attentato alla tua...?" lo sprona Sebastian, inarcando le sopracciglia.
"Fesse droite*..." mormora Claude. Non ho capito cosa ha detto, ma da come scoppia a ridere Sebastian intuisco che quelle due parole fossero il fulcro di tutta la vicenda. Sebastian si alza e lo abbraccia, senza smettere di ridere.
"Oh, tesoro. Non l'ha fatto apposta". Claude mi lancia un'occhiataccia. Se gli sguardi truci potessero uccidere, io sarei morto già da tempo.
"Io credo proprio di si, mi odia" ringhia. Inesatto. Non mi sta poi così simpatico, ma è lui quello che odia me.
Sebastian scioglie l'abbraccio e indietreggia verso il divano, continuando a sorridere.
"Perché non mi fai vedere per bene che ha combinato?" chiede, sedendosi sul divano e trascinandolo con sé.
"Tu non hai un libro da scrivere?" fa Claude, inarcando le sopracciglia.
"Prima devo accudire te, non credi? E poi, è probabile che mi venga l'ispirazione..." detto questo, mi costringe a scendere dal divano.
Eccoli che ricominciano. A volte, mi chiedo proprio che diavolo di libri scriva Sebastian per trovare ispirazione in questo modo...  
"Poi, non voglio vedere quel gatto per un po', okay?" mormora Claude, prima di baciarlo.
"Come vuoi, starà sul balcone... " acconsente Sebastian.
Bastardo!
 
*Fesse droite: natica destra.
 
                                                                           
*Angolo della Moffetta*
Ed eccomi qui, sola soletta - e finalmente posso lamentarmi io di una cosa del genere, non la Marty.
Non ho idea di come sia nata questa cosa, ma sentendo le idee che Marty aveva riguardo la serie, mi è venuta in mente una raccolta di flashfic che osservano la coppietta dal punto di vista del malefico gatto Shieru, "personaggio" che ha sempre fatto da sfondo alla vicenda fino a questo momento. Povero gatto.  
Una sola cosa mi assilla al momento: Shieru dovrebbe essere Ciel, in pratica... quindi, fra i personaggi, Ciel ce lo devo mettere o no?
Un bacione, lasciate una recensione per farmi sapere che ne pensate!
Sciao,
Cristie.