Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Questaelamiastoria    21/05/2013    3 recensioni
In un mondo di demoni e angeli, una giovane ragazza rischia la vita per arrivare nella fortezza di Lowkoski.
Ha un preciso compito, salvare la vita al più potente ragazzo che possiede il demone dell’Ira, Alec.
In realtà questo è solo una missione apparente, perché dopo averlo salvato dai Naphil, metà umani e metà angeli dovrà ucciderlo per conto del Dio della Morte.
Riuscirà a compiere il suo compito nonostante il fascino irresistibile del ragazzo?.
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

Alec, il demone dell' Ira



La cosa buffa, quando ci si trova di fronte alla morte, è che improvvisamente tutto il resto viene visto in prospettiva.
Come in questo momento, per esempio.
Corri! Forza! Puoi farcela! Devi farcela.
Traggo un profondo respiro e torno alla realtà.
Mi alzo e inizio a correre, senza sapere se è la strada giusta, ma al momento penso solo a come fare per sopravvivere per i prossimi secondi, non conta altro.
Le gambe mi pulsando procurandomi dolori strattoni? Non importa.
Se mi fermo sarà peggio, loro arriveranno e mi uccideranno, o peggio, mi cattureranno.
 Loro… Demoni tremendi che non vedono l’ora di assaggiare la mia carne. Mi inseguono gridando eccitati ed esterrefatti, ma non gli darò la mia vita.
Davanti a me non vedo altro che alberi e foglie variopinte. Dannazione! Quanto mancherà ancora?.
Ho il fiato corto e i polmoni bruciano ardentemente ma non posso fermarmi, non quando manca così poco.
Supero l’ultima fila di alberi e finalmente vedo la sua reggia.
Un magnifico castello del settecento coperto da piante  rampicanti  di un verde pallido.
Noto tre figure nel balcone di sinistra e penso che, se riesco a vederli non mi manca molto.
Forza! Corri! Manca poco!.
Evito le trappole sotterranee: cavi elettrici che spuntano improvvisamente dal sottosuolo e cubi di forza, basta sfiorarne uno per rimaner fulminati.
Sento i Demoni avvicinarsi e la paura mi consuma.
Se mi dovessero afferrare non riuscirò a scappare, quindi non deve succedere, ma ora il problema è un altro: come farò ad entrare? Il cancello è sbarrato e non c’è possibilità di entrare dalla finestra, certo, non avendo i miei poteri non posso fare un bel salto ed entrare direttamente, ma potrei sempre arrampicarmi, se non fosse per la mia stupida idea, cioè quella di truccarmi e vestirmi come un dark con un paio di legghins di pelle e una giacca che non permette molti movimenti, tutto questo per sembrare una di loro, per confondermi tra i demoni… che stupida idea!
Mi fermo di scatto vedendo un campo di forza circolare che si rimpicciolisce e all’interno ci sono io.
All’ultimo salto su me stessa,  all’indietro… almeno il mio addestramento senza i miei poteri non va a puttane.
Corro ancora e ancora e man mano che mi avvicino le trappole aumentano.
Improvvisamente una lingua di fuoco parte velocissima verso la mi traiettoria, mi butto a terra evitandola
,ma un’altra trappola si attiva  e delle spine mi lacerano la gamba. Grido dal dolore.
Guardo su e vedo gli occhi degli stessi ragazzi di prima puntati su di me, perché non mi aiutano?! … certo, penseranno che io sia una minaccia per loro… ma non lo vedono come sono debole?!. Forse non avrei dovuto saltare in quel modo da professionista, forse quello li ha fatti insospettire.
Mi alzo barcollante ma cado ancora e i demoni si stanno avvicinando.
Mi trascino aggrappandomi a qualsiasi cosa, erba, pietre o terra.
Ho le lacrime agli occhi ma mi costringo a non piangere… Sono sfinita e non ho più forze. L’aria ai polmoni sembra mancarmi e ho il cuore a mille. È mai possibile morire in una maniera così orribile?.
Mi sdraio totalmente a terra e cerco di gridare il suo nome, così che magari venga in mio soccorso, ma tutto quello che esce dalla mia bocca è solo un  sussurro – Alec-.
Pochi secondi dopo sento qualcuno atterrare a pochi metri da me, non ho il coraggio di guardare quale di quei insignificanti demoni metterà fine alla mia vita.
Sento che si avvicina e l’adrenalina mi scorre nelle vene, ma non è abbastanza per permettermi di rialzarmi e correre.
Lui o lei che sia mi afferra per l’addome e mi porta in alto. Ha le ali?!
Questo può significare una sola cosa. I demoni di poco rilievo, come quelli che mi inseguivano non possono avere le ali… quindi questo non deve essere uno di loro.
Allungo il collo per capire chi sia, ma mi duole e quindi osservo solo la direzione in cui va.
Verso la reggia!.  Dio che fortuna!.
Atterra nello stesso balcone dove ci sono altre due figure che però vedo sfocate.
Sto perdendo il controllo, sto per svenire.
Quando mi mette a terra tremo come una foglia e sto per cadere all’indietro, ma mi afferra per la mano e mi ricattura, mi alza il viso con la mano.
-        Non svenire. Non svenire- mi dice e finalmente posso vedere il suo viso, anche se in maniera confusa… vedo i capelli neri che ricadono lisci e sottili in una maniera sensuale sul viso e gli occhi blu, quasi neri, impenetrabili che al momento mi fissano costanti… poi non vedo più nulla.
 
***
 
 
Quando mi sveglio, tutto intorno a me è confuso. La luce mi acceca talmente è ardente e non riesco a comprendere le figure. Maschi o femmine? Umani o demoni? Non lo so.
Mi ritrovo stesa a pancia in giù in un letto matrimoniale, coperta da una candida trapunta.
Cerco di muovermi, ma subito un dolore atroce mi invade i nervi.  Grido stringendo i denti. La gamba! Dannazione!.
-        Stai ferma o peggiorerai la situazione- dice qualcuno, ma non ho la forza di voltarmi.
-        Tanto peggio di così non mi può andare- replico a denti stretti.
Però, devo dire che sono salva e tutto per una fortuna spacciata. Possibile che abbia sentito la mia voce? O forse qualcuno di loro si è impietosito e ha deciso di prendermi.
Mi tiro su e noto di essere in biancheria intima. Il nervoso mi sale alle stelle.
-        Chi di voi?! Dannati mi ha tolto i vestiti?!- .
-        Una donna- dice qualcuno e questa volta la voce è molto diversa dalla prima, più limpida e chiara.
Penso a cosa possono aver ragionato vedendomi con quella roba addosso… sembravo una prostituta….  improvvisamente mi viene in mente il perché sono qui. Alec.
-        Alec- sussurro, ma nessuno risposta. Si zittiscono tutti.
Mi volto con fatica e finalmente vedo i tre ragazzi. Il primo è grosso e robusto, con i capelli rasati e gli occhi viola. Il secondo ha i capelli biondi e gli occhi verdi che mi ricorda tanto qualche modello famoso di cui mi sfugge il nome.
Il terzo invece è lo stesso che mi ha salvata, il ragazzo dai capelli neri e gli occhi blu. Ora lo vedo meglio e posso distinguere i suoi tratti sottili ma molto scuri e letali. Noto le labbra ferme e poco carnose, troppo sensuali per un tipo che da l’idea di essere uno stronzo con le ragazze.
-        Chi. Di. Voi. È. Alec ?- chiedo scandendo ogni parola.
I primi due guardano il tizio con gli occhi blu. Deve essere lui, quello dall’aria tenebrosa. Fantastico.
-        Non è meglio portarla nelle mie stanza? È più grande e ho qualcosa per bendarle le ferite- propone il biondino.
-        No. Lei rimane qui. Porta le bende intanto- ordina Alec… almeno credo sia lui e il ragazzo biondo esce dalla stanza osservandomi.
-        Forse Dario ha ragione, meglio portarla nelle sue stanze.- dice quello dai occhi viola.
-         No Lian. Rimane qui. Se è qui e cerca me ci sarà un motivo- replica.
Perché parlano come se non ci fossi?!.
-        Sarebbe più al sicuro -  ribatte Lian.
-        No dannazione. Starà qui. Fine della conversazione- dice infine esasperato.
Lian alza le mai in segno di resa e a stento trattiene la risata. – Stai rivendicando un’autorità su di lei?!- più che una domanda da l’impressone di un’affermazione.
Alec si appoggia al muro e assume un’espressione minacciosa – Se pur di venir qui ha messo a repentaglio la sua vita ci sarà una ragione e io ho intenzione di sapere quale-.
Lian lo guarda dall’altro al basso – Certo. Certo.- e esce dalla stanza ridendo.
Rimaniamo soli, io e questo strano ragazzo… no! Lui non è un ragazzo, lui è un demone immortale, o meglio è colui che possiede un demone all’interno del suo corpo. Il peggiore di tutti. L’ira.
 Prende una sedia e la ribalta mettendo le mani sullo schienale. Fissandomi. Distolgo lo sguardo.
-        Chi sei?- chiede calmo.
Non rispondo. Chi sono? Infondo al momento sono umana ma non sono umana. Non saprei nemmeno da dove iniziare e poi cosa dovrei dire? Se gli dicessi chi sono in realtà non mi crederebbe, meglio evitare.  Per il momento sono solo un’umana.
-        Chi sei?- richiede a denti stretti.
Faccio un lungo respiro. – Mi chiamo Diana-
Lui sposta il capo di lato. – E cosa sei venuta a fare qui, Diana?- domanda.
Non rispondo. Non so se è il momento giusto per raccontare tutto, infondo sono umana e digli quello che dovrei dire lo farebbe solo ridere.
-        Rispondi- mi incita, ma dalla mia bocca non esce una sola parola.
-        Non ho tutto il giorno da dedicarti- dice infine, dopo un lungo periodo di silenzio.
Sposto lo sguardo di lato. – Tanto non mi crederesti- avviso.
-        Farò uno sforzo- propone.
Alzo gli occhi su di lui, ma sto attenta a non immergermi perché è facile cadere vittima del fascino di un Demone, lo sanno tutti e spogliarmi per concedermi a lui non sarebbe il massimo.. si, succede così, un demone vuole una donna? Gli basta un sorriso e questa inizia a spogliarsi, anche in mezzo a tutti. Non voglio fare quella fine.
-        Potresti… ecco… evitare di fissarmi.. sai… no… mi devo ancora abituare a …resistere…- inizio, ma lui capisce subito e sposta lo sguardo altrove.
-        Forza. Parla.-
Non credo proprio che mi crederà, ma non importa, ci devo provare lo stesso.
-        Sono qui per salvarti- dico.
Wow, non si mette a ridere. – e da cosa?- chiede con un mezzo sorriso.
-        Da loro- dico infine.
-        Loro chi?- domanda curioso.
-        Nephil - .
Noto perfettamente che trattiene la risata… almeno fa uno sforzo.
-        Chi ti manda?- chiede.
-        Io. Mi mando Io- mento. Non posso dirgli la verità.
Lui sorride, divertito. – Domani te ne andrai di qui- dice serio.
Scuoto la testa e cerco di alzarmi. – Non credo proprio- ribatto.
Sembra sorpreso… ah, già, lui è il portatore del  demone dell’Ira, non è abituato a un no. Cavoli suoi, c’è sempre una prima volta per tutto.
-        Non sei in condizioni di decidere ne di replicare- mi informa.
-        Morirai senza di me- lo avverto e immediatamente sorride scoprendo i denti.
-        Non credo proprio. Donna- dice serio, come se mi stesse sfidando.
-        Non mi chiamo “donna”- replico infastidita.
I demoni hanno l’abitudine di chiamare ogni essere umano in due modi: uomo. Donna. Come se fossero inferiori o insignificanti.
-        Non credo proprio. Diana- si corregge.
Cerco di mettermi in piedi ma cado sul letto. Maledizione!
-        Non riesci nemmeno a reggerti in pedi, come pensi di proteggermi? Diana?- chiede divertito.
Il fatto che mi chiami per nome è chiaramente un modo per prendermi in giro.
-        Per ora, ma quando avrò…- mi blocco di colpo. Stupida! stupida! stupida!.
-        Avrai cosa?- chiede curioso.
-        Niente- taglio corto.
Improvvisamente si alza e mi fissa serio.
-        Potevi morire sai?- chiede come se non lo sapessi.
Stringo i denti. – Oh, grazie, non lo sapevo- dico in modo beffardo e la sua espressione cambia.
Abbassa le palpebre e inarca le labbra in un sorriso seducente. Dannato Demone! Lo sta facendo apposta, vuole vedere fino a dove gli resisto.
-        Puoi smetterla?- chiedo scontrosa.
-        Di fare cosa?- sembra sinceramente una domanda innocente, ma so che mi sta prendendo in giro.
-        Niente. Lascia stare- evado. Non deve esser molto abituato alle ragazze che gli resistono, solitamente tutte a quest’ora gli si sarebbero già  gettate ai piedi.
-        Perché hai deciso di salvarmi? Da quello che vedo non devo starti molto simpatico- dice.
-        Me lo chiedo anche io!- rispondo a denti stretti.
-        Comunque- continuo – io rimango qui. Non ho fatto tanta strada per niente.- .
Si appoggia al muro. – Non contarci troppo, però un grazie potresti anche dirlo-
Rugo la fronte. – Per cosa?- chiedo.
-        Per averti salvata, sai dopo che hai sussurrato il mio nome- sorride.
Allora mi ha sentita?!.
-        Grazie- dico con un tono basso.
Si dirige verso la porta. – Domani andrai via di qui- sbotta improvvisamente.
-        No – replico.
Si volta e nei suoi occhi vedo una strana sfumatura di rosso. Che si stia arrabbiando?!.
-        Non accetto un No- ribatte.
Faccio un respiro profondo, perché ho voglia di prenderlo a calci.
-        Non puoi farcela senza di me!-. Come devo farglielo capire?!.
-        Sopravvivrò-. Dice sorridendo e fa per andarsene.
Ok. È l’ora di giocarmi la carta vincente. – So cose che voi non sapete- grido e lui si ferma. Si volta e mi guarda cercando di capire se mento o no.
-        Del tipo?- chiede.
-        Del tipo come mai ospitate un demone- dico riprendendo le sue parole.
Questo sembra illuminarlo ma ha sempre dei dubbi sull’autenticità delle mie parole.
-        Ho trovato le bende, un disinfettante e dei antidolorifici- irrompe Dario.
Alec si volta verso di lui analizzando gli oggetti che porta tra le mani. –Fai venire qui la donna infermiera, lei saprà meglio di noi cosa fare- propone, poi rivolge lo sguardo su di me – La conversazione la finiamo quando starai meglio-.
Esce dalla stanza.
 
Poche ore dopo arriva “la donna infermiera” che scopro chiamarsi Bianca.
Mi disinfetta le ferite e le avvolge nelle benda, fortunatamente dice che sono lievi e per niente preoccupanti, mi dice anche che dovrei dormire e al mio risveglio mangiare qualcosa di vitaminico e proteinico, tipo un brodo e si offre di prepararlo.
Accetto solo per una condizione : prima il brodo e poi la dormita.
Rimango ferma, immobile come mi ha detto di fare Bianca, perché qualsiasi movimento potrebbe peggiorare la situazione.
Guardo fuori dal balcone e mi chiedo come posso esser sopravvissuta a tutto ciò, la fuori è pino di trappole magnetiche e di demoni assetati di sangue.
I giochi sono iniziati e io devo salvare Alec e il suo demone, non devo farmi condizionare dalla sua bellezza o da altri aspetti, anche sapendo che dopo averlo salvato dovrò ucciderlo per conto del Dio della Morte. Colui che mi ha mandata.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Questaelamiastoria