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Autore: Chica Anonima    21/05/2013    5 recensioni
Stefania è una ragazza normalissima, se non fosse per le sue visioni, proprio così, lei riesce a vedere episodi che accadranno in un lontano o vicino futuro, nonostante questo però, la sua vita continua normalmente fino a quando una sera, in una visione vede un ragazzo che sta per scassinare una famosa gioielleria vicino a casa sua, stupidamente decide di non chiamare la polizia ma di intervenire lei stessa...
Questa non è solo una storia d'amore, ma anche di bande rivali e di una Milano completamente diversa da quella di oggi.
Dal secondo capitolo:
“ Ma come? E il nostro fine serata piacevole?” scherzava vero?
“ Ah si! Ma sai ..non mi piacciono i ladri”
“ Hai paura che ti rubo il cuore?”
Spero di avervi incuriosite!!
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve ragazze, ecco qui il secondo capitolo, spero vi piaccia, se vi va lasciate una recensione anche perchè non sono molto convinta di continuare, non so, non mi convince... fatemi sapere cosa ne pensate voi. Buona lettura

Arrivai con molte difficoltà, visto i miei quindici centimetri di tacco, alla gioielleria, la porta era già aperta, così mi avvicinai piano ed entrai, le mie scarpe facevano troppo rumore, infatti il ladro si girò subito verso di me, mi sarei aspettata tutto ma non quello che vidi, due occhi azzurri con sfumature sul verde mi ipnotizzarono sul posto, ci mancava solo un ladro super sexy e con due occhi da urlo per completare la giornata.

“ Bambolina, se hai finito con la radiografia io dovrei lavorare” Bam-bolina?? A me??

“ Senti brutto idiota chiamami ancora bambolina e ti ficco il mio tacco quindici in testa e ora esci subito da qui!”

Lo vidi girarsi con sguardo furente verso di me, quando ero arrivata aveva già aperto la porta, ma non aveva ancora riempito la busta che teneva in mano, quindi di sicuro non mi sarebbero arrivati chili di gioielli in testa, al massimo poteva lanciarmi le scarpe che aveva ai piedi, la cassa era troppo pesante da sollevare o almeno speravo fosse così... Lui fece l’unica cosa che non avevo programmato e che mi sarei dovuta aspettare, tirò fuori una pistola puntandomela dritto in testa.

“ Senti, bambolina, quella che se ne deve andare sei tu se non vuoi un buco in fronte” Passiamo alle minacce eh? Va bene

“ Ok, me ne vado” “era ora, e ringrazia che ti lascio andare”

Si girò dandomi la schiena, non gli diedi neanche il tempo di prendere un solo gioiello e sfilandomi una delle mie bellissime scarpe la tirai dritto contro la sua testa nascosta dal cappuccio, ora non per vantarmi, ma avevo sempre avuto una mira perfetta, infatti lo centrai in pieno, ma ottenni solo un semplice..

“Ahi!!!” non sapevo se darmela a gambe levate o ridere, decisi per la seconda naturalmente “ Ma tu sei pazza! E che cavolo ti ridi? Potevi uccidermi!”
“ In tal caso non saresti mancato a nessuno, ora esci o chiamo la polizia”
“ Sono io quello con la pistola bella! E io dico che devi uscire tu”
“ Bella?? Vuoi che ti rompo il setto nasale con l’altra scarpa?” mm.. questa era bella dovevo segnarla da qualche parte.

“ Adesso basta, abbiamo giocato e mi sono anche divertito, ma te ne stai approfittando un po troppo” Tirò di nuovo fuori la pistola e sparò. Chiusi gli occhi pensando di essere morta invece il proiettile aveva colpito il muro dietro di me, era meglio smetterla di fare l’eroina, incominciai a indietreggiare ma sbattei contro qualcosa o meglio qualcuno, vidi il ladro spalancare gli occhi e così mi girai.

“ Buonasera, vi dichiaro in arresto per tentata rapina” oh no.. ci mancava solo la polizia...

Ci fecero entrare entrambi in macchina, le manette erano strette e mi stavano lasciando i segni, mi girai verso l’idiota, per iniziare a insultarlo, ma mi batté sul tempo.

“ Spero che sarai contenta! Adesso almeno cerca di collaborare” avendo le mani legate non potei mostrare all’idiota il mio bel dito medio e dovetti accontentarmi di un occhiataccia seguita da un dolce e delicato “Vaffanculo”

Entrammo in caserma e ci fecero sedere in una stanza, il viaggio era durato una decina di minuti, io e l’idiota ci eravamo mandati occhiate di fuoco per tutto il viaggio con la solo conseguenza di far ridere i poliziotti davanti che ci avevano scambiati per una coppia di ladri innamorati, bleah, certa gente mi faceva vomitare arcobaleni con certi pensieri.

Un poliziotto si sedette nell’unica sedia vuota davanti a noi, sembrava proprio di essere in uno di quei film americani mancava solo la luce che ti puntano negli occhi per intimidirti.

“ Allora chi vuole incominciare? Tu dolcezza?” Uomini, tutti fissati con questi soprannomi stupidi e offensivi, stavo per rispondere quando l’idiota vicino a me parlò per primo.

“ Agente, la prego di non chiamare in questo modo la mia ragazza, per quanto riguarda la sua domanda io e il mio amore stavamo passeggiando dopo una cenetta insieme e abbia visto la porta aperta, quando siamo entrati il ladro è scappato lasciando la pistola sul bancone, l’ho presa per vedere se era vera e se era il caso di chiamarvi, ma non essendo molto pratico di armi mi è partito un colpo, tutto qui”

Pensava davvero di convincere qualcuno con questa storia? Povero illuso

“Capisco” cosa cosa cosa???? Capisco? E questo doveva essere un poliziotto? Forse un comico!

” Ma se posso permettermi, signor.. Mcqueen? È americano?” “Origini, diceva?” in effetti ora che potevo notarlo alla luce, non si poteva certo dire che i suoi tratti fossero italiani, insomma, capelli castano scuri e occhi azzurri, pelle chiara e fisico scolpito, no di certo di italiano aveva ben poco.

“ Dicevo... come mai mentre la sua fidanzata è vestita in modo elegante lei ha una semplice tuta?” “ Vedo che l'ha notato anche lei, beh... non amo vestirmi elegante e il mio tesoro mi accetta per come sono, vero amore mio?”

“ Si” era la mia voce quella???

“ Visto? ora agente se non le dispiace dovremmo andare, sa avevo programmato un fine serata diverso, non so se mi capisce...”

Era un tono malizioso quello che stava usando?? Ho avevo capito male io?

“ Capisco perfettamente, potete andare, vi auguro un buon proseguimento di serata” Ok, ero circondata da pervertiti, la cosa era definitiva.

L’idiota, ormai così definito, mi appoggiò una mano sul fianco spingendomi verso la porta, un brivido mi attraversò il corpo, ma per fortuna nessuno in quella stanza parve notarlo, uscimmo finalmente fuori e così mi lasciò andare.

“ Mi devi un favore bambolina” ancora?? Lui doveva un favore a me “ Veramente sono stata io a salvarti, ora se non ti dispiace me ne torno a casa” “ Ma come? E il nostro fine serata piacevole?” scherzava vero? “ Ah si! Ma sai ..non mi piacciono i ladri” “ Hai paura che ti rubo il cuore?” questa era l’ultima risposta che mi aspettavo, specialmente da uno come lui. Probabilmente arrossii perchè il signorino se la rideva vittorioso.

“ Non ho più un cuore ed ora buonanotte” mi girai intorno, io non avevo una macchina con cui tornare a casa! E ora? Entrai nel panico. “Vieni ti porto io a casa” mi prese per un braccio e mi tirò verso una moto rossa e nera. “Solo perchè non ho altra scelta” ecco, meglio precisare. “ Certo certo” Salimmo in moto e partimmo a tutta velocità, gridai le indicazioni e dopo soli cinque minuti arrivammo davanti a casa mia, in poche parole un semplice palazzo grigio a quattro piani a due minuti dal centro, scesi dalla moto e ringraziai salendo di corsa gli scalini e aprendo il portone. Una volta arrivata a casa mi tolsi il giubbotto e buttandomi sul divano presi il cellulare, due messaggi.

Primo messaggio: Giorgia: ehi com’è andata la serata con Marco? Dario era molto di malumore, è cotto di te! e non dire che non te l’avevo detto!

Non risposi e passai al secondo messaggio Marco: ehi piccola, ho passato una bella serata, anche se non mi hai fatto salire a casa tua, io ti aspetto tranquilla, buonanotte.

Risposi a Marco con un semplice: notte niente faccine, le odiavo.

Stavo per riposare il cellulare in borsa, quando lo sentii di nuovo vibrare, che fosse Marco? No impossibile erano quasi le due di notte, di sicuro dormiva.

Sconosciuto: Spero di rivederti presto BAMBOLINA, non sognarmi troppo eh! Ps: spero non ti dispiaccia se ho preso il tuo numero, come sicuramente dispiacerà a Marco, notte.

IO.LO.UCCIDO! ancora infuriata mi diressi verso la doccia, quel ragazzo mi avrebbe fatta impazzire e non sapevo neanche il suo nome! Ma come diavolo aveva fatto a prendere il mio cellulare?? Ah si dimenticavo era un ladro!

  
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