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Autore: Lesta_Mancina    21/05/2013    3 recensioni
Regina prese una decisione: non avrebbe visto, sentito, incontrato, in qualche modo interagito, o anche solo pensato ad Emma Swan per l'intero fine settimana che stava per iniziare!
O almeno ci avrebbe provato... Riuscirà il Sindaco di Storybrooke a mantenere il proprio proposito?
(SwanQueen, ovviamente)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TUTTI FRUTTI – O, NON CI SONO SOLO LE MELE

by
Lesta Mancina

Capitolo 3

PERA

 

Il Sindaco lasciò l'ufficio per recarsi al Granny's Diner. Aveva promesso ad Henry che avrebbero pranzato lì insieme, anche se la donna sospettava fosse un'altra delle sue scuse per vedersi con lo sceriffo.

La cosa non le piaceva affatto, ma per quanto severa si sforzasse di essere, Henry riusciva sempre a piegarla.

Il pranzo si svolse tranquillamente e molto piacevolmente, dal punto di vista di Regina, erano quasi al dolce e di Emma Swan nessuna traccia.

Forse avrebbe finalmente evitato di incontrare lo sceriffo, forse il suo weekend di tregua dalla bionda poteva finalmente iniziare!

Forse, per una volta, Henry voleva davvero trascorrere del tempo con lei...

-Ehi Ragazzino! Salve di nuovo Sindaco.-

...o forse no.

 

Regina si irrigidì di sdegno, ma sfoggiò allo sceriffo il suo sorriso più brillante, anche se tagliente e gelido: -Sceriffo Swan...-

-Posso sedermi?- chiese Emma mentre già prendeva posto accanto ad un ragazzino entusiasta e di fronte ad una decisamente meno accogliente Regina.

-E come dirle di no, Miss Swan- acconsentì ironica la donna sapendo che la vagabonda si sarebbe fermata con loro comunque.

 

-Sei arrivata giusto in tempo, Emma, stavamo per ordinare il dolce, ne vuoi. Offro io!- disse di slancio Henry, ma accortosi di aver osato troppo in quella situazione, cercò conferma nella sua granitica madre: -Offriamo noi, giusto? E' nostra ospite, no?-

Regina si compiacque internamente per la buona educazione di suo figlio, ma di certo l'idea non l'allettava.

Ancora una volta, però, per il figlio avrebbe fatto buon viso a cattivo gioco.

-Certamente- rispose Regina sfoggiando una schiera di denti scintillanti piantando il suo sguardo penetrante dritto nelle verdi iridi difronte a lei.

 

Emma, nervosa, si raddrizzò all'istante a sedere, avrebbe tenuto testa a Regina, ma sapeva bene in quale tortura si era appena cacciata. Il sindaco aveva uno sguardo assassino, forse aveva osato troppo intromettendosi in un momento così intimo tra madre e figlio. Almeno quello era sicuramente quello che stava pensando Regina, che non smetteva di fissarla causandole un enorme disagio.

-Cosa vi porto di dolce?-

“Grazie Ruby” pensò Emma sollevata.

 

-Gelato al cioccolato, con una montagna di panna!- esordì prontamente Henry, mentre Ruby iniziò a prendere nota sul suo piccolo taccuino.

-Io non vedo l'ora di assaggiare la torta al limone che stava preparando la Signora Lucas questa mattina- asserì Emma con lo stesso entusiasmo di Henry. La passione per i dolci era evidentemente genetica.

Regina, aveva appena terminato il secondo e si pulì gli angoli della bocca con il tovagliolo che poi ripose con cura sopra le proprie ginocchia.

Gli altri attesero.

 

-Io prenderò il solito- disse la donna senza neppure alzare lo sguardo verso la cameriera.

Emma invece stava osservando Ruby attentamente. Quella ragazza era sempre un bel vedere, soprattutto in divisa da lavoro, con quei pantaloncini cortissimi ed aderenti ed il tonico addome scoperto. Osservandola, Emma si accorse del suo nervosismo. Il suo sorriso non brillava come al solito, era teso.

 

Continuando ad avvertire la presenza della cameriera accanto al tavolo, Regina si voltò a guardarla, scostando con uno scatto del capo un ciuffo corvino dal viso. Poi si accorse che anche Emma stava fissando la cameriera, e la sfumatura di languore negli occhi della bionda le scatenò un improvviso moto di collera che non riuscì a trattenere e di cui fu la prima a stupirsi.

-Ancora qui? Gradiremmo finire il pranzo prima dell'ora di cena, se non le dispiace. C'è gente che ha del vero lavoro da fare durante il giorno!-

Ruby accusò l'offesa, Emma si voltò di scatto verso il sindaco alzando il sopracciglio sorpresa.

In risposta all'offesa Ruby fu felice di poter rispondere:

-La torta di mele è finita, Sindaco, le posso portare qualcos'altro?-

-Finita?- Regina ripartì subito in quarta, sorprendendo tutti. -Che razza di locale è questo che all'ora di pranzo non ha più di che esaudire le richieste dei clienti?-

 

Ruby rimase di sasso. La Signora Lucas da dietro il bancone era già sull'attenti, pronta ad intervenire in favore della nipote, ma prima che si scatenasse l'inferno Emma si intromise per salvare di nuovo la situazione.

-Non mi stupisce che sia finita, la torta di mele della nonna è così buona che va a ruba. Sono sicura che c'è qualche altro dolce che potrà essere di suo gusto, Sindaco.-

 

Regina si ricompose, maledicendosi per aver perso la calma, ma era colpa di Emma Swan, oggi nulla stava andando come aveva progettato e non potersi neppure concedere il suo dolce preferito rendeva tutto ancora più irritante.

-Le posso consigliare il dolce del giorno? Torta pere e cioccolato, un altro capolavoro della nonna.-

-Cioccolato, sì!- Udendo la parola magica Henry aveva drizzato le antenne. -Provala, mamma, vedrai che ti piacerà è deliziosa!-

Regina rimase in silenzio per un momento, tutti la osservavano in attesa di una risposta. Era bello essere il centro dell'attenzione, farsi attendere e suscitare nervosismo, Regina lo adorava.

 

All'improvviso uno stivale le colpì una gamba, Regina si scosse e puntò lo sguardo dritto in quello di Emma.

-Ops, scusi Sindaco, non l'ho fatto apposta- ma quel sorriso un po' troppo vispo e la scintilla di malizia nello sguardo confermarono alla donna l'esatto contrario.

Emma Swan le aveva appena tirato un calcio negli stinchi!

-Ha deciso, Sindaco? Manca solo la sua ordinazione, stiamo aspettando lei- aggiunse la bionda.

-Vada per il dolce del giorno- rispose la donna senza distogliere lo sguardo dallo sceriffo, mentre Ruby finalmente poteva lasciare il tavolo.

Come aveva osato quella vagabonda tirarle un calcio? Non poteva certo fagliela passare liscia!

-Non se la prenderà per così poco, spero?

-Come scusi?- Regina sbarrò gli occhi, ora la bionda voleva anche prenderla in giro?

-Per il dolce, intendo- Emma batté in ritirata, sapeva di trovarsi su un terreno scivoloso e per quanto stuzzicare Regina fosse un'attività oltremodo piacevole, era anche terribilmente pericolosa.

-Senta, sceriffo Swan, non creda di poter fare i suoi giochetti con me- il tono di Regina era profondo ed in apparenza pacato, ma il fuoco nei suoi occhi scuri confermarono ad Emma di aver appena innescato un incendio.

La bionda sentì una stretta allo stomaco, ma non si tirò indietro. Era il momento di iniziare a fare sul serio.

-Quali giochetti, Sindaco Mills?- sorrise la bionda con falsa innocenza mentre, sotto al tavolo, con il collo del piede agganciò delicatamente un polpaccio nudo della mora e carezzandolo con la punta dello stivale.

Regina ebbe un sussulto e si liberò dalla presa, mentre corrucciata e scandalizzata cercò di nuovo di attaccare Emma, ma Ruby si mise tra loro.

-Ecco i vostri dolci- disse iniziando subito a servire ad ognuno ciò che avevano scelto.

Henry si tuffò letteralmente sul suo gelato. Emma prese la forchetta, tagliò un boccone della sua torta, lo infilzò e poi attese. Attese che Regina facesse lo stesso.

Quando Regina si portò il boccone alle labbra, in sincrono, Emma fece lo stesso. Voleva osservare ogni sua reazione, voleva gustare ogni secondo di quell'evento.

Sul tavolo calò il silenzio, gli unici rumori che si sentivano erano i mugugni di delizia di Henry ed il suo cucchiaino vorace che assaltava il gelato.

Emma rimase delusa, Regina era rimasta del tutto impassibile. Che fosse la sua piccola vendetta per il calcio ricevuto?

Le loro guerriglie mentali potevano arrivare anche a questo, Emma lo sapeva e sapeva che lo sapeva anche Regina e... aarrghh, basta! C'era da impazzire!

Emma, frustrata, si gettò sul suo dolce al limone con foga, grugnendo e finendolo in due grossi bocconi.

Un angolo delle bocca di Regina si tese in un sorriso di vittoria. La donna ripose la forchetta, prese il tovagliolo dal grembo, si pulì la bocca, lo ripose sul tavolo e sempre con la pacatezza e la superbia di chi aveva vinto, prese le proprie cose e si alzò dal tavolo senza terminare la torta.

-Il dolce è squisito, ma si è fatto tardi. Hernry, andiamo o farai tardi alle lezioni pomeridiane.-

Henry protesto, ma con due rapide ed enormi cucchiaiate terminò il suo gelato. Regina ne fu scandalizzata, quei due erano davvero “tale madre, tale figlio”.

Emma si alzò per lasciar passare il ragazzino e si fermò a guardare i due mentre se ne andavano.

Regina aveva pagato il conto e si era diretta all'uscita senza voltarsi nemmeno una volta, con Henry che le trotterellava dietro e che prima di uscire si era voltato a salutarla con la mano.

Emma dovette ammetterlo a sé stessa, quel round lo aveva vinto Regina.

   
 
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