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Autore: Cyanide_Camelia    07/12/2007    7 recensioni
Salve questa è la mia prima fanfiction su neji e hinata! Spero vi piaccia! In questo racconto Neji si innamora di Hinata durante duri allenamenti e lunghe chiacchierate insieme...spero il risultato sia buono!
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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"Byakugan

"Byakugan!", dico con forza, e controllo che mia sorella e mio padre siano a letto. Controllo anche nella direzione della stanza di Neji. Tutti a dormire.

Ah, penso tra me e me, che mi è preso? Cos'è questo nervosismo, quest'inquietudine?

Non mi ricordo nemmeno quando è stata l'ultima volta che non sono riuscita a prendere sonno. Con tutto l'odio che serpeggia verso di me in questa casa, i sogni sono l'unico rifugio per me, l'unico momento in cui mi posso permettere di illudermi che le cose possano andare come voglio.

Ma i sogni sono illusioni.

Forse ha ragione Neji, non sono degna del cognome che porto. E' destino, come dice sempre lui.

E il mio non è quello di essere l'erede del capofamiglia, ma di essere una perdente, una fallita, una che non è riuscita a combinare nulla nella vita per il semplice fatto che io non ho mai saputo cosa volessi davvero nella vita, ma solo quello che gli altri volevano da me.

Tutti esigono da me qualcosa che io non posso dare.

 

Sobbalzo, sentendo che qualcuno sta facendo scorrere la porta della mia camera, e disattivo subito il byakugan.

Mi volto e con stupore vedo Neji.

 

" Mi stavate tenendo sotto controllo, Hinata-sama. Mi chiedo solo perché non lo abbiate fatto con più discrezione, mi avete dato così modo di conoscere tutte le vostre riflessioni. Introspezioni, per la precisione. "

 

Eccolo qui, davanti a me, statuario ed elegante, a torso nudo, con solo una tunica che lo copre dalla vita in giù, la postura eretta e gli occhi, quegli occhi così simili ai miei, che mi osservano con severità e sufficienza.

Non c'è bisogno che io risponda, lui sa già tutto quello che mi frulla per la testa, lui sa già come mi sento, perciò non mi rimane che rannicchiarmi contro il muro, sul letto, attirando le gambe al petto e appoggiando la testa sulle ginocchia, e coprire le gambe con il lenzuolo, per ascoltare quello che ha da dirmi.

Spero solo che non sia cattivo. Spero solo che non abbia ancora voglia di uccidermi.

Eppure ultimamente mi sorrideva di più. Ho paura di sentirlo parlare e arrossisco perché un po' mi vergogno di quello che sto pensando per il fatto che lui sta esercitando il suo potere su di me, e quindi mi legge nel cuore.

 

“ Non abbiate paura di me. Né vergogna. Io, fossi in voi, più che piegarmi al destino, agirei come ha agito Naruto Uzumaki quando lottò contro di me, anni fa. Il destino può essere capovolto.

Avete dimostrato più volte grande coraggio e determinazione, Hinata-sama. Cos’è che vi blocca quando arriva il momento di fronteggiarsi? Dentro di voi risiede un chakra dal potere enorme.

Più grande anche di quello di vostra sorella. Credete in voi stessa e vedrete che riuscirete a liberarlo in tutta la sua potenza.”

 

Alzo gli occhi per guardarlo in faccia. Quanto gli sono costate quelle parole? Quanto gli costa proteggermi?

 

“Neji-nii-san, io…io volevo dirvi che mi costa molto sapere che un ninja valido come voi debba essere inferiore per una stupida faccenda di casate inferiore ad una persona incapace come me.

La vita è stata così ingiusta con voi, Neji-nii-san…non sapete quante volte ho desiderato di essere al vostro posto…quante volte avrei voluto non essere mai nata…”

 

Mentre pronuncio queste parole le lacrime mi riempiono gli occhi, le sento bruciare mentre mi percorrono le guance e non posso fare altro che guardarlo implorante.

Anche lui si rivolge verso di me e mi si siede accanto, poggiando una mano sulla mia testa e cominciando a coccolarla. Mi volto stupita: che fine ha fatto Neji Hyuuga, quello colto da istinti omicidi nei miei confronti? Lui mi osserva con tenerezza, poi si alza.

 

“Meglio che vada. Mi raccomando, Hinata-sama, fate bei sogni e cercate di addormentarvi presto.”

 

“Buonanotte, Neji-nii-san. E buon allenamento per domattina.”

 

Sono le uniche cose che riesci a dire, Hinata? Forse sì. Che sonno. Meglio che provi a dormire, o domani mattina non mi sveglierò mai in tempo per gli allenamenti con Shino e Kiba.

****

Un raggio di luce invernale entra nella mia camera dalla finestra e, piano piano, la illumina in parte. Quando la luce arriva sul mio viso, strizzo gli occhi per poi aprirli. Velocemente, sgattaiolo nel corridoio e mi dirigo nel mio bagno dove mi aspettano due domestiche adibite alla mia cura sin dalla nascita per aiutarmi nei miei lavaggi. Sono molto più magre di me. Io sono più formosa delle altre: sia Ino che Sakura sono longilinee…Forse è per questo che Naruto-kun non mi ha mai considerata…Eppure prima ero più magra. Ho quest’aspetto da un paio d’anni, il cambiamento è avvenuto quasi inavvertitamente. Ma c’è stato. E ora vorrei solo nascondermi.

 Persa nei miei pensieri, mi faccio spogliare dalle due ancelle, poi entro nella mia vasca calda e mi immergo completamente, mando sott’acqua anche la testa e guardo da sotto il soffitto, poi riemergo e lascio che loro due mi lavino, una si cura del corpo e l’altra dei capelli, io penso, indago me stessa, faccio un po’ di conversazione con loro.

 

“Madamigella Hinata, dovreste indossare abiti più femminili, siete così graziosa!” dice quella che mi sta lavando il corpo.

 

“E’ vero, sapete, dovreste smettere di allenarvi per dedicarvi a qualcosa di più adatto a voi come…”

 

Non la lascio finire. “BASTA! Non pretendete di dirmi cosa è più adatto a me! Io continuerò ad allenarmi per migliorare fintanto che avrò fiato in corpo, chiaro? Non mi interessano le vostre opinioni. Svolgete solo il vostro lavoro! E fate in fretta!” Un’energia potentissima si era impossessata di me. Perché non l’avevo mai trovata prima? Ah, non importa, ora che sapevo che c’era, dovevo assolutamente utilizzarla al meglio.

Le due ora tacciono, si limitano a risciacquarmi e ad asciugarmi, poi mi scortano in camera, dove le chiudo fuori, e sono libera di scegliere i vestiti che preferisco.

Mi guardo allo specchio e non posso fare a meno di vergognarmi della furia che ho mostrato prima.

D’altronde, ora è troppo tardi per tornare sui miei passi, perciò tutto quello che posso fare è vestirmi. Sì, devo nascondere questo corpo che non è mio, devo devo DEVO farlo.

Esco dalla mia camera ed entro in cucina, dove trovo la colazione servita in tavola. Io vado a preparare il tè, lo servo e a poco a poco arrivano tutti i membri della mia famiglia: Mio padre è il primo, mi saluta con un cenno della testa ed un leggero sorriso e si siede a tavola. Segue mia sorella e infine arriva Neji, che saluta tutti con un inchino. Per un attimo i nostri occhi si incrociano, come a voler ricordare il segreto del nostro incontro la notte scorsa, c’è un gioco di complicità tra noi che mi fa arrossire. Quando tutti sono seduti, allora posso farlo anch’io.

Ad un certo punto, mi balena in testa un pensiero e interrompo il silenzio.

 

“Padre, permettetemi di intensificare i miei allenamenti.”Mi guarda interdetto, poi risponde.

 

“Non vedo perché no. Neji, da oggi ricomincerai ad allenarti con mia figlia.”

 

Una frase basta per farci scambiare un altro sguardo complice. Neji ha colto la mia sfida.

  
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