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Autore: ivi87    21/05/2013    8 recensioni
Timeline: post 4x23 ma senza il finale con il botto ihihih *-*
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Dopo la discussione di “Always” Rick chiude ogni rapporto con Kate e i due si allontanano l'uno dall'altra. Sarà uno "speciale incidente" a far sì che le loro strade si incrocino di nuovo.
Nuove situazioni, nuove coppie, nuove avventure, ognuna corredata da una canzone speciale.
Perché come dice Kate, quando sei innamorato ‘all the songs make sense’ ;-P
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Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Richard Castle, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione, Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'When you're in love, all the songs make sense'
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# 4 – All I need

 

 

Una volta appreso il numero di stanza si dirigono tutti e tre verso gli ascensori.

Pochi secondi ed entrano nel primo che si libera.

Alexis preme il pulsante corrispondente al il piano da raggiungere e si volta verso Beckett “Così... Peter è tuo cugino?” domanda timidamente.

Anche Castle si fa attento “Non è troppo giovane per essere tuo cugino?”.

“In realtà no. Mia madre era la seconda di tre sorelle, prima di lei è nata zia Judith e la più piccola era zia Sarah.” Comincia a spiegare “Zia Sarah è l’unica ancora viva. Ha quarantadue anni ora ma ha avuto Peter quando ne aveva solo ventidue. Suo padre se n’è andato quasi subito perché non voleva tutte quelle responsabilità così lei ha dato a Peter il cognome della nostra famiglia e l’ha cresciuto con l’aiuto delle sue due sorelle maggiori e beh... avevo solo undici anni ma il mio contributo di babysitter qualificata aveva il suo peso” finisce la frase con un timido sorriso.

Castle annuisce e risponde con un altrettanto piccolo accenno di sorriso “Capisco”.    

Le porte si aprono qualche secondo dopo, interrompendo il racconto, e i tre escono dall’abitacolo spaesati.

Seguite le indicazioni per traumatologia, restava solo trovare la stanza.

“Proviamo di qua” suggerisce Rick guardando i numeri scritti fuori dalle camere “lungo questo corridoio aumentano”.

Infatti pochi numeri più avanti trovano quella di Peter.

La porta è chiusa e non ci sono vetrate da cui poter guardare all’interno.

Kate sembra esitare “Vai prima tu Alexis, ha chiesto di te” esordisce infine.

Anche Alexis però, è incerta sul da farsi “Ma solo perché non sa che sei qui”.

“Ragazze, sono più che sicuro che sarà felice di vedervi entrambe!” le incoraggia Castle “Suggerisco che sia tu ad entrare per prima tesoro” si rivolge alla figlia toccandole affettuosamente un braccio “Sei l’ultima persona che ha visto, era spaventato ed è normale che chieda di te, così nel frattempo dai qualche minuto a Kate che si toglie questa espressione afflitta dal volto e fa vedere a suo cugino un bel sorriso” conclude la frase guardando Beckett, cercando di spronarla.

Quest’ultima annuisce e istintivamente si porta le mani agli occhi, cercando di asciugarseli ancora una volta.

“O-ok...allora entro...” la ragazzina bussa piano e ruota la maniglia “Lascio aperto?” domanda rivolgendosi ai due adulti.

Suo padre annuisce “Si, noi stiamo qui sulla soglia, così Peter può vedere anche Kate”.

Alexis apre completamente la porta e, lenta, si avvicina al letto.

Kate lascia andare un lungo sospiro e stringe forte la mano di Rick “Mi sembra di sognare. Peter è fuori pericolo e tu sei qui con me” dice senza guardarlo, fissando Peter a letto, con gli occhi ancora chiusi.

Castle vorrebbe stringerla forte, ma qualcosa glielo impedisce.

Lui non è ancora sicuro di cosa farne dei suoi sentimenti. Provarli liberamente con il rischio di illudersi ancora oppure proseguire con la sua vita e chiudere tutto in un cassetto del cuore, come ha fatto durante l’estate.

L’incidente li aveva appena riuniti, vero, ma forse solo momentaneamente.

Decise che era meglio non rispondere nulla. Si limitò a voltare anche lui lo sguardo verso sua figlia, in piedi accanto al letto di Peter.

Alexis gli tocca delicatamente la mano e lui immediatamente apre gli occhi. Verdi e intensi come quelli di Kate.

“Hey, ecco il mio angelo....finalmente” dice lui, debole.

“Come ti senti?” chiede, sentendo già le guance arrossarsi.

Peter le stringe di più la mano “Ora molto meglio” risponde sereno, incatenando i loro sguardi.

“Mi sa che tuo cugino ha una cotta per mia figlia” sussurra Castle e subito i due giovani si voltano verso la porta.

“Kate!” Peter la vede subito e tende il braccio libero verso di lei. 

Beckett si precipita al suo capezzale accarezzandogli il volto “Stai cercando di farmi venire un infarto Peter? Ti aspettavo solo tra un paio di giorni....”.

Il ragazzo tenta di ridere ma viene sopraffatto da qualche colpo di tosse.

“Shhh non ti sforzare, ne riparliamo dopo che ti sarai fatto una bella dormita, ok?” lo rassicura lei.

Peter annuisce e le indica i suoi vestiti e lo zaino, appoggiati su una poltroncina lì accanto da un’infermiera.

Kate lo segue con lo sguardo immaginando che cerchi  di indicarle il cellulare. Fruga nelle tasche e lo prende in mano “Ci penso io, avviserò tua madre e le spiegherò tutto. Tu pensa solo a riposare” si china su di lui per baciargli la fronte.

“Cos’ho cinque anni?!” borbotta sbuffando, ma visibilmente contento di quel gesto.

Beckett gli sorride “Taci scapestrato!”e poi si avvicina alla porta.

Alexis si sposta con l’intenzione di seguire la detective ma Peter non le lascia la mano “Resta ancora qualche minuto ti prego. Finché non mi addormento”.

“Ah.... io....” si volta dubbiosa verso Kate, la quale annuisce e poi esce dalla stanza “Ok, resto”.

“Scusa sono un rompiscatole” tossisce un paio di volte “Ma sei l’ultima cosa che ricordo” sospira affannato “I tuoi occhi... mi hanno tenuto aggrappato alla vita…” e poi le sue palpebre stanche si chiudono e la presa attorno alla mano di Alexis si fa più debole.

Fuori da quella camera Castle e Beckett sono seduti su delle piccole sedie, poste lungo il corridoio. Alexis chiude la porta e li raggiunge.

“Si è addormentato” dice, sedendosi accanto al padre.

Castle abbraccia la figlia e poi si rivolge a Beckett “Va meglio?”.

“Si ora che l’ho visto sono più tranquilla, ma non so come spiegarlo a zia Sarah” dice scuotendo la testa. Guarda il cellulare che stringe in mano, completamente distrutto.

“Aspetta....” Castle glielo prende dalle mani, lo smonta e recupera la sim “Tieni solo questa, il resto credo sia inservibile ormai” e le porge la piccola tesserina.

“Grazie, davvero... per tutto”dice con voce ferma, guardo entrambi negli occhi.

“E a me niente ringraziamenti?” Kate vede un dottore che non conosce avvicinarsi, con una cartellina in mano e un poliziotto alle sue spalle.

“Dottor Porter!” esclama Castle alzandosi “Kate, questo è il dottor Jack Porter, era con noi sul luogo dell’incidente e si è preso cura di Peter finché non è arrivata l’ambulanza”.

“Dovere Signor Castle” gli risponde sorridendo, poi nota Kate “Immagino sia riuscito a trovare un parente”.

“Si, dottore, sono sua cugina” Kate allunga la mano destra e il dottor Porte la afferra prontamente “Piacere di conoscerla e grazie per quello che ha fatto per Peter”.

“Si figuri, il dottor Altman mi ha aggiornato sulle condizioni di Peter, sono contento che non abbia nulla di grave.” Il dottore si volta e indica il poliziotto dietro di lui “Ho accompagnato qui l’agente della stradale incaricato di raccogliere le vostre testimonianze e visto che venivo ho portato dei moduli da compilare per registrare il ricovero di Peter”.

“Devo contattare la madre di Peter ma penso di poter cominciare ad inserire qualche dato, la ringrazio” Kate prende il plico di fogli e si sposta qualche sedia più in là per dare modo all’agente di svolgere il suo compito.

Inoltre... non era sicura di voler sentire i dettagli dell’incidente che avrebbe potuto portarle via l’ennesimo membro della sua famiglia.

Quando Castle e sua figlia finiscono di parlare con l’agente della polizia stradale notano Kate seduta poco più in là, reggere la cartellina con la mano sinistra mentre con la spalla preme il suo cellulare, incollato all’orecchio, e con la mano destra scrive quello che le viene dettato.

Castle la guarda per un istante.

Peter è fuori pericolo e Kate si è ripresa.

Di sicuro vorrà restare qui con lui per vegliarlo e non lasciarlo solo, perciò non c’è più nessun motivo per restare in ospedale.

O per meglio dire un motivo, dagli occhi verdi e i capelli lunghi, per restare ci sarebbe ma non è ancora pronto per affrontarla a cuor leggero.

“Tesoro, andiamo a casa”  propone stanco.

Alexis appare visibilmente stupita “Ma… non possiamo… papà noi…”.

“Abbiamo fatto tutto il necessario” il padre le accarezza il volto “Siamo esausti, andiamo a casa” ripete con convinzione.

La ragazza si infila le mani nei jeans e si dondola sui talloni fissando il pavimento, dubbiosa.

“Puoi venire a trovarlo domani se vuoi” aggiunge suo padre.

Alexis alza gli occhi decisa “E Kate? Ora che l’hai rivista sparirai di nuovo?”.

Non si aspettava un commento così diretto da sua figlia.

Sa che può essere estremamente sottile e tagliente quando vuole, ma in quel momento è completamente spiazzato.

“Non so ancora quello che farò....è stato tutto così.... l’incidente, l’ospedale....” cerca di spiegare, incespicando.

“Sapevi che prima o poi l’avresti rivista papà e ora è successo” sua figlia incrocia le braccia indicando la detective con un cenno del capo.

Sì, lo sapeva che sarebbe successo, solo non se l’era immaginato così improvviso e traumatico.

Voleva ripresentarsi davanti a lei a testa alta.

Voleva dimostrarle di essere un uomo adulto che si era disintossicato da lei.

Le rivolge un altro sguardo. Si sta adorabilmente sistemando una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

“Non sono pronto” esclama tornando a guardare la figlia.

Si sentiva pressato da tutta quella situazione “Questo non doveva succedere... è stato solo un caso, un....”.

“....incidente??!!” Alexis lo interrompe seccata.

Castle sbatte le braccia contro i fianchi sconsolato. Incidente non è la parola più adatta in quel momento, ma è esattamente quello che è stato. Un grosso enorme incidente di percorso.

“Sai papà, per essere un uomo che dice a tutti di credere nel destino stai ignorando un po’ troppi segnali!” esclama severa prima di incamminarsi verso gli ascensori lasciandolo lì impalato.

La guarda per qualche secondo camminare di spalle prima di accorgersi di avere un paio di occhi fissi su di sé.

Probabilmente non è riuscita a sentire la conversazione ma sicuramente ha capito il motivo della discussione.

Si volta incontrando i suoi occhi.

Non accenna ad alzarsi ma un debole sorriso spunta sul suo volto. Poi alza una mano e lo saluta. Lo lascia andare.

Un piccolo sorriso di gratitudine compare anche sul volto di Castle, insieme ad un respiro di sollievo.

Ricambia il saluto e se ne va.

 

 

* All I need – Within Temptation - http://www.youtube.com/watch?v=FK8_Sy6HTI4

 

 

 

 

  

Ivi’s Corner:

 

Se ne va? Se ne vaaa???

Si, se ne va xD ahahahah sono trrremenda, scusate.

C’è tempo per tutto, non temete.

E poi...Peter e Alexis si devono rivedere no? Ihihihihih

 

Restate sintonizzate, ne vedremo delle belle ^___^

 

 
Buona lettura e buona settimana

 

 

Ivi87

 

 

 

   
 
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