Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Mirae    22/05/2013    4 recensioni
Una verità sconcertante torna a galla dopo diciannove anni per sconvolgere la vita di molte persone, in particolare di Hermione Granger e Draco Malfoy, mentre una nuova minaccia incombe sul Mondo magico.
Anthony Brandt ha scritto: "Altre cose possono cambiarci ma cominciamo e finiamo con la famiglia". (Episodio 1*19 Criminal Minds, “Machismo").
Si tratta di una Blamione.
Nota importante, visto che mi dimentico sempre di inserirla nelle note finali: nel prologo ho inserito la traduzione in latino (ottenuta col traduttore di Google - quindi con tutte le limitazioni del caso) della poesia "Initium" di Federico Garcia Lorca.
Genere: Angst, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'I 5 Sensi'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Disclaimer: i personaggi principali della saga di Harry Potter appartengono a J. K. Rowling e alla casa editrice che ne detengono i diritti. Questa storia non è scritta a scopo di lucro, ma esclusivamente con intenti ludici, al fine di divertire chi l'ha scritta e che ha voglia di leggerla.





Capitolo 5 – 3a. Parte

 

Eleanor Roosevelt ha detto:

Nelle situazioni in cui ti fermi

a guardare in faccia la paura,

acquisti forza, coraggio e fiducia.

Devi fare le cose che credi

di non poter fare”

(Episodio 3*03 Criminal Minds, “Spaventati a morte”)

 

 

 “Pozione Polisucco”. Solo un uomo come Lucius può entrare come un tornado nell'ufficio del Ministro, e mantenere intatto il suo aplomb.

“Mi scusi, signor Ministro, non sono riuscita a fermarlo”, si scusa la segretaria, mantenendo lo sguardo basso.

“Nessun problema Angie. Ci penso io”. Shaklebolt aspetta che la segretaria esca, per poi tuonare: “Sia chiaro Lucius, non tollero simili comportamenti. Quando senti il disperato motivo di venirmi a parlare, prima prendi l'appuntamento con la mia segretaria e quando arrivi ti fai annunciare, chiaro? E poi, scusa, ma cosa vuoi dire con pozione Polisucco?

“Hermione. Ha appena avuto un crollo psico-fisico”, spiega.

“Mi dispiace, veramente, ma cosa ti aspettavi? Che si mettesse a ballare il cha-cha-cha solo perché è diventata una Malfoy? Senza dimenticare che non hai aspettato a farla entrare nel ruolo di nobile strega purosangue. Comunque, continuo a non capire cosa c'entri tutto questo con la pozione Polisucco”.

“Kingsley, sarai pure Ministro della Magia e io un ex-Mangiamorte, ma non sono stupido, quindi smetti di fingere!” Sbotta il biondo.

“Ma si può sapere cosa stai blaterando, Lucius, vedi di venire subito al punto!” Ora il Ministro si sta veramente adirando.

“Ti ringrazio per la scorta che hai fatto avere ai miei familiari, ma alla luce degli ultimi avvenimenti, non ho nessuna intenzione di cedere al vostro ricatto e lasciare che Hermione faccia da esca per catturare quel folle. Piuttosto, se proprio vi serve, berrò io quella dannata pozione e mi trasformerò in lei. Punto” Inveisce Malfoy senior.

“Aspetta un momento... chi ti ha fatto una simile proposta? Perché te lo dico subito: non è una mia idea, anzi, io sono fermamente contrario a usare quei tre ragazzi per risolvere il caso. Figuriamoci, poi, utilizzare una ragazza priva di addestramento perché faccia da esca. Sarà anche stato merito suo se Voldemort è stato sconfitto, ma ora basta: la guerra è finita ed è giusto che quei tre si godano la giovinezza”.

“Non è stata una tua idea?” Chiede un esterrefatto Lucius.

“Certo che no. Chi ti ha fatto questa proposta?” Gli chiede, anche se ha già un'idea in testa.

“Harvey” è l'unica parola che esce dalla bocca del suo ospite.

“Harvey?” Già, e chi se no?

“Sì, il tuo Capo Auror. Quando è venuto da me accompagnando i nuovi Auror che avrebbero fatto da scorta ai miei figli e a mia moglie, mi ha detto che la condizione posta da te era appunto che mia figlia facesse da esca”.

“Merlino, Lucius, quando tu mi hai chiesto di estendere la sorveglianza a tutta la tua famiglia, se ti ricordi bene, io ti ho detto che avrei dovuto parlarne col Wizengamot. Come hai fatto a non pensare che ci fosse qualcosa sotto quando Harvey ha citato solo me?” Ragiona Shaklebolt.

Una smorfia è l'unica risposta che riceve.

“No. Non dirmi che hai pensato di accettare”. Non ci può credere, non solo ha svenduto il proprio figlio sedicenne a quel pazzoide di Voldemort, ma ora stava per ricadere nello stesso errore.

“Non ho avuto scelta. O accettavo, o addio scorta. Anche se quella decisione mi è valsa un litigio con mia moglie. Comunque, proprio grazie a quel litigio ho trovato la soluzione: bevo la Polisucco e i giochi sono fatti”.

 

§ § § § § § § § § §

 

“Sfregiato, Piattola. Vedo che vi siete portati dietro anche Lenticchia e la sua nuova conquista”. Draco non può fare a meno di fare una smorfia di disgusto. Passi per la rossa Weasley, ma gli altri tre, dov'erano quando Hermione aveva bisogno dei suoi migliori amici? Non dimentica che è anche colpa loro se la sorella ora sta male. “Che cosa siete venuti a fare qui, nella tana del lupo?” Chiede, arrogante.

“Abbiamo saputo di Hermione, volevamo notizie”, spiega Harry.

“Adesso vi preoccupate, eh? Dov'eravate prima? Se adesso lei sta male è colpa vostra che le avete voltato le spalle”, sputa, velenoso.

“Io me ne vado”. Ron è stato trascinato lì in quella casa contro la sua volontà e non fa mistero della sua contrarietà e fa per girarsi.

“Certo, i Grifoni scappano, e poi saremmo noi Serpi a essere i vigliacchi”, continua a infierire il biondo.

“Draco...” Blaise cerca di riportarlo a più miti consigli.

“Non ti permetto di...”, ma prima che Ron possa terminare la frase, si ritrova con la bacchetta del biondo puntata alla gola.

A Lavanda scappa un urlo isterico, mentre anche gli altri due ragazzi sfoderano le loro bacchette.

“Adesso basta, tutti e quattro. È vero, qualcuno ha latitato in questi ultimi mesi, ma ora siamo qui; in ogni caso mi pare d'aver capito che anche qualcun altro ha sottovalutato certi sintomi”, tuona un'esasperata Ginny, ma i ragazzi non danno cenno di averla udita.

“Mettete. Giù. Le. Bacchette. ORA!” E questa volta, anche se a malincuore e comunque tenendo alta la guardia, i ragazzi le abbassano. Lavanda tira un sospiro di sollievo.

“Pare che abbia avuto un crollo emotivo. Il medimago che l'ha visitata le ha fatto bere una pozione Sonno senza sogni. Adesso con lei c'è nostra madre”, spiega infine Draco.

“Com'è possibile a quest'ora? Voglio dire, è mattina presto: cosa le avete detto a colazione per ridurla in quello stato?” Accusa subito Ron.

Gli occhi di Draco si riducono pericolosamente a due fessure; tuttavia, spiega ancora, mantenendo una calma che non sapeva di possedere: “Non eravamo ancora scesi a colazione. Come tutte le mattine, la sua elfa domestica è andata a svegliarla, ma l'ha trovata distesa sul letto tremante e con gli occhi sbarrati che fissavano il vuoto”.

“Miseriaccia... Hermione che ha un'elfa personale, ora sì che posso dire di averle viste tutte”, esala Ron, guadagnandosi occhiate omicide da tutti e una gomitata, bella forte, nelle costole dalla sua fidanzata: “Ahia, ma che ho detto?”

“A volte mi chiedo chi dei due sia stato adottato”, borbotta Ginny, poi, rivolta alle due Serpi: “Possiamo vederla? Staremo attenti a non svegliarla” e lancia un altro sguardo assassino al fratello.

“Uhm, non lo so, adesso con lei c'è nostra madre e vi assicuro che assomiglia a un drago che cova le uova”.

“Draco, se non ho capito male, non avete ancora fatto colazione”, interviene Lavanda, “ Staremo noi con lei, mentre voi scendete a consumarla”.

“Sì, mi sembra un'ottima idea”, le dà man forte Blaise.

“Draco? Da quando lui è Draco per te?” le chiede un astioso Ron sottovoce, in modo che solo la sua fidanzata possa udirlo, ma lei, anziché rispondregli, fa un gesto con la mano come a voler scacciare un insetto molesto.

“Madre”. Draco entra nella camera della sorella, avvolta nella penombra.

“Cosa ci fanno loro qui?” Chiede in modo astioso, non appena vede entrare Harry e Ron.

“Hermione è una loro amica e sono venuti a...” Già, a fare che?

“E in questi mesi dove'erano?” Chiede la donna, senza mai togliere gli occhi da quelli che lei considera intrusi.

“Ma ora sono qui”. Harry è letteralmente basito: Draco Malfoy che li sta difendendo? “Perché non scendete a fare colazione? Resteremo noi qui a vegliarla”, continua il ragazzo.

La madre trae un respiro profondo, valutando la situazione. Dopotutto, meglio tardi che mai.

“Sì, hai ragione. Sai per caso dov'è tuo padre?” Gli chiede.

“Credo che sia andato al Ministero per un affare urgente”.

“Capisco, vorrà dire che lo aspetterò nel suo studio. Ragazzi, mi raccomando: il medimago ha detto che deve riposare il più possibile” ed esce dalla stanza.

 

§ § § § § § § § § §

 

“C'è stato un altro omicidio”.

“Quando?”

“Circa una settimana fa”.

Lucius è appena rientrato al Manor e mette Narcissa al corrente delle voci che stanno circolando al Ministero. Ormai è solo questione di giorni, poi la notizia verrà data in mano alla stampa. Non si può continuare a tacere.

“Hermione... credi che abbia sentito qualche voce in proposito? È per questo che ha avuto quel crollo?” Chiede ancora Narcissa, preoccupata.

“Ne dubito, è sempre andata nella Londra babbana in questi giorni, e sia le persone che hanno ritrovato i cadaveri che le autorità accorse sono state prontamente obliviate dagli Auror del Ministero. Che ha detto di preciso il medimago?” Anche Lucius è preoccupato.

“Ha detto che presentava sintomi di insonnia prolungata, eppure l'ho sempre vista iperattiva in questi giorni”. Narcissa non sa più che pesci prendere.

“Chi c'è adesso con lei?” Si informa il marito.

“Draco, Blaise e i suoi amici di Grifondoro”. risponde lei.

“Quelli che l'hanno abbandonata perché si è scoperto che è figlia nostra?” Storce il naso.

“Ma ora sono qui”, li difende la donna, usando le stesse parole di Draco di poco prima.

“Se lo dici tu...”, ma l'uomo non appare tanto convinto.

“Ah, Lucius... Ero seria l'altro giorno”.

Il marito la guarda interrogativo.

“Quando ho parlato della pozione Polisucco”, spiega lei.

“Non ti devi più preoccupare di quella faccenda. Prima ne ho discusso personalmente con Shaklebolt suggerendogli che sarei stato io a berla e fingermi Hermione, ma lui mi ha assicurato che non ce n'era alcun bisogno perché l'idea non era partita da lui e che comunque chiunque l'avesse avanzata, sarebbe stato fermato subito”, la tranquillizza il marito.

“Come facciamo con i ragazzi? Non sarebbe meglio che lo sapessero da noi, piuttosto che leggerlo da un giornale?” Domanda Narcissa.

“Ma Hermione... Copper ha detto che non deve subire traumi”, obbietta Lucius.

“Non credi che sarebbe un trauma peggiore leggerlo sul giornale? E noi sappiamo come lavorano quelli del Profeta”, tenta di farlo ragionare la moglie, ma anche lei se l'è posta, quella domanda.

“Forse hai ragione tu, ma parliamone prima con Draco. Ho notato che sta stabilendo un buon rapporto con sua sorella, nonostante si siano odiati per anni”, conviene, infine Lucius.

“E questo grazie a te”.

 

§ § § § § § § § § §

 

“Mamma...” È sera quando finalmente Hermione riapre gli occhi. I suoi amici non si sono mossi da quella stanza, nemmeno quando sono passati Lucius e Narcissa.

Theo e Adrian sono passati nel pomeriggio, ma non si sono fermati più di tanto per improrogabili affari non meglio specificati.

“Ehi, piccola”. Suo fratello le accarezza leggero la fronte. Per poco a Ron non cade la mascella a terra. Quando mai ha visto Draco Malfoy gentile con una persona? Con Hermione poi, che si sono allegramente odiati per anni? Vero, adesso è sua sorella, ma tutto quell'odio può essere svanito così, in un puff?

“Oh”, fa per alzarsi, ma viene prontamente bloccata dal fratello e da Blaise: “Ferma, dove credi di andare? Stamattina hai avuto un malore, devi riposarti”.

“Che ore sono?” Chiede.

“Tecnicamente sarebbe ora di cena”, le risponde Ron.

“E voi siete rimasti con me tutto questo tempo?” È incredula, ma contenta.

“Beh, che ti aspettavi, siamo o non siamo i migliori amici?” Chiosa Harry.

“Tanto migliori amici che siete spariti per tre mesi”, gli fa notare Hermione.

“Ma adesso siamo qui”, risponde Ron, ma riprende subito: “Visto che ti sei ripresa e che hai bisogno di riposare, noi andiamo, mi raccomando, riguardati. Beh, ciao, allora...” e fa un cenno alla fidanzata e all'amico.

“Aspetta, Ron, forse prima Hermione vuole spiegarci il motivo per cui sono giorni che prende di seguito la pozione Occhiopallato”, lo blocca la sorella e guarda la riccia con un cipiglio degno di Molly.

Sei paia d'occhi la scrutano.

“Io... ecco... beh... uff, non è importante”, sbotta infine, dopo una serie innumerevole di monosillabi, cercando di nascondere la testa sotto le coperte, ma anche questa volta il fratello non le lascia gioco facile: “Eh, no, sorellina, sbaglio o il Cappello parlante ti ha smistato a Grifondoro, la casa dei coraggiosi? O devo pensare che lì ci sono solo struzzi?” Tenta di stuzzicarla.

Avanti, Hermione, confidati, siamo tuoi amici, ma, soprattutto, quando ti fermi a guardare la paura in faccia acquisti forza, coraggio e fiducia. Devi fare le cose che credi di non poter fare”, prova a convincerla Blaise.

“Io... oh, ma perché volete saperlo? È una cosa un po' stupida. Ho sbagliato, ma ormai l'ho fatto. Prometto che non succederà più”, cerca una scappatoia.

“Visto, ragazzi? Non è nulla di grave. E ha promesso di non farlo più, vero?” Ron le lancia uno sguardo inequivocabile.

La ragazza annuisce con un cenno della testa.

“Bene, allora noi ti lasciamo riposare e togliamo il disturbo. Andiamo, ragazzi? Ci fai strada tu, Malfoy?” Riprende il rosso; vorrebbe chiamarlo Malferret, ma, anche se debole, teme la baccheta di Hermione.

“Certo, da questa parte e accompagna tre ragazzi verso il camino più vicino, non prima di aver lanciato uno sguardo di avvertimento alla sorella.

“Ginny, tu non vai?” Le chiede la riccia.

“No, se non ti reca troppo disturbo, vorrei rimanere, ma adesso che tuo fratello non c'è, puoi parlare. Noi non diremo nulla, vero Zabini?” L'altro annuisce con la testa.

“Veramente, ragazzi, è una cosa stupida. Non è importante”, si difende lei.

“Perché questo non lo lasci decidere a noi?” Interviene il fratello. Non l'ha sentito rientrare.

“Draco, forse Hermione preferirebbe...” comncia Blaise, ma viene interrotto dalla ragazza: “No, Blaise, ha ragione lui, in fondo credo che non mi lascerete in pace finché non vi racconterò tutto, vero?” E si mette a sedere aiutata da Ginny.

I tre ragazzi annuiscono, sedendosi nuovamente sul letto.

“Promettete di non ridere, però. È cominciato tutto pochi giorni dopo il mio arrivo qui al Manor. All'inizio erano solo incubi sporadici, ma ultimamente ne faccio anche due o tre per notte, e allora ho provato con la pozione Risvegliante per poter restare sveglia e non sognare più. Si tratta sempre dello stesso incubo: sogno di correre - probabilmente sto scappando da qualcuno - ma inciampo, poi mi rialzo e riprendo a correre, finché non arrivo all'oceano; mi tuffo e mi allontano dalla riva. Solo che...” Smette di raccontare perché comincia a iperventilare. Sta avendo un attacco di panico.

Blaise, che è il più vicino, le prende le mani e ne porta una all'altezza del suo petto, mentre l'altra la pone sul petto della ragazza: “Calmati, Herm, sei al sicuro qui”, le dice con voce calma, “Respira con me... ecco, così... brava”.

“Riposati, adesso” e l'aiuta a sdraiarsi nuovamente, “Quando ti sentirai meglio, riprenderemo il discorso, va bene?”

“Sai cosa faccio, adesso?” Interviene Ginny, “Mi sdraio qui accanto a te, non devi avere paura”.

I ragazzi fanno per uscire dalla stanza, ma Hermione li richiama: “No, aspettate, se non ve lo racconto adesso, temo che non avrò mai più il coraggio di farlo”, esala.

“Ecco, mentre nuoto, tutto ad un tratto, l'oceano diventa rosso, è come se si trasformasse in sangue. Vedo sangue tutto attorno a me, sopra, sotto, non posso girarmi che sono circondata dal sangue...” Si sta agitando di nuovo. Ginny le accarezza la fronte, per tranquillizzarla, e lei riprende a parlare: “Tento di tornare a riva, ma qualcosa mi trattiene, mi spinge verso il fondo e poi... poi tutti quegli occhi che mi fissano, sembrano volermi divorare, e poi urlano il mio nome. Occhi che urlano... E qui mi sveglio”, termina di raccontare.

“Tranquilla, va tutto bene, ci siamo noi con te, adesso”, le parla Blaise, accarezzandole una mano.

“Petra”, chiama invece Draco, “avverti i nostri genitori che mia sorella si è appena svegliata, poi porta qualcosa da mangiare”.

“Draco...”, comincia Hermione.

“Draco niente, il medimago è stato chiaro. Devi mangiare qualcosa”.

“Ma non era necessario trattarla in quel modo”, ribatte lei, ottenendo per tutta risposta uno sbuffo dal fratello.

L'incubo della sorella l'ha messo sul chi va là: possibile che c'entri qualcosa con gli omidi di cui gli hanno parlato i suoi? Forse, però, dipende dal fatto che Hermione detesta stare al centro dell'attenzione e quella storia del suo rapimento alla nascita con tutti gli annessi e connessi, poi la guerra e il fatto che lei è stata la mente del Trio... sì, deve essere senz'altro quello il motivo.

In quel mentre, Lucius e Narcissa fanno il loro ingresso nella camera ormai rischiarata soltanto dalle candele.

“Ginny, Blaise, vi fermate a cena, vero?” Chiede loro Draco, scortandoli in sala da pranzo.

“Tesoro!” Narcissa si butta ad abbracciare la figlia.

“Piccola! Ci hai fatto preoccupare”, Lucius le accarezza una guancia.

“Io... scusate... non volevo. Volevo solo non avere più incubi”, tenta di giustificarsi Hermione.

“No, amore, cosa stai dicendo? Non devi scusarti, ma quella pozione non è il rimedio al problema: ce ne vuoi parlare?” Le chiede Narcissa.

“Io... è circa tre mesi che quell'incubo mi tormenta, all'inizio era solo sporadico, ma negli ultimi tempi compariva anche due o tre volte per notte”, comincia a raccontare, ripetendo quanto detto poco prima al fratello e agli amici.

Quando finisce il racconto, Narcissa la stringe ancora di più nel suo abbraccio, in modo che non veda l'occhiata che rivolge al marito.

Con un plop, Petra fa la sua apparizione reggendo un vasoio colmo di cibo: “Padroni, scusate, padroncino Draco ha chiesto cibo per padroncina”. Se solo avesse le mani libere, si tirerebbe le orecchie: ha disturbato i pardoni e questo a padron Lucius non piace.

“Va bene, Petra, appoggia pure il vassoio sul tavolino, ci pensiamo noi”, la licenzia il biondo.

“Ce la fai ad alzarti?” Le chiede la madre.

“Sì, ma prima vorrei andare in bagno”.

“Vieni, ti accompagno”.

Lucius è preoccupato: e se quegli incubi c'entrassero qualcosa con quanto sta accadendo là fuori? Possibile ci sia un collegamento tra sua figlia e l'assassino? È un'ipotesi che non vuole neanche prendere in considerazione, ma dallo sguardo che gli ha lanciato prima la moglie, ha capito che anche lei nutre i suoi stessi dubbi.

Maledizione! Proprio ora che era riuscito a riportarla a casa!

 

§ § § § § § § § § §

 

“Draco, vuoi per favore dirci cosa ti tormenta? Hermione è tua sorella, d'accordo, ma è anche nostra amica, anzi, probabilmente sarà mia moglie”. Blaise non ha perso tempo a mettere sotto torchio l'amico.

“Frena, frena, non mi sembra che mia sorella ti abbia scelto come suo probabile fidanzato”.

“Touché; questo, però non significa che io non debba continuare a corteggiarla e che tu stai cercando di evitare il discorso, quindi torno a chiedertelo: cosa ti tormenta dell'incubo di tua sorella, perché è da quando ce l'ha raccontato che sei strano”. Sì, decisamente Blaise a volte sa essere peggio di un martello pneumatico.

“Veramente, io ho notato che sei diventato strano già da questo pomeriggio, quando tuo padre ti ha chiamato nel suo studio, ma, come ha detto Zabini, quando Hermione ci ha raccontato del suo incubo, ti sei incupito ancora di più”, infierisce Ginny.

“Uff... d'accordo, ma sia chiaro. Prima di parlarne con Hermione, dobbiamo aspettare che si riprenda del tutto, o mio padre troverà il modo di far resuscitare Nagini e offrire me come cena”, cerca di scherzare il biondo, ma si vede lontano un miglio che è tirato come una corda di violino.

“Mio padre oggi mi ha messo al corrente di certi fatti che stanno accadendo nel Mondo magico da tre mesi a questa parte: pare che pochi giorni prima del plenilunio vengano compiuti degli omicidi. Tre vittime, tutte e tre ragazze di diciotto anni, uccise dopo essere state torturate e a cui hanno legato le palpebre col fil di ferro”. Mentre parla non ha il coraggio di alzare gli occhi dal piatto, ancora pieno.

“Merlino, ma è terribile!” riesce solo a dire Ginny, mentre Blaise, più pratico domanda come mai la Gazzetta non abbia mai riportato le notizie.

“Pare che al Ministero, nonostante le varie gole profonde, siano riusciti a non far arrivare la notizia alla stampa”.

“Hermione, però, ha il diritto di sapere, soprattutto visti gli incubi ricorrenti. Stai pensando che ci possa essere un collegamento?” Chiede ancora Blaise, ma la sua è più che altro una domanda retorica: è palese il pensiero di Draco.

“Non lo so, può darsi che dipenda anche dal fatto che lei detesta essere al centro dell'attenzione e con tutto quello che è successo, considerato anche sono cominciati proprio con l'inizio dei processi...” prova a convincere più se stesso che gli altri.

“A questa ipotesi, però, nessuno di noi tre crede veramente”. Blaise fa eco ai suoi più tristi pensieri. “Comunque per me si è fatto tardi. Ginny, voi che ti accompagni a casa o ti fermi a dormire?”

“Ti ringrazio, ma non è necessario”.

“Meglio non sfidare la sorte, ragazzina”. Lucius è entrato nella sala senza che nessuno se ne avvedesse. Silenzioso come un felino. O una serpe. “Blaise, non ti preoccupare, la riaccompagno io”.

“La ringrazio, signor Malfoy, ma veramente...”, comincia, insicura. Quell'uomo l'ha sempre messa a disagio. Dopo quello che le ha combinato il suo primo anno a Hogwarts, poi...

“Sei mia ospite, e se dovesse succederti qualcosa, credo che anche se innocente Azkaban questa volta non me la toglie nessuno”. Ah-ah, eccolo qui il vero Lucius Malfoy. “Andiamo, come hai detto che si chiama la casa dei tuoi genitori?”

“Ehm, non vivo più con loro. Adesso convivo con Harry al Grimmauld Place numero 12”, confessa imbarazzata.

“Davvero molto, molto prudente”, commenta, sarcastico.

“Le ricordo signor Malfoy che il mio fidanzato è...”, comincia, con tono stizzito, ma l'uomo conclude per lei la frase: “Solo un ragazzino di appena diciotto anni. E adesso tieniti stretta a me”.

Nella sua mente, però, anziché un muto ringraziamento verso l'uomo, scorrono le immagine del suo primo anno a Hogwarts...



================================================================================






N.d.A.: Come sempre, ringrazio le 43 persone che la seguono, le 3 che la ricordano, le 7 che la preferiscono, tutti quelli che recensiscono e quelli che leggono in silenzio.
Un ringraziament speciale, inoltre, va a Thedragontosaphira per il banner, anche se mi hanno fatto notare che non è opera loro.
Avviso anche d'ora in poi non riuscirò più a postare ogni cinque giorni, bensì posterò solo più un capitolo ogni 7/8 giorni, a causa del fatto che ho in cantiere altri tre racconti per altrettanti contest, uno dei quali scade tra meno di un mese (per gli amanti della coppia, annuncio sin d'ora che si tratta di una Dramione). 
 

 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Mirae