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Autore: mangakagirl    22/05/2013    14 recensioni
-Lasciami- disse Ran piantandogli una gomitata nelle costole, mentre quello rideva incassando il colpo senza farsi male.
-Uuuuu! Io e te ci divertiremo un sacco: sei il mio tipo. Come ti chiami, tesoro? Io sono Kirito e loro Mako e Keshin… siamo tre rapper: possiamo farti sentire qualcosa se ti va- disse ancora il ragazzo, avvicinando il viso al suo e facendo per baciarla sulla testa, ma la voce di qualcuno risuonò autoritaria nell’aria, attirando l’attenzione di tutti i presenti.
-Levale immediatamente le mani di dosso-
Ran sobbalzò e subito si voltò col ragazzo che ancora la teneva stretta a sé, verso la fonte del suo sollievo.
Un paio di iridi blu enormi scrutavano minacciosi il tizio che la teneva mentre avanzava a grandi passi verso di lui autoritario.
-Tu sei?- domandò quello masticando la gomma rumorosamente mentre un cipiglio infastidito si faceva largo sul suo volto pieno di piercing.
-Sono quello che ti farà pentire di essere nato se non la lasci immediatamente- rispose sicuro Shinichi fermandosi davanti a lui e rivolgendogli uno sguardo di fuoco.
Un'altra RanxShin ambientata prima della trasformazione *--*
Enjoy it :D
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Sonoko Suzuki | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perché lei è la mia ragazza, chiaro?


 



-Quel vestito era uno schianto, Ran! Avresti dovuto esserci!- esclamò Sonoko saltellando come una forsennata sul posto, mentre la gonna blu a balze si alzava e si abbassava lasciando intravedere troppo le cosce color latte della ragazza.
-Sì sì, Sonoko…- rispose la karateka più preoccupata per quel dettaglio che per quello di cui stavano parlando, che a dire il vero non le interessava più di tanto -Ora smetti di saltare però, eh?-
L’amica l’ascoltò sbuffando, per poi ricominciare a camminare al suo fianco, alzando lo sguardo al cielo terso di blu e sospirando più e più volte.
-Ran-
-Mmmh?-
-Mi chiedevo… Quando pensi che Kudo te lo chiederà?-
L’interpellata, arrossendo e rivolgendole un’occhiata terrorizzata dopo aver fatto un vistoso salto, trattenne il fiato senza sapere bene se darle corda o meno.
-EH?! C-cosa Sonoko?- domandò con un sorriso nervoso, sapendo bene come si sarebbe evoluta la conversazione: come tutte le volte, Sonoko mirava a parare sempre la stessa cosa.
L’ereditiera, investigativa, strinse le labbra e la scrutò sospettosa, per poi sospirare esasperata.
-Di diventare la sua ragazza, per tutti i templi!-
-C-che diavolo dici, Sonoko?!- Ran raggiunse il violetto acceso nel giro di un nano secondo, per poi scuotere il capo e allontanarsi a grandi passi da lei tutta scocciata e agitata.
Perché tanta agitazione non appena lo si nominava, dannazione?!
E perché Sonoko doveva sempre tirare fuori dell’argomento?!
-Che c’è?!- domandò stupita l’altra, allargando le braccia mentre la cartella sbatacchiava ovunque -Cosa non ti è chiaro di quello che ho detto?!-
-Sonoko, non dovevi andare in centro?- domandò per cambiare discorso Ran continuando a distanziarla a grandi passi per nascondere le guance scarlatte.
-E questo che c’entra adesso?!- esclamò quella interrogativa, tentando di tenerle il passo.
-Beh, vacci!- rispose sbrigativa lei alzando una mano per salutarla senza nemmeno voltarsi indietro -io devo andare adesso… scusa, a domani!-
-Uff- sbuffò la ragazza col cerchietto incrociando le braccia al petto e fermandosi ad osservare la sua figura allontanarsi -Quando si tratta di loro due Ran diventa davvero scema! O forse la fa e basta… Ma come può fare finta di non sapere che lui è cotto stracotto!? Lei lo è per prima!-
Girò i tacchi e a passo spedito tornò dalla parte opposta verso cui stava andando, strisciando le scarpe a terra e calciando i sassolini dell’asfalto con fare annoiato.
Un piano… un piano…
Le aveva provate tutte a dire il vero, eppure quei due erano sempre stati troppo scaltri da sfuggire dalle sue grinfie e da riuscire a raggirare i suoi trucchi.
Ore e ore di meditazione buttate nel cesso in pochi secondi!
Eppure Shinichi non era tanto sveglio in quelle cose, come era possibile che si accorgesse sempre del suo doppio fine…?
Qualcosa di improvviso e con un fresco profumo da uomo la colpì in pieno mentre camminava a testa bassa ragionando, e la fece cadere a terra con forza, cogliendola del tutto alla sprovvista.
-HEY!-
-Ahia! Ma guarda dove vai, brutto… KUDO?!-
Shinichi, a terra, mentre si massaggiava il punto del petto contro cui Sonoko aveva dolcemente cozzato la sua testaccia dura con tutta la sua forza, le rivolse un’occhiataccia degna da Oscar fulminandola, per poi rimettersi in piedi stizzito.
-Non solo a scuola, ma anche in giro devi essermi sempre tra i piedi! Cos’è una maledizione, Suzuki?!-
-Anche per me è un piacere vederti, Kudo- disse ironica la ragazza che, ancora a terra, incrociò le braccia al petto sbuffando per l’ennesima volta in quella giornata.
-Se se, tutto tuo- disse sbrigativo lui guardandosi attorno, per poi rivolgerle uno sguardo perplesso -Ran?-
-Se ne è andata a casa… Ci siamo lasciate due minuti fa: è scappata non appena ti ho nominato, quella scema!- disse pungente e maliziosa, sperando di suscitare in lui una qualche reazione smodata che confermasse per l’ennesima volta che lei aveva ragione: era cotto.
Ma nulla: Shinichi non reagiva più alle sue provocazioni ormai.
Così si rimise in piedi spolverandosi gli abiti con sonore botte, mentre lui sbuffava alzando gli occhi al cielo.
-Una volta che mi serve Ran e spero sia con te, ecco che lei non c’è!- si lamentò stizzito ignorando i suoi tentativi di farlo infuriare e cominciando a camminare verso la direzione da cui era arrivata, mentre quella lo guardava a bocca aperta.
-Mr Simpatia, ti devono dare un premio Nobel per la gentilezza!- gli urlò dietro con le mani a megafono attorno alle labbra -E scriverci sopra: “Al più gentile stronzo del pianeta. Con affetto, l’Umanità!”-
 Ma Shinichi non la stette nemmeno a sentire e procedette per la sua strada senza voltarsi indietro.
Oca di una Suzuki.

***

-Hey Bambola, sei da sola?- domandò un ragazzo dai capelli neri e il ciuffo sparato verde, gli abiti da rapper con le catene al collo, un cappellino calato sulla testa precariamente e le scarpe slacciate e bombate.
Ran, col cuore che sobbalzò dalla sorpresa, fece finta di nulla e tirò dritto, finché quello non le si parò davanti insieme ad un paio di amici molto simili a lui nei gesti e negli abiti.
-Hey, che fretta!-
-Hai da fare, piccola?-
La ragazza, spiazzata e bloccata, sentì il cuore salirle in gola e tentò di darsi un contegno.
Sono tre deficienti, sta’ calma… Sei campionessa di karate, dannazione!
Eppure perché in quel momento sentiva le gambe tremare e la voce rompersi in gola?
Il ragazzo che aveva parlato per primo le posò un braccio attorno alle spalle e rise guardando i due amici mentre lei cercava di sottrarsi alla presa.
-Allora tesoro, dove preferisci andare? Che ne dici di un bel giretto io e te e questi due? Sono simpatici, sai?-
-Lasciami- disse Ran piantandogli una gomitata nelle costole, mentre quello rideva incassando il colpo senza farsi male.
-Uuuuu! Io e te ci divertiremo un sacco: sei il mio tipo. Come ti chiami, tesoro? Io sono Kirito e loro Mako e Keshin… siamo tre rapper: possiamo farti sentire qualcosa se ti va- disse ancora il ragazzo, avvicinando il viso al suo e facendo per baciarla sulla testa, ma la voce di qualcuno risuonò autoritaria nell’aria, attirando l’attenzione di tutti i presenti.
-Levale immediatamente le mani di dosso-
Ran sobbalzò e subito si voltò col ragazzo che ancora la teneva stretta a sé, verso la fonte del suo sollievo.
Un paio di iridi blu enormi scrutavano minacciosi il tizio che la teneva mentre avanzava a grandi passi verso di lui autoritario.
-Tu sei?- domandò quello masticando la gomma rumorosamente mentre un cipiglio infastidito si faceva largo sul suo volto pieno di piercing.
-Sono quello che ti farà pentire di essere nato se non la lasci immediatamente- rispose sicuro Shinichi fermandosi davanti a lui e rivolgendogli uno sguardo di fuoco.
-Hey bello, tu non sai chi sono io…-
-Non mi interessa affatto chi tu sia-  si avvicinò ancora, sempre più furioso -Te lo ripeto un’altra volta: levale-le-mani-di-dosso- scandì serio chiudendo i pugni.
Il tizio sputò la gomma a terra, per poi ridacchiare stringendo più a sé Ran, mentre quella si dimenava tentando di sottrarsi alla presa.
-Non ho ancora capito chi sei, sai?- disse sprezzante mentre il liceale dagli occhi color oceano si tratteneva a stento dal rompergli i denti.
-Sono il suo ragazzo, chiaro? E se non la molli immediatamente divento anche il tuo peggiore incubo, ci siamo intesi amico?- disse sicurissimo e serio come non mai, mentre il cuore della ragazza faceva una mezza capriola all’indietro.
Il suo ragazzo?!
Sentì una strana emozione crescerle dentro e scaldarla rassicurante, mentre la paura per quello che stava accadendo scompariva in un baleno.
Aveva davvero detto così?
Il rapper, scocciato, la lasciò andare con uno strattone, per poi insultare Shinichi sonoramente e andarsene coi compagni sotto il suo sguardo minaccioso.
-Che palle, tutte quelle da sballo sono già occupate!- si lamentò con gli altri, ricevendo poi delle pacche sulle spalle da quelli che avevano detto di essere Mako e Keshin o come diavolo si chiamavano.
Non appena svoltarono il vicolo, il ragazzo afferrò Ran per le spalle e la scrutò a fondo negli occhi in cerca di qualcosa che non andasse o di qualsiasi segno in viso che di solito non aveva.
-Stai bene? Sei ferita? Quel tizio non ti ha fatto qualcosa prima che arrivassi, vero?- domandò cercando invano di nascondere l’agitazione che aveva dentro.
Non era da lui fare il duro e minacciare in quel modo la gente, ma quando aveva visto quel tipo abbracciare Ran qualcosa era scattato dentro il suo cervello, portandolo a comportarsi in quella maniera
La ragazza, un po’ sorpresa, si abbandonò ad un sorriso inclinando di lato la testa e fissandolo grata.
-Sto bene-
-Sicura?-
Annuì mentre lui sospirava lasciandola andare e poi passandosi una mano nei capelli. Le prese un polso e la portò via da lì, quasi come se temesse che quei tizi potessero tornare, camminando deciso e diritto verso una strada traversa.
-Insomma- cominciò un po’ severo, camminando -Perché non l’ha steso con un colpo di karate? Che ti mandiamo a fare alle gare, se poi non affronti questi maledetti stronzi che ci sono in giro e ci provano con tutte?- domandò fissandola negli occhi qualche secondo dopo, una volta lasciatole andare il polso.
Lei arrossì e abbassò lo sguardo a terra, per poi stare in silenzio mentre il vento le scuoteva i capelli e la gonna blu.
-Io…-
-Cosa?-
-Mi sono fatta prendere la panico…-
-Uff- sbuffò il ragazzo fermandosi e fissandola negli occhi un po’ contrariato -Quelli non vogliono altro che questo: farti paura per poi portarti dove vogliono! E ti è andata bene che quei tipi erano abbastanza ragionevoli e ti hanno lasciata stare… Baro, la prossima volta giù secca sotto la cintura, ok?-
Ran annuì come una bambina, mentre Shinichi alzava gli occhi al cielo come un papà che rimprovera la propria piccola dopo che non ha riordinato la cameretta come gli è stato ordinato.
-Faremo un po’ di pratica io e te, ok?- continuò lui tornando a guardarla con uno sguardo decisamente più rilassato -Nel giardino di casa mia c’è un sacco di spazio: ci metteremo a provare un po’ di mosse lì. Anche se…- ci tenne a precisare subito - …con me niente colpi sotto la cintura o mi ammazzi, ok?- e sorrise storcendo un po’ il naso all’idea mentre la ragazza, pur tentando di rimanere seria, scoppiò a ridere come una pazza,
-Baro, è vero…! Altro che Shinichi poi… Mi cambiereste i connotati tu e la tua forza sovraumana!-
Ran rise ancora più forte, e lui, soddisfatto di averle fatto dimenticare quello che era successo, si unì alle sue risate lasciandosi contagiare.
-Grazie, Shinichi- disse poi lei serena, mentre riprendevano a camminare per tornare a casa col sole che tramontava lento e caldo sui loro corpi.
-Aaaah…- il ragazzo fece per dire le solite frasi “Non mi ringraziare” o “Aaaah che esagerazione, per così poco…” , ma non riuscì a finire.
-Sul serio- insistette lei -Grazie anche per quello che hai… detto…- aggiunse arrossendo un po’ e abbassando il capo -…La faccenda del “è la mia ragazza”… insomma… Ha funzionato… bene-
Il ragazzo tossicchiò in imbarazzo raggiungendo il bordeaux e passandosi una mano tra i capelli, mentre lei lo guardava in tralice per osservare come reagiva alle sue parole: stava andando letteralmente a fuoco, proprio come lei.
-Certo che oggi fa davvero caldo…- mormorò lui allargandosi il colletto della camicia della divisa con due dita provocandole un sorriso un po’ deluso.
Quasi sperava che confermasse che quello che aveva detto lo pensava davvero, ovvero che lei era la sua ragazza. Ma ovviamente non era così…
Sonoko si sbagliava…
Pensò amaramente Ran sospirando interiormente mentre il sorriso scemava a poco a poco dalle sue labbra, fino a divenire amaro.
Shinichi e io non… Lui è solo un amico infatti…
Il braccio del ragazzo, leggero e rassicurante, si posò sulle sue spalle all’improvviso, costringendola ad avvicinarsi al suo corpo mentre entrambi continuavano a camminare senza fermarsi. Ran lo fissò stupita mentre lui alzava gli occhi al cielo e sospirava, tentando di nascondere l’imbarazzo, anche se quello lo stava mangiando vivo.
-Baro, vedi cosa mi costringi anche a dire?- mormorò qualche secondo dopo sorridendo, senza però nessuna traccia di ironia nella voce.
E a quelle parole Ran ebbe un tuffo al cuore, sorridendo intenerita osservando il suo profilo perfetto, mentre lui si rilassava e chiudeva le palpebre su cui i raggi caldi battevano ormai deboli per via del tramonto.
-Baro- mormorò lei appoggiando la testa sulla sua spalla, col sole che li illuminava di cremisi e arancio.
Che Sonoko avesse ragione dopotutto?
Ran non lo poteva sapere con certezza, ma di una cosa era certa mentre respirava il suo avvolgente profumo: Shinichi aveva detto che era la sua ragazza.
E anche se magari era solo per difenderla da quel tizio, la cosa la faceva sentire bene.
Decisamente molto bene.



Mangakagirl's Corner:
Minna Konnichiwaaaaaaaaaaaaaaa :DDDD
Yeeeeee la mangaka è quiiiiiiii!!!
Momentaneamente ^^"
Lo so, lo so... D':
Ultimamente non ci sono +...
Ma ho trovato un buco e volevo pubblicare questa fict :)
Se non si fosse capito è ambientata prima della trasformazione,
e abbiamo uno Shinichi (che spero non risulti troppo OOC O.O)
che x difendere la sua bella inventa una bella balla... *gioco di parole xDD*
che piace in special modo a Ran *^*
COME BIASIMARLA?! T.T
Il nostro Shincihi è sempre Shinichi u.u
Spero vi sia piaciuta e che vi abbia fatto sorridere :DDDD
Alla prossima fict popolo,
spero arrivi in fretta... ^^"
Giugno non è poi così lontano *^*
*le viene da piangere*
Mangakagirl!!!

 

  
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