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Autore: Nanix    08/12/2007    3 recensioni
"Peccato solo che io odi, l’altro sesso. Ho una repulsione verso i maschi, che la cosa sorprende pure me." odio e amore, caldo freddo, bianco nero, bello brutto. Niky e Ryan
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sveglia non fa in tempo a suonare che già le mollo una manata facendola cadere per terra. Sarà la decima che rompo in questo modo. Sento la racchia di mia madre urlare dalle scale.

-svegliati fannullone, non puoi fare tardi il primo giorno di scuola.-

Non le do minimamente ascolto e mi tiro ancor più su le coperte, fino a farle arrivare alla punta dei capelli, non ho freddo però questo è l’unico metodo che conosco per scaldarmi e non sentire mia madre urlare. Stavo per riaddormentarmi quando con una furia spaventosa, sempre quella racchia che non so come ho fatto a non sentire entrare in camera, mi tira via le coperte da dosso e per giunta mi spalanca le finestre per far circolare un po’ di aria. Ma dico alla 7 di mattina mentre un povero ragazzo dorme, deve far circolare l’aria?non può farlo più tardi quando me ne sono andato?!?!

-alzati o mi metto a cantare-

A fatica riesco a connettere quei due neuroni ancora presenti nel mio cervello, e ancora mezzo rincretinito riesco a formulare una frase abbastanza sensata.

-no niente canto. 7 di mattina. Presto.-

Più che una frase mi è uscito un telegramma vocale.

-ok allora alzati,per questa volta ti è andata bene. La colazione è in tavola sbrigati a scendere.-

Con la delicatezze di un bisonte mi alzo dal letto.

Dovete sapere che quella donna che chiamo dolcemente racchia, è mia madre. Siete sorpresi vero?scommetto che non l’avevate capito. Dai scherzo, volevo dire che lei è una cantante lirica e mio padre è un direttore d’orchestra, per questo motivo sono sempre costretto a trasferirmi da un posto all’altro, l’ultima volta sono stato in Francia, e dopo 5 mesi siamo ritornati alla città Natale di mia madre. Qui ho i miei nonni e veniamo molto spesso ospitati da loro. Che faremmo senza di loro..mah.

Le do un ultima occhiata con la coda dell’occhio, se mi sente mentre la chiamo racchia, nemmeno oso immaginare quale tipo di catastrofe potrebbe abbattersi su di me. Racchia non lo è per niente, anzi fa la barba ha molte ragazze, capelli biondi lisci come seta che le arrivano a metà schiena, sempre perfettamente curati, occhi verde smeraldo e labbra carnose, carnagione piuttosto chiara. Portamento dignitoso, a prima vista da l’impressione di una donna intollerante e pretenziosa, ma fidatevi non è cosi, dietro quella corteccia si nasconde una donna con un grande cuore.

In cucina mi aspetta una tazza di caffé latte, e delle fette biscottate. Prima di fiondarmi sulla colazione, saluto mia nonna che sta cucendo, molto probabilmente un'altra sciarpa, a maglia.

-Oh ciao Mark-

-nonna sono Ryan, Mark è in Giappone con sua moglie.-

Mark è mio fratello, si è trasferito un anno fa con sua moglie Haruhi in Giappone. Le do una bacio sulla fronte e poi mi siedo a tavola.

Mangio in quattro e quattr’otto la colazione, poi, sempre lento come una lumaca vado in bagno per lavarmi che è ovviamente occupato da mio padre.

-muoviti, devo andare a scuola-

-potevi alzarti prima-

Evito di rispondergli e vado in camera a vestirmi che nel frattempo è diventata un freezer.

Mia madre non ha chiuso le finestre, è come se mi vestissi al polo nord dal freddo che fa.

Apro l’armadio e mi crolla addosso di tutto e di più, appena riesco a trovare una via d’uscita prendo i prima vestiti che trovo. Maglietta rigorosamente nera, jeans un po’ scoloriti e in più punti tagliati e scarpe da ginnastica, converse come sempre.

Riprovo ad andare in bagno che finalmente trovo libero.

Mi lavo la faccia e i denti, per fortuna la doccia me la sono fatta ieri sera. Ci metto quasi quindici minuti per sistemare i capelli. Ma alla fine il risultato è perfetto.

-mamma come sono figo.- aggiungerei anche, mamma quanto sono scemo. Parlo al mio riflesso nello specchio, però scemo o no, non sono male come ragazzo, beh c’è da dire che in ogni scuola in cui vado sono quello più popolare. Capelli neri, che sembrano aculei di un istrice da tanto che sono in piedi, con le punte rosse, ma non un rosso poco evidente, ma un bel rosso marcato, occhi azzurri, delle volte credo di non appartenere alla mia famiglia, sono tutti biondi con gli occhi che vanno dal verde al marrone chiaro, perché io sono uscito diverso?

Esco dal bagno mentre mio padre mi dice che mancano dieci minuti.

Corro come un disperato verso la scuola. Arrivo e sul mio viso compare un espressione stupita mista ad una schifata, la mia nuova scuola è una catapecchia, la torre di Pisa sarebbe molto più sicura, fa anche paura, pareti di un colorito beige sbiadito, erba alta quasi mezzo metro, molte ante delle finestre sono rotte, o piegate.

Prima di me entrano tre studenti, è evidenti che non sono nuovi, perché non sono per niente stupiti, due ragazze una castana e una mora, con loro c’è anche un ragazzo biondo.

Entro titubante in quella specie di scuola, e vado di filato in segreteria per sapere il quale classe mi hanno ficcato.

-salve, io sono nuovo, in che classe sono.-

-non lo so-

-non potrebbe guardare-

-ho da fare-

Questa la uccido, ho da fare??ma se si sta sistemando le unghie quelle strega. Cerco in tutti i modi possibili e immaginabili, di tenere tra i denti la lingua ma non ci riesco.

-è inutile che si sistemi le unghie, dovrebbe sistemarsi la faccia invece.-

Tutti i torti non li ho, è brutta, vecchia e piena di rughe. Le ho solo dato un ottimo consiglio.

-in questa scuola si esige l’educazione, e lei caro mio è partito molto male-

-vede se lei mi diceva subito in quale classe ero io evitavo di offenderla.-

Non dice nulla e mi passa dei fogli da firmare, dopo di che mi dice in quale classe sono. Finalmente.

Ci metto un po’ a cercarla, da fuori sembra piccola la scuola, ma in realtà è piuttosto grande.

Finalmente la trovo. La porta verde pisello, odora di vernice, devono averla pitturata da poco, e in alto in netto contrasto con la porta, la scritta 4F in oro. Busso ed entro.



grazie a chi mi ha commentato, non mi aspettavo di ricevere commenti cosi presto, spero continuerete a leggerla...e a commentare..

  
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