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Autore: DesmoBlack    23/05/2013    1 recensioni
Storia ambientata alla fine del quinto libro. Protagonisti Harry&Co. che faranno la conoscenza di due gemelli, un ragazzo e una ragazza, la cui storia si intreccia con il passato dell'ormai defunto Sirius Black...
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice, Sirius Black, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Pov Harry

 

Stavo trascorrendo una tranquilla vacanza alla Tana, all'insegna delle partite di Quidditch e dei banchetti della signora Weasley, quando una sera, a cena, il Signor Weasley ci avvertì di preparare tutti i bagagli per l'indomani, dove insieme avremo raggiunto la nuova sede dell'Ordine della Fenice.

-E dov'è la nuova sede, papà?- chiese Ginny stupita.

-Neanch'io per ora so precisamente dov'è, mi comunicherà Kingsley l'indirizzo domani a lavoro, e vi raggiungerò direttamente lì. È prevista una riunione giusto domani sera. Silente ha detto che trascorrete lì buona parte dell'estate, come è stato l'anno scorso con Grimmauld Place.-

-Mi raccomando- aggiunse la signora Weasley -I bagagli di tutti devono essere pronti per domani alle cinque, verrà Remus con un altro paio di persone ad aiutarvi con il trasferimento.-

Annuì, ma non dissi niente. Il solo nominare Grimmauld Place mi bastò a farmi ricordare il Natale appena trascorso. E quindi Sirius. Mi si chiuse lo stomaco e posai la forchetta. Mi era passata la fame.

 

 

-Allora?!?Sono pronti i bagagli ragazzi?- urlò la signora Weasley dal piano terra, il giorno dopo.

Un coro di “siii” arrivò in risposta, e insieme a Ron e Ginny mi affrettai a portare i bagagli di sotto, facendo un gran chiasso. Hermione aveva appena finito di sistemare la sua roba all'entrata, affianco alle valigie di Fleur.

Ci avvicinammo, ma Hermione sì posò un dito sulle labbra, facendoci segno di fare silenzio. Poi indicò la cucina dei Weasley, che era stranamente affollata di persone.

C'erano Remus, Fleur e la signora Weasley in piedi, che stavano ascoltando ciò che stava dicendo un ragazzo, seduto al tavolo impegnato a mescolare una tazza di thè, che non avevo mai visto prima: era di bell'aspetto, col naso dritto e una bocca carnosa, gli occhi castani così come i capelli, corti, che sembravano stati spettinati volutamente con un poco di gel. Era molto muscoloso, ricordava un po' Charlie Weasley come corporatura, dava l'idea di uno che poteva mettere k.o. facilmente una persona con un solo e potente pugno, senza preoccuparsi di usare la bacchetta.

Quando si rese conto che tre nuovi paia di occhi erano posati con interesse su di lui, si bloccò e ci sorrise, un sorriso caldo e amichevole, che ricambiai. Poi si alzò, e notai quanto era alto: una montagna, molto più alto di chiunque nella stanza, forse arrivava a un metro e novanta. Da un certo punto di vista mi intimoriva, e forse questa sensazione era accentuata dal fatto che mi rendevo conto di essere molto più basso di lui.

Venne verso di noi e mi tese la mano. - Ciao, sono Irvine, Irvine Kinneas- ricambiai la stretta, un po' imbarazzato -Ehm..Har-Harry...Piacere!- Omisi accuratamente il Potter, anche se qualcosa mi diceva che sapeva già chi ero.

Si presentò anche agli altri e poi aggiunse: - Sono qui per portarvi alla nuova sede dell'Ordine. Dove sono i vostri bagagli?Così gli Smaterializzo-

-Lì- li indicò Hermione, un po' rossa in volto. La guardai, così anche Ron. Perché era arrossita?Che cavolo aveva? Poi intuì che forse il suo comportamento era dovuto all'avvenenza del nuovo arrivato. Notai, con una punta di fastidio, che anche Ginny lo guardava parecchio interessata.

-Aspetta Irvine, ti do una mano- sì offrì Lupin. Mentre raggiungeva Irvine, che sì era già avviato verso l'entrata, mi mise una mano sulla spalla e sorrise, un po' malinconico.

Smaterializzarono i bagagli in un attimo, e poi Lupin si voltò verso gli altri: - Allora, per voi ragazzi, che non siete ancora in grado di Smaterializzarvi, abbiamo pensato che la Smaterializzazione Congiunta sia l'ideale. Perciò, Harry andrà con Irvine, Hermione con me, Ron con Molly e Ginny con Fleur, d'accordo?- Annuimmo tutti, uscimmo dalla Tana, e vidi la signora Weasley iniziare a lanciare una serie di incantesimi protettivi alla Tana. Irvine l'affiancò per aiutarla. Una volta concluso, mi raggiunse e mi prese con forza per un braccio, scambiando un cenno di intesa con tutti gli altri. Dopodiché ci Smaterializzammo.

 

Per poco non caddi a terra, non ancora abituato alla forza della Materializzazione Congiunta. Riuscì a reggermi in piedi solo grazie a Irvine che mi tenne saldamente per il braccio. Lo ringraziai.

-Figurati. È tutto apposto?

-Sì- risposi, un po' scombussolato. Vidi gli altri Materializzarsi mano a mano di fianco a noi, poi mi guardai intorno.

Eravamo in una strada di campagna, in lontananza si intravedevano le sagome di grandi colline. Davanti a noi c'era un grande cancello con alte inferriate d'ottone. Era talmente ampio che poteva passarci comodamente un camion senza avere problemi né in larghezza né in altezza. All'apice, era posto un grande blasone, con una “R” incisa elegantemente al suo interno. Attraverso le inferiate si intravedeva un enorme giardino, con delle grandi fontane sia a destra che a sinistra del sentiero principale, che portava all'ingresso di un grande maniero, costruito su due piani. Era un posto davvero enorme e bellissimo, non me l'aspettavo e rimasi di sbalordito. Era così diversa dall'ultima sede dell'Ordine. Notai che anche gli altri erano sconvolti quando me.

Irvine, incurante del nostro sbigottimento, fece un incantesimo non verbale per aprire il grande cancello d'ingresso. Dopodiché avanzò nel giardino e lo seguimmo. Mentre ero impegnato a guardarmi intorno, scorsi poco lontano tre figure: una seduta al bordo della fontana sulla destra, e altre due poco più avanti, sul sentiero che stavamo percorrendo. Sembrava stessero giocando a palla. La più vicina era certamente una ragazza, lo capii dai capelli lunghi e scuri. La figura più lontana era un ragazzo, che stava sbraitando qualcosa che non riuscì a cogliere. A un certo punto, lo vidi fare dei giochi di gambe con la palla, come dei palleggi. Poi colpì la sfera con un calcio poderoso, che attraversò tutto il cortile come un missile e mi colpì violentemente, in pieno volto, rompendomi le lenti degli occhiali. Persi l'equilibrio a causa del forte e inaspettato urto e caddi violentemente picchiando forte la testa per terra.

-HARRY!!!!!-

-Ahiiiiiaaa...- riuscì solo a dire in risposta, toccandomi il volto e poi la testa.

-ALEXANDER!!!!!!!!!- sbraitò Irvine a qualcuno, furioso. Poi mi soccorse cercandomi di tirarmi su. -Harry...Stai bene?- mi chiese preoccupato.

-Aahhh...La testa...-

-Harry....- la voce di Hermione era piena di panico.

Non riuscivo ancora a riaprire gli occhi, li sentivo bruciare, forse per le lenti degli occhiali che si erano rotte in mille pezzi e mi avevano ferito. Sentì quindi solo dei passi arrivare di corsa.

-Scusa!!Scusa, scusa!!- era una voce di ragazza, che non conoscevo. Irvine le rispose arrabbiato in una lingua che non capivo, forse italiano, a giudicare dal suono.

Sentì qualcun altro arrivare e che rispose a Irvine in tono iroso, sempre in italiano. Dopodiché i due iniziarono a discutere tra loro, in toni abbastanza alti. Intanto, mi massaggiai il viso con la mano nei punti dove mi bruciava, e quando la allontanai vidi che le dita erano sporche di piccole macchioline di sangue. Nel frattempo era calato uno strano silenzio nel nostro gruppo, e sentì solo la voce di Lupin sussurrare piano: -Reparo-. Mi porse gli occhiali e li indossai.

Dopo qualche attimo di smarrimento dovuto al recupero delle mie facoltà visive, notai Ron, Hermione, Fleur, Lupin e la signora Weasley che stavano guardando con un espressione scioccata i due ragazzi che avevo visto da lontano, prima che la pallonata mi prendesse in pieno. E li guardai anch'io. E il mio cuore saltò parecchi battiti.

Assomigliavano in maniera incredibile a Sirius.

La ragazza, che poi ricollegai alla voce sconosciuta che prima mi aveva chiesto scusa allarmata, era veramente bellissima. Alta, magra, slanciata, con le curve nei punti giusti. Aveva un viso bellissimo dai tratti regolari, con un naso piccolo e dritto leggermente all'insù, occhi azzurro cielo, labbra sottili e lunghi, lisci, splendenti capelli corvini. Era difficile trovarle un difetto.

Ma fu soprattutto il ragazzo a lasciarmi senza parole. Era identico a Sirius da giovane, potevo affermarlo con sicurezza perché l'avevo visto pochi mesi prima nel Pensatoio, nell'ufficio di Piton. Era molto alto, più della ragazza, magro e slanciato. Occhi azzurri e luminosi, anche lui con dei capelli corvini lucenti, con dei ciuffi forse troppo lunghi sia dietro le orecchie sia davanti agli occhi, che gli davano l'aria da ribelle. I tratti simili a quelli della sorella, con le sopracciglia forse più arcuate, ma si assomigliavano molto. Sembravano gemelli. Era anche lui era oggettivamente molto bello, anche se ora aveva dipinto sul volto un espressione decisamente infervorata mentre litigava con Irvine. Sembrava stesse cercando di difendersi, spiegando le sue ragioni, come se Irvine non lo capisse. La ragazza li guardava preoccupata. Si avvicinò, camminando, una terza persona, la figura che avevo visto prima seduta sul bordo della fontana. Era una ragazza, abbastanza alta e molto magra...E molto carina. Aveva dei folti capelli ricci castani, che gli superavano di lunghezza le orecchie, ma non erano crespi come quelli di Hermione, ma al contrario molto definiti e curati. Aveva dei lucenti occhi castani e un naso piccolo e dritto. Si avvicinava sorridendo, guardando sia la discussione tra il ragazzo simile a Sirius e Irvine, come se si stesse godendo da matti lo spettacolo, e poi guardando me, reprimendo quindi una risata posando la mano davanti alla bocca. Mi sentì all'improvviso in imbarazzo...Chissà che figura da idiota avevo fatto!

I due continuavano a discutere, fino a che a un certo punto sentì il ragazzo gridare contro Irvine: -Ok!OK!- poi, girandosi verso di me con aria cattiva e contrariata, disse, in una strana pronuncia inglese: - Scusami!SCUSAMI, OK?- lanciò un'altra occhiataccia a Irvine, recuperò la sua palla, la spedì con un altro potente calcio dall'altra parte del cortile e si lanciò all'inseguimento. La ragazza riccia gli corse dietro.

Irvine lo richiamò, ma il ragazzo simile a Sirius si era già defilato. La ragazza dai lunghi capelli scuri si lasciò sfuggire una risata, ma poi intercettò lo sguardo furioso di Irvine e si zittì immediatamente, guardandolo circospetta, come se si aspettasse un esplosione da un momento all'altro.

Poi Irvine si rivolse a me, dicendo: -Scusa Harry. Era mio cugino, un' idiota. Lei invece è Lara.- Presentò la bella ragazza a me e a tutti gli altri. Lei si fece avanti e ci rivolse un sorriso cortese, forse un po' imbarazzata dalla piccola folla di curiosi, e sventolando la mano in segno di saluto, aggiunse in un perfetto inglese: -Ciao, sono Lara. La sorella dell'idiota-.

Ron rise, apprezzando la battuta.

Tutti le strinsero la mano a turno, basiti, soprattutto Lupin; Fleur, invece, la salutò con molta confidenza: -Salut Lara!Da quanto tempo!Comme ça va?- A quanto pare si conoscevano già, e questo ci stupì un po' tutti.

-Tutto bene, grazie!- rispose Lara allegra.

-Lara, ci fai strada?- propose Irvine.

-Sì, sì, certo-

Camminammo lungo il viale, in silenzio, impegnati ad osservare l'aspetto della nuova conoscenza. Notai che anche Lupin la guardava con molta attenzione. Ron, invece, con una faccia da pesce lesso che sembrava infastidire alquanto Hermione.

Poi Lara si avvicinò a me e disse, un po' preoccupata: -Stai bene?-

-Ehm...Sì, grazie- diventai rosso papavero, ripensando allo “spettacolo” che avevo offerto poco fa.

-Scusaci, ma mio fratello non vi aveva visto arrivare...Stavamo giocando- aggiunse come spiegazione.

-Tranquilla, nessun problema-. Le sorrisi di rimando, ma in realtà non potei far a meno di pensare che il fratello non sembrava poi così dispiaciuto per l'accaduto.

Mentre ci avvicinavamo all'entrata dell'enorme maniero, rividi di nuovo il fratello di Lara, ancora intento a palleggiare, mentre parlava concentrato con la ragazza dai capelli ricci. Sembrava che fosse arrabbiato e la ragazza lo stesse ascoltando per farlo sfogare. Poi notarono la nostra presenza, lui si girò e mi guardò con un'occhiata assassina, gelida e fredda, come se gli avessi fatto chissà quale torto al mondo. Poi guardò tutti gli altri, nessuno escluso, nello stesso modo freddo e antipatico.

Ci affettammo entrare dentro, mentre sentì Lara digli qualcosa in italiano, a cui lui rispose con un secco e acido: -NO!-. Irvine produsse un verso fortemente irritato e alzò gli occhi al cielo, come se stesse invocando pazienza.

 

Entrammo in un grande atrio, con un pavimento a scacchi bianchi e neri, molto lussuoso. Su ciascun lato c'erano delle enormi scale in legno che portavano al piano superiore della casa, dove si affacciavano molte altre porte. C'erano alte e grosse finestre, dove entrava molta luce dall'esterno, e grandi quadri, che assomigliavano come maestosità a quelli di Hogwarts, con ritratti di persone apparentemente importanti, ma con la grande differenze che le figure, all'interno, non si muovevano. Erano quadri babbani.

Irvine si risolse a tutti noi. - I vostri bagagli sono già al piano di sopra. Gli elfi domestici vi guideranno alla vostra stanza- Schioccò le dita e comparvero tre elfi domestici che si esibirono in un profondo inchino. - Se qualcuno desidera del thè, mi segua in cucina- Poi si rivolse a me – Harry, seguimi anche te per favore, ti faccio un paio di incantesimi per i graffi al viso-

-Cosa? No, sto bene!-

-Seguimi, non c'è problema, ci metto un attimo. Lara, vieni anche te-.

Vidi Ginny, Ron, Hermione fermarsi nell'atrio a confabulare tra loro; invece noi seguimmo Irvine, che ci fece attraversare l'ampio atrio fino a raggiungere una grande arcata i legno che oltrepassammo, seguimmo un vasto corridoio e a un certo punto svoltammo a sinistra per entrare nelle spaziose cucine, dove c'erano un paio di elfi domestici impegnati a spolverare. Ma c'erano elfi ovunque in questa casa?

-Portateci del thè, per favore- ordinò autoritario Irvine.

-Sì, signore!-

-Prego, accomodatevi pure- la signora Weasley, Fleur e Lupin si sedettero a un tavolo in legno, di forma quadrata, abbastanza, grosso, su un lato della cucina. Lara, invece, si appoggiò a uno dei ripiani, senza sedersi. Lo stesso fece Irvine, che mi invitò con un cenno ad avvicinarmi, per sottopormi a qualche incantesimo curativo. Notai che la signora Weasley osservava con interesse i marchingegni babbani presenti: non mancava nulla, lavastoviglie, fornelli, microonde, frullatore, tostapane...Mi chiesi se la signora Weasley fosse mai entrata in una casa babbana. E che cosa ci facevano loro in una casa babbana. E che casa babbana, mica da quattro soldi! E chi fossero quei due ragazzi. Okey, troppi pensieri insieme!

Comparve dal nulla un elfo domestico, che posò sulla tavola una grande quantità di biscotti. Un secondo elfo comparve da una porticina nascosta della cucina, servendo diligentemente a tutti un thè ben caldo.
 -Ok, apposto- disse Irvine, osservandomi con soddisfazione il viso.

-Ehm... Grazie- Andai a sedermi vicino a Lupin, anche se in realtà non avevo voglia né di biscotti né di thè. Osservai piuttosto Lara, impegnata a mangiare con soddisfazione un biscotto al cioccolato.

Cadde il silenzio per qualche secondo, fino a che Fleur non domandò: -Quando siete arrivati in Inghilterra, Lara?-

-Due giorni fa- rispose lei.

Iniziarono un'allegra conversazione, che non colsi perché ero troppo preso dai miei pensieri. Fleur conosceva questi ragazzi. Perché non l'aveva detto? Assomigliavano troppo a Sirius. Perché non aveva informato l'Ordine della curiosa somiglianza?Perché non l'aveva detto a Sirius? Ah no...Fleur non conosceva Sirius di persona...Non avrebbe mai potuto notare la loro somiglianza fisica. Stava cadendo nel paranoico. Ma voleva delle risposte. E le voleva adesso!

Interruppi in malo modo la conversazione tra le due ragazze – Scusate- tutti ora mi guardavano fisso – Ma chi sei esattamente tu?- chiesi con poco tatto.

-Chi sono esattamente io in che senso?- mi rispose lei abbastanza duramente, come se si fosse offesa, arcuando un sopracciglio.

-...Nel senso...- feci un respiro profondo, per calmarmi – è che assomigli veramente tanto al mio padrino. Anche tuo fratello. Perché?-

Lei mi guardò basita, e stava per rispondermi sicuramente in malo modo, finché non sentì Lupin mettermi una mano sulla spalla – Harry- mi disse, calmo – Aspetta...Ci spiegheranno tutto con chiarezza questa sera-

Nello stesso istante suonò un forte biiiippp che si sentì distintamente per tutta la casa.

-Irvine si alzò di scatto e disse: - è l'allarme, si è appena Materializzato qualcuno-.

-qualcuno chi?- chiese Lara

Irvine fece un complicato movimento di bacchetta, da cui scaturì del fumo che osservò con attenzione, come se gli stesse rivelando qualcosa.

-Tutto apposto...è il professor Silente-.

 

 

 

 

 

 

 

Hello! Scusate se per il prologo non è seguito nessun commento ma ero esaurita dall'editor di Epf e non vedo l'ora di chiudere il pc XD XD

Comunque si lo so, è una fic un po' particolare :) Ma mi piace così e così sarà! (Tanto su Epf ci sono fic di tutti i tipi, una in più non guasta, ah ah!! w la fantasiaaaaa)

Se avete domande, curiosità, scrivete pure.

Più che altro avverto subito che ci saranno aggiornamenti molto a rilento perché:

1)sono sotto periodo esami, e ovviamente la bella idea di postare la fic è venuta nel momento giusto!!!>.<''''

2) tendo a fare capitoli lunghi, quindi ci vuole anche tempo per scriverli :P

Perciò...Pazienza!!

Alla prossima,

Desmondina :*

  
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