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Autore: DesmoBlack    21/05/2013    0 recensioni
Storia ambientata alla fine del quinto libro. Protagonisti Harry&Co. che faranno la conoscenza di due gemelli, un ragazzo e una ragazza, la cui storia si intreccia con il passato dell'ormai defunto Sirius Black...
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice, Sirius Black, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Era una fredda notte di fine giugno. In una delle tante vie di Londra stavano camminando a passo spedito due uomini. Stringendosi nel suo mantello, l’uomo più alto si rivolse al suo accompagnatore, irritato: -Sei sicuro che sia la direzione giusta, Charles?-
 
-Sì- rispose l’altro paziente.
 
-Magari ti sei perso–
 
–Te l’ho detto, ci sono stato settimana scorsa-
 
L’altro sbuffò, ma non rispose. Svoltarono l' angolo e Charles si fermò e indicò al compagno un vecchio cartello, decisamente rovinato, che stava sopra le loro teste - Guarda, Grimmauld Place, siamo arrivati-
 
-…Finalmente!Dov’è questo benedetto numero 12?- 
 
-poco più in là- disse Charles, indicando con un cenno col capo le case dall’altra parte della strada. Poi aggiunse a bassa voce- ma è attivo un incantesimo di protezione, non riuscirai a vedere l'entrata se non leggi prima questa - Tirò fuori dalla tasca un piccolo pezzo di pergamena. Il suo accompagnatore la prese e lesse velocemente l’indirizzo scritto con una grafia piccola ed elegante, per poi alzare il capo giusto in tempo per vedere una casa che gonfiarsi tra altre due, dall’altra parte della strada.  
 
–Però...- sì limitò a commentare. 
 
Procedettero, guardandosi intorno furtivi. Charles raggiunse per primo i gradi che conducevano alla porta dell’abitazione e bussò, piano. Silenzio.
I due uomini si guardarono un po’ dubbiosi, poi inaspettatamente, la porta venne aperta di scatto. Colti di sorpresa, entrambi sfoderarono le bacchette, pronti all’attacco.
 
-Fermi!- Ordinò l’uomo che aveva aperto la porta, il volto nella penombra, anche lui armato di bacchetta: -Identificatevi- ordinò, scontroso.
-Signor Moody, sono Charles, Charles Delacour. Ho portato...- 
 
-Zitto-  Lo interuppe bruscamente Moody: - A quante missioni hai collaborato col Ministero da quando sei stato trasferito in Inghilterra?- Chiese in tono aggressivo a Charles.
 
Charles rispose risoluto:- Due, signore-
 
-E chi c’era dell’Ordine?-
 
-Kingsley Shackebolt e Ninfadora Tonks-
 
-Perfetto. E tu...- Si rivolse all’altro ragazzo puntandoli la bacchetta a due centimetri dal petto –Irvine Kinneas, immagino-
 
-Sì- ribatte l’altro con astio – E  punti quella bacchetta da un' altra parte, grazie.- ordinò secco.
 
-Non darmi ordini, ragazzo- 
 
I due si squadrarono per parecchi secondi, immobili. Fu Charles a stemperare la tensione: -Signor Moody, ci faccia entrare confermo io per lui-  sussurrò Charles, mesto.
 
Moody lanciò a Irvine un ulteriore occhiataccia, come se lo stesse valutando, l'occhio magico che ruotava veloce, esaminandolo da capo a piedi. Infine, abbasso la bacchetta e aggiunse, sgarbato:
 
-E va bene, ma muovetevi, e non fate rumore!-
 
I due ragazzi entrarono silenziosamente nella casa e Moody chiuse la porta alle loro spalle, per poi iniziare a percorre lo stretto corridoio. Mentre lo seguivano, Irvine si guardava intorno, stupefatto: era una casa assolutamente strana, se “casa” la si poteva definire. Sicuramente era abbandonata, lo dimostravano i parecchi strati di polvere depositati sul tappeto e sulle cornici dei ritratti di maghi e streghe dall’aria minacciosa appesi per tutto il corridoio, e le numerose ragnatele un po’ ovunque. Passarono davanti a una grossa tenda logora e infine attraversarono una porta e scesero delle scale decisamente ripide, fino ad arrivare in una stanza grande e ampia, che ospitava  un lungo tavolo in legno con attorno un discreto numero di persone, tutte impegnate a guardare con interesse i nuovi arrivati.
A capotavola c'era Albus Silente, l'illustre Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, che si alzò e allargò le braccia in segno di benvenuto verso i nuovi arrivati, sorridendo.
 
-Benvenuti!Venite, sedetevi pure qua!-
 
Detto ciò evocò un paio di sedie dall'aria comoda  che andarono a posizionarsi ai due lati dell'uomo. Irvine e Charles attraversarono rapidamente la sala, gli occhi di tutti i presenti puntati su di loro. Si sedettero di fianco a Silente.
 
-Signori e signore, di certo ricorderete Charles Delacour, il nostro nuovo membro dell'Ordine della Fenice, Auror proveniente dalla Francia- molte teste annuirono in conferma- Il nostro secondo ospite è Irvine Kinneas, Auror proveniente dall'Italia. Chi di voi lavora al Ministero, lo conoscerà sicuramente di fama: un Auror davvero promettente che sarà un valido aiuto per contrastare Voldemort- A queste parole, ci fu un diffuso mormorio di commenti sussurrati. - Ma prima di spiegarvi il perché della sua presenza qui, vi devo informare che la notte scorsa, prima di condurre Harry dai Weasley, mi sono accertato che questa casa sia ancora praticabile, con l'aiuto dell'elfo domestico Kreacher. Harry ha confermatò tutto ciò, risulatando l'effettivo erede dei beni di Sirius-  a queste parole ci fu un sonoro suono di disappunto, notò Irvine, da parte di un uomo vestito di nero, dall'aria arcigna. Molti lo guardarono torvi, ma Silente continuò imperterrito – Tuttavia, questa sarà l'ultima volta che utilizzeremo la casa dei Black come base, per ragioni di sicurezza. Vi informerò tra poco dell'esatta ubicazione della nostra futura sede. Ma veniamo all'argomento principale di questa sera...- disse, scambiando un cenno di intesa con Irvine.
 
-Ho avuto l'occasione di parlare con il signor Kinneas, che è venuto a farmi visita a Hogwarts qualche giorno fa- continuò Silente – perché sosteneva di avere una storia molto importante da raccontarmi e che avrei dovuto conoscere...- 
 
-E quale sarebbe?- lo interuppe Moody, impaziente.
 
-Beh...- prese tempo Silente, scambiando un'altra occhiata con Irvine – è una questione assai particolare, e non di facile comprensione, aggiungerei...Irvine?Puoi ripetere ciò che hai raccontato a me, cortesemente?-
 
Irvine guardò il Preside torvo per qualche istante,  come se non fosse di suo gradimento parlare a così tanti estranei. Tuttavia, espirò profondamente e si rivolse direttamente alla piccola folla curiosa, parlando rapido e schietto: - Ho due cugini, che vivono in Italia, da molti anni. Gemelli. Un maschio e una femmina, di sedici anni. Sono stati adottati ciascuno da due famiglie inglesi, quando erano molto piccoli, avevano meno di un anno. Le famiglie si sono entrambe trasferite in Italia, per la protezione dei bambini, andando ad abitare entrambe nello stesso paese, e mantenendo i contatti tra loro, perché volevano che i bimbi, anche se adottati da due famiglie distinte, crescessero insieme, mantenendo i contatti tra loro- ci furono dei mormorii, come se gli ascoltatori non capissero dove lo straniero voleva andare a parare, con questa storia. Ma Irvine continuò, imperterrito: - Quando ho raggiunto l'età giusta e iniziato il mio addestramento di Auror, mi sono fatto raccontare tutta la storia, da entrambe le famiglie. Mi hanno detto di non sapere nulla sulla madre dei bambini, ma di avere, seppur limitate, delle informazioni sul padre- fece un profondo respirò e continuò- Mi dissero tutto ciò che sapevano: il padre era inglese ed era stato allontanato dai bambini perché incarcerato nella prigione di Azkaban all'età di ventun'anni, colpevole di omicidio plurimo- Il mormoriò divenne di colpo più forte - Ho ragione di credere che il padre dei miei cugini sia Sirius Black. -
  
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