∽ Charlotte
Sono combattuta. Desidero tanto
sapere che cosa è passato a fare Chris, quindi vorrei che Val se ne andasse, ma
non voglio rimanere da sola con Chris, perché lui mi vuole solo come amica ed
io, invece, non posso fare a meno di guardare quella maglia verde scuro che non
solo fa risaltare i suoi occhi in un modo incantevole, ma scolpisce i suoi
pettorali in una maniera illegale.
Illegale!
Porto alla bocca un involtino
primavera e decido di staccare lo sguardo dai suoi muscoli, lui è concentrato a
mangiare quella sottospecie di spaghetti in zuppa, lottando contro le bacchette
in una maniera che sta facendo morire dal ridere Val.
«Vuoi una forchetta?» Gli domando
osservando perplessa il groviglio di pasta che ha attorcigliato fra le
bacchette.
«No, è troppo divertente!» Val mi
minaccia con le sue bacchette in cui è incastrato perfettamente un calamaro
fritto «Ti proibisco di dargli posate occidentali!» Continua non curandosi
dello sguardo perplesso che le rivolge Chris.
Il ragazzo non perde tempo e
mentre lei continua a parlarmi, le ruba - con la bocca, ovviamente - il calamaro dalle bacchette.
«Buono.» Afferma con ancora la
bocca piena, mia sorella è pietrificata. «Lasciamene un po’ »
Ora potrei dire un paio di
cosette:
1-
Vuoi ucciderla?
2-
Ma fai così con tutte?
Decido di lasciar perdere le mie
osservazioni e opto per schioccare le dita accanto all’orecchio di mia sorella
facendola sobbalzare.
«Sputalo!»
Ecco cosa esce dalla dolce bocca
di mia sorella quando si riprende e per
un attimo penso che fosse decisamente meglio lasciarla nel suo stato di trance.
«Era il mio calamaro, è praticamente l’unica cosa che mangio, sputalo.»
«Vedila così, il calamaro fritto
fa ingrassare» Dice Chris finendo di ingoiare il boccone. «Ti ho fatto un
favore.»
Val gli rivolge una smorfia e si
concentra sul cibo.
Mi sembra quasi di essere il
terzo incomodo in questa stanza, cerco di afferrare l’ennesimo involtino
primavera con le mie bacchette, ma quando questi stronzetti non vogliono farsi
afferrare, sanno diventare maledettamente scivolosi.
«Anche tu sei negata quanto me…»
Dice Chris beccandosi un’occhiataccia.
Cos’è si accorge di me solo per
prendermi in giro?!
«Ti svelo un trucco…»
Si avvicina leggermente a me, le
sue bacchette in mano impugnate come un pugnale.
Oddio vuole uccidermi per avere
ampio raggio d’azione con mia sorella.
«Che vuoi fare?» Chiedo con un
tono leggermente titubante, mia sorella dall’altra parte del tavolo è perplessa
almeno quanto me, lui muove velocemente una bacchetta e trafigge l’involtino
nel centro, incastrandolo perfettamente al centro di essa.
«Oooooh»
Fingo immenso stupore e lo guardo con gli occhi sgranati. «Tu sì che sei un
mago del cibo cinese.» Lo sfotto, e lui mi preme l'involtino sulle labbra
mascherando un sorriso.
«Mangia prima che ti infili le bacchette nel naso.»
«Vorresti sul serio deturpare il
mio bellissimo naso?» Gli chiedo con fare tragico.
Chris guarda mia sorella e poi
me. Scuote la testa. «Le giovani orecchie di tua sorella non possono ascoltare
la risposta.»
«Oh, le mie orecchie reggeranno.»
Val afferma col tono di chi la sa lunga puntellandosi sui gomiti e posando il
volto sopra le mani.
«No, lascia stare. Dopo faccio i
conti con tua sorella.» Risponde Chris senza spostare lo sguardo dai miei
occhi. Sento il disagio salirmi.
Sì, adesso si chiama disagio…
«Volete che me ne vada adesso?»
La voce di Val fa girare Chris verso di lei ed io riesco a parlare.
«Nooo,
ma cosa dici? Chris sta scherzando.» Affermo quasi isterica. «E' molto
simpatico.»
«Sì, io sono molto simpatico, ma
se hai da fare, puoi andare…Non preoccuparti per noi, davvero.» Aggiunge
tornando a guardarmi, malizioso.
«Io non mi preoccupo…» Afferma
Val alzandosi in piedi e iniziando a sistemarsi i capelli.
«Ma tu non hai nulla da fare,
quindi...» Dico minacciosa verso mia sorella, osservando perplessa i suoi
preparativi.
«Veramente devo andare in
palestra.» Dice convinta.
Questa non me la bevo.
«Ma se non vai mai in palestra.» Le faccio notare, lei
fa una smorfia.
«Ho anche l’abbonamento.»
«E da quando?» Le chiedo
scettica, lei sbuffa.
«Da stasera, anzi da fra un’ora!»
Val si volta verso Chris e sorride «Perdonala, è proprio scema a volte.»
«Scema sarai tu.» Inizio
irritata.
«Se, se…» Dice senza neanche
ascoltarmi. «Chris è stato un sacco
divertente conoscerti.» Continua a parlare mentre arretra verso l’entrata di
casa. «Fate i bravi…» Afferma, poi aggrotta la fronte. «O anche no.» Butta un
bacio svolazzante verso di noi e se ne esce di corsa dalla stanza.
Dall’appartamento.
Lasciandoci soli.
Soli.
E ora che mi invento?
«E lei era Valerie…» Dico
esasperata cercando di prendere in mano la situazione. «L’hai vista bene?
Perché presto morirà fra atroci sofferenze.» Lui si volta verso di me, ma prima
che possa chiedermi qualcosa gli domando quello che mi passa per la testa da
quando l’ho visto. «Perché sei venuto qui?»
«Sinceramente?» Mi domanda
guardandomi dritta negli occhi.
«Mi pare ovvio.» Aggiungo col
fiato corto sentendo lo stomaco stringersi al sospetto che si fa largo nella
mia mente sussurrato dal suo sguardo.
«Io ci ho pensato a lungo…»
Inizia incerto. «Da amici non può funzionare.»
«A lungo? Non è passata neanche
una settimana…» Dico trattenendo una risata.
«In realtà avrei voluto ritrattare
appena ho finito di dirtelo…» Continua lui ignorando il mio appunto. «Non posso
farcela ad essere tuo amico.»
A quell’affermazione perdo un
battito.
«E perché mai?» Domando e poi
aggiungo. «Sei venuto qui solo per dirmi addio, allora? Solo per dirmi questo.»
«Sì, sono venuto per dirti questo.»
Afferma lui serio. «Ma non per dirti addio.»
«E quindi?» Chiedo gesticolando.
«Che significa questa cosa confessione.»
«Significa quello che ho detto:
io non posso esserti semplicemente amico.» Afferma guardandosi le mani e sembra
ragionare su aggiungere qualcosa o meno, ma non ci sto.
«E perché?» Chiedo irritata.
«Perché l’unica cosa a cui riesco
a pensare tutte le volte che ti vedo è come sarebbe fare l’amore con te.»
Risponde al mio tono concitato.
«Ecco l’ho detto.» Afferma
tranquillo fissandosi le mani.
Ah.
Ammetto che questa non me
l’aspettavo. Credevo di essere io quella che si dilungava sui suoi muscoli
quando sapevo che non poteva vedermi, ma evidentemente non ero la sola.
Quindi lui ha voglia di fare
l’amore con me, sento un sorriso che sta per nascermi sul volto, ma lo fermo
per continuare a scrutarlo con fare imperturbabile.
È preoccupato, borbotta
imprecazioni fra sé e sé. Non lo facevo così.
Ha quella facciata da
super-donnaiolo che gli calza a pennello, non pensavo potesse cedere al fascino
di una donna in questo modo. E soprattutto chi credeva che quella donna potessi
essere io.
Io che adesso gli sto facendo
patire le pene dell’inferno, come lui ha fatto con me ieri sera quando ha
proposto di essere solo amici.
Mi sorprende il fatto di non
essere sconvolta della proposta sottointesa che mi ha rivolto, mi ha
chiaramente detto che non vuole una storia quando siamo andati a pattinare, ma
non vuole essere amico con me, perché mi desidera.
Questo mi porta a pensare ad una
sola soluzione, che sono disposta ad accettare?
«Okay.» Dico facendogli sgranare
gli occhi prima di incontrare i miei.
«Okay?» Chiede sorpreso, annuisco prima di avvicinarmi
a lui e posando le labbra sul lobo del suo orecchio destro, giocandoci con la
lingua.
Le sue mani si muovono verso i miei fianchi che attira
verso i suoi facendomi scendere dalla mia sedia e salire sulle sue ginocchia.
Posa le labbra sul mio collo risalendo lentamente fino a rapire le mie.
Si può essere completamente persi per una persona a
livello fisico in questo modo?
Hola
Come va la vita?
Ho aggiornato prima per farmi perdonare del capitolo striminzito, con un altro capitolo piccino picciò
Saranno rose oppure dolori?
Come sempre, un grazie a tutti i lettori silenti e non.
Un abbraccio
Cos