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Autore: Anima Evans    24/05/2013    0 recensioni
mia personalissima interpretazione di un incontro tra Simone fancazzista e ovviamente Alessio e Valerio con me ovvero Simona e Vero e gnappy, mie amiche. Questo è anche un regalo per il suo compleanno, spero gli piaccia! auguri simo! Ci tengo a precisare che è tutto inventato e frutto della mia immaginazione.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2 ANNI DOPO
(Simona)

 

Era il 6 aprile 2013 e c’era l’evento più bello che potessi desiderare! Il raduno o meglio il fucking stupid party dei fancazzisti anonimi. Sono 3 ragazzi che fanno video su youtube e li ho conosciuti circa due anni fa, non avevo nulla da fare. All’inizio manco gli davo cosi importanza ma poi erano diventati una droga! Questo era il secondo raduno a cui andavo e forse quello più esilarante. Comunque quel giorno ero sola, vero aveva da fare con il canto e giulia aveva i suoi genitori che rompevano e mi ritrovai sola in mezzo a tante ragazze urlanti, beh non c’erano solo loro ma anche Leonardo Decarli che personalmente apprezzavo di meno. Per carità era un bellissimo ragazzo ma con i fancazzisti era un altro mondo, specialmente con uno, il più confusionario e “rumoroso” essere umano visto sulla terra, Simone. Mi aveva conquistato da subito con quella simpatia travolgente e mi ricordava tanto una persona che non ricordavo, che strano ma se l’avrei visto prima me ne ricorderei insomma è anche carino! Comunque il party iniziò e mentre tutte urlavano a Decarli e ai fancazzisti io me ne stavo ad un angolo a bere un succo di frutta.

*che carini, sanno che la maggior parte sono minorenni e hanno tolto l’alcol.*

Pensai sorridendo quando vidi Simone scendere ma appena mi avvicinai una ragazza mi spinse a caddi e mentre mi scusavo con le altre ragazze dato che non sono un fuscello vidi una mano che sbuca dalla folla che mi chiese se andava tutto bene, io alzo gli occhi e incontro proprio lui, non potevo crederci, stavo sognando.

«S-s-s-si…»

Dico e intanto Simone mi tira su con una facilità inaudita e per un attimo sento il suo profumo, miseria che buono che era! Me lo sarei ricordato per tutta la serata.

«Grazie…»

Dissi timida e lui mi sorrise e mi disse che non c’era problema e che non dovevo cadere più. Io sorrisi e annuì e non so con quale coraggio dissi

«Posso abbracciarti? »

Lui mi guardò come se fossi un extraterrestre e me ne vergognai da morire ma poi rilassò l’espressione con un bellissimo e allegro sorriso mi disse che potevo. Mi abbracciò e il suo profumo si sentì ancora di più, mi strinse un po’ ma dopo poco si staccò e mi guardò negli occhi per dei minuti

«Tutto bene simo? »

Lui annui come risvegliatosi da un sogno e mi disse all’orecchio se potevo soffermarmi fino alla fine del party e io arrossendo  dissi  

«Oh ok…»

E poi risalì sul palco a bisbigliare qualcosa a Valerio. Dopo il party che durò altre 2 ore mi cercò e io mi avvicinai dicendo

«Sono qui…»

E lui mi sorrise e disse di sederci ,era sfinito povero cosi gli passai un fazzoletto e lui se lo passò sulla fronte perlata di sudore e mi chiese se c’eravamo incontrati e di preciso due anni fa, ad Ostia durante una specie di party zombie e non dovevo prenderlo per matto. Ci pensai per un po’ e poi dissi

«Ma certo! E c’era un ragazzo che profumava di menta che mi ha baciata e…»

Lo guardai e li capì che era proprio lui, cioè io avevo baciato Simone fancazzista?! Non sapevo se svenire o gioire e nel dubbio piansi. Lui cercò di farmi smettere e ci riuscì dopo molteplici tentativi

«Scusa è che…non me pare vero. »

E sorrisi per poi sentire lui chiedermi come mi chiamassi e io dissi

«Simona»

E lui sorrise e mi disse che avremmo dovuto far qualcosa per organizzare un incontro anche tra Valerio e Alessio con le mie amiche e promisi che al suo compleanno sarei venuta con loro. Guardai l’ora e beh era effettivamente tardi e cosi si propose di accompagnarmi a casa ma non poteva farlo, insomma era tutto sudato! Cosi mi feci accompagnare alla stazione della metrò più vicina e mi fermai da mia nonna a dormire.

 

2 ANNI DOPO
(Simone)

Quel giorno ero caricato a molla e da quando il party era iniziato avevo urlato, ballato e cantato. Ero veramente ridotto male! Comunque decisi di scendere tra i ragazzi e le ragazze che erano venute e mentre facevo foto e abbracciavo gente vidi una ragazza cadere e mi dispiacque, insomma non ero un divo per cui le ragazze dovevano azzuffarsi. Cosi mi feci spazio e le porsi la mano, avevo la sensazione di conoscerla ma probabilmente mi sbagliavo, mi capitava spesso. La tirai su e lei timidamente mi ringraziò, stavo per voltarmi ma lei mi chiese un abbraccio e come facevo a non dargliene uno? Cosi la abbracciai e profumava di fragola…fragola…non era possibile. Mi staccai e la guardai negli occhi per diversi minuti e forse veramente ci conoscevamo ma avevo bisogno di conferme cosi le chiesi ad un orecchio

«S-s-si….senti potresti rimanere dopo il party? Devo chiederti una cosa. »

E lei mi rispose di si e infatti poi tornai sul palco e chiamai Valerio e dissi

«Ao l’ho trovata! »

Lui mi guardò stranito e disse

«Chi? »

E io spazientito dissi

«La zombie…»

E lui mi disse

«A simo non è a prima volta che o dici….sei sicuro? »

Io annui contento e dopo aver ballato ancora aspettai che la gente uscisse e la cercai e lei si presentò cosi timidamente che nonostante il suo aspetto mi sembrava fragilissima. Le dissi

«Sediamoci. »

E dopo esserci seduti mi porse un fazzoletto per asciugarmi il sudore e poi le chiesi senza troppi fronzoli

«So che me prenderai per scemo ma sento che ci siamo già incontrati… per caso tu due anni fa ti ricordi di essere andata ad Ostia? E beh eri una zombie? »

Male che va mi avrebbe detto di no ma invece si ricordava di un ragazzo che l’aveva baciata ma non sapeva chi fosse e sapeva di menta; in quell’istante ebbi la conferma che era lei la zombie che avevo baciato e cercato per due mesi. Lei ebbe una reazione inaspettata, pianse e io dissi

«Oh nono non piangere dai….scusa non volevo ricordartelo….»

Ma lei mi disse che non le sembrava vero e sembrava felice e cosi le chiesi per prima cosa

«Come ti chiami? »

E lei mi disse di chiamarsi Simona, era uno scherzo? Ma che motivo avrebbe avuto? Le sorrisi e subito pensai anche a quei due imbecilli e che dovevamo rincontrarci per forza e lei propose il mio compleanno dato che era l’unico avvenimento più vicino e dissi ovviamente che andava bene. Ci scambiammo solo il numero di telefono dato che lei aveva tutti i miei contatti e io i suoi, inconsciamente. Poi guardò l’ora e intuì che forse c’erano problemi con l’orario e dissi

«Se vuoi ti accompagno a casa…ho la macchina non mi da alcun problema. »

E lei disse solo che voleva essere accompagnata ad una stazione della metrò vicina e cosi la accontentai salutandola contento. L’avevo trovata.

 

FINE 2 CAPITOLO

   
 
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