Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Ninalily    24/05/2013    1 recensioni
[...] "Il rapporto che ognuno di voi ha col proprio Bambino è speciale.
Siete stati creati da loro, dalla loro immaginazione, perchè hanno bisogno di qualcuno che stia loro accanto, che li ascolti, che li comprenda e che giochi con loro.
Perciò come prima cosa ricordate: il vostro Bambino viene prima di tutto, dovete proteggerlo, confortarlo e aiutarlo, sempre.
Godete di ogni momento passato con loro e fatene tesoro, e fate in modo che diventi un bellissimo ricordo per entrambi..
Perchè non durerà per sempre.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Allison camminava e il rumore dei piccoli tacchetti sul marciapiede rieccheggiava intorno a lei, l'unico rumore nella strada praticamente deserta.
Con i capelli rossastri legati in una alta coda un pò spettinata e il grembiule del bar ancora legato in vita si avvicinava isolato dopo isolato al piccolo condominio dove abitava.
Aveva rifiutato più volte la proposta di un passaggio in macchina del signore che gestiva il locale dove lavorava, un gentile vecchietto; aveva bisogno di pensare, ogni giorno di più, e camminare per i sei isolati che separavano il Joey's Bar da casa sua erano quasi l'ideale.
Pensare a cosa, poi, non lo sapeva neanche lei. 
La sua vita non era niente di eccezionale, anzi, e di sicuro non era il tipo di vita che ti da tanti pensieri allegri e positivi a cui pensare andando a casa.
Gli unici pensieri che affollavano spesso la sua mente erano quanti turni in più fare per poter pagare la retta del college e continuare a studiare o quanti soldi rimanevano per fare la spesa quella settimana.
Allison salì le due rampe di scale che conducevano all'appartamento in cui viveva e, avvicinandosi lentamente, si fermò davanti alla porta e rimase ferma cercando di percepire qualche rumore dall'interno.
Sentì le voci concitate e urlanti della partita alla televisione e capì che suo padre era in casa, ancora sveglio. 
Se mai avesse potuto avere qualche dubbio a riguardo, a smentirli arrivarono le sue urla di protesta e il rumore di bottiglie e bicchieri di vetro posati sul tavolino, scontrati le une contro gli altri, appoggiati con poca delicatezza dove capitava.
Chiuse gli occhi e sospirò piano, girando su se stessa, e scendendo di nuovo le scale.
Quella sera era stanca, davvero stanca, e non ce l'avrebbe fatta a sopportare il padre ubriaco per l'ennesima volta.
Da quando la madre di Allison era morta il signor Alfred Cole si era a dir poco lasciato andare, ignorando quasi completamente la figlia e iniziando una nuova e potenzialmente distruttiva relazione con il bar all'angolo.
Si sedette sui primi scalini, pensando a cosa potessero fare i ragazzi e le ragazze normali della sua età il sabato sera. 
Caroline, a conti fatti la sua unica amica, o meglio l'unica persona che conosceva che mostrava interesse nella sua malinconica e silenziosa persona, le diceva spesso:
"Alli, dovresti uscire, farti degli amici, divertirti..!", ma la ragazza sorrideva sempre gentilmente a quelle frasi, rispondendo che si, prima o poi lo avrebbe fatto.
Ma non lo faceva mai.
La sua vita era abbastanza incasinata di suo, per complicare ancora di più le cose con spese per uscire a bere o mangiare insieme a persone che non conosceva e che probabilmente si sarebbero a malapena accorti della sua presenza.
E poi, in realtà, Allison, proprio completamente sola non si sentiva.
Alle volte, non sempre, ma quando sembrava averne più bisogno, sentiva come una presenza vicino a lei.
Non come un fantasma, o uno spettro, niente correnti d'aria fredda o strani rumori, solo...una sensazione.
Una bella sensazione, la sensazione di avere, anche solo per qualche secondo, qualcuno accanto, qualcuno di invisibile, qualcuno che molto probabilmente non esisteva nemmeno, ma che la faceva sentire un pò meno disastrata per qualche prezioso momento.
Cosa fosse, non lo sapeva, nè aveva indizi validi per formulare qualche ipotesi.
A volte aveva pensato potesse essere sua madre, ma poi pensava che sua madre faceva già un ottimo lavoro di protezione dalla cornice sul suo comodino accanto al letto, non avrebbe avuto bisogno di altri metodi per farsi sentire.
In ogni caso, certo quella sensazione non bastava per farle sopportare con un sorriso tutto quello che doveva sopportare, ma la aiutava a non cedere troppo in fretta.
Seduta sugli scalini del portone, rigirava e rigirava le chiavi tra le mani, aspettando il momento più opportuno per poter entrare in casa, quando suo padre si sarebbe addormentato. 
Da sola.
Come sempre.




 
 
Matthew era seduto sugli scalini e osservava il volto di Alli, quel volto bellissimo, gentile e triste che ormai conosceva a memoria. 
E' inevitabile ricordarsi ogni dettaglio del volto di una persona, quando si sta spesso insieme.
Il forma degli zigomi, del naso, la curva quasi perfetta delle sopracciglia, il colore degli occhi - castano chiaro con alcune sfumature di verde, sopratutto in estate -, le onde dei capelli...
E Matthew stava con Alli molto spesso.
Ci stava sempre, ogni giorno. Mentre studiava, quando andava al lavoro, quando tornava a casa, mentre dormiva.
Le era sempre accanto, anche se, ovviamente, lei non lo sapeva.
Alli aveva quasi 21 anni e ormai Matthew aveva rinunciato alla possibilità che potesse ricordarsi di lui.
Di tutti i ricordi che sapevano affollavano la sua mente, sapeva che quello di lui e di tutto il tempo passato insieme era il meno importante, tanto da essere stato cancellato.  
Cancellato proprio come, tra pochi mesi, sarebbe stato cancellato lui.
Ma Matthew non perdeva tempo a rimuginare troppo su quello che gli sarebbe successo, voleva solo passare il più tempo possibile con Allison e assicurarsi, anche dopo che lui se ne fosse andato definitivamente, che lei se la sarebbe cavata.
Che sarebbe stata bene.
L'idea di non vederla più gli faceva terribilmente male, ma non lo dava mai a vedere.
Di tutti i ragazzi nella sua stessa situazione, lui era sempre il più composto e non voleva far loro vedere quanto la prospettiva di quello che sarebbe accaduto lo terrorizzasse; non voleva spaventarli più di quanto già non fossero.
Voltò di nuovo gli ozzhi azzurri verso la ragazza, ignara della sua presenza.
Non le parlava quasi mai, inutile dato che non poteva nè sentirlo nè vederlo, ma, quando lo faceva, le diceva le uniche cose che sentiva veramente, quello che sapeva essere la verità e quello che avrebbe voluto disperamente che lei sapesse.
 
"Non sei sola. Ci sono io con te". 










Buondì! :) Ecco il primo capitolo della prima storia della ff intitolata "Remember us, for we will always remeber you".
Ho scritto questo capitolino di getto, presa da ispirazione improvvisa post esami, spero vi piaccia, anche se si limita a descrivere i personaggi e la situazione, poi la storia si evolverà prometto! :3

Un bacio e un grazie a tutti quelli che mi leggono, aspetto vostri consigli, critiche o complimenti! :)
Ninalily
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Ninalily