“Harry ma che fai!” il tono di Hermione lo riportò alla realtà.

“Oh... scusami adesso mi siedo” e si accomodò vicino ad Hermione.

“Allora sentiamo, cos'è successo?”

“Sei curioso, vero?”

Harry abbassò subito lo sguardo e si limitò a sorriderle.

Lei istintivamente gli accarezzò la guancia e quando si accorse che quel contatto stava durando un bel po, ritrasse la mano. Entrambi distolsero lo sguardo, avevano il viso rosso.

Hermione iniziò a parlare, rompendo il silenzio che era calato nella stanza “E da un paio di giorni che va avanti questa storia e ora mi sono veramente stancata” fece un sospiro “Ron, è un ragazzo geloso...” Harry la interruppe “Ma Hermione, essere gelosi significa tenere a una persona... Ron ti vuole bene, ti ama...”

“Si ok, ma lui è troppo geloso! Fin troppo per i miei gusti!!” fece una pausa “Ad esempio l'altro giorno mi ha pure vietato di uscire perché diceva che potevo essere la preda di qualche ragazzo insaziabile” mentre parlava una lacrima le solcò il viso, Harry, vedendola in quello stato, la attrasse a se circondandole delicatamente la vita con le braccia, poi lei continuò “Una settimana fa, mi arrivò una lettera di Viktor... sai era da tanto tempo che non mi scriveva, quella era l'occasione per sapere come stava, per avere notizie di lui... e invece indovina cosa ha fatto Ron?” Hermione, anche se aveva notato che Harry stava per aprir bocca, lo precedette “Non mi ha dato il permesso di leggerla e... l'ha strappata. Va bene essere gelosi però fino a un certo punto, quando è troppo è troppo e infatti oggi sono esplosa e...”

“Si lo so, gli hai tirato uno schiaffo” questa volta fu Harry ad anticiparla.

“E tu come lo fai a sapere?” disse Hermione sorpresa.

Harry le fece un piccolo sorriso “Sai... io e Ginny abbiamo sentito un rumore nella stanza affianco alla nostra... e allora ci siamo precipitati e abbiamo visto Ron che si toccava la guancia su cui era impressa una mano. Quindi ho fatto due più due e ho dedotto che avevate litigato.”

“E Ron adesso dov'è?”

“E' andato in camera sua e Ginny sta cercando di farlo ragionare.”

“Ginny?”

“Si si,... sai è stata proprio lei a mandarmi qui da te .”

“L'ho immaginavo... il timido Harry Potter che viene a consolare qualcuno, mi sembrava fin troppo strano” Hermione scoppiò in una risata incontrollabile.

“Io sono venuto qui per darti una mano e tu che fai? Mi ridi in faccia... tante grazie” disse in tono ironico.

“E dai scusa...” e gli diede un piccolo bacio sulla guancia.

“Comunque, mi ha fatto molto piacere la tua visita, adesso sono più calma... non totalmente calma, ma abbastanza.”

“Adesso che stai meglio ti andrebbe di scendere in soggiorno?” propose all'amica.

“D'accordo ci sto” si alzò ed incominciò a camminare, ma dopo quattro passi si fermò “E tu che fai, non vieni?”

“Incomincia ad andare, io ti raggiungo più tardi...”

“Come vuoi” e incominciò a scendere.

“Eh si, Hermione è cambiata” pensò. “In mia presenza la vedo più serena, più vivace e anche più scherzosa, boh, forse sarò io oppure è davvero cambiata” e mentre era tra una marea di pensieri, si toccò la guancia, la stessa guancia che aveva baciato Hermione.

Improvvisamente sentì un altro rumore, un rumore familiare e si precipitò di sotto.

Non percorse tutti i gradini, si fermo sul penultimo, osservando attonito la scena che gli si parava davanti.

Scusate della scarsità del capitolo, ma da ora in poi prometto che gli allungherò di più...