CAP 2 – AOKIJI E SENGOKU

L'uomo alto e riccio che mi ha catturata mi ha portata su una strana nave, c'erano tanti uomini con dei vestiti bianchi e blu.

Adesso quell'uomo mi ha accompagnato in una strana stanza, c'era una gabbia, dove mi ha fatto entrare, lui però è rimasto dall'altra parte, e si è seduto a gambe incrociate davanti a me.

Sono tanto triste, mamma e papà non ci sono più, e io non so dove sono, e non so cosa vogliono farmi, ho paura di questi uomini sconosciuti, soprattutto di quello vestito di rosso e quello di giallo, e anche questo qui mi sembra tanto forte.

Non voglio piangere davanti a lui, mamma e papà mi hanno insegnato che non devo mai piangere davanti alle persone cattive, perchè non devono pensare che sono debole, anche se sono una bambina.

Chissà chi sono queste persone, forse sono dei marine, mi ricordo che papà mi ha detto che i marine sono i più grandi nemici dei pirati come lo erano lui e la mamma, e che li cercavano per ucciderli.

“Tu sei un marine?” gli chiedo spaventata.

“Si” mi risponde semplicemente

Ho ancora più paura adesso perchè in teoria anche io sono un pirata, perchè mamma e papà lo erano, ma se lo sono perchè non hanno ucciso anche me?

“Cosa volete farmi?”

“Non lo so, l'unica cosa che ci hanno detto di fare era catturarti e portarti al quartier generale viva” mi spiega.

Portarmi al quartier generale? Cosa vogliono da me? Sono terrorizzata, mi stringo le ginocchia al petto per cercare di consolarmi da sola, nascondo il viso, mi pungono gli occhi, voglio piangere, no non devo, non posso, devo essere forte, non piangerò mai più, non sarò più debole.

Mi asciugo gli occhi e guardo l'uomo davanti a me con aria di sfida, non mi fa paura, ormai sono convinta e determinata.

Adesso è lui a fissarmi, mi sembra confuso, penso sia per il mio improvviso cambiamento d'umore, da triste ad aggressiva, ma questa confusione dura poco.

“Come ti chiami piccola?” mi chiede curioso, non so se rispondergli o meno, ci penso per qualche minuto.

“Sakura” rispondo alla fine, ma non so se è la cosa giusta.

“E' un bel nome” mi sorride.

“E tu?” chiedo, così tanto per saperne di più.

“Il mio nome è Kuzan, ma mi chiamano Aokiji”

Sono passati due giorni da quando mi hanno catturata, sono ancora chiusa nella stessa cella, solo Aokiji è venuto a farmi visita, a dire il vero non mi ha mai lasciato sola un momento, mi ha dato cibo, acqua, una coperta ed un cuscino per quando devo dormire, e quando ne avevo bisogno mi accompagnava persino in bagno, è stato l'unico marine gentile con me.

“Siamo quasi arrivati al quartier generale” mi avverte.

Apre la cella e mi porge la mano per invitarmi a seguirlo, mi porta sul ponte, c'è un bellissimo sole che mi scalda, sono giorni che non lo vedo e mi fa piacere, in lontananza vedo un'enorme palazzo tutto bianco, sarà questo il quartier generale?

Aokiji è dietro di me, mi spinge leggermente facendomi avanzare, scendiamo dalla nave e lentamente ci avviciniamo al grande palazzo.

Mentre camminiamo sento la paura tornare alla carica e invadermi tutto il corpo, ho paura che mi facciano qualcosa di brutto.

Percorriamo diversi corridoi e arriviamo davanti ad un portone enorme, entriamo e dietro ad un scrivania c'è un uomo, abbastanza vecchio e con una barba piuttosto strana e lunga, ed al suo fianco c'è una tenera capretta.

“Glie l'ho portata grandammiraglio Sengoku” sento Aokiji dire, quale sarà il significato delle sue parole?

“Molto bene, e ora lasciaci soli” gli risponde l'altro.

Deglutisco a fatica, che cosa ne sarà di me adesso che il mio unico alleato se ne andato? Cosa vorrà da me questo tizio?

“Sei tu Sakura Fujiwara? Figlia dei pirati Alexander e Miyu Fujiwara compagni del Re dei pirati Gol D. Roger?” mi chiede.

“Come fa a sapere chi sono?” chiedo stupita a mia volta, come fa a conoscermi?

“So molte cose su di te, per esempio so che sei un licantropo, come i tuoi genitori” mi spiega, io rimango zitta, credo sia meglio non dire nulla e lasciarlo parlare.

“Loro erano pirati molto famosi, entrambi con una taglia sulla testa di oltre 500 milioni a testa, mi stupisce che non abbiano cercato di nasconderti meglio”

“Non c'è bisogno di dirti che anche tu sei una piratessa e stando ai miei doveri dovrei ucciderti subito, ma c'è un motivo perchè ti ho voluto qui, voglio i tuoi poteri a disposizione della marina, altrimenti morirai qui e adesso” termina puntandomi una pistola.

Le sue parole erano dette senza alcuna emozione e questo mi terrorizza ancora più di quanto lo ero già, per non pensare ciò che mi aveva detto.

Ho solo due scelte, vivere sotto l'ala della marina rinnegando il mio cuore di pirata, oppure venire uccisa immediatamente.

Con un nodo alla gola e la testa bassa rispondo “Sono al vostro servizio”

“Una scelta intelligente” mi risponde sorridendo.

Ho cambiato il P.O.V. È tutto raccontato dagli occhi della piccola Sakura, spero vi sia piaciuto.

D'ora in poi spero di riuscire ad aggiornare più in fretta, qualsiasi delle mie fic in corso ^^