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Autore: Kairi_chan    09/09/2004    9 recensioni
Rei e Kei sono veramente morti quella sera,in quella macchina,con quella ragazza? Miki è davvero quello che crede di essere? Ti sei mai chiesto cosa c'è oltre ad un muro? E oltra alla vita?
Genere: Dark, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grassie dei commenti,me è davvero commossa ç.ç (nooooooooo…Kairi piange!!!ndtutti)! Per tutti quelli che aspettano il ritorno della famigerata fiction “Il Signore Degli Anellidi”,devo dirvi una cosa: purtroppo,alcuni file sono andati persi nel computer dopo una recente pulitura del disco. Sono ancora dentro,questo è certo,ma finchè non gli troverò non potrò vedere a che punto ero arrivata e anche quali battute avevo già scritto (un genio comico mica può ripetersi…ndkairi)(w la modestia -.- ndtutti).  Entro settembre sono certa di poter aggiornare la fic. Bene,direi di cominciare: pronti a sentire le cronache di Miyuhaka?

 

Ma Rei e Kei sono morti davvero? Quelle figure che siedono sulle poltrone sono vere o solo proiezioni d’amore celato? Perché Miki ha conservato caratteristiche animali dopo l’ultima trasformazione? Chi siamo noi per dire che l’improbabile è impossibile?

 

“Sembra che si trasformi…ha davvero tracce animali in sé”

“Ma com’è possibile?”

“Questo non lo sappiamo. È forse una delle poche cose che nemmeno la scienza può svelare”

“Com’è la luna stasera?”

“Prego?”

“La forma della luna,Masako”

“Luna piena,signore”

“Portatela in cortile”

“Chi?”

“Miyuhaka”

 

“Rei…io…”

Voleva correre da lui,voleva abbracciarlo,stringerlo a se,prima che lui svanisse di nuovo. Aveva dato per scontata la sua presenza,e solo quando lui aveva lasciato questa parte per andare dall’altra,aveva capito che non l’avrebbe più avuto accanto,mai più. Per fortuna il “mai” non è che un avverbio tra un milione di parole.

“Ti amo…”

Il sorriso del ragazzo,svanito poco prima,ritornava sul suo bel viso,sui suoi bei occhi ambrati.

“Lo so,Mao…lo so…”

“Non andartene…ti prego…”

Il suono del campanello spezzava la conversazione tra una donna ed un…fantasma?

“Mao? Sono Salima!”

Non voleva farla entrare. Il volto era ancora solcato da fiumi di acqua salata,gli occhi erano rossi,gonfi,e probabilmente ingannati dal dolore.

“Devo andare,Mao…”

“No,ti prego…non mi lasciare di nuovo…”

“Una vita per una vita,Mao”

“Eh?”

“Qualcuno stanotte morirà”

“Rei…”

“E sarà Miyuhaka”

 

“Ciao”

“Ciao”

“Che cos’hai? Sembri sconvolta”

“Non dovrei esserlo?”

“Ma cos’è successo?”

“Salima…”

“Sì?”

“Credi ai fantasmi?”

 

“Dottore…”

“Masako,fai come ti ho detto”

“Certo,dottore”

Forse quella sera avrebbero capito. Forse quella sera avrebbero capito cos’aveva Miki di diverso dalla altre adoloscenti,oltre al fatto di essere orfana e completamente sola al mondo. Perché si accaniva sulle guardie,perché sosteneva di essere colpevole di tutti quegli omicidi,e perché quella sera era in quella macchina.

“Fate attenzione. È molto pericolosa”

“Le abbiamo dato un calmante”

“Non basterà”

“Procediamo?”

“Portatela fuori”

Un corpo trascinato per terra,sorridente,come in estasi. Parla al cielo,parla alla pioggia.

“Guarda,Kenji,guardami stasera,questa gente pagherà,questa gente morirà”

“Smettila,bestia. Chiudi quella bocca”

“Senti,Kenji? Mi chiamano bestia. Diglielo tu,Kenji,digli che farebbero meglio a trattarmi meglio. Digli quant’è pericoloso un animale in gabbia,Kenji”

“Dottore…”

“Mi hanno rinchiuso qui,Kenji. Lo sai che qui ci sta la gente matta? Perché mi hanno messo qui,Kenji?”

“Dottore…”

“Io non sono matta”

Le rotevano gli occhi. Rideva,soddisfatta,cattiva.

“Io ho solo ucciso Kon e Hiwatari. Non sono mica matta”

Un rivolo di bava le rigava il mento sporco di sangue.

“Finalmente la luna è sorta di nuovo,Kenji”

Sorridere,sorridere alla luna. Alla luna,che nel suo pieno rivela il vuoto dentro un corpo martoriato,dentro il corpo di una ragazza,che è diventata un mostro.

Sono tornata,Kenji…sono tornata per te…

Non mi basta…quello che ho fatto non mi basta…

Voglio di più…

Voglio di nuovo urla e rantoli nella notte…

Voglio di nuovo in bocca il sapore del sangue…

Voglio di nuovo in bocca il sapore del terrore…

L’uomo è stupido…

Vive sul suolo del concreto…

So che non siete morti…

So che siete ancora vivi…

Rinnegati,mai nati,andatevene,nessuno vi vuole…

Nessuno vi ha mai voluto…

Ciao Rei,ciao Kei…

Bastardi,nessuno può fermare l’animale…

L’animale non perdona,l’animale uccide…

“Volete cominciare a scappare?”

 

“Mao…”

Due occhi di donna si incontrano. Tutti e due mostrano dolore. Sono due donne che amavano lo stesso uomo. Due donne che hanno perduto lo stesso uomo. Al funerale non si sono guardate. Ma quando entrambe nello stesso momento hanno posato lo sguardo sulla fotografia scelta per la lapide,una ha sorretto l’altra nel disfacimento del proprio essere. L’altra è invece crollata in ginocchio,ha affondato il viso nei palmi delle mani,lacrime ne hanno solcato le linee scavate.

“Mao…manca anche a me…ma…”

Sapeva che non ci avrebbe creduto. Perdere chi si ama a soli ventitrè anni è grave. Avrebbe potuto anche essere pazza davvero. Non sarebbe stata un’ipotesi poi così strana. Se lo aspettavano tutti,aveva perso l’unica cosa per cui valeva la pena vivere…

“Pensi che io sia pazza,Salima?”

“Certo che no,Mao…”

“E allora perché non mi credi? Perché hai perso così presto le speranze di ritrovarli? Lo sai,vero,che morire non significa cessare di esistere? Lo sai vero?”

“Non posso crederti,Mao…”

La rabbia le saliva dentro. Stupida razza,stupidi pensieri. Siamo un castello di stupidi pensieri scettici.

“Perché non puoi credermi? Era lì,era Rei…non posso essermi sbagliata così,non su di lui…”

 

Era ancora quella risata. Quella che penetra dentro,che arriva al midollo,che disface il nostro castello. Era di nuovo quel freddo sorriso,erano di nuovo due occhi roteanti. Era di nuovo macchia sul prato. Era di nuovo sangue sui vestiti.

“Spiacente…siete stati troppo lenti…o troppo stupidi?”

Sono tre corpi battuti dalla pioggia. Un anziano dottore,una giovane dottoressa e un ragazzo poco più che ventenne,infermiere. Il bianco dei loro camici è solo un vago ricordo in una pozza rossa.

“Hai visto,Kenji? Ora il loro respiro è chiuso in un alito di vento…”

Cosa avevano urlato prima di morire?

“E’ un kyonshi*,è un kyonshi!”

“Stupidi…io non sono mai morta…o meglio sì…ma non nel modo a cui si attribuisce il verbo…”

Nel fango del cortile giacevano carne e pioggia. Fra poco tuto sarebbe stato cibo per vermi,e il fango avrebbe risucchiato tutta l’acqua,lasciando il terreno arido,arido e vuoto,come un deserto al tramonto. Perché la scienza deve sempre dare una spiegazione a tutto? Perché quello non può essere così e l’altro non può essere senza soluzione? Perché un morto non può tornare in vita? Perché l’improbabile dev’essere per forza impossibile?

 

Brividi freddi correvano lungo una schiena bianca,e finivano per cadere su un paio di pantaloni bagnati già dalla pioggia. Un sussurro tenue riempiva la stanza buia. La luce era saltata,la pioggia aveva perso rumore,il gelo era caduto su due giovani corpi femminili. Faceva freddo,tanto freddo. Nuvole di vapore uscivano da bocche spaventate,si disperdevano nel tutto. Non lo vedevano,ma lo sentivano. Uno scricchiolio nella stanza vicina le fece trasalire,e un gemito strozzato si levò dal giardino sul retro della casa. Una porta scorrevole strisciava sul pavimento,producendo un fruscio tanto delicato quanto inquietante. Rantoli risuonavano nel silenzio. Un corpo mutilato scivolò nella stanza con la stessa delicatezza di una piuma su una foglia morta. Un altro lo seguì,strisciando a terra,aiutandosi con i gomiti. Gli mancavano entrambe le gambe,che sembravano essere strappate via.

“Aiutami…”

Lo sentirono entrambe. Il primo corpo si era fermato e aveva puntato lo sguardo sulle due ragazze. Lo sguardo in due orbite vuote.

Il terrore aveva bloccato ogni capacità di reazione. Strette una all’altra,come per sentire calore umano,avevano respirato nebbia. Avevano osservato carne putrefatta che camminava nel salone di una di esse.

“Mi serve…”

Ora era un rantolo più forte del precedente. Veniva da entrambi i cadaveri.

“Mi serve il vostro corpo…”

 

Un flebile gemito venne da uno dei corpi stesi a terra. Miki si avvicinò,ghignando,mentre la bava andava ancora colarle sul mento insanguinato.

“Vattene…”

Come se fosse stata piacevolmente sorpresa di quella inaspettata reazione,Miki gattonò fino al corpo straziato.

“Morirai,anima dannata…”

“Ah davvero? E sarai tu ad uccidermi?”

“No. Sarò io”

 

Uhhhhhhh chi sarà chi sarà quel personaggio arrivato alla fine…lo so che questo capitolo è cortissimo,ma voglio tenervi nel dubbio…

Ho notato che qui c’è parecchia gente che tira il calzino ogni due secondi…bè,io avevo detto che sarebbe stato cruento,e rispetto a quello che vediamo oggi in TV è pure poco…

Prometto che aggiornerò tra poco!

 

*Kyonshi: il Kyonshi è un tipo di zombie di antiche leggende giapponesi. E’ una figura misteriosa molto popolare in Giappone: se un cadavere viene seppellito in “Yang” il posto dove stanno i vivi,invece che nell’ “Yin”,dove stanno i morti,non si decompone e finisce per trasformarsi in Kyonshi. Nel continente giapponese vige infatti questa distinzione tra morti e vivi,gli uni nell’ “Yin” gli altri nello “Yang”. Avevo trovato questa figura in alcuni videogiochi giapponesi,poi l’ho ritrovato nel manga di “Yami No Matsuei”,e ho deciso di inserirla.

  
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