Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: melanita    24/05/2013    4 recensioni
L'umanità ha ormai colonizzato lo spazio, sotto il controllo di grandi Compagnie commerciali. Edward ed Alphonse, due fratelli i cui corpi sono parzialmente sostituiti da parti meccaniche, ed i loro amici si ritrovano coinvolti in una lotta per il possesso di un misterioso potere... un potere che ha qualcosa a che fare con loro padre, misteriosamente scomparso, con inquietanti esseri non esattamente umani, e con una guerra combattuta molti anni prima. Sulla loro strada troveranno anche l'astronave pirata Ishval ed il suo equipaggio, guidato dal capit... pardon, colonnello Roy Mustang, che alla loro ricerca è più legato di quanto lui stesso sappia.
Coppie: Royai, Ling x Lan Fan, Ed x Win
Genere: Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Edward/Winry, Roy/Riza
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO XVII

 

- Arriveremo ad East Moon tra qualche ora.- annunciò con una certa soddisfazione il tenente Havoc, appoggiandosi allo schienale del sedile e stiracchiandosi.
- Devo ammetterlo, sei riuscito a stupirmi.- commentò Rebecca, appoggiata a braccia incrociate alla parete della sala di comando:- Non pensavo che sapessi davvero guidare un'astronave.-
- Non mi conosci abbastanza, Catalina.- ribatté il biondo sorridendo. Mustang, seduto sulla poltrona al centro della stanza, roteò gli occhi: aveva sempre saputo che il suo pilota aveva un debole per le donne, ma non si sarebbe mai aspettato che Rebecca gli desse corda. Dopotutto, lei aveva sempre sostenuto di volere un uomo abbastanza ricco da mantenerla, e questo decisamente non rientrava tra i pregi di Havoc, no? Però doveva ammettere che formavano una bella squadra, quando non si stavano punzecchiando spietatamente.
- Abbiamo portato il caffè!- squillò una voce allegra, mentre l'ascensore si apriva per lasciar scendere Winry ed Edward con due larghi vassoi colmi di tazze. Insieme a loro arrivarono anche Falman e Riza, trasportando con attenzione un altro vassoio traboccante di biscotti.
- Winry, sei del tutto sicura di non volerti trasferire sulla Ishval come cuoca ufficiale?- commentò Roy, ammirato. Non avrebbe mai pensato che delle razioni liofilizzate potessero trasformarsi in quei piccoli gioielli culinari.
Per un paio di minuti, l'unico rumore all'interno della stanza fu quello delle mascelle che masticavano, poi Rebecca deglutì e domandò:- Dove hai imparato a cucinare così bene?-
Winry sorrise malinconicamente:- Era stata mia mamma ad insegnarmi, prima dell'epidemia. Poi nonna Pinako mi ha spiegato come adattare le ricette agli ingredienti che si possono trovare su un'astronave.-
- Come si chiamava tua madre?- domandò Falman, con una punta di interesse.
- Sara. Sara Rockbell.- replicò subito la ragazza:- Come mai me lo chiede?-
- C'erano dei Rockbell, ad Ishval.- rispose l'uomo dai capelli grigi, pensieroso:- Una coppia di dottori, marito e moglie. Dirigevano l'unità medica.-
La ragazza bionda ebbe un sobbalzo, e le sue nocche si sbiancarono per la forza convulsa con cui si ritrovò a stringere la tazza di caffè. Con voce atona, mormorò:- Non me l'hanno mai detto. I miei genitori erano nell'esercito?-
Mustang si batté una mano sulla fronte:- Ma certo, ora ricordo! Ecco perché avevo già sentito quel cognome. Sara e Urey Rockbell si erano aggregati alla spedizione come volontari poco prima che cominciasse. Il loro compito era verificare che i nativi del pianeta non fossero privi di anticorpi per qualche malattia, visto che la colonia era rimasta isolata per decenni, ma lo scoppio del conflitto non gliene ha dato l'occasione. Ricordo che erano tra i sopravvissuti, alla fine della battaglia...-
- Otto anni fa, giusto?- lo interruppe Edward, riflettendo:- Ehi, è stato quando i tuoi genitori se ne erano andati per qualche mese, e tu sei stata ospite a casa nostra, vero Winry?-
La ragazza annuì, di nuovo tranquilla. Dopo tutto quel tempo, ripensare ai suoi genitori le faceva ancora male, ma riusciva a sopportarlo. L'idea che fossero stati in guerra, in un esercito, senza dirle nulla, l'aveva sconvolta per qualche secondo, perché aveva temuto di non aver davvero conosciuto la sua famiglia ormai perduta, ma ora sapeva che lo avevano fatto per aiutare la popolazione di Ishval, non per fare del male a qualcuno. Loro erano medici, ed erano delle persone stupende, questo lo avrebbe sempre ricordato.
- Erano brave persone.- affermò Roy, con lo sguardo perso nel vuoto:- Forse alcune tra le persone migliori che ci fossero su quel maledetto pianeta. Mi dispiace, Winry.-
Lei annuì di nuovo, sentendo sciogliersi il groppo che le aveva serrato la gola.
 
***
 
- Devo proprio?-
- Gli ordini sono ordini, Envy. Non discutere.-
Roteando gli occhi con aria infastidita, Envy chiuse la comunicazione con l'astronave. Perché mai quei compiti dovessero toccare sempre a lui, era qualcosa che gli sfuggiva. Non poteva negare di essersi divertito a far scoppiare quel massacro tra gli inutili, inferiori esseri umani, ma stava cominciando a non poterne più della permanenza su quel pianeta. Inoltre, era convinto che la sua missione fosse terminata: aveva recuperato quello che gli serviva, l'unico motivo per cui il Padre si era interessato a quell'improduttivo ammasso di roccia.
- Ehi, tu! Da questa parte!-
Envy sobbalzò, prima di individuare la fonte di quella voce: un soldato, subito riconoscibile dalla sua uniforme blu, un membro di quella carne da macello che aveva fornito loro un utile diversivo. Si ricordò di colpo che il filtro di trasformazione era regolato sull'aspetto di un soldato semplice dell'esercito, che aveva visto morire poche ore prima. Aveva pensato che sarebbe stato più facile muoversi in mezzo a quel branco di esseri spaventati se lo avessero scambiato per uno di loro, ma non aveva considerato il fatto che gli avrebbero effettivamente rivolto la parola.
- C'è una squadra intrappolata, stiamo organizzando una spedizione di soccorso.- spiegò in fretta l'uomo, che a giudicare dalla divisa era un capitano. Gli occhi scintillavano dietro le lenti trasparenti degli occhiali, e Envy si ritrovò a chiedersi esasperato come facesse quel tipo ad avere un'espressione così decisa, quasi fiduciosa, dopo giorni di combattimento in quel luogo. Non riusciva proprio a capire gli umani.
- A dire il vero io dovrei...- cominciò, ma l'altro non gli prestò minimamente ascolto.
- Abbiamo bisogno di altri uomini, ed in fretta. Ogni minuto perso può essere fatale per Mustang e la sua squadra. Vedi se riesci a radunare qualcun altro ancora in buone condizioni e...-
- Aspetta un attimo.- lo frenò Envy:- Mustang? Il colonnello Roy Mustang?-
- Esatto.-
- Ma la sua squadra è stata data per dispersa ore fa! Non penso proprio che possano essere ancora vivi, capitano...- si fermò un attimo a riflettere.
- Hughes. Maes Hughes. Li abbiamo appena contattati via radio.- spiegò in fretta il capitano.
Envy tacque per un secondo, pensando freneticamente. Il comandante supremo gli aveva appena impartito l'ordine di eliminare gli ufficiali di grado più elevato rimasti sul pianeta, quelli che non avevano fatto parte del loro piano, in modo che nessuno potesse sapere esattamente quale strategia era stata seguita su Ishval. I soldati semplici, se anche fossero riusciti a sopravvivere, non erano un pericolo, ma gli altri sapevano troppo. Pareva che il suo compito sarebbe stato più facile del previsto.
Con un impeccabile saluto militare, represse il suo disgusto ed esclamò:- Può contare su di me, capitano Hughes!-
 
***
 
- Il porto di East Moon è ancora più grande di quello di Dublith!- esclamò May, guardandosi attorno ad occhi spalancati. Erano sbarcati da poco dalla Ishval, ed ora stavano seguendo il tenente Catalina al luogo dell'appuntamento con i suoi misteriosi soci, di cui si era rifiutata di svelare l'identità.
Winry sorrise:- Ci sono stata un anno fa con la Resembool, ma hanno costruito dei nuovi edifici da allora. East Moon è una città in grande espansione, ed approfitta del fatto di trovarsi tra le aree di influenza di compagnie diverse per fare ottimi affari.-
- Inoltre il pianeta attorno a cui orbita, per quanto non sia ancora stato terraformato per permettere l'insediamento umano, è ricco di risorse minerarie di valore.- aggiunse Lan Fan.
- E tu come lo sai?- domandò Ling, incuriosito.
- Hai presente quelle lezioni di economia interplanetaria che tu avresti dovuto ascoltare, invece di farti ripetere che cosa era stato detto dalla tua guardia del corpo?- replicò subito la ragazza.
- Ma erano una noia mortale!- protestò lui, mentre Ed, Al e May si scambiavano un'occhiata divertita.
Era quasi sera sul satellite, e le strade che stavano percorrendo, illuminate dalle luci colorate delle insegne, straripavano di vita ed attività, tra bancarelle, negozi, bar ed artisti di strada che si esibivano in mezzo a piccoli assembramenti di persone. Gli alti grattacieli che presto presero il posto dei magazzini portuali sfolgoravano sotto il cielo scuro, con una sfumatura verde data dall'atmosfera artificiale. In mezzo alle stelle ancora sbiadite, si stagliava lo spettacolo del pianeta avvolto di nubi vorticanti intorno a cui East Moon orbitava.
- Siamo quasi arrivati.- assicurò Rebecca, lasciando la strada principale per imboccare una via più tranquilla. All'estremità di essa lampeggiava l'insegna di un locale da cui provenivano forti schiamazzi e risate.
Havoc spalancò gli occhi e la bocca:- Aspetta un momento, Catalina. Questo è un locale per incontri di lotta!-
- E allora?- ribatté lei, scrollando le spalle:- Capirete quando sarete dentro.-
Roy Mustang decise di dare il buon esempio ai suoi uomini (e donne e bambini) dirigendosi a passo di marcia verso l'ingresso del bar. Appena spinta la porta, fu investito da una cacofonia ancora più assordante di quella che si sentiva all'esterno. Era evidente che quella sera c'era in programma qualche incontro particolarmente interessante.
- Da questa parte.- li guidò Rebecca, superando il colonnello e dirigendosi con decisione verso un angolo, dove un paravento decorato da un motivo di stelle e pianeti separava dalla confusione un paio di tavoli.
May vide Martel sorridere malinconicamente, e non poté trattenersi dal domandare:- Cosa c'è?-
La donna alzò le spalle, cancellando subito il sorriso:- Questo posto mi ricorda un po' il luogo dove vivevo su Dublith.-
Tacque, accorgendosi insieme agli altri di due figure sedute ad uno dei tavoli. Roy, Riza, Havoc, Furey, Falman e Breda rimasero per un attimo a bocca aperta, riconoscendo all'istante l'uomo e la donna che ora si stavano alzando per salutarli. Una donna dai corti capelli scuri ed un giovane biondo.
- Vi avevo detto che erano vecchie conoscenze.- commentò soddisfatta la loro guida.
Ancora sbalordito, il colonnello ebbe appena la forza di balbettare:- La vedo in forma, sottotenente Ross.-
 
***
 
Scar emise uno sbuffo infastidito e si spazzolò via la polvere dal lungo cappotto che portava, abbassando gli occhiali da sole che coprivano il bagliore sanguigno dei suoi occhi per scrutare la porta del locale di fronte a lui, e la perentoria insegna che lo indicava come "chiuso".
Scrollò le spalle e spalancò l'uscio con un violento scossone, entrando a grandi passi nel bar semibuio, a malapena illuminato dalle lampade di lava disposte lungo le pareti. I tavoli erano deserti, ma già apparecchiati e pronti per l'apertura.
- Apriamo tra un'ora!- strillò una voce infuriata dall'altra parte del locale, mentre una sagoma faceva capolino dalla porta della cucina. Scar ebbe appena il tempo di scorgere un viso allungato ornato da un paio di folti baffi scuri ed un capo stempiato, prima che con un'imprecazione soffocata la porta si chiudesse. Dall'altra parte, un frastuono di pentole cadute gli suggeriva, con il contributo dell'esperienza, che qualcuno stesse cercando di svignarsela dal retro.
L'Ishvalano, imperturbabile, attraversò a grandi passi il salone deserto e spalancò la porta della cucina, afferrando per il cappuccio dell'impermeabile l'uomo che stava tentando la fuga. Subito quest'ultimo si immobilizzò, atteggiando il volto ad un sorriso nervoso.
- Scar! Ma che sorpresa, sono mesi che non passi ad East Moon. Cosa posso fare per te?-
Senza accennare a mollarlo, Scar replicò:- Il solito, Yoki. Lavoro e informazioni.-
- Non è giusto!- piagnucolò Yoki:- Perché non puoi trovare qualcun altro? Io ora sono un onesto uomo d'affari che si guadagna da vivere come barista, vedere un ricercato che entra tranquillamente nel mio locale non fa certo bene agli affari!-
Continuando a lamentarsi, seguì Scar mentre tornava nella sala del bar e si sedeva al bancone. Poi, con una certa riluttanza, cambiò argomento:- Non c'è molto lavoro in questo periodo, Scar. Forse tu sei un lupo troppo solitario per prestare ascolto a quello che si dice, ma ora come ora nessuno vuole rischiare, dopo quello che è successo su Dublith.-
L'uomo dai capelli bianchi corrugò la fronte:- Che cosa è successo su Dublith?-
L'altro esplose in una raffica di colpi di tosse:- Non sai proprio nulla? L'organizzazione di Greed, amico. Il più grande gruppo criminale di questa parte della galassia, gente con cui non si scherza.-
- Sì, di loro ho sentito parlare. Che cosa hanno combinato?-
Yoki scosse la testa:- Non esistono più, Scar. Le forze speciali della Amestris hanno distrutto il loro quartier generale con un singolo blitz, e catturato i vertici dell'organizzazione. Nessuno vuole rischiare di pestare i piedi ad una compagnia così potente.-
Scar fece una smorfia:- Un vero peccato non essere stato su Dublith quando è successo. Ho sentito che nelle loro forze speciali c'è qualcuno che devo incontrare.-
- Non starai ancora pensando a quella storia della vendetta?!- esclamò l'altro, balzando indietro ed iniziando a scuotere forsennatamente le mani:- Lascia perdere, Scar, non puoi avvicinarti a quella gente. E poi è passato così tanto tempo che...-
La mano dell'Ishvalano scattò verso la gola dell'altro, strozzandogli le parole prima che uscissero dalla bocca.
- Tu non sai nemmeno cosa voglia dire avere qualcuno da vendicare, Yoki. Ora, che cosa mi sai dire della Amestris? Perché questo improvviso interesse per un'organizzazione criminale?-
- Non lo so, non lo so! Ma pare che stiano preparando qualcosa di grosso. Ci sono delle voci di un progetto a cui la Amestris sta lavorando da anni e che ora è quasi completato, qualcosa che rivoluzionerebbe la tecnologia dell'intera galassia.-
- Di cosa stai parlando?-
Yoki si allontanò dalla presa dell'altro, cercando di ricomporsi:- Full, Scar. Dicono che abbiano il Full.-
Scar si sforzò di restare calmo:- Il Full è soltanto una leggenda da spazioporto.-
- E se non lo fosse? Un metallo vivente, capace di crescere, rigenerarsi ed ubbidire al pensiero di chi lo usa. Sarebbe la più incredibile delle armi.-
- Hai qualcosa a sostegno di queste voci?-
Yoki si guardò ostentatamente intorno, per assicurarsi che il bar fosse deserto, poi si chinò in avanti con aria da cospiratore e sussurro:- Dicono anche che il loro direttore generale sia fuggito portando con sé la chiave del loro progetto, qualcosa che hanno costruito appositamente per trovare il Full e catalizzarne l'energia. E c'è un'immagine di questa invenzione, ma è... strano.-
- Fammela vedere.- intimò l'uomo, avvertendo il vago presentimento di quello che avrebbe visto. Su Ishval, prima del disastro, c'erano state ricerche sul Full. Suo fratello gliene aveva parlato, ma non era particolarmente interessato a quel campo: lui era un biologo, gli aveva sempre ripetuto, uno di coloro che stavano per ripopolare il pianeta attraverso l'incredibile esperimento di ingegneria genetica a cui la colonia si era preparata per anni. A volte Scar si chiedeva come sarebbe stato, se quei maledetti avessero aspettato solo qualche altro mese, il tempo di riportare...
- Eccolo!- annunciò Yoki, estraendo da sotto il bancone un pezzo di carta, una fotografia. Doveva essere materiale scottante se non si arrischiava neppure a conservarla su un supporto informatico.
Scar afferrò il foglio e sgranò gli occhi, incapace di credere a quello che stava vedendo. Aveva già visto quel tondeggiante muso bianco e nero che lo fissava di rimando, non molto tempo prima. Lo aveva visto tremare, appeso alla spalla di una bambina.
- Strano, vero? Non ho mai visto un animale del genere. Cosa ne pensi?-
L'Ishvalano fece una smorfia:- Penso di aver commesso un errore.-



 

Angolo dell'autrice:
...
...
...
Okay, non ho scuse. Potrei parlare di esami universitari, di altri progetti in corso e di un'ispirazione che mi ha vilmente abbandonato, ma la realtà è che è stata la mia inguaribile pigrizia ad impedirmi di pubblicare un nuovo capitolo per un tempo indeterminato. Quindi, per spronare me stessa a smettere di leggere manga e ricominciare a scrivere seriamente, ecco qualcosa che rimetta in moto questa povera fanfiction abbandonata.
Spero di riuscire a continuarla in tempi ragionevoli, ma visto come è andata l'ultima volta non vi prometto niente.
Passiamo a questo capitolo, brevissimo e decisamente mediocre, ma indispensabile per procedere con la storia. Innanzitutto, i genitori di Winry: il loro coinvolgimento con Ishval avrebbe dovuto essere rivelato prima, ma me ne sono dimenticata, e visto che sarà utile per la storia ho dovuto inserirlo qui, a costo di farlo sembrare spuntato dal nulla. Per quanto riguarda il flashback su Envy... sì, ci stiamo avvicinando al definitivo chiarimento della storia di Ishval, e suppongo che abbiate tutti capito dove andrà a parare entro qualche capitolo. Devo dire che io non odio il personaggio di Envy in sé, anzi devo dire che mi stava abbastanza simpatico... fino alla morte di Hughes. Lì l'ho odiato nella maniera più assoluta. Per finire, avevo bisogno di far tornare in scena Scar, ed ho deciso che Yoki era perfetto nel ruolo dell'informatore riluttante.
Spero che il capitoletto vi piaccia! Ancora scusa per il ritardo, e (se ce la faccio) a presto! ^_^


Melanita



PS: le recensioni potrebbero spingermi a scrivere più in fretta. Chi ha orecchie per intendere intenda...
PPS: Grazie a Silvery Lugia per la recensione al capitolo precedente.



 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: melanita