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Autore: Zayns quiff    24/05/2013    2 recensioni
Neanche la morte poteva distruggere il nostro amore..
Our love is the most worthwhile thing I've ever done.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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E' impossibile prevedere ogni sua mossa: un minuto prima è a destra, ti distrai anche per un secondo e te lo ritrovi a sinistra che ti guarda di soppiatto pronto a gettarti in acqua ridendo. E' tipico di lui non sta fermo, non ci riesce proprio!
«Niall smettila così mi fai venire il mal di stomaco!» esclamo ritrovandomelo di fronte, lo schizzo per distrarlo e passo la palla a Liam che si sta sbracciando poco più in là facendomi segno che è li­bero, Payne afferra al volo e fa punto urlando come un pazzo nuotando a me in contro per abbracciarmi.
«Siamo i migliori!» urliamo insieme mentre Louis fa finta di annegare per aver sbagliato il rigore.
Sono due ore che ce ne stiamo immersi nell'acqua a giocare a calcio, l'hotel ha una piscina immensa e il sole della Spagna è così cocente da rendere impossibile la sopravvivenza al di fuori di questa pozza d'acqua, non riesco a capire come fa Eleanor a starsene sdraiata sullo sdraio a prendere il sole.. io mi sarei presa un'ustione grandissima.
Rimango sovrappensiero un minuto di troppo ritrovandomi qualcuno che mi stringe da dietro posando le sue labbra gelate sul mio collo, un brivido mi percorre per tutta la schiena facendomi venire in un secondo la pelle d'oca. Mi volto per guardare chi ne è l'artefice trovando due paia di occhi marroni che mi fissano e un sorriso stupendo che si apre di fronte a me, metto le mie braccia intorno al collo di Zayn stringendolo e avvicinando il mio viso al suo così che i nostri nasi si possano sfiorare. Lui posa le sue labbra sulle mie chiudendo gli occhi e concedendomi uno dei suoi baci più belli.
«Qui qualcuno vorrebbe giocare!» urla Niall schizzandoci, ci stacchiamo mettendoci a ridere.
«Basta vi prego non ce la faccio più» mi lamento mettendomi a pancia in su a mo di morto sopra l'acqua guardando il cielo dove non c'è traccia nemmeno di una sottilissima nuvola, eccola final­mente l'estate. La mia estate senza nessun pensiero, la mia prima estate insieme a lui.. quasi un anno è passato dal momento dell'incidente ormai non ci penso quasi più, non sono più tornata in ospedale non ho avuto più il coraggio di vedere quel letto bianco, oppure tutti quei medici che passavano ve­locemente nei corridoi e nelle camere. Era come un brutto sogno, se mi concentro riesco ancora a sentire la voce di Niall e Liam che litigano per la storia dei media, oppure il tono arrabbiato di Horan che si da la colpa per il mio stupido incidente.. tutto così lontano, così sfocato che quasi non sembra reale.
«A cosa pensi?» mi chiede qualcuno avvicinandosi e facendomi ombra con il suo corpo, apro un oc­chi e vedo una massa bagnata di capelli biondi.
«Al giorno del mio incidente» vedo la sua espressione mutare d'improvviso «Pensavo a quante cose sono cambiate.. è passato quasi un anno ti rendi conto?»
«E' stata colpa mia..» mi rimetto in piedi di fronte a lui accarezzandogli la guancia con la mano dol­cemente, questo ragazzo mi fa una tenerezza inimmaginabile.
«Niall non è vero, è successo quel che è successo e devo ringraziare il destino per avermi fatto co­noscere te e tutti gli altri. Se non fosse accaduto ora molto probabilmente sarei a Londra davanti al mio stupido pc su qualche account Twitter per vedere dove siete e cosa state facendo, immaginando di essere con voi e invece guarda..» allargo le braccia indicando tutti «Siamo qui.. insieme» sorrido, lui ricambia abbracciandomi forte.
«Ti voglio bene» mi sussurra.
«Anche io Niall, lo sai sei il mio migliore amico» gli stampo un bacio sulla guancia stringendolo forte, è così dolce e piccolo tra le mie braccia che potrebbe scomparire e nessuno se ne accorgereb­be. Quando i ragazzi sono fuori dal palco ed incontrano le fans tutte corrono subito da Harry o da Zayn per abbracciarli mentre Niall rimane indietro e in disparte, vederlo in quei momenti è come morire dentro, lui è un ragazzo speciale che riesce ad amare con il cuore ogni singola fans, ad ogni concerto toglie gli auricolari per ascoltare il canto di tutte le ragazze che urlano insieme a lui.. que­sto è Niall Horan, il ragazzo più dolce sulla faccia della terra e mai nessuno dovrà farlo soffrire.


 

«Ma Harry non doveva arrivare oggi pomeriggio?»
«Ho sentito Cam prima e ha detto che lei doveva andare da sua madre perché aveva dei problemi quindi non sarebbe venuta in Spagna, mentre Harry doveva essere già partito» dico alzando le spalle, tiro fuori il telefono componendo il suo numero che ormai so a memoria allontanandomi un po' visto la confusione immensa che c'è.
Liam ha avuto l'idea geniale di fare un barbecue in giardino invitando un po' di amici e familiari che sono arrivati per vedere il loro concerto a Madrid, infatti c'è anche mia sorella Beth, ma della mam­ma non c'è traccia, forse è rimasta in Canada per il suo lavoro.
«Pronto?»
«Harry ma dove sei? Stiamo per mangiare e stiamo tutti aspettando te» sussurro al telefono seden­domi su una panchina lontana dall'hotel.
«Qui» mi sussurra da dietro posandomi una mano sulla spalla, sussulto chiudendo la telefonata.
«Non lo fare più, mi hai spaventata!» esclamo dandogli un pugno sul bicipite, in questi ultimi mesi tutta la palestra che fa ogni giorno sta dando i suoi frutti formandogli il corpo in modo molto sexy, se solo non fosse per quell'enorme farfalla tatuata sullo stomaco.. vorrei proprio sapere a cosa stava pensando il giorno in cui se l'è fatta.
«Dai andiamo, stanno tutti aspettando te» lo prendo per la mano trascinandolo verso l'hotel, ma lui non si muove di un centimetro e io non sono forte così rimango appesa al suo braccio guardandolo negli occhi confusa.
Mi guarda e le nostre iridi verdi si intrecciano ancora una volta: quanto tempo è passato dalla prima volta che mi ha baciata, è stato il primo ad aiutarmi a ricordare, il primo ad insinuarsi nel mio cuore creandosi un armadietto tutto suo che apriva e chiudeva come solo lui voleva. L'ho odiato per così tanto tempo a causa di tutte le sue incertezze e per le mie, eppure adesso quei giorni sembrano così lontani..
«A cosa stai pensando?» mi chiede togliendosi gli occhiali da sole.
«A quando ci siamo conosciuti, sono cambiate così tante cose..» sussurro alzando gli occhi al cielo mentre un aereo passa spedito lasciando una scia bianca: forse noi siamo come gli aerei, corriamo e viviamo la nostra vita velocemente senza neanche accorgercene lasciandoci alle spalle una scia di ricordi, di rimpianti, di occasioni mancate.
«Già» sospira lui passandosi una mano tra i capelli «Ti ricordi quella volta che io e Zayn abbiamo litigato per te?» mi chiede.
«Come dimenticarla» scoppio a ridere «Anche perché dopo quella vostra scenata qualcuno si è am­malato di brutto, no?» lo punzecchio.
«Hai ragione questo lo avevo dimenticato, una febbre tremenda avevo preso» ride forte mentre la strada si riempie della sua voce.
Lo guardo negli occhi notando quanto è cresciuto e cambiato in tutti questi mesi che lo conosco, sembra una persona nuova.. ora è più maturo sembra essersi reso conto dell'importante ruolo che ha nella vita di tutte le ragazze che li ascoltano così ogni volta che incontra le fans fa di tutto per salutarle e passare del tempo con loro. E' un ragazzo d'oro, noto come si comporta con Cam, non le fa mancare nulla e farebbe di tutto pur di vederla sorridere.
«Andiamo a mangiare?» domando mentre lo stomaco inizia a brontolare, lo vedo ridere passandomi un braccio intorno alle spalle.
«Ho una fame da lupi» esclama.

 

 

Urla, urla e ancora urla. Mi sveglio di soprassalto ritrovandomi in camera al buio, mi avvicino alle finestre scostando le tende e il sole sta sorgendo appena adesso quindi devo dedurre che è l'alba; cerco a tentoni Zayn ma non lo trovo da nessuna parte così indosso una sua felpa e silenziosamente esco fuori nel corridoio.
Paul ha prenotato l'intero hotel solo per noi così da poter stare riposati ed isolati dal centro visto che ogni volta migliaia di fans impedivano ai ragazzi di trascorrere un buon soggiorno, scendo le scale scalza, vecchia abitudine risvegliata anche grazie a Louis, trovando le luci accese nel salone. Mi appoggio allo stipite per ascoltare chi a quest'ora del mattino sta facendo tutto questo baccano e riconosco le voci di tutti e cinque i componenti della band, ma non stanno scherzano.. sembrano piuttosto arrabbiati.
«E' normale svegliarsi e trovare questo giornale fresco fresco davanti l'hotel?» urla Liam cercando di controllare la voce per non svegliare Beth e gli altri.
«Ragazzi io ve lo avrei detto.. non era importante»
«Non era importante?» domanda Louis, lo sento sfogliare le pagine ed enunciare «Il giovane can­tante Harry Styles della neo band inglese One Direction sembra proprio aver sviluppato un certo interesse per la carriera da solista, avvistato insieme ad un noto produttore discografico si pensa che voglia lasciare la rinomata band per dedicarsi ad un percorso tutto suo. Come faranno gli altri membri ora che il loro “leader”» sottolinea Louis con una punta di disprezzo «Ha deciso di intraprendere un'altra strada?» conclude gettando il giornale a terra.
«Da te non me lo sarei mai aspettato» sussurra Zayn, gli trema la voce evidentemente ferito e deluso dal comportamento del suo migliore amico, vorrei correre nella stanza e spiegare come stanno le cose, dire a tutti loro che Harry aveva rifiutato considerando l'idea di lasciare la band come un suici­dio, ma qualcosa mi impedisce di muovermi. Sento che ora è un problema di tutta la band e io in queste questioni non ho voce in capitolo, così lentamente me ne ritorno a letto infilandomi sotto le coperte e aspettando che Zayn ritorni in camera per abbracciarmi e sussurrarmi che andrà tutto bene.
«E' facile accusare gli altri senza aver ascoltato prima la loro versione dei fatti» sussurro.
«Cait non ti immischiare per favore» dice Zayn, è tornato in camera pochi minuti dopo di me con gli occhi rossi e stanchi segno che aveva pianto. Odio vederlo così, mi fa soffrire che lui sta male per una cosa così banale e cosa ancora peggiore è che non c'è niente che io possa fare per farlo stare meglio, certe volte mi odio così tanto perché mi sento impotente.
«Mi immischio invece! Voi siete la mia famiglia ora» mi volto dalla sua parte trovando il suo viso di fronte al mio e guardandolo intensamente negli occhi.
«E' difficile da capire..»
«No, Zayn sei tu quello che non capisce.. io già la sapevo questa storia»
«Come lo sapevi?» chiede mettendosi a sedere sul letto con un'espressione che non mi piace per niente.
«Si quando sono tornata a Londra con Harry per sbaglio ho risposto al suo telefono e l'agente mi ha raccontato tutto, poi Styles ha spiegato che lui mai e poi mai avrebbe abbandonato la band. Ci tiene a voi..» gli poso una mano sul petto.
«Perché non me lo hai detto?»
«Avevo promesso ad Harry di non dirlo a nessuno» sussurro avvicinandomi a lui che invece scuote la testa e mi allontana da sé.
«Era una cosa importante e avresti dovuto dirmelo»
«L'avevo promesso» insisto alzando la voce.
«Ad Harry vero? Harry, un'altra volta Harry viene prima di noi.. della nostra relazione, ovviamente lui è più importante!» esclama arrabbiato alzandosi dal letto e puntandomi il dito contro.
«Zayn stai delirando? Ancora con questa storia? Non ti è mai passata che prima di stare con te io sia stata anche con lui eh? Ammettilo una buona volta» urlo mettendomi in piedi sopra al letto e supe­randolo in altezza.
«Sei solo una bambina!» sbotta Zayn uscendo dalla camera e sbattendo con forza la porta.
Non ci posso credere, se n'è andato lasciandomi qui da sola come una stupida con milioni di pensie­ri in testa senza nessuno con cui parlare. Si era arrabbiato e ancora una volta come suo solito era sparito invece di restare calmo e affrontare il problema con pazienza; mi siedo sopra alle coperte portandomi le mani agli occhi singhiozzando finché non sento un tonfo in giardino. Mi affaccio alla finestra scoprendo Zayn seduto con il microfono in mano: l'unica cosa che riesce a calmarlo è la musica, ha gli occhi lucidi.. alza lo sguardo incrociando il mio, entrambi stiamo piangendo e sof­frendo perché nessuno dei due vuole ammettere che in realtà stiamo litigando per una sciocchezza. Ci amiamo e questo è quello che conta.





  
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