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Autore: Destiny_hope69    25/05/2013    4 recensioni
Due grandi occhi grigi mi stavano scrutando da quando ero entrata in quella classe, erano freddi, distaccati, pieni di odio, tristezza e dolore, sembravano volermi leggere dentro ma il mio sguardo altrettanto freddo non lo permetteva.
Avevo costruito quella barriera fatta di odio e dolore da anni ormai e non avrei mai permesso a nessuno di buttarla giù o di entrarci per niente al mondo!
Continuavamo quella sfida fatta di sguardi fino al momento in cui la professoressa mi presentò alla classe e mi fece sedere.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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Capitolo 4
Un luogo nero,completamente nero, una bambina accucciata a se stessa che singhiozzava, aveva un vestitino bianco ormai  coperto di sangue, dei lunghi capelli castani che coprivano il suo dolce volto di ambina. si percepiva il dolore, l'odio e la solitudine che provava quella fragile anima.
Sembrava vedere il fuoco e il ghiccio racchiusi in un'unico corpo. perchè? chi era quella bambina? provai a chiamarla ma era inutile; i suoi singhizzi erano troppo forti, talmente tanto forti da superare la mia voce e così non udirla; poi una voce angelica di una donna " saremo per sempre nel tuo cuore "sussurrò.
Mi svegliai di soprassalto sudata e con il fiato corto; cos'era quel sogno? o per meglio dire incubo? quella bambina chi era? perchè ho sognato quella cosa? di chi era quella voce?
Avevo troppe domande in testa in quel momento così decisi di farmi una doccia per levarle ma fu inutile, erano ancora lì quelle immagini.
Indossai un paio di jeans blu, con una canotta rossa, le superga rosse, un filo di trucco, i capelli li lasciai mossi e scesi.
<<' Auguri piccolaaaaa '>> dissero in coro i miei genitori
<<' grazie mamma, grazie papà '>> sorrisi e li abbracciai
<<' tieni il mio regalo '>> disse mamma prendendomi per mano e portarmi in una stanza, aprii la porta e trovai un piano forte nero. bellissimo.
<<' mamma è- è stupendo '>> dissi abbracciandola
<<' provalo '>> disse lei <<' non preoccupare sono le 11:00 quindi hai tempo. su su
 '>> mi indicò il pianoforte.
mi sedetti sullo sgabello e iniziai a toccare la copertura con l'indice per poi alzarla, sfiorai i tasti per poi iniziare a suonare e cantare una canzone.
Chiusi gli occhi mentre le mie mani scivolavano velocemente sui tasti della tastiera, era una canzone triste, malinconica, proprio come il sogno di questa notte.
Da quando ero bambina i miei mi avevano fatto imparare a suonare il pianoforte; era l'unico momento in cui riuscivo ad isolarmi da tutti e tutto, era l'unico momento in cui ero io e la musica, nessun'altro, in quei momenti riuscivo a pensare e tirar fuori le mie emozioni.
finito di suonare corsi ad abbracciare mia madre.
<<' ehi ehi se ti piace così tanto il suo, per il mio impazzirai '>> disse mio padre ridendo
<<' cosa mi hai fatto papà? '>> chiesi curiosa
<<' vieni. '>> mi prese la mano <<' ti dico solo che tua madre non voleva '>> continuò
aprì la porta di casa e mi ritrovai un R6 ultimo modello, nera lucida con parti nero carbonio.
<<' papà è magnifica '>> dissi abbraccindolo per poi correre ad osservarla.
<<' dai monta su ti accompagno io siccome devi andare a casa del tuo amico la riporto indietro io '>> sorridevo come un'ebete, mi andai a mettere il giacchetto di pelle blu e ci montai su con lui dietro a me e partimmo.
Arrivammo a scuola per le 11: e 30; era davvero veloce quella moto, così salutai mio padre, lo ringraziai ancora per il regalo e mi andai a sedere sul mio muretto ripensando al sogno di questa mattina.
i miei occhi si fecero cupi, come fossero persi, al ricordo di quella bambina coperta di sangue e singhiozzante il mio volto si sbiancò.
Il fuoco ed il ghiaccio in una sola persona, com'era possibile?
<<' auguri '>> disse una voce che sentivo in lontananza ma non ci feci caso perchè in quel momento era come se fossi in un'altro pianeta.
<<' ehi Megan stai bene? '>> disse lui, Christian riportandomi alla realtà.
<<' si si scusa ero sovrappensiero '>> cercai di sorridere ma mi venne fuori il più falso del mondo.
Di scatto sentii cinghiarmi i fianchi, un calore mi avvolse <<' auguri '>> sussurrò.
stavo bene tra le sue braccia, era come se i miei pensieri, problemi, preoccupazioni fossero svanite.
<<' Grazie '>> sorrisi e ci staccammo dall'abbraccio.
<<' andiamo? '>> sorrise
<<' certo '>> ricambiai il sorriso e salii in macchina con lui.
Dopo pochi minuti arrivammo davanti una mega villa di tre piani, con un giardino enorme e ci fermammo davanti alla porta, scese e prima che io potessi aprire la portiera me l'aprì lui.
<<' prego signorina '>> sorrise
<<' grazie mio cavaliere '>> dissi con fare teatrale e scoppiammo in una risata; aveva una risata dolce.
Appena entrammo due cameriere ci accolsero prendendo i nostri giacchetti, la casa era in uno stile classico ma stupendo; pavimento in parquet lucido, mura rosse, e mobili neri lucidi.
<<' wow '>> uscì dalla mia bocca
<<' vieni mio padre e mia madre ci aspettano '>> ci direggemmo in salotto dove c'era un grande sofà di pelle rossa con una donna e un'uomo, sulla trentina.
<<' io sono Elisabet e auguri cara '>> sorrise la donna porgendomi la mano. Era alta con gli occhi verdi e i capelli biondo cenere; prorpio come il figlio. a quel pensiero sorrisi
<<' io sono megan, molto leita. grazie '>> strinsi la mano.
<<' io sono Louis e auguri anche da parte mia '>> disse l'uomo. Era alro anche lui, aveva gli occhi grigi e i capelli castani. Lui e il figlio erano molto simili; a quel pensiero sorrisi di nuovo.
<<' Megan, grazie molto '>> dissi con un sorriso a trentadue denti
<<' sono molto contento di conoscerti '>> continuò Louis
<<' Anche io, e scusate il disturbo '>>
<<' nessuno disturbo, anzi siamo molto contenti '>> disse Elisabet.
<<' perchè non fai fare a Megan il giro della casa? '>> chiese Luois
<<' certo '>> rispose Christian che, fino a quel momento, non aveva spicciacato parola.
Mi fece vedere la cucina, la sala da pranzo e 6 camere degli ospiti, fino a li si rispecchiavano tutte allo stile della casa.
<<' questa è la stanza dei miei '>> aprì la porta e mi trovai davanti una camera enorme, con un armadio bianco a 4 ante, un letto a baldacchino con dei veli che scendevano, le pareti erano di un verde chiaro così come il tappeto.
quando uscimmo percorremmo un paio di metri poi ad un tratto mi sentii spingere in una stanza completamente buia.
<<' C-Christian '>> sussurrai
sentii cinghiarmi i fianchi, ero attaccata al muro, il suo corpo premeva contro il mio
<<' cosa avevi questa mattina ?' >>
<' n-niete' >>
<<' perchè fai così? '>> chiese con voce roca
<<' non capisco, cosa faccio? '>>
<<' non dici mai come stai realmente a nessuno, ti chiudi in te stessa '>>
<<' i-io non è vero '>> riuscii soltanto a dire
<<' anche se è da poco che ti conosco, ho imparato a risconoscere il tuo sguardo e quello di questa mattina era triste, perso, spento, come se qualcosa ti turbasse '>>
<<' perchè tu, invece , lo hai sempre? i tuoi occhi sembrano nascondere qualcosa, come se non volessi rivelarmi chi sei realmente '>> a quelle parole lui si scanzò, indietreggiò di un paio di passi.
<<'  non sono cose che ti riguardano '>> disse con quel suo tono di ghiaccio e uscì dalla camera, lasciandomi da sola.

Spazio Autrice

vi piace? spero di si! Grazie a tutti ci vediamo domaniiiii
kiss Marika :*
 

   
 
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