Well... This should kinda be me - capitolo 10
GIORNO 18: Come Troy e Gabriella… ma fino
a un certo punto.
Ed ora, signore
e signori, ho l’onore di presentarvi la settimana di San Valentino. Per quanti
non hanno persone con cui condividere il famosissimo giorno degli innamorati,
la festa si traduce nella totale indifferenza o nell’odio più assoluto. Di
solito a me sembra una cosa carina, perché mio padre e mio fratello regalano
sempre qualcosa a me e a mia madre. Tutto il discorso del “Se si ama una
persona a San Valentino la si ama tutto l’anno e quindi non c’è bisogno di fare
regali solo quel giorno” secondo me non ha senso. Perché allora ci facciamo i
regali per Natale se possiamo farceli in qualunque altro periodo? Perché si
regalano fiori alle donne l’8 marzo? Perché si mangiano le uova di Pasqua solo
a Pasqua? E il tacchino del Ringraziamento solo per il Ringraziamento? Abbiamo
i fiori, le uova e i tacchini anche durante il resto dell’anno. Ma è
l’occasione che rende le cose speciali.
Facendo un passo
indietro: andare a scuola il lunedì è stato complicato. Perché dopo l’esperienza
della domenica sera non sapevo come comportarmi. Così quando, sotto lo sguardo
piacevolmente meravigliato di Artie, Ryder è venuto da me e mi ha dato un
bacio, come se fosse la cosa più naturale del mondo, io ho rischiato di avere
un attacco di tachicardia. Ma lui sembrava così tranquillo che mi sono calmata
anche io. Mi ha detto che a pranzo mi avrebbe fatto un primo regalo di San
Valentino, in mensa. Non sapevo che cosa aspettarmi. Poi mi ha baciata di nuovo
ed è andato in classe, mentre Artie alzava le sopracciglia fino all’attaccatura
dei capelli e mi guardava interrogativo.
- Mi sono perso
qualcosa? – ha chiesto.
- Non lo so, ma
mi sa che me la sono persa anche io. – ho brontolato. In effetti non è che
sapessi se stavamo insieme o no. Però evidentemente lui lo sapeva, e mi sarei
sentita stupida a chiederlo.
Siamo andati
nelle rispettive classi e la mattinata è passata noiosamente tra vari compiti.
A pranzo, in mensa, mi sono seduta con gli altri senza vedere Ryder da nessuna
parte. Non ne capivo il motivo, ma c’era un tavolo vuoto con dei microfoni
montati su. Quando ho visto Ryder ho sventolato la mano per palesare la nostra
presenza, ma lui non è venuto verso di noi. E’ andato verso il suddetto tavolo.
Ci è salito su e ha acceso uno dei microfoni. Oh cielo.
- Facendo finta
che questa non sia una delle cose più imbarazzanti che abbia mai fatto, vorrei
che convinceste Hana Hepburn a salire qui insieme a me a cantare una delle
canzoni che conosce meglio, particolarmente adatta a una settimana di San
Valentino.
Io ho spalancato
gli occhi e stavo per sputare l’insalata che avevo in bocca su Marley, nella
migliore figura da “Cereal guy”. Cosa?! Salire su un tavolo in una mensa
gremita di gente a cantare? Io? COSA?!
Ma non ho avuto
poi moltissima scelta, perché Jake e Marley mi hanno presa ciascuno per una
mano e mi hanno trascinata fino al palco improvvisato, mentre il Glee fischiava
e applaudiva. In maniera molto poco graziosa sono stata fatta salire sul
tavolo, dove Ryder mi aspettava raggiante. In mano aveva un telecomando e
quando un pulsante è stato premuto, una melodia familiare si è espansa per la
sala. E lui, timidamente, ha iniziato a cantarci su:
Living in my own
world
Didn't understand
That anything can happen
When you take a chance
La canzone era “Start of something new”, di High
school musical. Mi è venuto
da ridere. Quando stava per toccare a me, ho sorriso e gli ho intimato: -
Questa te la farò pagare.
E poi, dopo un
luuuuungo respiro, ho continuato con la mia parte:
I never believed
in
What I couldn't see
I never opened my heart (ooh)
To all the possibilities (ooh)
E poi, mentre il
Glee esplodeva in sottofondo:
I know that
something has changed
Never felt this way
And right here tonight
This could be the start
Of something new
It feels so right
To be here with you (ooh)
And now looking in your eyes
I feel in my heart (feel in my heart)
The start of something new
Now who'd of ever thought that (ooh)
We'd both be here tonight (ooh yeah)
And the world looks so much brighter (brighter)
With you by my side
I know that something has changed
Never felt this way
I know it for real
This could be the start
Of something new
It feels so right
To be here with you (ooh)
And now looking in your eyes
I feel in my heart
The start of something new
I never knew that it could happen
Till it happened to me
I didn't know it before
But now it's easy to see
It's the start
Of something new
It feels so right
To be here with you (ooh)
And now looking in your eyes
I feel in my heart
That it's the start
Of something new
It feels so right (so right)
To be here with you (ooh)
And now looking in your eyes
I feel in my heart
The start of something new
Start of something new
The start of something new
Un sacco di
gente ha iniziato ad applaudire, il che mi è sembrato del tutto insensato, data
la mia voce più adatta a canticchiare canzoncine Disney sotto la doccia che a
un’esibizione in pubblico. Ma ehi, la gente a San Valentino ama le
manifestazioni d’amore. Ridendo e arrossendo, ho abbracciato Ryder e, quando mi
sono allontanata (si fa per dire, perché avevo un suo braccio intorno alla
vita), lui mi ha baciata, e il pubblico si è espresso con una serie di “ooooh”
e “aaaah” e “uhuuuu” che mi hanno fatta diventare dello stesso identico colore
dei miei capelli. Ci siamo voltati verso di loro, abbiamo fatto un piccolo
inchino, e poi Ryder è saltato giù dal tavolo e con tanta galanteria mi ha
aiutata a scendere.
- Spero che tu
non abbia intenzione di ripetere l’esperienza in futuro, oppure giuro che mi
metterò a studiare a casa! – ho esclamato, sorridendo mio malgrado come un
ebete. Dovevo ammettere che nonostante l’agitazione e l’imbarazzo, era stata
una cosa estremamente dolce. E carina. E tenera. E mi sarei messa a vomitare
arcobaleni da un momento all’altro.
- No, ma le
sorprese di San Valentino non finiscono qui. – mi ha detto con sguardo
brillante. Al che non ho saputo se spaventarmi a morte o esserne contenta. Ho
optato per la seconda. E così, la prima parte di “Hana e le sue avventure di
San Valentino”, si concludeva con una me che era diabaticamente felice. Non
tutta la settimana era destinata ad essere così.
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Nota
dell'autore: Sì, scusate ancora per il ritardo -.- Ormai mi sa
che pubblicherò sempre di sabato. Ieri sera è uscito
l'ultimo capitolo di Vampire Knight (non so se lo conoscete) e ho
passato un'ora fra esclamazioni di incredulità e gioia assoluta
perché per la prima volta nella mia vita la ship per cui tifo si
è realizzata. Ma questo non vi interessa. Be', alla prossima
settimana e buona lettura! ^^