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Autore: Ginny    10/12/2007    4 recensioni
Una ragazza alla ricerca di un passato che non può più ricordare.
Un susseguirsi di flashback interminabile, la paura di scoprire troppo, la voglia di andare avanti in una vita che non sarebbe dovuta essere la sua.
Perché è stata costretta a questa vita?? Da chi??
Ma soprattutto, prima o poi tutto finirà?
A VOLTE RITORNANO:
Ch. 29:
“La vita è lotta e opposizione.
Polemos è padre di tutte le cose, di tutti i re.
Senza guerra non c’è pace.
Senza morte non c’è vita.
Un essere eterno non potrà mai vivere veramente,[…] mentre noi, poveri umani, noi sì che sappiamo vivere fino in fondo ogni istante di vita, noi che temiamo più di ogni altra cosa la morte.”
Genere: Generale, Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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22° Chap

Ookina RINGO no ki no shita de *canticchia contenta*. Eheh, scusate è che ormai sono fissata con la filastrocca stupida di Hisoka xDD. Allora, nel caso vi steste annoiando con tutti i pensieri di Ginny, che al momento si ripetono e sono quasi sempre gli stessi, mi dispiace, farò il possibile per accelerare i tempi! ^.^ Ad ogni modo grazie per le recensioni, I’m very happy!

Rec:

gio93: *__* chissà, chissà! Eheh adesso vedrai! Anzi, leggerai! XD Comunque spero di non distruggerti psicologicamente. Tanto non succederà. Non è successo per Orochi, a parte che lo sapevi già, allora non succederà neppure adesso! ù_ù Per la storia del sogno, beh chi siamo già chiarite l’altra mattina x°°D Per la storia del cortino, bhe, devo dire che non ci hai pensato molto prima di rispondere perché è mezza paginetta in meno, niente di più. Per cui non caderci di nuovo nel tranello xD *me orgogliosa* Ora vado, ciau ciau!

Sakura niichan: ^0^ farò sempre il possibile per aggiornare velocemente, poi ci sono i periodi sì e quelli no, per cui non posso farci niente! ù_ù e comunque sì, ho intenzione di metterlo con qualcuno, ma negli ultimi capitoli. Ora ti saluto, ciao e continua a recensirmi! ^_^

Irene Adler:Non ti preoccupare, anche io a volte perdo degli aggiornamenti, succede! xD Se proprio vuoi sapere che combineranno Ginny e Kabuto ti consiglio di andare direttamente a leggere. *.* vedremo cosa è saltato fuori dalla mia materia grigia. TI saluto, ciao ciao!

lelly87: Grazie mille, sei molto gentile! Come vedi ho aggiornato il più presto possibile come chiedevi. Beh, allora ciao e buona lettura!

kakashina93: *.* Ti ringrazio Cri. Sei sempre gentile! ^_^ E comunque me ne rendo conto, le mie idee diventano sempre più pazzoidi XD Forse lo diventeranno ancora di più nel corso dei capitoli, anche se non ho ancora molte idee a riguardo. Ti mando a leggere se sei così curiosa di sapere cosa ha combinato Ginny, perché è meglio che ti prepari per quello che ho in mente! XD Ciao!

_Eleuthera_: Ora è tutto chiaro! *.* Beh, ci potrei pensare di narrare ciò che accade all’alba ù_ù ottima idea, grazie! E grazie anche per i complimenti ^__^ mi rendono sempre felice! Che altro? Beh, grazie ancora e Bye Bye! ^0^ Spero di sentirti presto su msn, perché non ci incrociamo mai xD Buona lettura!

And now, ladies & Gentlemen, the new chapter only for you!

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Alla Scoperta Del Passato

Capitolo 22: Preferisco...

Sospiro velocemente, a corto d’ossigeno. Stesa a terra nella polvere.

Sposto le mani ai lati del viso e con una spinta mi rialzo in piedi pronta a ricominciare ad incassare colpi.

5 minuti. Sono soltanto 5 stupidissimi minuti, e a me sembrano passate una quantità indescrivibile di ore.

Un fruscio alle spalle. Mi chino in tempo per evitare un calcio.

Mi sbilancio in avanti per spiccare un salto raso terra e allontanarmi da Kabuto.

-Tecnica del velo di chakra.- Dico piano, ricomponendo i 4 sigilli della tecnica. Di nuovo percepisco cosa accade tutt’attorno a me, appena in tempo per deviare il volo di un kunai. Dannazione. Non posso continuare ad usare questa dannata tecnica. Mi sta prosciugando il chakra pian piano.

-Solo una piccola curiosità. Se non ci vedi come sai dove mi trovo e da dove arrivano i pugnali?- Chiede Kabuto, da una posizione indefinita nella stanza.

-E’ la tecnica che me lo permette.- Rispondo.

-E come funzionerebbe?-

-Perché dovrei venirlo a dire a te? Ogni tecnica ha il suo punto debole e tu sei il mio avversario. Non sono tanto stupida da raccontarti le mie debolezze.- Replico, chinata come un ricevitore di baseball durante il lancio, poggiandomi su una mano.

-Capisco.-

Un fruscio e già torna all’attacco, senza lasciarmi il tempo di difendermi. Un piede mi colpisce lo stomaco, buttandomi di lato e soprattutto facendomi un male cane.

Con una mano premo la parte colpita, mettendomi in equilibrio su un ginocchio. Respiro un po’ irregolarmente ma è più che logico.

Mi alzo in piedi e mi porto verso il muro cercandolo con le mani. Mi ci appoggio con la schiena e aspetto un po’.

Almeno così non dovrò preoccuparmi più di una direzione in cui potrebbe attaccarmi.

Si sentono dei leggeri passi avvicinarsi. Impercettibili. O quasi.

Mi vedo costretta a doverla usare di nuovo. Compongo i 4 sigilli. Questa volta un’ondata più debole di chakra si espande, non arrivando a mettere in risalto tutti gli angoli della sala. Bhe, almeno so dov’è Kabuto!

Con un salto, poggio i piedi contro il muro e mi spingo contro di lui e appena la sua aura si avvicina, faccio un mezzo giro su me stessa e lo riesco a colpire con un calcio.

Il corpo esplode in una nuvola di fumo. Dannazione, una stupida copia!

Con velocità cerco di tornare nei pressi delle pareti ma una mano mi colpisce la schiena con estrema forza, catapultandomi a terra malamente.

-Sai, non c’è gusto a combattere con te. Senza vista sei come una lancia senza punta. O sbaglio?- Esclama pungente il ragazzo con gli occhiali.

Strizzo gli occhi. Cosa vuole ora da me questo tipo? Diavolo, come mi sta poco simpatico!

-Toglimi una curiosità. Questo tuo incessante parlare fa parte di una strategia che dovrebbe distruggere moralmente l’avversario? Sai, da così fastidio la tua vocina da sapientino!- Ribatto io, rimettendomi in piedi con un po’ di ulteriore fatica rispetto a prima, con un sorrisetto irritante sulle labbra. Ah, la mia specialità!

Lui non risponde. Si cela nel silenzio, eh?

Mi chino di nuovo a terra posando una mano a terra per percepire i movimenti del mio avversario. Pare però che sia fermo.

Cosa cavolo mi posso inventare? Forse arrendermi sarebbe la cosa migliore? No, no. Perché dovrei? Dopo tutto sono ancora capace di andare avanti.

. . .

Però, pur continuando, rimango lo stesso in svantaggio in confronto a Kabuto.

Sospiro, concentrandomi sull’incontro.

 

Non arrenderti mai e sarà l’avversario a farlo.

Rimani sempre in piedi e sarà il nemico a cadere.

 

Queste parole… Queste frasi…

Itachi. Era lui a ripetermele sempre. Me lo ricordo benissimo.

Eppure è ancora tutto così buio…

Un movimento alla mia destra. Mi scosto con un salto di lato.

-Che fai, scappi?- Domanda Kabuto.

Scappi? Io? Se non te ne sei accorto, ciccio, non ti vedo! Per cui stai calmino, eh?

-No. Evito.- Rispondo io.

-Ma eviti male.- Tre parole, prima di essere colpita ripetutamente allo stomaco e per finire con un colpo ben piazzato dietro alla nuca.

Tum tum. Tum tum. Tum tum.

Con la testa posata a terra ascolto i battiti regolari del mio cuore.

Il colletto che si tende e la forza di gravità che mi tira a terra mentre una controforza mi alza.

-Non pensavo fossi tanto debole, ragazzina. Il maestro Orochimaru diceva che eri una ragazza invincibile, ma penso che si sbagli di grosso. Dopo tutto hai perso, oramai.- Un sibilo al mio orecchio.

Debole. Orochimaru. Invincibile. Sbagli. Perso. Oramai.

Come una folata di vento. Una spinta veloce. Il mondo che si sconvolge come in un quadro astratto. Pieno di spirali colorate, di immagini irreali.

E’ tutto così buio…

Sbatto contro il muro e cado a terra malamente.

-GIN!- Un urlo dagli spalti.

 

Non sono forte. Se lo fossi non cadrei a terra.

Sì che sono forte! Non dirmi che sono debole! Perché non è vero!

Non sono forte. Se lo fossi non mi abbasserei a questi livelli.

Taci. Ce la farò. Ora mi alzo e gli faccio vedere di cosa sono capace!

Non sono forte. Se lo fossi non mi fare sopraffare dalla determinazione dell’avversario.

Sì che lo sono! Sì che lo sono! Sono determinata, sono forte, io non mi lascio abbattere da nulla e da nessuno!

Non sono forte. Non lo sono.

Io sono IMBATTIBILE. Ho te, dentro. Ho te! Non posso perdere. Se credi che questo nemico da strapazzo possa battere un demone del tuono allora non sono io che mi sono abbassata a questo livello. SEI TU, stupida bestia!

 

-L’incontro viene vinto da Kabuto Ya…-

-Vorrai scherzare!- Esclamo con decisione sedendomi con le spalle alla parete. Il sangue che mi riga la tempia destra lentamente, che scende, che scivola verso il basso.

Tumtumtumtumtumtumtumtum.

Il cuore in subbuglio. Scosso. Insaziabile di chakra.

Una forte aura mi pervade. Esce dalla mia pelle. Mi scalda. Mi gela. Sento la forza straripare dal mio corpo, come infinita e pronta per essere sfruttata al massimo della sua potenza.

Serro il pugno al mio fianco con energia. Sento le scintille zampillare attorno a me come a formare una barriera.

Di scatto apro gli occhi e la luce mi abbaglia le pupille come mai prima d’ora.

In pochi secondi vedo tutto ciò che c’è da vedere. Kabuto. La stanza. I muri. Gli spalti. L’Hokage.

Sciocca e stupida me stessa. Non ho voglia di perdere a causa di un pivellino che lecca i piedi ad un sennin che più che a un uomo assomiglia ad un serpente! Mai.

-Se Orochimaru vuole vedere di cosa sono capace di nuovo, lo accontento.- Dico, alzandomi in piedi. Le braccia non deturpate da alcuna ferita. Le gambe forti e stabili. Gli occhi fissi di fronte a me.

-Il mondo è bello illuminato.- Esclamo, ghignando.

Con un scatto fulmineo mi sposto alle spalle di Kabuto, il quale con lentezza si accorge della mia presenza.

Approfitto colpendolo tra le scapole con un colpo della mano. Poi una ginocchiata allo stomaco e, con la mano tesa al massimo, lo colpisco al collo facendolo cadere a terra.

-Ah, che sensazione estremamente piacevole tapparti quella stupida boccaccia straripante di stupidaggini.- Esclamo, spingendo il piede sulla sua schiena con forza. –Allora? Sei contento? Eccomi. Questa è la mia forza.- E con un calcio al fianco lo faccio volare contro la parete provocando un piccolo cratere. In pochi secondi l’acqua delle tubature distrutte comincia a zampillare lievemente di qua e di là per la sala.

Lui, in quei pochi secondi, torna in posizione eretta. E sorride con divertimento. Si asciuga un rivolo di sangue al lato delle labbra con una mano. Continuando imperterrito a ghignare.

-Che diavolo c’è da ridere?!- Grido io, altamente irritata.

Lui non mi degna di una risposta, facendomi infuriare ancora di più di prima.

-Allora?! Che cazzo c’è da ridere, eh?!- Urlo di nuovo.

-Quella non è la tua forza.- Dice lui piano.

Mi avvicino con qualche passo veloce e mi fermo a pochi metri da lui.

-Allora di chi è, sentiamo!- Esclamo, stringendo i pugni per la sua infinita fiducia in se stesso. Lui tace, con le labbra ripiegate all’insù in una increspatura insopportabile.

-Guardati in viso.- Dice semplicemente, indicandomi il terreno pieno di pozze d’acqua di conduttura. 

Il…il viso? Che centra ora la mia faccia?

Guardo ai miei piedi un piccolo specchio d’acqua.

Il riflesso non è il mio.

QUELLA non sono io! Non posso esserlo!

Mi porto le mani al volto. Negli occhi gli sharingan attivati, e a contornarli uno spesso segno viola lungo il perimetro delle palpebre fino a scendere lungo il naso.

-Il segno ha fatto effetto. Ora anche tu sei sotto il suo controllo. Sei la sua miglior marionetta.- Esclama piano Kabuto.

-No! No! Ti sbagli! Io non sono la marionetta di nessuno!- Grido, digrignando i denti e scattando contro di lui.

Con un balzo si scansa arrivandomi alle spalle. Con la rincorsa presa, prendo la spinta dal muro dove prima si trovava Kabuto e mi lancio contro di lui alla massima velocità.

Con un pugno lo colpisco allo stomaco, facendo però esplodere la copia.

-Ah no? Vedi, questa tua voglia di combattere, questa tua voglia di uccidere sono sintomi del segno maledetto. Scommetto che tu non sei un mostro sanguinario di natura.- Il suo tono stramaledettamente strafottente mi vortica nella mente, quasi come un eco. Così vicino. Eppure…

-Io…un mostro sanguinario? Io…-

-Già. Una piccola marionetta al servizio del male…-

 

Uccidilo.

No, taci! Eri tu a non voler combattere prima. Ora non dirmi ciò che devo fare!

Fallo fuori.

Ti ho detto che non seguirò i tuoi ordini! Il corpo è mio, e lo muovo come mi pare.

Ma hai voluto tu il mio aiuto.

Lo so! Ma… non voglio!

Su, ti basta un solo colpo.

No. Non…

Uccidilo!

Una folata di chakra si alza da terra, investendomi interamente.

I capelli mi svolazzano da ogni parte a causa della carica che c’è nell’aria.

Con una piccola piroetta mi volto ritrovandomi il ragazzo di fronte.

-Sai cosa di me tu non sai?- Dico in un sibilo che a mala pena si percepisce.

Un gracchiare elettrico si espande per la sala, facendo girare tutti i visi verso ogni parte spaesati. –Sono capace di far scoppiare una tempesta di fulmini in ogni luogo. Sono capace di dare la scossa e di paralizzare un corpo con il solo tocco. Sarei capace di uccidere un intero esercito di uomini in una manciata di minuti se perdessi la pazienza…- Spiego, sorridendo quasi compiaciuta. –Ma, sicuramente, c’è una cosa che non sai di me più di tutte…-

Con il palmo lo colpisco in mezzo al petto, facendolo quasi volare contro il muro. Con la mano destra sommersa da una quantità infinita si scintille cammino verso di lui a passo lento. Piano, nel palmo, comincia a vorticare rapidamente una sfera bianca, dalle sfumature tanto chiare da far male agli occhi.

-Io…-

Uno slancio in avanti. Veloce. Preciso.

Una esplosione. Un gran polverone.

Quando quel sottile velo marroncino si posa a terra, il muro è squarciato. Accanto, il viso di Kabuto in una smorfia, gli occhi serrati.

-…non mi faccio di certo comandare da nessuno. Che sia Orochimaru o Itachi, io sono libera. E lo rimarrò fino alla fine dei miei giorni.- Dico, ritirando la mano.

Il corpo di Kabuto scivola a terra con gli occhi un po’ sgranati, ma illeso.

 

Sarà per la prossima volta.

Già. La prossima volta.

 

Prima che l’arbitro possa fiatare alzo la mano in aria.

-Mi ritiro.- Esclamo.

E, seppur con fatica, raggiungo con un balzo la tribuna accanto a Kakashi.

Gli sorrido stancamente, mentre le gambe mi cedono facendomi cadere.

Sento le sue braccia stringermi per non farmi cadere.

Così calde…

-Portami a casa…- Sussurro.

 

Hai avuto la prova della tua forza. Contenta, ora?

Sei caduta sfinita a terra senza riuscire a rialzarti.

Non sei ancora pronta per tutta la mia forza.

Se è così tanta, allora non la voglio.

Preferisco di sicuro stare stretta tra le sue braccia che uccidere.

Al caldo in un abbraccio che so che non mi tradirà mai.

 

-Ok.- L’ultima cosa che sento.

_________________

kukuku! Ecco l’intervento di un nuovo personaggio: il demone all’interno di Ginny *.* devo dire che mi piace quest’idea di un conflitto tra i due, seppur interiore che sia. E poi XDD lo sharingan maledetto! Olè! Se lo volete vedere l’ho postato nel mio account DeviantArt, che potete trovare nella mia pagina autore qui su efp…

Spero che questo capitolo sia stato meno noioso degli altri! ^_^ Alla prossima, il più presto possibile! Ciauz e baciuz!
   
 
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