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Autore: DaubleGrock    25/05/2013    2 recensioni
E così dopo Inheritance una nuova avventura attende Eragon Ammazzaspettri e Saphira Squamediluce che li porterà di nuovo nella bellissima e misteriosa terra di Alagaësia alle prese con nuovi e vecchi nemici, amori mai dimenticati, amicizie, legami di sangue, giuramenti di fedeltà... e molto altro. Ancora una volta combattendo in nome della giustizia e della libertà.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Eragon/Arya, Roran/Katrina
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Arya” sussurrò una voce maschile
Aprii gli occhi, ma fui costretta a richiuderli subito dopo per la troppa luce. Una mano gentile spostò i capelli che mi erano caduti sul viso. La testa mi pulsava dolorosamente, mi sentivo disorientata e incapace di fare pensieri coerenti. Provai a riaprire gli occhi e cercai di mettere a fuoco la figura china su di me. Solo dopo vari tentativi mi accorsi che era Eragon, gli rivolsi un sorriso che lui senza esitazioni ricambiò. Che bel sorriso che aveva, dolce, ma la cosa che più adoravo erano le due fossette che si formavano quando sorrideva. Pensai con divertimento che diciassette anni prima sarebbe arrossito anche solo per rivolgermi quel semplice gesto, in quel momento invece fui io ad arrossire quando capii che qualcuno mi aveva lavata e fatto indossare la mia camicia da notte mentre ero svenuta. Era stato lui? Speravo vivamente di no.

Il mio sguardo venne attirato inevitabilmente verso il volto sorridente di Eragon. Il Cavaliere indossava ancora l’armatura a scaglie, il suo viso era sporco di terra e sangue, delle larghe occhiaie si allargavano sotto i suoi meravigliosi occhi blu, molto probabilmente era stato vicino a me per tutto il tempo, e i suoi capelli erano un completo disastro, ma anche così rimaneva l’affascinante e avvenente Cavaliere che aveva rubato il mio cuore.

“Bentornata tra noi dormigliona!” disse il Cavaliere continuando a rivolgermi quel sorriso che tanto amavo.
“Dormigliona?” chiesi divertita per il nuovo appellativo acquisito.

“Hai dormito per due giorni di seguito” disse serio “Come ti senti?”

“Meglio” risposi a bassa voce. “Sei stato qui tutto il tempo?”
“Si” disse distogliendo lo sguardo.
“Non avresti dovuto, ma sono felice che tu l’abbia fatto” dissi
“Non c’è di che” disse
Cercai di mettermi a sedere.
“Ehi, ehi. Fai attenzione” disse il Cavaliere facendomi sdraiare e rendendo i miei sforzi vani. “Non sai quanto ci hai fatto preoccupare a me e a F...”
“Fìrnen!” urlai alzandomi di scatto, come potevo essermi dimenticata di lui, del mio drago?
“Sta bene, non temere” disse Eragon
Le mani gentili del Cavaliere mi riportarono nel calore del mio letto aggiustando con premura le coperte sotto il mio mento.
Espansi la mia mente in cerca di quella del mio compagno. Sorrisi quando lo trovai, era con Saphira a caccia in un boschetto nelle vicinanze di Teirm.
“Arya!” esclamò felice il drago
“Ciao Fìrnen” dissi io
“D’accordo, io me ne vado, vi lascio soli ai vostri pensieri” disse Eragon che aveva intuito la mia voglia di parlare col drago.
“Eragon aspetta devo dirti grazie.” Dissi
“Oh, non… non è niente” disse arrossendo leggermente.
“Allora ciao” dissi io
“Ciao” disse il Cavaliere uscendo dalla stanza.
Fìrnen che era rimasto muto per tutto il tempo cominciò a parlare a raffica spiegandomi che avevano vinto, ma che le perdite erano state devastanti.
“Come stai tu?” chiesi dopo che il drago mi elencò tutti i resoconti dell’esito della battaglia
“Bene, piuttosto tu, come ti senti?” chiese con apprensione
“Bene, ho solo sbattuto la testa” dissi con una punta di esasperazione
“E se ti dico che Eragon ti ha portata in braccio fino al castello?” chiese sfidandomi
“Davvero? Quindi è stato lui che mi ha vestita?” chiesi preoccupata
“No, ha detto che non voleva violare la tua intimità” disse il drago “come se gliene importasse qualcosa”
“Fìrnen”
esclamai con tono accusatorio
“Si, si ho capito, il TUO Eragon non si tocca, certo” disse il drago con sarcasmo.
“Sei sempre più geloso?” chiesi divertita dalla piega che stava prendendo la conversazione
“Ho capito, se non ti dispiace io tornerei a…” ma io lo interruppi prima che potesse continuare
“…a godermi la giornata con la MIA Saphira”
“Ehi, guardate che io non appartengo a nessuno!”
esclamò la voce della dragonessa
“Scusa Saphira” dissi
“Scuse accettate.” Disse la dragonessa ritirandosi dalla mia mente
“A proposito di Saphira…” iniziò il drago
“Si?” chiesi
“Lei sa tutto dei tuoi sentimenti per Eragon, ma ha giurato di non dirgli niente finché non lo avesti fatto tu. Mi dispiace, ma non ho potuto nasconderglielo” disse Fìrnen
“Ah… d’accordo, basta che non lo dice ad Eragon” dissi “Allora goditi il pasto”
Dopo che ci fummo salutati, mi issai in piedi e mi iniziai a vestire.

**********
 
Eragon uscì dalle sue stanze e si diresse verso la sala del trono. Dopo aver lasciato Arya si era finalmente tolto l’armatura e concesso un rilassante bagno ristoratore. In quel momento il Cavaliere indossava dei semplici abiti coperti da una tunica blu. Quando era ancora nella camera che gli era stata affidata, un servo gli aveva comunicato che il duca lo aspettava nella sala del trono. Ed era proprio lì che Eragon si stava dirigendo. Molti domestici al suo passaggio distoglievano lo sguardo per non incontrare i suoi occhi penetranti. Lui cercava di essere il più amichevole possibile aiutando alcuni camerieri a portare qualcosa di pesante ed alcune volte riusciva anche ad avere in cambio un sorriso onesto e non forzato.
Immerso nei suoi pensieri il Cavaliere non si accorse di essere arrivato a destinazione. I due uomini a guardia delle massicce porte a battenti della sala lo annunciarono. Quando gli fu detto di poter entrare, il Cavaliere li ringraziò e si avviò con passa spedito. Nella sala del trono c’erano non meno di una trentina di nobili, alcune dame sedute su comode poltrone a ricamare, qualche guardia e naturalmente il duca. Notò con disappunto che tra le poche dame di corte c’era anche la contessina Liviana, al loro arrivo a Teirm aveva notato una strana luce negli occhi di Arya ogni volta che guardava la donna. Non sapeva spiegarsene il significato, non aveva mai visto quello sguardo in Arya. Qualunque emozione avesse provato l’elfa gli era nuova, ma in una cosa era certo: ad Arya Liviana non gli era affatto simpatica.
Arrivato davanti al trono su cui c’era seduto comodamente il duca, il Cavaliere chinò lievemente il capo “Duca”
Ad Eragon gli era fin dal principio piaciuto l’uomo. Il duca era un tipo gioviale, che teneva molto a cuore la salute del suo popolo.
“Ammazzaspettri” disse questi alzandosi e facendogli un lieve cenno col capo. “L’ho convocata qui per due motivi. Il primo vorrei sapere se Arya Svit-kona si è ripresa.”
“Si Arya si è da poco svegliata” disse Eragon
“Bene in questo caso passiamo al secondo motivo. Per questa sera avrei organizzato un ballo per festeggiare la vittoria di due giorni fa, so che le morti sono state molte, ma in questo modo il morale verrà anche risollevato” disse il duca “quindi volevo chiederle se voi Cavalieri avreste partecipato?”
Lo avrebbe prima dovuto chiedere ad Arya, non poteva prendere decisioni per lei.
“Accetta” disse Saphira
“Ma…” obbiettò il Cavaliere
“Niente ma Eragon, Arya non ti ucciderà per averle imposto di andare ad un ballo” disse la dragonessa decisa
“D’accordo” si arrese il Cavaliere
“Si ci saremo” disse Eragon rivolto al duca
Questi sorrise trionfante “Ottimo, farò iniziare i preparativi”
“Io mi ritirerei per comunicare la notizia al Cavaliere” disse Eragon
“Certo, certo” disse il duca entusiasta
Il Cavaliere lo saluto con un inchino uscì dalla sala seguito dello sguardo lussurioso della contessina di Bagor. Eragon non se n’era accorto, ma la donna lo aveva osservato durante tutta la conversazione.


*********
 
Il Cavaliere bussò alla porta della stanza dell’Elfa.
“Chi è?” chiese una voce all’interno
“Sono Eragon, posso entrare o sei impresentabile?” chiese il Cavaliere
“No, entra” disse l’elfa
Il Cavaliere abbassò la maniglia della porta ed entrò.
L’elfa era davanti ad un grande specchio intenta a pettinarsi i suoi lunghi capelli corvini. Eragon si sedette sul letto e attese. Quando l’elfa ebbe finito si voltò verso di lui, gli sorrise e si sedette accanto a lui. Il Cavaliere rimase per alcuni secondi immobile vedendosi riflesso nei suoi bellissimi occhi verdi, ma si ricomposi subito dopo ricordandosi la ragione per cui era lì.
“Arya non so come dirtelo, ma il duca ha organizzato un ballo per stasera e mi ha chiesto se tu ci saresti stata e io, bè io ho detto di sì. Mi dispiace di aver dovuto decidere al posto tuo.” Disse il Cavaliere temendo la risposta dell’Elfa.
Arya corrugò la fronte “Tutto qui? Ti preoccupi per questo? Non preoccuparti Eragon hai fatto bene a rispondere e poi ci sarei andata di sicuro, ho bisogno di distrarmi un po’.”
“Ah, d’accordo.” Il Cavaliere arrossì leggermente “Poi ci sarebbe un’altra cosa”
“Cosa?” chiese l’elfa curiosa
“Io… io volevo…io volevo” il Cavaliere fece un respiro profondo “Io volevo chiederti se saresti venuta al ballo con me.” Disse poi tutto d’un fiato da rendere quasi impossibile comprendere la frase. Gli era venuta questa idea mentre andava dall’Elfa, ma molte volte l’aveva scacciata dalla sua testa non sapendo come avrebbe reagito. Alla fine con l’intervento di Saphira si era deciso a invitare l’elfa al ballo.
“Come coppia intendi?” chiese Arya
“Si, cioè no, solo per il ballo, non come… bè hai capito” disse Eragon con imbarazzo
“D’accordo” accettò l’elfa
“Davvero?” sussurrò stupito il Cavaliere
“Certo” disse sorridente Arya “Però dovrai chiedermelo con grazia” aggiunse maliziosa
Eragon arcuò un sopracciglio.
Il Cavaliere fece alzare l’elfa e si inginocchiò di fronte a lei
“Arya Svit-kona, vuole concedermi il piacere di invitarla al ballo di questa sera” esordì Eragon divertito
“Mmm… ci devo pensare” disse l’elfa
“Cosa? Tu non solo mi fai inginocchiare e poi mi dici che ci devi pensare? No no cara, tu dici di sì!” disse Eragon alzandosi.
“D’accordo, se proprio devo” disse Arya ridendo
I due Cavalieri rimasero a parlare tutto il pomeriggio di argomenti di varia importanza finché non furono in vista della sera ed Eragon si congedò per andarsi a preparare per il gran evento a palazzo.
 

**********
 
“Di che colore la preferisce?” chiese la donna
“Io non saprei, c’è differenza?”
“Allora, le dò una mano. Questa bianca” disse mostrandogli una rosa bianca “rappresenta l’amore puro, quella rosa l’amicizia, quella gialla rappresenta la gelosia e infine c’è la rossa che rappresenta l’amore profondo e la passione” continuò mostrandogli tutti i tipi di rosa presenti sul banco.
“La gialla è da scartare. Quindi resterebbe la rosa, la bianca e la rossa. Forse è meglio la rosa, non vorrei turbarla. Ma non posso nemmeno mentire a me stesso, io la amo. La bianca. No, sembrerebbe banale, la bianca è più da bambini, quindi rimane la rossa. Ma quando gliela darò lei cosa penserà? E se rovinerei ancora una volta la nostra amicizia? No non posso dargliela. No sarà meglio la bianca come buoni amici.” pensai.
“Eragon basta blaterare e prendi quella rossa” sbraitò Saphira.
“Prendo la rossa” dissi poco convinto.
La fioraia mi sorrise “Allora è per un appuntamento galante?”
Se non ci fosse stato il cappuccio del mantello a celarmi il volto, la donna avrebbe sicuramente visto che io fossi arrossito.
“Più o meno” dissi titubante
“Allora non si è ancora dichiarato?” chiese
Io sospirai “No”
“Vedrà che con questa bella rosa la farà sciogliere” disse la donna
“Crede?” chiesi
“Certo, ho sentito che il duca ha organizzato un ballo e che tutta Teirm è invitata, perché non la porti lì?” disse “La fai ballare e le confessi il tuo amore.”
Io distolsi lo sguardo
“Scusi, la sto mettendo in imbarazzo” disse mortificata la donna
“No, no, grazie per il consiglio” mi affrettai a dire
“Ecco la sua rosa” disse la donna porgendomi il fiore, lo stelo era stato ripulito dalle spine e i petali di velluto rosso scuro erano ricoperti da gocce d’acqua che brillavano come piccoli diamanti.
“Sarà anche una bella rosa, ma non è nemmeno lontanamente paragonabile al fiore che Faolin ha fatto per lei” pensai osservando la rosa
“Forse, ma è il pensiero che conta” disse Saphira
“Grazie” dissi prendendo delicatamente la rosa e porgendo alla donna una moneta di rame.
“Grazie a lei” rispose questa

 
**********

 
Arya era intenta a lisciarsi le pieghe del vestito. Questo era un lungo abito di fattura elfica, era di colore bianco legato con dei lacci dietro la schiena, aveva una sottoveste color verde foresta di cui si intravedevano solo le maniche larghe spuntare da sotto quelle bianche. Il vestito lasciava le spalle scoperte ed era legato alla vita da una fettuccia verde ricamata con filigrana d’argento. Al collo portava una collana anch’essa d’argento con uno smeraldo a forma di foglia. I suoi lunghi capelli gli ricadevano sulle spalle incorniciando il suo viso appuntito da Elfa e mettendo in risalto i suoi occhi.
Qualcuno bussò alla porta della sua stanza e lei sapeva benissimo chi.
“Avanti” disse l’elfa
Eragon entrò velocemente e chiuse la porta subito dopo
Il Cavaliere indossava una camicia blu notte, dei pantaloni neri attillati e un paio di stivali lucidi dello stesso colore, il tutto coperto da un lungo mantello dello stesso colore delle squame di Saphira. Portava un paio di guanti e sulla mano destra era ben visibile Aren, l’anello donato all’amico degli Elfi. Brisingr pendeva al suo fianco.
“Arya, spero che tu sia pronta, perché…” le parole gli morirono in gola appena i suoi occhi videro l’abbigliamento dall’amica.
“Sei bellissima” sussurrò il Cavaliere guardandola con uno sguardo tanto intenso da farle tremare le ginocchia. Dopo un po’ le porse una rosa rossa.
“Grazie” sussurrò l’elfa assaporando il dolce profumo del fiore
“Come stavo dicendo è tardi e dobbiamo andare” disse il Cavaliere
Arya lo sorprese prendendolo sotto braccio e insieme si avviarono verso la sala del trono.

 
**********



Questo è il vestito che ho immagginato per Arya (il disegno l'ho fatto su un sito per come dire vestire e creare personaggi)

http://www.dolldivine.com/public/saved_dolls/lkrhbirehgerr/56795161632047310100015170127150.jpg







Angolo autrice

Ecco il nuovo capitolo :D , anzi la prima parte del nuovo capitolo :laugh: , è solo un'altro capitolo di passaggio, non succede un grnchè ma sarà importente per la ancora-non-coppia Eragon/Arya :innamorato:
In questi giorni non ho avuto tanto tempo per scrivere, sono sommersa di compiti e interrogazioni e l'unico spazio di tempo libero che ho trovato era tra le undici e mezzanotte :laugh: (sono un tipo alquanto notturno)
Senza continuare con discorsi inutili, ecco il capitolo e mi aspetto una vostra opinione
CIAO wink

 
  
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