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Autore: _itsMonica_    25/05/2013    0 recensioni
Un incontro inaspettato può cambiarti la vita? ..ed un addio può cambiartela?
Non so darvi la risposta a queste domande però forse Allison,o meglio Al,potrà aiutarvi!
Spero la storia vi piaccia e quindi che la seguiate!
Genere: Generale, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tornai dietro il bancone per alleggerire il lavoro a Lola che stava per diventare pazza,insieme a Matt,tra la folla di gente che richiedeva cibo di ogni genere. Accontentai,con il sorriso sulle labbra, una decina di clienti,poi però arrivò la telefonata di Harry che era in macchina ad aspettarmi da più di venti minuti.
 
‘Se non volevi tornare a casa con me,potevi anche dirlo invece di farmi rimanere in macchina tutto questo tempo…’ mi disse con tono disperato ma dalla vena un po’ ironica.
Di sottofondo si sentiva anche della musica provenire dalla radio della sua Range Rover nera. Amava quella macchina e la teneva come un gioiellino: nessuno poteva guidarla tranne lui.  Il suo comportamento però era comprensibile poiché aveva pagato quella macchina molti soldi e mantenerla era altrettanto costoso.
 
Accennai una risata,poi voltandomi verso il tavolo su cui avevo lasciato la borsa,gli risposi: ‘Stupido,arrivo!’ per poi chiudere la chiamata.
 
Salutai Lola e Matt che mi ringraziarono per averli aiutati anche se dall’altra parte,nei loro occhi,si vedeva una strana angoscia per il fatto che avevano ancora mezzo locale da servire prima di fermarsi per la pausa pranzo. Salutai anche Steve che era nel suo ufficio immerso nelle bollette del locale,ma tra la calcolatrice e computer,mi ricordò della puntualità che avrei dovuto rispettare il giorno seguente.
 
‘Non puoi andar via proprio ora!’ un sibilo dolce e divertito proveniva dalle mie spalle.
 
Riconobbi subito quella voce,mi era rimasta impressa dalla prima volta che l’avevo sentito parlare. Era come una di quelle canzoni che una volta entrate in testa non escono più ma rimbombano con un ticchettio incessante senza darti tregua.
Spesso sono canzoncine piacevoli,una di quelle che ascolti con passione e nelle quali ti rispecchi nelle parole,ma altre volte ti fanno solo innervosire,piangere ed a volte fare pazzie.
Chissà che effetto stava facendo a me la sua voce.
 
Mi voltai e vidi il ragazzo dalla pelle olivastra e l’aria da duro che mi guardava con sguardo furbo e divertito mantenendo tuttavia sempre la solita compostezza che lo caratterizzava. Lo conoscevo da poco più di 5 minuti eppure già aveva avuto uno strano effetto su di me,del quale non so dire se fosse positivo o negativo.
Forse lo era in entrambi i modi però non mi dispiaceva la sua presenza.
Non avevo idea di cosa volesse da me,anche perché la nostra ‘conoscenza’ non era iniziata proprio nel migliore dei modi.
Avevo appena fatto una figuraccia spiandolo da dietro uno stupido menù dei frappè.
 
‘Posso fare qualcosa per te?’ chiesi con tono cortese ma allo stesso tempo stufo ed imbarazzato.
 
‘Dimmi il tuo nome’ sussurrò mostrandomi un dolce sorriso che contrastava i lineamenti duri del suo viso. Il volto nell’insieme era dolce e le sue parole ed il suo sguardo ammiccante trasmettevano sicurezza. Sembravano quasi dire che di lui potevo fidarmi.
Tuttavia non lo conoscevo,anzi,al contrario sembrava un tipo assai misterioso,uno di quelli che non la raccontano giusta (ed io di questo tipo di ragazzi me ne intendo!) quindi sarebbe stato meglio non fidarsi evitando così rischi inutili.
 
‘Io non conosco mica il tuo!’ risposi mostrando un sorrisetto di sfida alquanto impaurito.
Lui mi guardò sorridendo notando la mia paura ed il mio imbarazzo.
Ripresi la mia determinazione ed aggiunsi
‘..scusa io ora devo proprio andare,mi stanno aspettando da tanto!’
 
Lui un po’ sbigottito continuava a fissarmi senza nemmeno dire una parola ma continuandomi a sorridere in modo dolce. Seguiva con le sue pupille scure tutti i miei spostamenti scrutando ogni singolo gesto da me compiuto.
Ero un po’ in imbarazzo nell’essere l’elemento al centro dell’attenzione del ragazzo ma allo stesso tempo dovevo sbrigarmi sennò Harry mi avrebbe davvero lasciata a piedi.
 
Frugai un po’ nella borsa per prendere le chiavi di casa ma non trovandole tornai dietro il bancone nella speranza di averle poggiate nel paraggi a causa della fretta. Feci un po’ di slalom tra Lola e Matt che non mi lasciavano passare con facilità,ma finalmente trovai le chiavi accanto alla macchinetta del caffè. Subito le afferrai,le rimisi in borsa e tolsi di mezzo le tazzine degli ultimi clienti che avevo servito poggiandole nel lavandino e lasciando che Matt le lavasse.
 
Salutai una seconda volta tutti quanti e rivolsi anche un sorriso al ragazzo che nel frattempo  si era spostato vicino alla porta del locale. Mi ci avvicinai per uscire e questo con molta gentilezza lasciò scorrere la sua mano sul vetro per aprirla e fami passare come un vero gentiluomo. Continuai a sorridere mentre velocemente superai la sua figura scura.
 
‘Grazie’ sospirai una volta usciti dal locale.
 
Fuori il tempo era nero,ma non c’era da meravigliarsi dato che qui il sole si vedeva una volta ogni mese (..si fa per dire,eh!). Pioveva a dirotto o forse grandinava l’unica cosa sicura era che faceva un gran freddo e che i miei pantaloncini non mi stavano di certo aiutando. Per fortuna sulle nostre teste sporgevano i balconi dei palazzi sopra il pub che faceva si che i goccioloni non si scagliassero contro di noi. Scrutavo meticolosamente il traffico presente in strada in cerca della Range Rover di mio fratello ma dato il gran numero di passanti era difficile da trovare. La pioggia poi aggravava la situazione!
Continuavo,sulle punte dei piedi, a dimenarmi in cerca della macchina scura senza accorgermi che lui era ancora accanto a me e che ero anche diventata il motivo del suo sorrisetto malizioso.
 
‘Stai cercando qualcuno?’ domandò.
 
‘Si,mi stava aspettando una persona ma non riesco a vederla!’ risposi voltandomi verso la sua figura che pian piano si stava confondendo con il grigio della città.
 
‘Se vuoi posso darti un passaggio io,la mia macchina è proprio qui vicino!’
 
Rabbrividì al suono di quelle parole. In fondo non mi conosceva nemmeno e per lui sarebbe potuto essere anche un rischio portarmi in macchina con sé. Io poi non ero per niente in confidenza,quindi approfittare della sua proposta non mi sembrava proprio la scelta migliore da adottare. Anzi a dirla tutta il rischio più grande l’avrei corso io perché riconoscevo tanto mistero nella sua persona e quindi fidarmi di lui era..impossibile!
 
‘Grazie per la proposta ma ho trovato la persona che mi aspettava!’ sibillai puntando l’indice della mia mano destra verso la macchina di Harry,poi pian piano sorridendogli aprì l’ombrello ed iniziai ad incamminarmi nel traffico per raggiungere l’altra parte del marciapiede.
Ogni tre passi mi giravo per guardarlo e lui era sempre li,fermo immobile.
 
‘Ciao Al,a presto!’  

Al suono di quelle parole fui io a fermarmi immobile in mezzo alla strada,come di pietra.
Io non gli avevo mai detto il mio nome,ne tanto meno avrebbe potuto averlo sentito nel locale perché nessuno mi aveva chiamata per nome. C’era qualcosa che non mi convinceva in quel ragazzo. Era strano,troppo strano. Ed infondo a me le persone così avevano da sempre fatto paura. Bisognava stare alla larga da lui.
Ero ancora sotto la pioggia con solo un ombrellino di plastica che mi divideva da quei terribili goccioloni.
 
‘Come fai a sapere il mio nome?’ urlai tra la folla nella speranza che riuscisse a sentire la mia voce da così lontano.
 
‘La prossima volta pensaci due volte prima di incidere il tuo nome sul sedile di una metropolitana,Al!’ urlò per rispondermi.
 
Io sorrisi dolcemente e lui fece lo stesso.
Aveva semplicemente letto il mio nome sul sedile come altre mille persone. Non era una specie di cartomante o killer che l’aveva scoperto in modi loschi o tirato ad indovinare avendo una fortuna incredibile.
Gli voltai le spalle lasciando che continuasse a fissarmi poi aprì la portiera della macchina di Harry,gli rivolsi un ultimo saluto con la mano e lascai andare il mio corpo sul sedile di pelle nera.
  
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