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Autore: The_Novelist    11/12/2007    2 recensioni
Sesto anno alternativo, seguito de "La Stella di Cristallo". Dopo il fallito assalto di Voldemort, Hogwarts non è più un posto sicuro. Harry lo sa bene.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO IV: L'inizio delle lezioni.

 

 

Quando la mattina seguente si svegliò, Harry aveva un forte mal di testa e parecchia fame. Si parò gli occhi con la mano: la luce gli stava dando un po’ di fastidio. Pian piano ricordò perché si trovava in infermeria. Gli ci volle qualche secondo per accorgersi che riusciva a vedere sfuocato con al solito. Afferrò gli occhiali poggiati sul comodino, tirò un sospiro di sollievo e così l’attenzione di Madama Chips.

«Ah, Potter! Fammi un po’ controllare i suoi occhi… – disse la donna, osservandolo attentamente e fissandolo dritto. Harry non si era mai accorto che la donna aveva due occhi di un bel color nocciola. – Sì, il Supercollirio ha fatto effetto. È ancora presto per la colazione, ma sei in forma per affrontare il primo giorno.» sentenziò l’infermiera, mentre faceva apparire un piccolo vassoio da letto con la colazione del ragazzo.

Lui non la mangiò, la divorò letteralmente in pochi attimi e si accorse che non c’era traccia di Pik in nessuno di letti. Strano, in fondo, si era beccato in pieno un fulmine.

«Madama Chips, posso uscire? Dovrei andare a prendere la mia divisa.» chiese il ragazzo e la donna ritornò allegramente consegnandogliela.

«Li ha lasciati qui ieri sera Malf… Ehm, tuo fratello. – si corresse velocemente Madama Chips vagamente imbarazzata. Harry non ci trovava niente di male, suo fratello era sempre stato chiamato Malfoy e la gente aveva bisogno di tempero per correggere le abitudini. – Un’altra cosa, Potter. Il Preside ha detto di volerti parlare prima delle lezioni mattutine, nel caso ti fossi svegliato»

«Vado subito, allora.» disse il Grifondoro, che si avviò subito verso l’ufficio del vecchio mago. Si sorprese a trovare l’ingresso aperto, con la statua che lasciava accesso alle scale. Salì velocemente.

«Molto interessante…» sentì dire a Silente, attraverso la pesante porta di legno.

«Mi sento un po’ strano…» bofonchiò Pik.

Ah, ecco dov’era…” penso il moro. Bussò alla porta che si aprì da sola. Il moro vide Fanny piegata sulle mani del ragazzo: le scottature scomparirono grazie alle lacrime della fenice. Accanto a Silente si trovava il signor Olivander.

«Vieni pure avanti, Harry.» gli disse il Preside, facendogli un cenno.

«Tieni, l’ho rimessa a posto. Donatello è un artista per le bacchette: è bravo quasi quanto me.» ridacchiò intanto Olivander, riconsegnando la bacchetta al nipote dell’anziano mago. A vederla, sembrava che non avesse subito nessun danno. Pik ringraziò i due maghi, salutò Harry e lasciò l’ufficio per andare a fare colazione.

«Siediti pure, Harry.» lo incoraggiò Silente indicandogli la poltrona rimasta vuota. Il moro lanciò un’occhiata ad Olivander e si sedette.

«Professore… Il temporale di ieri sera non è stato naturale: era opera di Voldemort.» disse senza mezzi termini.

«Lo sospettavo. Harry, ti dico fin da subito che quest’anno sarà molto pericoloso per tutti noi. Voldemort ha dovuto subire una bella sconfitta pochi mesi fa, per cui attaccherà il castello da lontano per indebolirlo. – gli rivelò il Preside. – Ho commesso un vero errore a seguire le sue tracce l’anno scorso, per cui non mi vedrai più abbandonare Hogwarts. Ti prego, quindi, di venire ad informarmi nel caso in cui ti venisse la tentazione di fare qualche altra ricerca…» gli sorrise il vecchio mago, lisciandosi la barba.

«Va bene, professore… Ehm, signor Olivander potrebbe controllare anche la mia bacchetta?» chiese gentilmente Harry, porgendogliela.

«Questo mi porta al secondo argomento, Harry: tuo fratello. Purtroppo non può cambiare Casa, anche il Cappello Parlante me lo ha confermato. La situazione di Draco è un po’ complicata ed assai anomala… Ho visto anche che gli hai regalato un portafortuna.» sorrise benevolemente il professore.

«Beh… Sì, più che per mettermi l’animo in pace. – ammise il ragazzo, pensando che il Preside avrebbe potuta considerarla una cosa sciocca. – L’ho preso da Articoli Magici da un certo Shea McFord.»

«Tutto a posto, signor Potter. La sua bacchetta funzionerà splendidamente, così come il suo amuleto. Non si preoccupi!» commentò con voce chiara il vecchio Olivander, restituendogli la bacchetta con un piccolo cenno d’assenso.

«Bene, Harry. Ti abbiamo fatto fare tardi… Beh, non penso che ti dispiacerà aver perso un’ora di lezione con la professoressa Cooman. Tuttavia credo che tu non possa proprio evitare Trasfigurazione.» lo congedò Silente, con un sorriso complice sul viso.

 

Il Grifondoro non riuscì a credere di aver già saltato una lezione, per di più con il consenso di Silente stesso! In ogni caso, si avviò velocemente verso la sua Casa per prendere l’orario completo e tutto il necessario per il resto della giornata. Svoltò in un corridoio, dove vide confabulare due Serpeverde del terzo anno. Aguzzò le orecchie.

«Non riesco a crederci… Come fa ad essere ancora il cocchino di Piton? Dopo quello che ha scritto…» sibilò stupefatto e arrabboato uno dei due, riferendosi a Draco. Immediatamente fu zittito dal compagno, che vide Harry arrivare verso di loro. Il moro li sorpassò facendo finta di non aver sentito niente e si diresse tranquillamente verso la sua sala comune. Nick-Quasi-Senza-Testa lo accompagnò per il resto del percorso, chiedendogli come stava e comunicandogli la parola d’ordine della Signora Grassa.

Appena i suoi compagni lo videro entrare attraverso il passaggio, s’affollarono intorno a lui per chiedergli come stava. Il più insistente era Dennis, fanatico esattamente come suo fratello. Dette qualche risposta veloce, recuperata quindi la sua roba si avviò verso l’aula di Trasfigurazione dove i suoi amici lo stavano aspettando. Quell’anno erano insieme ai Corvonero. Giustamente ora che aveva scoperto essere il fratello di Draco, non aveva più lezione così spesso in comune con lui.

«Svegliato tardi, eh? Beato te!» gli sussurrò Ron, mentre prendevano posto nella classe. Harry pensò di rivelare ai due l’origine del temporale, ma poi ci ripensò.

Meglio di no. Si spaventerebbero troppo…” si disse, il moro tirando fuori la sua piuma per prendere appunti. Nel frattempo attorno al castello si stavano addensando le nubi.

 

La pioggia cessò circa due settimane e mezzo più tardi e lasciò l’aria un po’ più fresca, tuttavia non cancellò completamente l’arsura dell'estate. Anzi Il caldo continuava, così Hagrid li portò al lago durante le sue ore di Cura delle Creature Magiche. Per la prima volta Harry fu felice di vedere i Serpverde. C’era stranamente della calma, perché Hagrid stava parlando della misteriosa piovra gigante che si nascondeva nel lago.

«Di questa creatura, non ci conosciamo né l’età né da dove sia venuta. Forse manco i Fondatori di Hogwarts ci sapevano che c’era.» disse, mentre stranamente tutti lo ascoltando forse perché volevano saperne di più su quella leggendaria creatura, che rimaneva un mistero per tutti.

«Tutto a posto?» chiese sottovoce Harry al gemello sottovoce.

«Sì, stai tranquillo. Sembra che a Piton gli sia ancora simpatico. – annuì con un sorriso. Quella sì che era una garanzia. Il Grifondoro non sapeva ancora crederci e lo disse. – Sembra proprio così, invece!» concluse il biondo.

L’ora finì abbastanza in tranquillità, nonostante le pessime occhiate di quasi tutte le serpi verso il nuovo e disgustoso quartetto. Mentre andavano nella Sala Grande per il pranzo, incrociarono Ginny che stava cercando abbastanza elettrizzata.

«Che succede?» domandò incuriosita Hermione.

«Ma come? Non lo sapete? È da stamattina che se ne parla!» ridacchiò la ragazza, sorpresa che non sapessero nulla.

«Pik! Ha chiesto a Silente di fargli fare l’esame del M.A.G.O! Anticipatamente.» l’informò la ragazza, lasciandoli di stucco.

«COSA?!?!» esclamarono in coro tutti e quattro.

«Dai, su andiamo in Sala Grande. Silente starà per comunicarlo.» propose Ginny, mentre schizzavano velocemente a raggiungere i loro posti abituali ai tavoli. Il Preside si alzò dal suo posto per prendere la parola.

«Come certamente avete saputo il vostro compagno Pik della Torre ha chiesto di poter sostenere anticipatamente l’esame per il M.A.G.O. Tutti noi sappiamo che la maggior parte dei suoi studi è stata svolta in Italia, all’Istituto Normale. Dati i suoi eccellenti risultati l’anno scorso, i programmi svolti nella sua vecchia scuola, i professori ed io abbiamo accettato la sua richiesta. Quindi da lunedì l’esaminatore per i M.A.G.O sarà ospitato qua ad Hogwarts fino a sabato. Vi prego di non disturbare il vostro compagno che avrà bisogno della massima concentrazione… Bene, buon appetito.» annunciò il Preside e le tavole delle Case si riempirono dei soliti buonissimi cibi. Hermione rimase imbambolata per un attimo a fissare la schiena di Pik, poi si mise a mangiare. Con molta probabilità stava pensando a quanto dovesse essere coraggioso e degno d’ammirazione il Tassorosso. Gli esami dei M.A.G.O. erano estremamenti difficili. Ron, invece, al solo pensarci gli veniva da rabbrividire.

 

«Ehi, Ron! Senti, ma dove si è cacciato Harry? Non lo trovo…» domandò Draco a Ron, quando più tardi si incrociarono nei corridoi. Il rosso era appena tornato da una lezione di Divinazione ed aveva avuto il bisogno urgente di farsi una doccia.

«Mi ha detto che scendeva in biblioteca, ci stavo giusto andando. – disse il rosso, avviandosi. Si fermò dopo pochi passi, fissando attentamente uno scintillio sul pavimento. – Fermo un po’! Quello è un galeone! Che fortuna!» esclamò il ragazzo, raccogliendo la moneta d’oro. Draco rise, era contento di quel colpo di fortuna. Stava iniziando a credere che l’amuleto di Harry funzionasse sul serio. Chiacchierarono un po’ sulle rispettive giornate, fino a quando raggiunsero il tavolo al quale era seduto Harry, intento a studiare Pozioni. A meno di mezzo metro si trovava una pila di libri alta quasi quanto lo stesso Ron, che strabuzzò gli occhi.

«Non li starà mica studiando tutti Harry?» domandò il sesto di casa Weasley sbalordito.

«Ron… Sono di Pik, quelli. Non vedi che sta studiando?» gli fece osservare il biondo, indicandogli il Tassorosso che stava studiando molto attentamente. Non lo disturbarono, i M.A.G.O non erano certo uno scherzo! I due si sedettero accanto al moro.

«Inutile… Non ci capisco nulla, di questa roba.» sbuffò il Grifondoro, accorgendosi dei due nuovi venuti. Ron annuì.

«Che dovete studiare?» s’informò Draco, allungando l’occhio sul libro del gemello.

«Un tema sull’uso della pietra lunare… Io, Pozioni, proprio non la sopporta.» borbottò in risposta.

«C’era bisogno di venire in biblioteca? Scusa, ma non facevi prima a chiedere a me?» ridacchiò il biondo sedendo accanto al fratello e sottraendogli il libro di Pozioni.

«Volevo chiederti la stessa cosa anch’io, Harry. Volevo saperne di più su cos’è un flim, un ciname…» borbottò Ron un po’ in imbarazzo, perché la sua domanda implicita era: in che modo si corteggiano le ragazze nel mondo dei babbani?

«Oh… Come sei romantico Ron…. – ridacchiò Harry, capendo subito le sue intenzioni. – Innanzitutto, però inizia a fissarti bene in testa che si chiamano film e cinema…» lo corresse il moro, ridacchiando sottovoce.

 

Nonostante fosse quasi la fine di settembre, il caldo estivo non accennò a diminuire. Per la verità, aumentò ancora di qualche grado. Il livello del lago disunì notevolmente, tanto che Hagrid doveva ispezionare ogni costa vicino la scuola, per raccogliere i pesci morti ed evitare che appestassero l’aria con il loro odore. Quello, però, era il minimo perché i ragazzi l’avrebbero sopportato: erano più distruttive le ore di Divinazione. Chiusi in cima alla Torre Nord, con le finestre chiuse e le pesanti essenze della Cooman nell’aria, la temperatura sicuramente superava i quarantacinque gradi. Avevano veramente bisogno di una doccia dopo le lezioni, ma la cosa che più interessava gli studenti erano quegli esami anticipati del M.A.G.O: Pik per parecchie ore spariva, poi riappariva silenziosamente in biblioteca e non scendeva mai in Sala Grande a mangiare. Ci pensavano i suoi compagni del settimo anno a portargli qualcosa da mangiare.

Hermione stava trascinando Ron ed Harry verso la biblioteca, quando improvvisamente Neville quasi si schiantò contro di loro.

«Harry!» esclamò agitato il ragazzo, accorgendosi di chi aveva quasi investito.

«Ehi, calmati Neville. Che è successo?» domandò il moro, aggiustandosi gli occhiali sul naso.

«Stavo uscendo dalla biblioteca… I Serpeverde hanno iniziato a prendermi in giro e… Ehm, tuo fratello mi ha difeso…» riferì trafelato Neville, gesticolando ampiamente. Harry e Ron si precipitarono subito verso la biblioteca, attraversando di corsa quei pochi corridoi che mancavano loro. Videro che Draco stava lottando contro Theodore e Pansy, lanciando scintille di ogni colore da tutte le parti e facendo parecchio rumore. I due Grifondoro stavano per intervenire, quando improvvisamente un fulmine azzurro separò i contendenti. Tutti si bloccarono all’istante, mentre Pik emergeva infuriato dalla biblioteca. Era veramente terribile, molto più di quando aveva lottato contro Voldemort stesso.

«Silenzio! Sto cercando di studiare! – ringhiò ad iratissimo, mentre li scrutava. – Toglietevi di mezzo, voi!» ordinò ai due Serpeverde che lo guardarono terrorizzati: non se lo fecero ripetere una seconda volta: scapparono a gambe levate. Lui li osservò mentre sparivo e riuscì a riprendere il controllo di se stesso.

«Scusatemi… Ho perso il controllo, è che i M.A.G.O mi stanno prendendo veramente molto...» si scusò mortificato il Tassorosso.

«Facevi paura…» balbettò Draco, che aveva rischiato di prendersi in pieno il suo incantesimo.

«Mi spiace… Quando perdo il controllo, non mi rendo più conto di cosa sto facendo. Ti ho fatto male?» domandò preoccupato.

«No, niente.» gli rispose il biondo scuotendo la testa.

«Spero che non capiti altre volte… Mi hanno detto che delle volte sono molto peggio… Scusami ancora.» si congedò l’italiano, ritornando ai suoi libri.

«Cosa voleva dire con “mi hanno detto”?!?!» balbettò Ron, riprendendosi da quella notizia. Nessuno dei ragazzi si accorse che Pik non aveva la bacchetta in mano.



NOTE:

Allora, come vi sembra? Mi raccomando, nelle recensioni ditemi pure s e la stora va, non va... E' veloce, lenta... Ecc! Ci tengo a sapere se è fatta bene ^_^

  
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