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Autore: Shaine    26/05/2013    7 recensioni
Ti è mai capitato di sentirti un problema per le persone che ami?
Ti è mai capitato di non sapere più dove sia il confine fra finzione e realtà?
A loro sì, e si sono trovati in un bel guaio.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Buona lettura!






La pace che si era creata svanì quasi improvvisamente. Era notte fonda e le cose stavano precipitando, Chris era ancora seduto sul bordo del letto con in mano il suo iPhone bianco che continuava a spostarsi, in poche frazioni di secondo, dagli ultimi sms, alla schermata di chiamata. Dalla schermata di chiamata agli sms.
Continuava così da un po', il soprano cercava di avere un contatto con il suo - con Ricky.
Chris non aveva davvero molte esperienze e si chiedeva cosa, in quel preciso attimo, lui e Ricky erano. E cosa lui e Darren?
Darren era il suo amante? O Darren era semplicemente il suo amato?
Avrebbe voluto fare tante domande, ma non gli sembrava il caso.
Non gli piaceva la situazione, la sua intelligenza lo portava sempre ad una comprensione di tutto ciò che lo circonda, ma in quel momento gli sembrava essere all'interno di una bolla senza ossigeno, gli mancava l'aria, ma teneva la sua solita espressione seria di uno che Sa Cosa fare e sa mantenere la calma.
Darren al contrario si era alzato dal letto già tempo prima, il suo carattere estroverso esplode nei momenti come quelli. Sembrava un bimbo in ritorno da una gita che non aspettava altro di raccontare ai genitori le sue avventure, continuava a dimenarti nella stanza, faceva tre passi e si fermava, poi ripartiva scompigliandosi i ricci, ma stava in silenzio stranamente. L'ansia che aveva gli stava dando alla testa.
"Fai venire il mal di mare, Darren. Puoi venire qui?" Chris cercava inutilmente di tornare alla serenità che c'era stata fra loro per tutta la giornata. Mentre la vocina registrata dell'operatore telefonico gli continuava a ripetere che il numero della persona che cercava era spento, le immagini del pomeriggio gli riempivano la mente. I loro scherzi, le loro battute, la registrazione della canzone di natale, le prove, le foto, i baci nascosti. Gli apparve un mezzo sorriso che svanì quando il ricciolo lo svegliò dai suoi pensieri: "Cazzo, ma perchè non risponde?"
"Mi da spento."
"Richiamalo Chris, dai!"
"L'ho chiamato già più volte, Darren, calmati! Ha la segreteria telefonica, è inutile. Starà dormendo, non lo so." Continuava a ripetere al ricciolo che adesso non smetteva di fare su e giù per la stanza, senza fermarsi nemmeno per attimo.
"Christopher lo devi fermare! Non può venire qui! Santo dio, proprio con uno così dovevi finire?"
"Hei smettila!" Chris si alzò e fermò con la forza Darren davanti a lui. "Mi fai venire l'emicrania! Mi fai comparire persino le rughe!"
Darren si mise a ridere e prese fra le sue mani le guance di Chris e lo avvicinò per poi lasciagli piccoli baci continui sulle labbra.
"Così invece l'emicrania me la fai passare."
Risero, si guardarono negli occhi e videro molto di più di quello che già avevano visto fino ad ora.
Le loro labbra, stranamente, restarono staccate anche se era impercettibile lo spazio che li divideva.
Erano fronte contro fronte e ancora una volta era come se il sole negli occhi di Darren risplendeva nell'oceano di Chris.
Quel prendersi in giro, quello scherzare, quel volersi erano cose totalmente spontanee che però finivano fra loro due. Al di fuori era difficile per Darren trovare qualcuno che lo sopportasse con tutte le sue fissazioni da bambino ed era difficile per Chris trovare qualcuno che lo spingesse oltre ai suoi limiti preimpostati. Insomma era difficile per entrambi trovare un qualcuno che li rendesse liberi di essere se stessi.
Ma è difficile per chiunque, ed è per questo che le persone che ci rendono felici, che ci rendono più speciali di quanto già siamo, vengono chiamate anime gemelle.
Ecco, loro erano anime gemelle e lo sapevano ogni volta che i loro occhi rispecchiavano la figura dell'altro.
"Scusami." Bisbigliò Darren facendo sorridere Chris.
Erano ancora uno davanti all'atro, mani nelle mani.
La luce bassa delle due lampade da comodino illuminava abbastanza tutta la camera, il letto era ancora fatto e aveva solo poche pieghe.
"Non sei tu a doverti scusare."
Restarono ad occhi chiusi assaporando ciò che c'era fra loro. Ed era più grande e più forte di qualsiasi cosa esistente.
Erano stanchi, ma insieme trovavano la forza di stare in piedi, dopo aver fatto l'amore tutta la notte, dopo essersi presentati al lavoro senza aver dormito più di tre ore di fila, dopo aver girato e pattinato quattordici ore di fila, dopo aver scoperto che una decisione non poteva restare ancora sospesa. Insieme trovavano la forza di stare insieme, semplicemente.
Si accarezzarono contorcendosi e finendo in un bacio. "Chris, andiamo a dormire ora." -Darren prese per mano il suo soprano e si sedettero di nuovo sul letto -"Domani vuoi che ti accompagni all'aeroporto?"
"Sì, va bene." - Rispose Chris lasciandogli nuovamente un bacio prima di spogliarsi e infilarsi sotto le coperte - "Ma sei sicuro di voler venire?"
Darren non rispose subito, si alzò dal letto, gli girò intorno e si tolse la maglia beige e rossa che indossava dal mattino e poi iniziò a sbottonarsi anche la camicia bianca che teneva sotto.
"Sai prima, quando eravamo ancora alla pista, ti ho detto che ovviamente prima o poi una decisione l'avresti dovuta prendere e che non importa davvero quale questa potrà essere, per me andrà bene. E tu mi hai risposto che dicevo così solo perchè ero sicuro che avresti scelto sempre me. Beh, in realtà non è così. Chris, per me è davvero importante sentirti vicino, poterti abbracciare e baciare quando voglio, poter dormire e dico semplicemente dormire sentendo il tuo respiro sopra il mio, addormentarmi con te al mio fianco e svegliarmi ogni mattina sentendo la tua pelle a contatto con la mia. È importante, ma non ho ancora capito se lo è davvero anche per te. So che le tue parole sono sincere, che non mi mentiresti in questo modo, ma non capisco se davanti a me c'è ancora lui, questo non lo so davvero. Sei ancora impegnato con un altra persona e non posso farci niente anche se tra noi ora sembra tutto perfetto. Ho detto che avrei lottato per te e per noi e lo farò. Non mi tiro indietro, ho sempre ottenuto ciò che desideravo veramente nella vita e non lascerò andare proprio te. E non ho intenzione di lasciarti da solo proprio ora, quindi certo che ti accompagno."
Il ricciolo, poi, si mise sotto le coperte e si riavvicinò a Chris abbracciandolo, insieme si addormentarono.

Quando il sole, timidamente, cercava di entrare nella stanza di NewYork, Chris era già sveglio. In realtà non aveva dormito per niente. Appena chiudeva gli occhi si trovava davanti a se quelle parole amare e soprattutto immaginava l'espressione che avrebbe avuto il suo compagno appena lo avrebbe visto. Pensò a lungo alle parole da usare, a cosa dire, ma probabilmente non avrebbe dovuto aprir bocca se ci fosse stato al suo fianco anche Darren.
Ricky era un tipo intelligente, a vederlo le persone potevano usare dei pregiudizi contro di lui, ma l'idea cambiava appena lo sentivi parlare. Chris si era innamorato della sua intelligenza più che del suo aspetto fisico. Sì, non era affatto male, ma ovviamente uno come Chris non si soffermava a quello.
Ripensò a tutte le loro numerosissime liti, a quando gli raccontò tutto quello che c'era stato fra lui e Darren e a come, mentendogli, gli disse che ormai era passata e che non gli faceva più nessun effetto. E invece a Chris importò sempre del suo ricciolo, e Ricky lo sapeva, la sua gelosia nasceva negli sguardi che trovava fra di loro, nella risata che Chris aveva solo con lui.
Ed è pensando a tutto questo che il soprano pensò bene di lasciare dormire Darren tranquillamente e avviarsi da solo all'aeroporto.
Era una questione fra lui e Ricky, dovevano chiarirsi e mettere le cose a posto. Così si alzò silenziosamente e prese i suoi vestiti lanciati rozzamente sulla sedia della scrivania, davanti al letto. Così si infilò i pantaloni scuri, la sua canottiera bianca e poi un maglione che aveva portato con se la sera prima.
Cercò una penna e un foglio nei cassetti del comodino, ma non trovò niente.
La sua idea romantica andò in frantumi, così prese direttamente il cellulare di Darren, facendo attenzione a non svegliarlo, quando tolse il blocco schermo notò un sacco di messaggi e mail non lette, ma fece finta di niente e andò sulle note.
Gli si aprì una pagina piena di frasi e scritte, non avrebbe voluto leggerle, ma gli saltò all'occhio il nome 'Chris' e, trattenendosi, lesse solo una delle tante cose li scritte.
"Non frenare i tuoi sentimenti! Lo ami, ammettilo almeno a te stesso! Ti conosco da troppo tempo e sai che non ti prenderei mai in giro, io so benissimo cosa provi per lui lo sento ogni volta che pronunci il suo nome, te lo si legge negli occhi. Vai da lui una volta per tutte, prendilo e digli "cazzo Chris, ti amo!" Perchè è la verità, Darren! Aprite gli occhi! Perchè continuate a torturarvi?"
Un sorriso comparì sulle labbra del soprano, dev'essere stato un messaggio di Mia. La dolcezza di quella ragazza non aveva fine, pensò. Poi aprì una nuova pagina.

"Oh, e così sei sveglio! Buongiorno! Scusami se non ti ho svegliato, ma mi dispiaceva rovinare la tua espressione da cucciolo di Akita-in. A parte questo, ho pensato che forse era meglio così. Quello che è successo in questi giorni mi ha tenuto sveglio tutta la notte, non sono una persona cattiva, ma è così che mi sento. Sento di aver preso in giro, negli ultimi tempi, tutte le persone che mi sono sempre state accanto e che mi vogliono bene. A partire da te e Ricky. Devo mettere a posto un po' di cose perchè ora come ora mi sembra di vivere in un bunker e non ne vedo via d'uscita. Vado da Ricky da solo perchè penso che questa sia una cosa fra me e lui, devo parlare con lui, ho bisogno di vederlo e forse la tua presenza peggiorerebbe solo la situazione. Lo sai anche tu che sono sempre stato sincero con te e non voglio giocare con i tuoi sentimenti. Stanotte fra i mille pensieri c'era solo una cosa che mi schiariva le idee ed era il mio cuore. Lui ha già scelto. Vado da Ricky e se trovi il telefono staccato non preoccuparti."

Lasciò il testo aperto e bloccò nuovamente il cellulare appoggiandolo dove lo aveva preso.
Poi si mise la giacca e si avviò verso la porta, quando la aprì si accorse di aver dimenticato i guanti e la sciarpa, anche se il cielo era abbastanza limpido le temperature erano quasi sotto lo zero. Tornò indietro e la porta di colpo sbattè facendo un gran casino.
Chris si fermò maledicendo la sua finezza. Darren si voltò di scatto nel letto tirando a se tutte le coperte, era in dormiveglia e non fece tanto caso al tonfo, non aprì nemmeno gli occhi.
Chris prese velocemente i suoi guanti appoggiati ad una mensola e la sciarpa rossa li accanto, anche se era del ricciolo.
"Si abbinano, - pensò - Si abbinano persino i nostri accessori."
Con un sorriso addormentato riaprì la porta e, questa volta senza far rumore, uscì dalla stanza.

Nella hall dell'hotel c'erano già un sacco di persone, ma non incrociò nessun viso familiare. Uscì anche dall'hotel e prese velocemente un taxi che si era appena fermato per far scendere una famiglia di turisti, probabilmente tedeschi.
L'autista guardò Chris perplesso e la sua sfontatezza gli fece iniziare una chiacchierata con l'attore.
"Lei è la causa del sorriso di mia figlia, sa?" Chris sorrise "È una grande persona, voglio dire, ha talento. Ho letto il suo libro e ho visto il suo film, oltre a Glee. Le persone hanno bisogno di una figura come lei."
L'autista andava avanti a parlare e a parlare insistendo a fare i suoi complimenti al soprano, che prima di scendere, gli chiese se avesse un foglio o qualcosa su cui scrivere.
L'autista gli pose un post-it giallo e una penna rossa, Chris ci scrisse su una piccola dedica alla figlia e ci aggiunse "è stato il viaggio più lungo di tutta la mia vita, ma tuo padre nelle sue continue parole è stato gentilissimo", pagò e poi vedendo l'ora scappò all'interno dell'aeroporto.

Guardò gli arrivi, Ricky probabilmente stava scendendo dall'aereo in quel preciso istante. Corse verso l'uscita dove sarebbe passato e aspettò con ansia. Poco dopo vide arrivare una folla di gente e subito lo riconobbe, in mezzo ai mille turisti e lavoratori.
Qualcosa lo fece correre verso di lui, ma dopo pochi passi si fermò. Ricky sembrava tranquillo, ma non sorrideva nemmeno.
Chris gli fece un cenno con la mano e a quel punto il biondo un misero sorriso lo accennò anche.
"Speravo di vederti qui, altrimenti non sapevo veramente dove avrei potuto trovarti." Si allungò verso Chris e gli lasciò un bacio sulla guancia.
"Mi sembra il minimo, beh." Chris era in imbarazzo, teneva su gli occhiali da sole come per proteggersi dal mondo che lo circondava e il suo sguardo era fisso sul pavimento, non sapeva nemmeno cosa dire.
Le parole che non gli erano venute in mente durante tutta la notte, sperava che gli uscissero spontanee, una volta davanti a lui. Ma non era così. "Cosa vuoi fare?" Chiese per eliminare l'imbarazzo.
"Come?"
"Dove vuoi andare?"
"Non lo so."
Chris si guardò attorno, come quando a scuola durante un interrogazione si cercano disperatamente gli aiuti dei compagni, ma li non c'era nessuno. Il suo compagno era ancora all'hotel e si era appena svegliato.

Quando Darren realizzò di essere da solo iniziò a preoccuparsi. Guardò l'ora, era prestissimo e intorno a lui non c'era niente che richiamasse Chris. Prese subito il cellulare, voleva chiamarlo, ma appena lo accese trovò subito il suo messaggio.
Per un attimo si tranquillizzò e cercò di non pensarci.
"Stai calmo. Andrà tutto bene, fra poco sarà qui. Fra poco sarà qui."
Il sole splendeva su tutta New York, ma il freddo gelava le nelle vene, tuttavia il ricciolo optò per una passeggiata nel luogo che amava più di New York: Central Park.

















****Angolo di Sha
Oddio. Buongiorno a tutti. Sapete qual è questo capitolo?
Oh, tanto per avvertirvi, la vostra tortura sta per finire: questo è il peultimo capitolo.

Mi concedete qualche lacrima? Io non voglio che finiscaaaaaa! Cioè, probabilmente voi mi odierete con tutti i ritardi, i tremendi ritardi di pubblicazione, per avervi lasciato sulle spine dal primo fino all'ultimo capitolo, per non so cos'altro ma sicuramente c'è altro, ma io vi amo tanto tanto!

Questa storia va avanti da fine agosto, è nata come una stupidata e forse non è cambiata più di tanto, ma che ci crediate o no, mi ha dato tanto.
Non credevo ci volesse tutto questo impegno e invece scrivere per voi non è per nulla facile, ma non perchè voi siate difficili, anzi. Sono una persona abbastanza insicura e non so mai se ciò che vi presento vi piacerà o vi farà schifo. So che non posso piacere a tutti, ma non è questo il mio problema. Vorrei essere ogni volta in grado di farvi passate, con i miei racconti, un attimo di libertà dal mondo, un attimo di tranquillità. Vorrei far si che tutti voi possiate ridere delle cretinate che scrivo e dimenticare, anche solo per poco, i problemi che vi circondano.
Il mio obiettivo non è di far piacere la storia, ma semplicemente di farvi passare bene un po' di tempo. Lo so, mi esprimo male, non so parlare e bla bla bla quindi la finisco.
Spero che del mio """""discorso""""" qualcuno abbia capito le intenzioni (?)


Il prossimo capitolo sarà l'ultimo e forse vi dirò tutto ciò che penso realmente (? Boh, stasera deliro) alla fine.

Per adesso mi limito a ringraziarvi immensamente perchè siete una delle soddisfazioni più grandi, in questi ultimi mesi.
Vi ameggio uhuhu

Grazie in particolare alle parole di : Colfer Lover, Spongi_bobbi, Mary17, lightbluesky, SaraGleek, UnintendedMe, Estel84


Me ne fuggo!
-Sha

 

   
 
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