Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Lady Alice    11/12/2007    2 recensioni
La storia di Alice e Nico... una storia d'amore. Entrambi ricchi e viziati, stessa scuola e stessi amici... che dite ce la faranno a sopravvivere? E cosa succederebbe se il paese delle meraviglie di Alice improvvisamente si trasformasse in un incubo? Beh leggete e saprete!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non so come ci siamo arrivati in camera sua, ma adesso siamo sdraiati sul suo letto.

Alzo la testa per guardarlo. Mi sorride.

Gli sbadiglio in faccia per tutta risposta.

“Stanca?”

“Sì, tu?”

“No… qualcuna mi ha fatto rilassare in piscina poco fa… la conosci?”

“Ce l’hai davanti…”

Mi prende il viso fra le mani per baciarmi di nuovo.

“Alice… vorresti essere la…”

“Sì.”

 

Esco dalla doccia e ritorno in camera sua.

“Togliti quell’asciugamano e fammi felice ti prego…”

“Siamo assieme solo da due ore Nico…”

“E dai.. dettagli…”

“Fila a farti la doccia.”

“Uffa. Ah ascolta, è passato Sergio per portarti un po’ di ricambi… tua madre è ferma a Madrid e tuo padre è dovuto partire per una conferenza da qualche parte in Irlanda… quindi ti devi fermare da me almeno per due giorni… i nostri genitori hanno fatto un accordo, se vengono bloccati al lavoro, il figlio va dalla famiglia dell’altro. Bello no?”

“Adesso sì…”

Mi abbraccia, ma le sue manine non hanno esattamente caste intenzioni… lo chiudo fuori da camera sua.

“Maniaco!”

“Sei una suora! Cattiva! Sono un uomo io!”

“Sei un cavernicolo tu!”

“Vuoi vedere anche la clava?”

“Fila a farti una doccia fredda!” gli urlo dietro mentre rido.

Mi infilo solo l’intimo, poi mi sdraio sul suo letto e chiudo gli occhi, stanca morta. Credo di essermi anche addormentata ad un certo punto.

Apro gli occhi quando sento le sue dita scorrermi sulla pancia piano.

“Ciao occhioni!”

“Oddio dormivo…?”

“Già… eri un sogno…stavi anche zitta… che bello…”

Gli faccio la mia espressione da “Bambi mentre sparano alla sua mamma davanti ai suoi dolci occhioni cucciolosi” ma non lo sciolgo.

“Scusa cos’è quella faccia? Un branzino che implora di non essere sventrato?”

Stavolta mi tiro su a sedere e spalanco gli occhi, guardando in alto per fissarlo dritto negli occhi, serissima (questa è l’espressione ti obbligo).

“Alice… non guardarmi così… mi fai paura…”

“Proprio quello che volevo…” dico con un sorriso abbagliante.

Mi afferra di colpo, stringendomi contro di lui.

“Lo sai che hai addosso solo un misero asciugamano vero?”

“Sì.”

“E lo sai che sei incredibilmente attraente?”

“Alice? Quando esattamente ti sei trasformata in una creatura pornolesa e assetata di sesso?”

“Quando uno più leso di me mi ha chiesto di metterci assieme, semplice.”

Si mette a fare i versi come un handicappato e poco dopo lo seguo anch’io.

 

“Tu non hai fame?”

“Io sto morendo di fame…”

“E allora perché siamo qui a fare i dementi?”

“Forse perché lo siamo…”

Scoppio a ridere mentre lui mi scavalca e sparisce in cucina.

Quasi contemporaneamente squilla il telefono.

“Pronto? Ah sì ciao mà… cosa? Ma dai! Ma no anche papà? Ma cos’è, sciopero?”

Pausa di due minuti.

“Ok, allora io e Alice cosa facciamo?”

Altra pausa.

“No vabbè ce la facciamo…” mi lancia un’occhiata strana abbozzando un sorrisino “sì sì tra… no non ti butto giù la casa… sì è gia passato il suo autista a portargli i cambi… mamma guarda che ha diciassette anni! Se ha bisogno di farsi una doccia lo dice! Sì faccio il bravo… sì… sì tranquilla… ok ciao mamma… ciao… sì ok va bene… ciao.”

Mette giù il telefono e sbuffa.

“Mia mamma deve andare a Firenze di corsa perché sua sorella sta sparando fuori un altro figiolo… e mio padre ha seguito il tuo in Irlanda… morale della favola? Io e te a casa da soli per… un bel po’.”

Si avvicina a me per baciarmi, ma io giro la faccia dall’altra parte.

“Per quanto esattamente?”

“Almeno per stanotte.”

“An… bene…”

Lo abbraccio forte.

“Vero che ti va la pizza?”

“Ovvio.”

“Come?”

“Wuster e patatine fritte.”

“Con prosciutto e funghi assieme?”

“Ma sì dai… fanculo alla dieta!”

“Brava! Così la voglio la mia tipa!”

“Certo… e poi quando sarò una palla di ciccia mi mollerai lì nell’angolino e tanti saluti…”

“No amore ti faccio perdere tutto a furia di scopate!”

“Amore e scopate assieme nella stessa frase… mi ispira…”

“Io e te ci intendiamo troppo bene… mi preoccupo…”

“Perché Nico?”

“Così… non ci possono essere segreti…”

“E non è una bella cosa?”

“Mmm… non ne sono così sicuro… voglio dire…hai già scoperto i cadaveri sotto il letto e le ragazze annegate nella vasca da bagno?”

“Dai! Muoviti a chiamare che ho fame!”

“Ok…”

Digita un numero e rimane in attesa.

“Pronto? Guardi è urgente perché mia moglie è incinta e le sono venute le voglie… comunque vuole una pizza famiglia con sopra wuster, patate fritte, prosciutto e funghi… e anche zucchine grigliate… mi perdoni, ma deve farmela subito sennò mi mangia le gambe del tavolo! Sì sì se la mangia tutta lei! E sono due gemelli… sì lo so ci ho proprio dato dentro… grazie eh… avete il servizio a domicilio vero? Bene, vi do l’indirizzo: via Mazarino 3… ok arrivederci e grazie mille.”

Scoppio a ridere.

“Cosa c’è? Guarda che funziona sempre la storia della moglie incinta! Te la fanno subito…”

Un quarto d’ora dopo la pizza è sul tavolo già tagliata.

“Buon appetito!”

“Gascie!”

“Parla a bocca vuota animale!”

“E tu mangia e taci! Tò, manda giù!” mi agita una fetta davanti alla faccia.

La afferro e la divoro con la stessa grazia di un elefantino.

“Non eri così l’altra sera… eri tutta perfettina e tutta educata… e adesso non sai nemmeno come si scrive posata…”

“Forse perché l’altra sera c’erano anche i tuoi? E comunque nemmeno tu ti stai risparmiando mi sembra…”

“Ma io sono un uomo!”

“Anch’io… solo che lo nascondo molto bene!”

La cena continua tra una battuta e l’altra finché non rimane una sola, unica fetta.

Ci guardiamo con la stessa espressione “osa toccarla per primo e ti stacco il braccio a morsi…”.

“La dividiamo ok?”

“Ok… ma falle uguali.”

“Agli ordini!”

Una fettina di pizza dopo, rotoliamo fino al divano.

“Dio, che mangiata.”

“Sì davvero… abbiamo fatto un po’ schifo forse…”

“No dai Alice…”

“Non poco…”

“Che ne dici se ce la bigiamo domani?”

“Tipo?”

“Tipo a casa a stracazzeggiare tutto il giorno?”

“Mi piace…”

“Allora ok?”

“Sì.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Lady Alice