Erano
passati due giorni dalla sera della festa e non avevo affatto voglia di
ritornare a scuola.
Non avevo
affatto voglia di ritornarci e vedere Zayn.
Non mi
aveva cercata più e anche se avrei dovuto sentirmi sollevata
, stavo provando
con tutta me stessa a fingere che la cosa non
mi toccasse minimamente.
Non che mi
aspettassi qualcosa da lui , ovvio; probabilmente aveva deciso di
arrendersi ,
non avendo ottenuto ciò che desiderava, come era abituato.
Purtroppo
in realtà quel ragazzo era uno spaventoso mistero per me e
in qualche modo ne
ero affascinata, anche se non lo avrei mai ammesso, e sapevo che non mi
sarei
mai lasciata ingannare dall’apparenza ,da quella maschera che
ogni giorno il
moro decideva di indossare con tutti.
Perché
poteva
darla a bere agli altri, però io ero sempre più
determinata a scoprire chi
fosse davvero e cosa avesse spinto la gente ad affiancargli una
reputazione
così spaventosa.
Ma lo avrei
fatto mantenendo le distanze,ovviamente.
°°°
Mentre
la mia mente era un groviglio di pensieri riguardanti principalmente
Zayn,
uscii di casa beandomi di tutta quell’aria fresca che
aiutò in qualche maniera
a scacciare via il sonno.
Arrivai
a scuola stranamente in anticipo quella mattina, dunque ne approfittai
per
ripetere un po’ di letteratura inglese seduta comodamente
sugli scaloni vicino
l’ingresso, mentre alcuni studenti cominciavano
già a recarsi ai propri
armadietti.
Osservai
quelle maledette pagine più e più volte,
rendendomi conto che non sarei mai
stata in grado di ottenere una sufficienza al test della terza ora,
così
appoggiai il viso sul libro che tenevo sulle mie gambe , con aria
sconsolata.
“Rosie”.
Sussultai
ed alzai di scatto la testa.
“Liam!Ciao!” chiusi
immediatamente il
libro e mi misi a sedere composta, sopresa e contenta del fatto che il
moro mi
stesse rivolgendo la parola.
“Cosa cercavi di ripetere?”
chiese
trattenendo una risatina.
“Letteratura inglese, ma dato che non riesco
a ricordare nulla … beh direi che andrà male
“ dedussi.
Ci
fu qualche attimo di silenzio imbarazzante prima che una mandria di
studenti
cominciasse rumorosamente a passare accanto a noi per entrare nei
corridori.
In
quell’istante ripensai all’ultima discussione avuta
con Liam, nella quale fu
lui a fare il primo passo per riappacificarci e decisi che quella volta
sarebbe
toccato a me, essendo oltretutto io quella in torto.
“Liam senti io … “
provai ad iniziare il
discorso , ma la mia voce fu coperta dal suono della campana.
“Devo andare” rispose lui ,
facendomi
capire che non aveva voglia di parlarne in quel momento.
“Ci vediamo” aggiunse accennando
un
saluto di mano.
Un
sonoro sbuffo lasciò la mia bocca prima che raccogliessi lo
zaino e mi
convincessi ad entrare ed affrontare un’altra giornata in
quello schifo di
posto.
°°°
Riguardai
l’orologio
per la decima volta in un minuto.
L’ansia
per
il test cresceva sempre di più e se prima credevo di odiare
la matematica, in
quella situazione avrei pagato qualunque cifra pur di rimanere in
quell’aula
ancora un po’.
Cominciai a
picchiettare nervosamente le dita sul banco, quando
l’insegnante riprese a
parlare alla classe.
Raggiunsi
l’aula
di inglese come se fossi stata appena condannata al patibolo.
Andai a
sedermi verso gli ultimi posti, sperando di riuscire a copiare almeno
qualche
risposta.
“Buongiorno ragazzi!Tirate fuori carta e
penna” la Signorina Barton posò
velocemente la sua cartella per poi
distribuire i test.
“Ricordate che se vi riducete ad imbrogliare
in un semplice esame come questo, imbroglierete sempre, anche nella vita”
esordì con la sua solita frasetta a cui nessuno aveva mai
dato davvero conto.
Non appena
ci fu permesso, mi affrettai a leggere tutte le domande per farmi
un’idea della
difficoltà del compito e sospirai quando realizzai che
almeno la metà di quelle
cose riuscivo a ricordarla.
Ero
concentratissima a rispondere alla quarta domanda quando vedemmo la
porta
spalancarsi brutalmente.
“Signor Malik, è in ritardo di dieci
minuti!La prova è stata già avviata”
lo rimproverò l’insegnante.
Zayn con
noncuranza la ignorò ed andò a sedersi accanto
alla finestra.
Spalancai
gli occhi incredula, non solo per il suo comportamento ma anche per il
fatto che
se seguisse il mio stesso corso di inglese.
“In metà anno scolastico non ci ha
degnato
quasi mai della sua presenza, Signor Malik” questo
spiegava tutto.
“Voglio essere clemente e darle
quest’ultima
possibilità di recuperare la mia materia”
concluse la Signorina Barton, porgendo un foglio al
ragazzo.
“Non si illuda” rispose lui con
strafottenza, giocando con la matita che aveva in mano.
Dopo aver dato abbastanza spettacolo riprendemmo tutti a concentrarci e
riuscii
addirittura a completare quasi tutti i quesiti.
Alla fine
consegnai alquanto soddisfatta, a differenza di qualche altro compagno
che
ancora si sbracciava per chiedere aiuto all’ultimo minuto.
Poi
c’era
Zayn, un caso a parte , che si era messo a creare aeroplanini di carta
per
tutto il tempo ed aveva avuto anche il coraggio di darli alla
professoressa.
“Sono sicura che il preside apprezzerà
molto
queste sue opere d’arte,dica pure che l’ho mandato
io” l’insegnante scrisse
una nota, che consegnò al moro, cacciandolo dalla classe.
°°°
“Il prossimo!”.
Una vecchia signora dai
capelli ricci e grigi, con
le classiche lenti a ‘culo di bottiglia’, se ne
stava in piedi allo sportellino
della segreteria a consegnare i nuovi orari ad ogni singolo studente.
Avanzai non
appena arrivò il mio turno e finsi
un
sorriso.
“Nome,cognome ed anno” disse
acida lei.
“Rosie Dekker,quarto anno”
risposi con
garbo, nonostante le sue maniere.
“Questi sono i tuoi corsi,metti una firma
qui” mi porse una penna ed io firmai come richiesto.
“Grazie,arrivederci” mi congedai
educatamente.
“Il prossimo!” urlò
lei senza darmi
retta.
Mi
lamentai per tutti quei cambiamenti che non avrebbero fatto altro che
intensificare
le mie giornate di studio e quindi il mio stress , e mi incamminai
verso la
mensa.
Fu
lì che lo vidi, con il suo solito fare sicuro , mentre
aspettava di entrare in
presidenza.
“Guarda che Niall è già in
mensa”
scherzò quando lo sorpassai ignorandolo.
Non
sapevo che anche i suoi amici frequentassero la nostra scuola.
Possibile
che in quattro anni non mi fossi accorta di loro?
“E con questo?” mi voltai
irritata.
“Credevo la cosa potesse interessarti”
ammiccò.
“Non ti riguarda” feci per
andarmene ma
mi bloccò.
“Quindi stasera uscirai con me?” sorrise malizioso.
“Visto che non siamo ancora riusciti a stare
soli, senza essere disturbati” terminò
avvicinandosi ancora a me.
“Io direi proprio di no” mi
liberai
dalla sua presa e mi massaggiai il polso.
“Non credevo avessi questo caratterino,ma
devo dire che mi piace”.
Alzai
gli occhi al cielo e mi allontanai da lui, piuttosto nervosa.
Era
incredibile come riuscisse a scatenare in me un mix di emozioni
così
contrastanti tra loro.
°°°
Varcata la
soglia della mensa, mi pentii di non essere andata a cercare Liam come
sempre.
Ero il tipo
di persona che, trovandosi in una folla, si sentiva perennemente
osservata e
giudicata anche se in realtà nessuno prestava realmente
attenzione a me.
Mi allungai
per prendere un vassoio prima di mettermi in fila per scegliere il
pranzo.
“Dicono che la pasta al forno sia davvero
buona oggi” due occhi color smeraldo alla mia
destra mi fissavano
divertiti.
“Harry!” sorrisi “Sono contenta che tu stia meglio”
dissi sinceramente.
“Già” si
sistemò i capelli con un gesto
particolarmente buffo “A proposito
…
volevo ringraziarti per esserti preoccupata per me l’altra
sera, diciamo che ho
un po’ esagerato”.
“Figurati!Poi non è stata del tutto colpa
tua” gli rivelai.
“Si lo so, ma non avrei mai dovuto farmi
trasportare in quel modo” .
Sembrava
totalmente diverso dal ragazzo della festa.
Dopo esser
riuscita a procurarmi del cibo, mi allontanai dalla fila , seguita da
Harry che
reggeva una bottiglia d’acqua in mano.
“Senti, ti va di venire a sederti al nostro
tavolo?” indicò il posto in cui tutti i
suoi amici sedevano.
“N-no Harry, ti ringrazio”
risposi
timidamente.
“Beh a meno che tu non preferisca il pavimento sporco, non credo che tu
abbia molta scelta”
disse lui, facendomi notare tutti i tavoli occupati e la sporcizia
sotto i
nostri piedi.
Mi guardai
intorno ricercando disperatamente un’alternativa
all’offerta del riccio, ma
purtroppo era tardi per mangiare fuori dalla mensa.
“Allora?” domandò
ancora speranzoso.
“Va bene” accettai e ci
dirigemmo verso
gli altri che da lontano già si accorsero della mia presenza.
“Ecco la ragazza di Zayn Malik!”
urlò
Louis quando li raggiungemmo.
Abbassai lo
sguardo imbarazzata , non sapendo se rispondere a tono, o tacere e
sotterrarmi
per la vergogna.
“Smettila Louis!” per fortuna
Niall
replicò al posto mio “Ciao Rosie!”
aggiunse poi, facendomi segno di sedermi
accanto a lui .
“Grazie” ci sorridemmo complici.
Il resto
dei ragazzi sembrava inesistente per me e Niall,
che per tutta la durata della pausa pranzo
continuammo a ridere e scherzare, isolandoci da tutto il gruppo.
Ci
conoscevamo da pochissimo eppure era stato così facile
legare ed instaurare un
rapporto.
In quella
mensa con lui ero addirittura riuscita a non pensare a Liam , che fino
a quel
momento era stato la mia unica àncora ,fuori e dentro scuola.
“Non credo che il mio stomaco riesca a
contenere altro” spiegai ridendo al biondo che mi
incoraggiava a finire il
cibo rimasto nel mio vassoio.
“Ma non hai mangiato quasi nulla”
sorrise avvicinandomi il piatto.
Provai a
rispondere
ma fui bloccata da Louis ed Harry che sembrarono essere impazziti
improvvisamente.
“Zayn,amico!Dov’eri finito?”
gridò
Harry.
“Bel colpo con la bionda di ieri sera!”
Louis si alzò per dare una pacca sulla spalla al moro, il
quale scoppiò a ridere.
Passò
qualche altro minuto tra vanti e lodi varie che avrei evitato
volentieri di
sentire.
L’unica
cosa positiva era
che Zayn non si era
ancora accorto di me.
Ma la mia tranquillità svani presto, quando tutti, compreso lui, tornarono a sedersi accanto a noi e le mie iridi nocciola incontrarono nuovamente le sue, sempre più magnetiche.
“Ascolta Rosie ...
“ Niall distolse
involontariamente la mia attenzione dal suo amico e la portò
su di sé.
“So che potrebbe sembrarti sfacciato, ma
volevo chiederti se ti andrebbe di venire a casa mia a guardare un film
questa
sera “ propose il biondo, mentre le sue guance si
colorarono di rosso.
Pensai
subito a quanto fosse tenero mentre arrossiva, prima di rendermi conto
di
quanti significati potesse nascondere la sua richiesta.
Insomma,
solo io e lui, di sera, nella sua villa a ‘guardare un
film’ …
“Ehm … Niall io non saprei”
improvvisai,
facendo comparire un ghigno sul suo volto.
“Non credere che il mio invito miri a
qualche altro scopo” disse schietto.
“Ti prometto che me ne starò al mio posto”
rise, portandosi le mani al petto in segno di promessa.
“Okay,può andare” gli
regalai un
sorriso.
“Mi passi a prendere tu?” chiesi
poi,
strappando pezzettini di fazzoletto e spargendoli ovunque.
“Certo,alle otto sarò da te”
rispose lui
ammiccando, mentre posava una mano sulle mie per evitare che
continuassi a
combinare pasticci con quel pezzo di carta.
Per tutto
quel tempo non mi ero accorta che lo sguardo di Zayn era stato sempre
più
concentrato su me e Niall e speravo solo non avesse ascoltato la nostra
conversazione.
Con la coda
dell’occhio lo vidi estrarre, con fare nervoso, un pacchetto
nuovo di sigarette
dalla tasca destra del suo giubbotto di pelle.
“Vado a fumare” si
alzò di colpo sotto
lo sguardo di tutti noi , spingendo via la sedia aggressivamente.
Dopotutto
non ci soffermammo più di tanto a pensare al suo malumore,
sapendo che non
saremmo riusciti ad arrivare ad una conclusione.
Poco dopo
Harry controllò il suo orologio da polso nero, ed uno sbuffo
uscì dalle sue
labbra carnose.
“Ragazzi sarà meglio iniziare ad andare
agli
armadietti” annunciò raccogliendo la sua
roba.
“Infatti,sarà meglio che io vada”
lo
imitai,rivolgendomi soprattutto a Niall.
“Ci vediamo stasera allora?”
domandò
lui, catturando l’attenzione degli altri.
Mi guardai
intorno in imbarazzo , ma risposi ugualmente con un cenno di capo
affermativo ,
prima di allontanarmi di fretta.
°°°
“E così stasera esci con la ragazza di
Zayn,eh?” un Louis piuttosto pungente si rivolse a
Niall mentre entravano
in aula.
“Non è la ragazza di Zayn”
spiegò il
biondo infastidito “E poi a te cosa
interessa?”.
“A me non interessa un bel niente, ma non
credo che a Malik farebbe piacere se lo venisse a sapere”
.
“E per quale ragione?” Niall
inarcò un
sopracciglio , non mostrando alcun cenno di preoccupazione.
“Sappiamo tutti e due cosa succede quando
Zayn mette gli occhi su una ragazza” Louis
bloccò l’irlandese, diventando
serio.
“Se vuole una cosa la ottiene , con le buone
o con le cattive e
,da quello che ho
potuto notare, Rosie è
il suo obbiettivo
da fin troppo tempo rispetto alle ragazze precedenti”
continuò posando i
suoi libri su un banco qualsiasi.
“A meno che anche lei non sia interessata a
lui, non ho intenzione di farmi indietro solo perché Zayn ha
il bisogno di
aggiungerla alla lista delle sue scopate”
affermò deciso il biondo.
“Buona fortuna allora” la porta
si
chiuse ed una noiosissima lezione di fisica cominciò per i
ragazzi.
C’era
una persona però in quella classe che aveva assistito a
tutta la chiacchierata
avvenuta tra Horan e Tomlinson , l’ultima persona che avrebbe
dovuto e voluto
scoprire informazioni del genere.
Qualcuno
che probabilmente era combattuto tra il mettersi in mezzo e il far
finta che
non sapesse nulla.
°°°
Anche
quella pesante giornata scolastica era quasi giunta al termine ed i
giardinetti
della scuola erano gremiti di studenti stanchi ed assonnati.
Mentre
la maggior parte faceva la fila al distributore di bevande, Zayn se ne
stava
seduto ad osservare il vuoto, fumando la settima sigaretta della
mattinata.
“Zayn!” una voce roca lo
risvegliò dai
suoi pensieri.
“Si
può sapere che cosa ti è preso oggi a
mensa?” chiese Harry sedendosi accanto a
lui sul muretto.
“Ho bisogno di fumare!”
disse
lui, buttando via la sigaretta per poi cacciare un sacchettino dal
portafogli,
sperando di distrarre il suo amico dalla sua curiosità.
Ma
Harry ormai aveva imparato a conoscere Zayn, aveva capito fin troppo di
lui.
“Credo proprio che Niall uscirà con Rosie
stasera” lo provocò, facendo decisamente
centro, vista la reazione del moro
, che serrò la mascella.