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Autore: Bale    27/05/2013    1 recensioni
Il famoso scrittore Noah Gallagher (già protagonista della mia FF "Amori Sbagliati") si trova in un grave momento di crisi.
Non sa più chi è, non scrive più. Si sente solo e smarrito nel mondo.
L'unica persona che potrebbe risolvere tutti i suoi problemi si trova a Roma, ma lui non ha il coraggio di tornare da lei.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L'Incontro






Aveva dormito sul pavimento, ancora non riusciva a crederci.

Aveva un enorme letto matrimoniale in camera sua e un letto altrettanto comodo nella camera degli ospiti. Anche il divano era di certo più confortevole della sua moquette. Come diavolo aveva fatto ad addormentarsi lì? Come gli era saltato in mente?

Si era svegliato poche ore prima confuso e dolorante e, dopo una bella e tonificante doccia, era uscito a comprare del latte.

Camminava sperduto per le strade di Los Angeles, con un pesante macigno sullo stomaco.

Aveva scritto il suo nuovo romanzo, aveva fatto il suo dovere, eppure non si sentiva ancora pienamente soddisfatto. Solo Olga avrebbe potuto annullare quel suo senso di smarrimento e lui, chissà per quale ragione, stava temporeggiando troppo. Doveva prendere quel dannato aereo e doveva farlo al più presto. Non aveva più scuse, il suo libro doveva aspettare le traduzioni per essere pubblicato in contemporanea in tutti i paesi che lo avevano comprato, quindi non aveva nessun valido motivo per rimanere lì ad aspettare.

Trascinò i piedi sul marciapiede, mentre stringeva tra le braccia la busta della spesa. Aveva comprato del latte, del succo d’arancia, patatine e carne fresca. Mangiava male, molto male, ed era dimagrito notevolmente da quando si era trasferito in America. Non era mai stato troppo in carne, ma se qualcuno che conosceva nella sua vita precedente lo avesse visto in quello stato, lo avrebbe definito anoressico, malato.

Svoltò l’angolo e si fermò di colpo.

Una donna bionda, alta e molto distinta trascinava una valigia verso il marciapiede, proprio davanti alla sua porta di casa, mentre un taxi si allontanava lentamente.

Non riusciva a vedere bene il suo viso, ma aveva decisamente qualcosa di familiare.

Si fermò proprio davanti alla sua casa ed esitò diversi istanti.

Sembrava non trovare il coraggio di bussare.

Teneva lo sguardo fisso sulle sue scarpe e un braccio fermo a mezz’aria.

Noah sapeva chi fosse, lo sapeva fin troppo bene.

Olga aveva preso in mano la situazione, come sempre. Era stata più coraggiosa di lui, più determinata, e questo lo rendeva estremamente felice perché significava che anche lei lo amava e sentiva il bisogno di rivederlo e di stare con lui dopo tanto tempo.

Cercò di superare lo shock di quella visione tanto inaspettata quanto gradita e, dopo aver scosso più volte la testa come per svegliarsi da un sogno, prese a camminare verso di lei.

Le sue gambe quasi cedettero. Tremavano in maniera incontrollabile, mentre lui cercava di farsi spazio per raggiungere ciò che aveva di più caro al mondo, la sua ragione di vita.

Erano stati lontani, ma si erano comunque dati forza a vicenda. L’uno aveva cambiato la vita dell’altra irrimediabilmente e definitivamente. Dopo il loro incontro entrambi non erano stati più gli stessi.

Noah continuò a camminare lentamente verso di lei. Avrebbe voluto gettare da parte la sua busta della spesa e mettersi a correre, ma non lo fece.

Proprio in quell’istante Olga percepì la sua presenza e si voltò.

Noah la vide spalancare gli occhi dallo stupore.

Sorrise. Cercò di rassicurarla sorridendole, ma la verità era che anche lui si sentiva strano e irrequieto.

La raggiunse in pochi passi, continuando a sorridere, cercando le parole da dire.

-Ciao-    balbettò.

Finalmente sorrise anche lei e Noah si sentì illuminato da tanta dolcezza.

Sembrava diversa, meno severa, come se quel blocco di ghiaccio che le aveva per tanto tempo circondato il cuore si fosse definitivamente sciolto.

-Ciao-    rispose lei, faticando a sostenere il suo sguardo.

Sembrava si stesse chiedendo cosa fare e cosa aveva fatto, se quella era la scelta giusta.

Noah non resistette. Lasciò cadere la busta della spesa. La bottiglia di latte andò in mille pezzi, inondando il marciapiede di liquido bianco. Nessuno dei due se ne curò.

Andò verso di lei e le prese il viso tra le mani.

-Finalmente-    sussurrò un attimo prima di baciarla.

Era il loro primo bacio. Stava succedendo tutto così in fretta, in piedi su un marciapiede chissà dove nelle strade di Los Angeles, con le scarpe macchiate di latte e una mano ancora sulla valigia.

Olga rispose al suo bacio con passione e desiderio, mettendo in quel bacio l’attesa, la nostalgia e i pensieri costanti che aveva rivolto a Noah tutti i giorni per tanto, troppo tempo. Chiuse gli occhi e lasciò cadere qualche lacrima. Era felice. Noah la completava, decisamente. Aveva trovato il suo pezzo mancante che a lungo aveva cercato, dapprima nel suo gatto, poi nel suo nuovo appartamento e alla fine nel nuovo lavoro.

Noah sentì scorrere le sue lacrime sulle dita, sulle sue guance e sul suo mento, ma non si fermò. Non poteva farlo. Olga era lì per lui, era sua. Aveva raccolto la sua valigia, l’aveva riempita distrattamente, aveva attraversato mari e oceani per essere lì in quell’istante, per quel momento. Aveva avuto il coraggio di fare la pazzia che Noah pianificava da settimane. Lo aveva sorpreso, stupito, completamente spiazzato.

Lui l’amava, l’amava alla follia e non l’avrebbe mai più lasciata andare.

Rimasero lì a baciarsi per quelle che parvero ore. Nessuno dei due ne aveva ancora abbastanza, nessuno dei due avrebbe mai voluto smettere.

Avevano vissuto le loro contorte vite solo e unicamente per quel momento, per essere lì ed essere felici in una bizzarra e inaspettata mattinata dell’estate Californiana.

Quando Noah, finalmente, la lasciò andare, Olga sorrise.

-Vieni dentro-    le disse con un cenno del capo, senza raccogliere la sua spesa.

Aprì la porta e si fece da parte per farla entrare.

-Voglio fare l’amore con te-   sussurrò lei al suo orecchio prima di oltrepassare la soglia della sua casa.





   
 
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