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Autore: Bale    27/05/2013    1 recensioni
Il famoso scrittore Noah Gallagher (già protagonista della mia FF "Amori Sbagliati") si trova in un grave momento di crisi.
Non sa più chi è, non scrive più. Si sente solo e smarrito nel mondo.
L'unica persona che potrebbe risolvere tutti i suoi problemi si trova a Roma, ma lui non ha il coraggio di tornare da lei.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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A Cuore Aperto






Era nuda, completamente nuda, avvolta nelle lenzuola del letto di Noah.

Avevano fatto l’amore ed era stato bellissimo.

Lui si era addormentato poco dopo, con le braccia strette intorno alla sua vita.

Olga si sentiva felice, finalmente, dopo tanto tempo. All’inizio aveva provato un leggero imbarazzo, poi si era lasciata andare. Non aveva più toccato un uomo da quando Andrea se n’era andato. Non si era più lasciata andare con nessuno, non aveva più fatto l’amore.

Guardò Noah e provò l’istinto di accarezzargli i capelli, ma si trattenne per evitare di svegliarlo. Era così bello, scapigliato e in disordine, con la barca leggermente incolta e le occhiaie. Il viso era pallido, scavato. Noah era dimagrito molto dall’ultima volta in cui Olga lo aveva visto.

Lei rimase lì a guardarlo per ore, poi si addormentò Era stanca, sfinita dalle troppe emozioni, distrutta dal fuso orario.

Lui si svegliò appena in tempo per vederla chiudere gli occhi. Era bellissima, ancora più bella dell’ultima volta. Sembrava un’altra. Non aveva più la mascella serrata e lo sguardo freddo. Sembrava piuttosto una donna vissuta, ma sempre in gamba. Il suo sorriso si era addolcito e Noah, per un attimo, ripensò alla dedica che anni prima le aveva scritto su una prima edizione del suo “Nuvole e Caffè”.

Le aveva augurato di tornare a sorridere con gioia, di abbandonare i suoi glaciali sorrisi di cortesia per fare spazio alla vera Olga, quella che aveva di certo sofferto, ma che si era rialzata e che doveva trovare il coraggio di tornare ad essere se stessa.

Noah, guardandola, si rese conto di non sapere cosa Olga aveva passato. Era chiaro che aveva sofferto, e anche molto, ma non aveva mai raccontato a lui cosa le era realmente accaduto.

Lui si era aperto con lei, le aveva detto di Katherine, del loro amore, del figlio perduto. Aveva aperto il suo cuore, reso palese la sua anima. Non se ne era mai pentito perché, in fondo, quell’incontro aveva cambiato per sempre la sua vita.

Olga si svegliò all’improvviso, dopo quelli che a Noah erano parsi solo pochi minuti, ma che in realtà erano ore.

-Stai bene?-    le chiese quando lei lo mise bene a fuoco.

Olga annuì e si nascose la faccia dietro il lenzuolo, come una bambina.

-Avrò un aspetto orribile-    disse.

Noah la guardò. Il trucco non era più in ordine come quando era arrivata, i capelli erano arruffati e spettinati, ma Olga manteneva la sua bellezza che non proveniva affatto dai capelli o dal trucco, ma dal profondo della sua anima, visibile perfettamente attraverso i suoi occhi.

-Sei splendida-    rispose lui accarezzandole il viso, nascosto per metà dietro il lenzuolo.

-Mi sei mancato-    rispose lei baciandogli la punta del naso.

-Mi sei mancata anche tu-

Noah fece per alzarsi, ma Olga lo trattenne.

-Dove vai?-    chiese quasi spaventata.

Non voleva più perderlo di vista. Si erano finalmente ritrovati dopo tanto tempo e dovevano rimanere insieme, uniti dal loro amore profondo e sincero.

-In bagno-    rispose lui stringendosi nelle spalle.

Lei lo lasciò andare, ma attese trepidante il suo ritorno. Quando lo vide uscire dal bagno, con addosso soltanto i suoi boxer neri, poté notare quanto era effettivamente dimagrito.

-Stai bene?-    chiese analizzandolo dalla testa ai piedi con lo sguardo.

-Sto benissimo-    rispose lui ributtandosi sul letto    -Ora che ti ho ritrovata-

Olga sorrise e lo prese tra le braccia.

Si baciarono di nuovo, non ancora sazi l’uno dell’altra.

-Sei cambiata molto-   disse lui infine.

Olga sospirò.

-Ho sofferto molto nella mia vita e per tanto tempo ho gettato il mio dolore e la mia rabbia sugli altri come veleno-

Cominciò a parlare senza neanche rendersene conto, senza sapere dove quel discorso sarebbe andato a finire.

-Un amore sbagliato?-   chiese Noah guardandola rapito.

Anche lei si stava aprendo, finalmente.

-Diciamo di sì-    rispose voltandosi dall’altra parte.

Non aveva mai raccontato quella storia a nessuno, non per intero. Stava per farlo per la prima volta e, mentre sentiva le mani tremare, cercò di trovare il coraggio di essere se stessa.

-Ho amato un uomo sposato-    disse dopo qualche istante, tornando a guardare Noah.

Lui non batté ciglio. Si risistemò meglio sul letto, in modo da poterla vedere bene.

-Aveva una moglie, dei figli. Non avrei dovuto…-

-L’amore ci mette alla prova-    commentò Noah accarezzando la sua pelle bianca e morbida.

-E’ morto-    disse Olga all’improvviso per porre fine a quell’incubo di ricordi che stava prendendo vita proprio davanti ai suoi occhi, proiettato dalla sua mente.

Noah spalancò la bocca sorpreso.

Il suo era un finale ancor più tragico di quello che aveva avuto lui con Katherine.

All’improvviso si sentì in colpa. A Roma le aveva dato addosso, l’aveva trattata in maniera un po’ brusca e poi le aveva scritto quella dedica sul suo sorriso. Non immaginava il suo dolore e non avrebbe dovuto essere così presuntuoso.

La baciò delicatamente, come per scusarsi.

-Ha avuto un incidente-    proseguì lei con lo sguardo perso nel vuoto    -Mentre veniva da me. Avevamo un appuntamento-

-Mi dispiace-    sussurrò ancora lui.

-Non sono potuta andare al funerale, non ho potuto dirgli addio-    riprese lei con le lacrime agli occhi    -Ero l’amante, l’amore nascosto-

Noah la prese tra le braccia e attese che Olga finisse tutte le sue lacrime. Doveva piangere la morte di un uomo che non aveva ancora avuto occasione di piangere. Doveva farlo per andare avanti, insieme a lui.



   
 
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