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Autore: Il_Genio_del_Male    27/05/2013    4 recensioni
Tutte le famiglie normali sono simili; ogni famiglia bizzarra lo è a modo suo.
Genere: Commedia, Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chanyeol, Chanyeol, Kai, Kai, Sehun, Sehun, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quei fagiani maledetti'
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RATING: Arancione (per sicurezza).

PAIRING: SeKai, BaekYeol, TaoChen, KyungMyun, FanXing, XiuHan, YunJae.

GENERE: Commedia, Demenziale, Fluff, Sentimentale.

AVVERTIMENTI: AU, Lime (mi auguro, non è detto ma ci proverò), Slash, un po’ di inevitabile OOC.

DISCLAIMER: Nessun membro degli EXO e dei TVXQ mi appartiene (anche se vorrei adottarli in massa, ma vabbè); fyccina scritta assolutamente non a scopo di lucro: non guadagno nulla dalla mia attività di fangirlamento compulsivo.

NOTE: Tutto è nato dall’idea di scribacchiare qualcosa sui twins!TaoHun. Ovviamente la mia Musa s’è fatta prendere un pochino la mano ed è venuta fuori questa… cosa. Boh. Cercherò di ricavarne una long di almeno sei capitoli; incrociamo le dita.

Rieccomi con il secondo capitolo, pieno di rivelazioni e colpi di scena sconvolgenti (mi piacerebbe). Vi ricordo che si tratta pur sempre di una AU demenziale: siete ancora in tempo per chiudere la pagina e preservare la vostra sanità mentale xD.
Taeyeon e Miyoung (Tiffany) delle Girl’s Generation hanno un piccolissimo cameo.

Buona lettura (si spera)!

 

 

 

 

 

Sehun -d’altronde Jongin se lo aspettava- non la prende proprio bene, ma da uomo di scienza qual è decide di far buon viso a cattivo gioco.

“Chanyeol è abbastanza grande da capire come va il mondo e noi, in quanto suoi responsabili e ganzissimi genitori, abbiamo il dovere di educarlo a non avere pregiudizi e ad affrontare le diversità con apertura mentale e curiosità” dichiara quella sera stessa infilandosi sotto le coperte accanto al marito.

“Non che tu abbia torto, amore” Jongin solleva lo sguardo dal manuale di fotografia che sta leggendo. “Nondimeno, ho paura. Ci sono argomenti che potrebbe non comprendere del tutto o che lo turberebbero… Non so, se dipendesse solo ed esclusivamente da me ci penserei su due volte prima di parlargliene”.

“Ti riferisci a Kai?” il tono di voce dell’altro è morbido, quasi cauto.

“Anche” tamburella con le dita sulla copertina del libro, sovrappensiero. “Temo che reagirà molto male”.

“Nostro figlio ti adora, Kkamjong. Continuerebbe a farlo persino se sapesse quanto russi-”

“Come osi!” scoppia a ridere. “Io non russo e lo sappiamo entrambi, Theunna: ritira subito quello che hai detto”.

“Perché dovrei, eh? E’ la verità” replica con un ghigno strafottente.

Il solletico, a quel punto, è l’unica arma a disposizione di Jongin. Si avventa senza preavviso sul compagno, le dita scivolano sotto la maglietta del pigiama a stuzzicare giocosamente la pelle sensibile del ventre; in breve Sehun si ritrova ad implorare pietà con le lacrime agli occhi –a bassa voce, perché non vuole svegliare il figlio.

“Rimangiati tutto e ti tolgo le mani di dosso” mormora l’altro con una luce nuova, lasciva, nello sguardo.

“Uhm, in tal caso non so quanto mi convenga obbedirti” Sehun si passa la punta della lingua su labbro inferiore.

“Ragazzino impudente” si china a sussurrargli all’orecchio. “Hai chiuso la porta a chiave, vero?”

“Lo faccio sempre, Kai”.

Non dormono un granché, quella notte.

 

 

Chanyeol ha preso la ricerca molto sul serio e la mattina seguente, a colazione, dà inizio alla sua indagine. Siede a tavola armato di quaderno e matita, e ignora la confezione di cereali che Sehun gli mette sotto il naso, assorto nei suoi pensieri.

“Come si dice, Yeollie?” lo richiama all’ordine Jongin inarcando un sopracciglio.

“Eh?” si riscuote il bambino. “Oh. Grazie, papà. Buon appetito”.

“Brava la mia piccola fenice” Sehun lo premia con un sorriso. “Preferisci il latte o lo yogurt?”

Chanyeol appare dubbioso; guarda alternativamente il quaderno sulle sue ginocchia e la tazza dei Power Rangers che aspetta di essere riempita, combattuto tra le due possibilità. Jongin se ne accorge.

“Mangia, dai; hai tutta la giornata a disposizione per cominciare la tua ricerca. Oggi è sabato, niente scuola né lavoro!” lo esorta allegramente, benché il suo stato d’animo non sia dei più sereni.

E’ nervoso e teme le domande del figlio, ma sa che non è giusto continuare a nascondergli la verità. Sehun, seduto di fronte a lui, sembra intuirne i pensieri e gli copre una mano con la sua; la pelle fresca del palmo e dei polpastrelli ha il potere di tranquillizzarlo. Jongin si concede un istante per chiudere gli occhi e sospirare brevemente. Batte le palpebre, sorride riconoscente al marito –un’ultima stretta e le loro mani si separano.

Terminata la colazione e caricata la lavastoviglie, Chanyeol chiede ai genitori di accomodarsi sul divano del salotto, mentre lui si posiziona sul pouf a gambe incrociate e con un’espressione solenne sul volto, ad imitazione degli annunciatori del telegiornale.

“Allora, so già che vi siete conosciuti al liceo e anche quando vi siete sposati, ma non mi avete mai detto nulla sulla mia nascita” arriccia il naso, ponderando le parole. “Insomma, come mi avete fatto?”

“Come-” ripete Sehun, intuendo dove vuole andare a parare. “Beh, ti ho già spiegato i fondamentali, Yeollie. Ricordi? Mamma e papà si vogliono tanto tanto bene e così papà mette un semino -un bimbo minuscolo- dentro la pancia di mamma, che cresce sempre di più fino a che il bambino non è abbastanza grande per uscire”.

“Sì, però voi siete due papà” il figlio alza un dito a mo’ di obiezione. “Se manca mamma, papà non può metterle in pancia il semino, giusto?”

“Giusto” annuisce Sehun. “Nel caso in cui ci siano due papà o due mamme, le cose vanno un po’ diversamente. Le donne possono rivolgersi ad una struttura speciale, una specie di enorme laboratorio dove vengono raccolti una gran quantità di semi, donati dagli uomini apposta per questo scopo, che poi i dottori mettono dentro la pancia di una delle due-”

“Come hanno fatto le zie Taeyeon e Miyoung?” lo interrompe Chanyeol, riferendosi alla sua madrina di battesimo ed alla compagna incinta di sei mesi.

“Precisamente. Agli uomini, invece, poiché non hanno il fisico giusto per partorire un bambino, non resta che scrivere una letterina alla cicogna che, se li ritiene adatti a diventare genitori, gli recapita un bebè che è in tutto e per tutto loro figlio: stesso patrimonio genetico, gruppo sanguigno -tu ed io, ad esempio, abbiamo lo 0 Rh- [1]- e caratteri ereditari.”

“Tesoro, vacci piano con i termini scientifici: sono concetti troppo complicati per un alunno di terza elementare [2]” interviene Jongin, che ha notato l’espressione confusa assunta dal figlio.

“Papà, non capisco” replica infatti Chanyeol, le sopracciglia aggrottate. “Se quello che dici è vero, allora perché un po’ di tempo fa zio Yifan aveva il pancione e poi un giorno gli è andato via e ci ha detto che era nato Ace?”

Cala un silenzio impacciato, che viene interrotto da un Jongin parecchio a disagio.

“Provo a spiegartelo io, visto che Yifan è mio fratello” si passa una mano tra i capelli. “Pulcinotto, devi sapere che tuo zio è un tipo un po’ particolare. Poco dopo la tua nascita, lui e Yixing hanno fatto domanda alla cicogna; peccato che lei li abbia giudicati non del tutto idonei a diventare genitori, e così hanno deciso di ovviare al problema a modo loro”.

“Oh. E’ per questo che Ace, Ben Ben e Fanny non sono dei veri cuginetti?”

“Già… Ma sarebbe meglio se ti facessi raccontare tutta la storia direttamente da loro domani a pranzo, a casa di nonno Jaejoong e nonno Yunho”.

“Okkei” Chanyeol appunta qualcosa sul quaderno. “Adesso vi farò qualche domanda sui vostri lavori”.

“Aspetta, figliolo” interviene Jongin. “Visto che siamo in vena di confidenze, voglio rivelarti un segreto –purché tu mi prometti solennemente che non ne farai parola nel tema”.

“Un segreto su cosa, babbo?”

“Prima giuralo, croce sul cuore”.

Il bambino esegue solerte e posa carta e penna sul tappeto; si sporge in avanti verso il babbo, pronto a non perdersi neppure una sillaba.

“E’ molto difficile, per me, affrontare quest’argomento” esordisce lui. “Ma voglio essere onesto con te, piccolo mio, perché siamo una famiglia e dobbiamo restare uniti nel bene e nel male”.

Sehun gli circonda le spalle con un braccio e gli posa un bacio sulla tempia in segno d’incoraggiamento.

“Soffro di un disturbo associativo di identità, o personalità multipla a seconda dei gusti” continua. “Vuol dire che certe volte, magari quando sono sotto stress, senza che io possa impedirlo smetto di essere Jongin e divento un’altra persona”.

“Come Superman?” spalanca gli occhi Chanyeol.

“Non proprio” sorride suo malgrado. “Superman è un eroe, il mio alter ego invece no”.

“Ah. Allora diventi verde e gigantesco come Hulk e spacchi tutto?”

“No, no” Jongin ormai ride apertamente, imitato dal marito. “Sono sempre lo stesso, non mi trasformo né divento un pericolo pubblico… Cambio carattere, ecco. Mi comporto diversamente dal solito”.

“Tipo?”

“Beh, per esempio indosso soltanto abiti di pelle, oppure tendo a vestirmi leggero anche se fuori fa molto freddo. Ho sempre caldo. Uso spesso il gel, talvolta il lucidalabbra. Mi metto a ballare senza un motivo. Trascino Sehun in camera da letto per una bella partita di wrestling” ghigna leggermente.

“Jongin!” il consorte avvampa furiosamente e gli rifila una gomitata alla costole.

“Ma certo” esclama Chanyeol. “Quando sei normale, come adesso, ti metti i pantaloni della tuta anche per andare a fare la spesa, dimentichi di pettinarti e ti spaventi per ogni rumore [3]. E poi è quasi sempre papà a voler giocare a wrestling per primo” riflette, meditabondo.

“E bravo il mio ometto perspicace, hai capito tutto!” Jongin gli dà un buffetto sulle guance.

“Ha chiaramente preso da me” borbotta Sehun ancora rosso in volto.

“Ma babbo, come ti fai chiamare quando diventi quell’altra persona? Hai un nome diverso?”

“In effetti sì. Il mio alter ego si chiama Kai”.

“Babbo Kai” ripete Chanyeol. “Mi piace. Non è mica da tutti, avere tre genitori al posto di due!”

Jongin e Sehun tirano un sospiro di sollievo; l’intervista viene portata a termine senza altri intoppi.

 

 

 

 

[1]  Cioè lo 0 negativo, che tra l’altro è anche il mio gruppo sanguigno nonché il più sfigato perché può ricevere solo globuli rossi dello stesso gruppo. Yay.

[2] Ovviamente mi baso sul sistema scolastico italiano.

 [3] E’ un dato di fatto: Jongin sobbalza/si fa venire un infarto per il minimo rumore. Su Tumbrl ci sono parecchie gif che lo mostrano spaventatissimo per un microfono che fischia all’improvviso o per un’esplosione di confetti random. *pat-patta*

 

Una precisazione sul contenuto del capitolo: il disturbo associativo di identità non è affatto un argomento semplice da trattare ed io non ho alcuna intenzione di sottovalutarne la gravità o di sminuirlo; semplicemente, prendendo spunto dalla serie televisiva United States of Tara, dove se ne parla con ironia e consapevolezza, ho voluto scherzare un po’ sulla dicotomia Jongin/Kai. Spero di esserci riuscita.

Venendo a notizie più allegre, finalmente è uscito il medley delle canzoni del nuovo album (http://www.youtube.com/watch?v=dZUGzlmhtqc&feature=share): che ne pensate? Io mi aspetto gaiezza a palate, addirittura più del solito.

Vi lascio il link della mia pagina Facebook, se mai vi fosse venuta voglia di seguire questa storia e vi incuriosisse assistere in diretta i miei scleri (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).

A presto!

   
 
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