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Autore: Dridri96    27/05/2013    4 recensioni
"Domani mi proporrò volontaria e non farò niente per evitare tutto questo. Non farò niente per oppormi. È così. È sempre stato così.
Sono sempre stata costretta ad essere feroce. "
Tiger è una ragazza del distretto 1, una favorita. Il suo unico scopo è partecipare agli Hunger Games, questo è il suo destino da quando è nata.
E' la più spietata, la migliore in combattimento, sempre assetata di sangue. Tutto a causa della bestia che è dentro di lei.
Riuscirà a domarla?
Che gli Hunger Games abbiano inizio.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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CAPITOLO 2

 









 
    ̶  Benvenuti, futuri tributi, alla ventisettesima mietitura segreta!  ̶  esclama Wade a mento alto, fiero di sé. Tutti si mettono ad urlare e lo acclamano ad alta voce, anche Trevor. Io, invece, incrocio le braccia al petto e rimango in silenzio.
Mia madre è troppo presa dai festeggiamenti per accorgersi del mio comportamento, per fortuna.
Dopo qualche minuto tutti si zittiscono di nuovo.

    ̶  Come ben sapete, noi allenatori ci siamo riuniti ieri per decidere quali coraggiosi tributi si offriranno volontari quest’anno. Ora vi comunicheremo i nomi dei nostri due valorosi guerrieri  ̶ . Tutti si alzano in punta di piedi, per poter osservare meglio la scena.
Sento la mia vicina, Catrin, pregare a bassa voce. Vuole venire scelta a tutti i costi. Dopotutto questo è il suo ultimo anno, la sua ultima occasione, se non dovesse venire scelta scatenerebbe l’inferno.
Arriccio un labbro disgustata. Ha la minima idea di cosa significa essere in un’arena? Si rende conto di quanto sia orribile uccidere dei ragazzi indifesi senza alcuna pietà? Spesso vince il nostro distretto, o il 2, o il 4. Siamo i favoriti, ed è una cosa che detesto.
Odio vedere tutti quei ragazzi, muscolosi, montati e spietati uccidere dei tributi che a malapena hanno le forze di reggersi in piedi. Mi chiedo come i vincitori riescano a sopravvivere: i sensi di colpa mi ucciderebbero, se fossi in loro.

    ̶  La ragazza che avrà l’onore di rappresentare il distretto 1 alla ventisettesima edizione degli Hunger Games è...  ̶ . L’ansia mi sta divorando.
Wade solleva lo sguardo, rivolgendo un sorriso confortante a Catrin. Dopo di me è la ragazza più promettente qua dentro. La vedo iniziare ad esultare, ma proprio quando sta per uscire dalla fila e raggiungere gli allenatori, cambia tutto.

    ̶  Tiger!  ̶ .

Catrin mi rivolge uno sguardo carico d’odio, e sono felice che in questo momento non abbia un coltello.
Mi guardo intorno. Non posso essere io. Si saranno sbagliati. Stavano per chiamare lei. È il suo ultimo anno, perché hanno chiamato me? Io avrei ancora una possibilità, lei no. Sorrido amaramente. Forse gli allenatori hanno paura che mia madre mi uccida prima della fine del prossimo anno, penso sarcasticamente.
Non sono adatta, non sono pronta... Non voglio uccidere. Non voglio trasformarmi in un mostro, non voglio lasciare spazio alla belva che c’è in me. Io non voglio diventare come mia madre.
Eccola lì, con i suoi occhi rossi spalancati, assetati di sangue, mentre mi fissano per la prima volta in parte soddisfatti. Lo saranno davvero quando tornerò vincitrice. Mi fanno rabbrividire.
Esco dalla fila e a passi insicuri raggiungo lo spazio vuoto alla destra del mentore supremo.
Abbasso la testa, disobbedendo a una delle prime regole che ci vengono insegnate. Provo disgusto nel sentire la mano di Wade posarsi sulla mia spalla e stringerla.
Mi sembra di sentirla sporca di sangue. Tra pochi giorni, anche le mie mani saranno colpevoli quanto le sue.
Mi sforzo di sorridere e rivolgergli uno sguardo felice, ma non appena ci provo sento la gola chiudersi e le lacrime bagnare i miei occhi.
Io non sono forte. Non sono una tigre, non sono cattiva, non sono come tutti loro. Sono debole, fragile. Ho passato la vita da sola, nascosta da tutti, a piangere, e molti di loro sanno che non merito di partecipare. È il mio istinto assassino ad avermi permesso di venire scelta. Stringo i pugni e ricaccio indietro le lacrime.
Sono così confusa. Presto sarò nell’arena e non so se desidero di più vincere e rimanere in vita o salvare qualche povero tributo. Cosa farò? Quale parte di me avrà il sopravvento? Scuoto la testa e decido che non è il momento di pensare a queste cose. Il problema è che non sarò mai pronta ad affrontare l’argomento.
Wade stringe la presa, così capisco di dover sollevare il mento e riassumere la postura corretta.

Alzo lo sguardo e vedo tutto: Catrin che si leva dal gruppo di allievi, urlando che non merito tutto questo, insultandomi a pieni polmoni. Dice che morirò nel giro di poche ore, che non sono abbastanza forte, che potrebbe uccidermi quando vuole. Le rivolgo uno sguardo sinceramente dispiaciuto, mentre lei mi addita, ringhiando dalla rabbia.
Poi commette l’errore più grande: non appena gli allenatori la raggiungono per calmarla, dice loro che si sono sbagliati, che non sanno quello che fanno. Che sono degli idioti, che hanno vinto solamente per fortuna. Si rivolge a mia madre e le dice che sono una perdente quanto lei, che non è stata nemmeno capace di crescere una guerriera, che ha cresciuto carne da macello.
Sento qualcosa pizzicare il mio collo, e senza controllarmi faccio un passo in avanti per fermarla, ma Wade mi trattiene.
Succede tutto in un secondo: mia madre la afferra per il collo e la scaraventa dall’altra parte della palestra con una forza inaudita.
Catrin sbatte la testa contro il muro e cade a terra. Non si rialza più.

    ̶  Catrin!  ̶  urlo in preda al panico, scattando verso di lei. Forse non respira. Ha bisogno di aiuto.
Cerco di muovermi, ma Wade mi tiene ferma con forza.
Lo imploro di lasciarmi andare, ma lui mi ignora. Il suo sguardo è fermo, puntato di fronte a sé. Urlo, gli chiedo di fare qualcosa, ma finge di non sentirmi. È questo che vuole fare? Fingere che non sia successo nulla? A quanto pare sì, infatti attira nuovamente l’attenzione su di noi.  
Tutti i tributi tornano ad ascoltare le sue parole, gli allenatori tornano ai loro posti. È come se non fosse mai successo niente.
Non riesco a trattenere una lacrima, che scivola silenziosa sulla mia guancia, mentre vengo costretta a mantenere la postura da soldato.
Rivolgo di sfuggita uno sguardo verso Catrin e noto con orrore il sangue che macchia il pavimento, vicino al suo cranio. Sento il mio cuore fermarsi.
Questo è stato il suo ultimo errore.

    ̶  Il ragazzo che avrà l’onore di rappresentare il distretto 1 alla ventisettesima edizione degli Hunger Games è... Trevor Shark!  ̶  esclama gioioso Wade.
Trevor esce dalla fila esultando e urlando dalla gioia. Solo io riesco a vedere che dentro di sé sta gridando per tutt’altro motivo.
Ci raggiunge e si posiziona alla sinistra del mentore supremo, mentre viene acclamato da tutti i tributi.
È disgustoso il modo in cui tutti siano così felici. Nessuno pensa a Catrin? Si sono già dimenticati di lei? Non hanno notato che è morta?
A quanto pare a nessuno interessa. A nessuno, tranne me.
    ̶  Domani questi giovani ragazzi si proporranno volontari alla mietitura. Felici Hunger Games! E possa la buona sorte essere sempre a vostro favore  ̶  conclude Wade, mentre tutti applaudono felici.

Ancora non me ne capacito. Sono così sconvolta che non mi rendo nemmeno conto dello sguardo che mi rivolge Trevor, che nasconde la preoccupazione sotto la maschera di felicità. Anche lui starà pensando a Catrin.
È come se sentissi ogni secondo ticchettare e portarmi verso gli Hunger Games e non posso fare niente per fermare il tempo.  
Tra pochi giorni sarò rinchiusa in un’arena a combattere fino alla morte per la mia sopravvivenza. Mi piacerebbe poter dire che non ucciderò, che non ferirò nessuno, ma so che non è così. Mi hanno scelta per questo: quando mi sento in pericolo attacco, e non c’è niente che possa sconfiggermi, niente che possa fermarmi.
Domani mi proporrò volontaria e non farò niente per evitare tutto questo. Non farò niente per oppormi. È così. È sempre stato così.

Sono sempre stata costretta ad essere feroce.  







Angolo Autrice:

Ciao a tutti,  tributi ! :D

Finalmente sono riuscita a pubblicare questo benedettissimo capitolo, che tra l'altro è pure abbastanza breve :) Scusate il ritardo ç__ç spero di riuscire a pubblicare più spesso quando sarà estate!
(Tanto ho la vita sociale di un bradipo, quindi cos'altro avrò da fare i pomeriggi? .__. Nothing )
Anyway ringrazio quelle 6 meravigliosissimissime persone che hanno recensito :') Sembrerò scema, ma per me siete già tantissime :D  
Sono felice che il primo capitolo vi sia piaciuto e spero che questo non vi deluda :) 
Se avete domande o volete dirmi cosa ne pensate lasciate una recensione (e quando ne lasciate una, immaginatevi una squlibrata che saltella da una parte all'altra della sua stanza ballando come una vera idiota, perché quella sono io :') ) oppure scrivetemi su twitter, sono @wdridri :)

Detto questo, vi avverto che il prossimo capitolo avrà un ritmo più lento e sarà concentrato soprattutto su Trevor e Tiger (spero non vi dispiaccia u.u )

Bene, ora vi saluto :D Spero di vedervi crescere sempre di più, capitolo dopo capitolo :') *Fangirlizza alla sola idea* 
:*

DriDri

  
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