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Autore: Lapam8842    28/05/2013    2 recensioni
Un gruppo di adolescenti benestanti: Sabrina, incinta senza sapere chi sia il padre; Marco amico ed affascinato dalla bellezza naturale di Sabrina; Lucia migliore amica di Sabrina, innamorata in segreto di Marco; Steve fratello gemello di Lucia, ignorato da tutti. Una storia d’amore, amicizia, gelosia ma soprattutto di segreti. Ognuno nasconde qualcosa e qualcuno li minaccia. Cosa accadrà?
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quattro gennaio 2012


Caro diario,
oggi è un giorno come un altro, di un qualunque anno. Nulla cambierà. E’ pieno inverno e la stagione fredda porta con sé la nebbia, la pioggia, il cielo plumbeo e l’umidità. L’umidità che mi fa increspare i capelli e che mi fa assomigliare al Re Leone della Disney. I miei lunghi capelli corvini, diventano indomabili in questo periodo. Un’altra cosa che odio dell’arrivo del freddo è che il buio cala velocemente, la natura resta ferma… assopita quasi, in attesa di un cambiamento. Il calendario da tavolo è stato sostituito qualche giorno fa. Chissà perché si ripongono così tante speranze, in un semplice cambio d’anno. Io non inizierò nessuna dieta, né comincerò ad andare in palestra e non studierò più del dovuto. Lascerò che tutto sia come prima. L’unica cosa che potrò cambiare saranno i pannolini di mia figlia, Stefania. La mia bambina è nata il 30 marzo 2010, e la notizia che fa scalpore è che non ho la più pallida idea di chi sia il padre. Non ho mai avuto un ragazzo, ma sono diventata donna. Sono una giovane mamma di diciott’anni, irresponsabile e poco presente. Ho fatto tanti sbagli nella mia vita, per quanto sia solo un’adolescente alle prese con gli esami di maturità. Frequento la quinta B del più facoltoso liceo linguistico della zona. Dovrei conoscere tre lingue: inglese, francese e tedesco. Purtroppo l’unica parola che ho appreso studiando tedesco è Fick Dich, e non l’ho imparata stando seduta cinque ore a fissare la lunga lavagna nera, posta in classe, né a fingere di ascoltare le parole del docente. Non sono un’ottima studentessa, ma non disturbo le lezioni scolastiche e grazie alla generose donazioni dei miei genitori, ho promozioni assicurate con voti ottimali, nonostante io non mi impegni affatto. Mi domando se, mamma e papà, con i loro soldi possano comprare la felicità.
Forse se qualche anno fa non avessi fatto quella scoperta, non sarei diventata così. Forse sarei come tutte le altre ragazze della mia età e del mio ceto sociale, avrei un comportamento eccellente, e penserei a non rovinare la reputazione della famiglia. Probabilmente penserei al ballo delle debuttanti, al vestito e ai fronzoli da indossare, al futuro marito, alla casa in cui andrò a vivere, ai bambini che partorirò e che verranno cresciuti da baby-sitters, quando io sarò in giro ad occuparmi dello shopping, del parrucchiere o dell’estetista, senza alzare neanche un mignolo per non rovinare la manicure. Avrei una vita frivola, piatta e superficiale, ma questo è il mondo a cui sono abituata, perché sono figlia di un importante uomo d’affari. Federico, mio padre, è un famoso architetto. Ha iniziato in uno studio striminzito, lontano dalle comodità cittadine, ma la fortuna vuole che abbia incontrato i coniugi Stuart. La famiglia Stuart era arrivata in Italia per passare la luna di miele, ma volendo investire, sono rimasti costruendosi un’abitazione. Le idee di papà sono piaciute e adesso loro abitano in un’immensa villa, appena fuori dalla città, immersa nel verde, con parco da tennis e piscina privata. Conoscerli è stata una grandissima fortuna. Ora abbiamo una bella casa signorile, a due piani, con un piccolo giardino zen, sul davanti, e sul retro un piccolo frutteto. Pensare che prima abitavamo in uno dei tanti appartamenti angusti e spogli nella zona centrale del paese.
Teresa e James, i coniugi Stuart, hanno due gemelli eterozigoti della mia età, che si chiamano Lucia e Steve. Lucia è una ragazza dalla carnagione lattea, con piccole efelidi che le ricoprono il viso, lungo e magro. Ha i capelli scarlatti di un castano ramato, che la fanno sembrare sofisticata ed eterea. Ha gli occhi verde prato, di una nuance delicata e uno sguardo vispo ed attento. E’ la mia migliore amica da sempre. Confidarmi con lei è una cosa spontanea e naturale. Lei sa capirmi come nessun’altro. Steve assomiglia di più a Teresa, la madre. Ha i capelli corvini, lucidi che gli arrivavano fino alle guancie. Spesso ricadono disordinati, ma non tanto da farlo sembrare un vagabondo, sono quel genere di capelli che fanno diventare bello qualsiasi ragazzo, dai profondi occhi di ghiaccio.
Sono tornata da poco dal collegio in cui sono stata richiusa, con mia figlia Stefania. Nessuno è ancora a conoscenza del mio ritorno.








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