Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: slyfox18    28/05/2013    2 recensioni
“Draco,
so che dopo aver letto questa lettera mi odierai.
Devo andarmene.
Non puoi fermarmi.
Non cercarmi.
Innamorati ancora, sposati, fatti una famiglia.
Mi dispiace…
Addio Draco, ricordami…
H.”
«Oblivion»
Un nemico che si credeva sconfitto.
Un’amica che si credeva scomparsa.
Un odio che va avanti da secoli.
Un amore che non è mai finito.
Una vita da ricordare.
Un futuro da costruire.
Hanalis deve tornare ad Hogwarts!
Ma chi è Hanalis?
[Draco/nuovo personaggio (coppia principale)]
[Titolo modificato]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Blaise/Pansy, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Le fleur de Lis'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

POSSIBILITA’ DI SOLUZIONE…

 
 

 “Per quanto una situazione sia disperata,
c’è sempre una possibilità di soluzione…”
(Haruki Murakami - Norwegian Wood )

 
 
Sono spiacente di informarvi che, al momento, Hogwarts non è sufficientemente sicura.
Le vittime della Nebbia Nera sono salite a otto, ma non è solo questo il problema.
Una strana coltre di nubi nere ha circondato la scuola, chiunque vi si avvicini viene risucchiato al suo interno.
Al momento sono dispersi dieci alunni e altrettanti sono stati ritrovati, dopo giorni di ricerca, completamente svuotati di ogni energia.
La situazione è critica e Hanalis sarebbe in pericolo. Presto però, sarà Samhain e, quel giorno, avremo la forza sufficiente per spezzare il sigillo che opprime i poteri di Hanalis.
Porre questa grande responsabilità sulle vostre giovani spalle, purtroppo, è l’unica soluzione.
Non posso continuare a vedere i miei studenti costretti nei letti dell’infermeria o guardinghi nei corridoi.
Hogwarts ha bisogno che la signorina Holmes recuperi i suoi poteri e i suoi ricordi.
Minerva McGranit
 

********************

 
Malfoy Manor, Old Sarum, Wiltshire.
 
«Non se ne parla nemmeno!» esclamò Harry scattando in piedi e facendo sobbalzare Hanalis seduta sulla poltrona accanto. Malfoy sbuffò sonoramente e, facendo un cenno alla ragazza, si alzò dal divano e fece per andarsene.
«Dove pensi di andare Malfoy? E tu – disse voltandosi verso la Holmes – siediti!» Hanalis lo fulminò, ma decise di sedersi meditando di fargliela pagare. Non sopportava chi le parlava in quel modo e tantomeno chi si sentiva in dovere di darle ordini.
«Me ne vado perché con te è inutile parlare, Potter, e poi non ti permetto di trattare Lis in quel modo! Ricordati che questa è casa mia!» gli disse Malfoy con astio, voltandosi di scatto.
Hanalis sbuffò. Quando quei due litigavano erano davvero insopportabili, per non parlare del fatto che erano barricati a Malfoy Manor da una settimana, senza possibilità di uscire dalle alte mura che la circondavano. Erano tutti nervosi all’inverosimile.
Quando la McGranit aveva fatto recapitare quella lettera a Malfoy, di certo non pensava di scatenare un putiferio.
Come c’era da aspettarsi, quando Malfoy aveva proposto di trasferirsi al Manor, essendo l’unico posto protetto al pari di Hogwarts, Potter non era stato affatto d’accordo. Ne era conseguita una lite di proporzioni bibliche, sedata da Blaise e da Hermione, che sembravano essere gli unici con un cervello funzionante. Dopo aver passato un intero pomeriggio alla ricerca dei pro e dei contro di quella scelta, Malfoy l’aveva avuta vinta: avevano contattato il ministero e avevano modificato la destinazione della passaporta. Il mattino seguente, imbacuccati e ognuno con i propri bagagli, erano apparsi davanti al grande cancello di ferro battuto del Manor.
Da quel giorno, non avevano fatto altro che pianificare e studiare il modo più sicuro per far arrivare Hanalis ad Hogwarts senza farle correre il minimo pericolo.
Mentre tutti si preoccupavano di quale fosse il percorso migliore, il mezzo di trasporto migliore, l’incantesimo di protezione migliore…Hanalis era costantemente  rinchiusa nella biblioteca del Manor con Hermione, costretta a studiare cataste di libri enormi e polverosi.
«La smetterete mai di litigare voi due?» aveva borbottato Hanalis, scocciata da quell’atteggiamento poco collaborativo dei due ragazzi.
«Come faccio a non litigare con uno così?!» esclamò Draco, indicando Harry che subito si fece avanti pronto a ribattere, ma venne bloccato dalla stessa Hanalis che lo trattenne per un braccio.
La giovane si alzò e si mise tra i due, come già era accaduto qualche giorno prima, osservando entrambi con sguardo corrucciato.
«Sono davvero stanca del vostro atteggiamento! Siamo tutti sfiniti da questa situazione, come lo siamo dai vostri continui battibecchi! Siete abbastanza grandi per cercare di parlare in maniera civile… Sedetevi tutti e due e comportatevi da adulti! Tu – disse rivolta verso Harry – ascolterai attentamente il piano di Draco e poi ne discuterete assieme e tu – continuò rivolgendosi al biondo – non andrai da nessuna parte finchè non avrete trovato una soluzione. Casa tua o no, qui siamo tutti nella stessa barca!» detto questo, una volta che i due ragazzi si furono seduti, diede loro le spalle e si avviò verso la porta che dava sul corridoio.
«E tu dove pensi di andare?» le chiese Ron, seguendola con lo sguardo, interpretando i pensieri di tutti i presenti. L’occhiataccia che la ragazza rivolse al rosso avrebbe potuto ghiacciare l’inferno.
«Dove vado non è un problema vostro! Tornerò solo quando smetterete di trattarmi come un pacco postale e di parlare come se io non ci fossi!» disse, lasciandoli tutti sconvolti e in silenzio, per poi uscire sbattendo con forza la porta.
«Anche senza poteri quella ragazza fa paura» borbottò Ron, facendo sorridere Hermione.
«Hanalis ha ragione, l’unico modo per arrivare ad elaborare un piano sufficientemente sicuro è collaborare» disse la ragazza, prendendo in mano le redini della riunione.
«Non mi sembra che Potter sia molto propenso, visto che boccia ogni mia proposta» borbottò Draco.
«Perché quello che proponi tu è troppo pericoloso!»
«E, sentiamo, tu cosa faresti?»
Se Hermione non fosse intervenuta, quello sarebbe stato il preludio dell’ennesima discussione.
«Harry, per favore…» mormorò Hermione.
«Non ti ci mettere anche tu, Hermione! Non vorrai dirmi che trovi plausibile la sua idea?»
«Harry ha ragione, non possiamo esporre Hanalis a tutti quei pericoli»
«Dì piuttosto che sei tu, Weasley, a non volerti esporre al pericolo!»
Hermione, esasperata, sprofondò sul divano tra Ginny e Pansy, arresasi all’evidenza che con quei tre era impossibile affrontare un qualsivoglia dialogo civile. L’unico che fino a quel momento era rimasto in silenzio seduto sulla sua poltrona, intento a studiare delle cartine, era Blaise. Hermione lo osservò per qualche secondo, convincendosi ancora di più di quanto quel ragazzo fosse sempre stato un Serpeverde davvero atipico, con gran poco in comune a Malfoy, che della sua casa era un degno erede. Accortosi di essere osservato, Zabini alzò lo sguardo e accennò ad un sorriso.
«Cerca di calmarlo tu, Blaise» gli disse Pansy, ben sapendo che il suo fidanzato era l’unico a poter porre fine a quella discussione infinita, riuscendo a far ragionare Malfoy e, forse, pure gli altri due.
Blaise annuì e si alzò, andando ad appoggiare una mano sulla spalla dell’amico, distraendolo dalla discussione e facendolo voltare verso di se.
«Draco, cerca di ragionare»
«Non sono io a dover ragionare, Blaise! Sono questi due testoni Grifondoro a doverlo fare! Vi portate dietro la Granger da dieci anni e ancora non avete capito che non ci si può smaterializzare nei confini di Hogwarts?!» stupita da quell’esclamazione, Hermione sgranò gli occhi mentre Harry e Ron si zittirono all’improvviso.
«Che hai da fissarmi così, Granger? Credevi di essere l’unica ad aver letto Storia di Hogwarts?» chiese Malfoy in tono sprezzante.
«Tu hai letto Storia di Hogwarts?!» esclamò Hermione non credendo alle proprie orecchie.
«Credevi di avere l’esclusiva?! Hanalis mi ha obbligato a leggerlo al secondo anno»
«Ci ha obbligati tutti, a dir la verità - si intromise Pansy, sorridendo al ricordo – continuava a ripetere che non potevamo frequentare Hogwarts senza conoscerne la storia, che era un libro interessantissimo e pieno di aneddoti curiosi…non ha smesso di parlarne finchè non l’abbiamo letto»
Hermione potè scorgere l’ombra di un sorriso anche sul volto di Draco, probabilmente dovuto al particolare ricordo che gli suscitava quella conversazione.
 
Ricordo ancora quel giorno…
Eravamo nel pieno del secondo anno e alcuni studenti erano già stati pietrificati dal Basilisco rinchiuso nella Camera dei Segreti.
«Malfoy!» l’ugola d’oro di Hanalis era rimbombata tra le mura dei sotterranei giungendo fino alle mie orecchie. Chiedendomi cosa potevo aver combinato quella volta, la raggiunsi in Sala Comune, dove la trovai con le braccia conserte e un piede che batteva il tempo sul pavimento: all’incirca la stessa posizione che assumeva mia madre prima di farmi la predica.
«Cosa ho fatto questa volta?» le chiesi svogliatamente, tanto ormai sapevo che il suo era solo un pretesto per sfogarsi con qualcuno: solitamente quel qualcuno ero io.
«Hanno trovato Hermione pietrificata, l’anno appena portata in infermeria…»
«E io cosa centro?!»
«Dimmelo tu!» quando mi accusava di cose che non avevo fatto, avrei voluto strozzarla. Solo perché mi era sfuggito un commento poco gentile su quella che avrei voluto fosse la prossima vittima, non voleva dire che fosse colpa mia!
«Secondo te come diavolo ho fatto a pietrificarla? L’ho guardata negli occhi e il mio sguardo magnetico l’ha stesa?!» non avevo la minima idea che, in quel momento, ci ero andato parecchio vicino. Rendendosi conto di quanto fossero assurde le sue accuse, soffiando come un gatto, Hanalis si buttò sulla poltrona alle sue spalle e vi sprofondò.
Non che fossi molto avvezzo al consolare gli altri, ma già a quel tempo ero molto legato a Lis, anche se non lo davo a vedere. Mi sedetti sul bracciolo della poltrona e restai in silenzio, in attesa che cominciasse uno dei suoi monologhi di sfogo. Non successe.
«Ho paura» disse solo questo.
La guardai perplesso, senza riuscire a capire cosa la potesse spaventare. Probabilmente rendendosi conto che non ci stavo capendo niente continuò la spiegazione.
«Hanno attaccato Hermione perché è una Mezzosangue…dopo di loro vengono i Filo-babbani. Tutti dicono che i miei genitori sono dei babbanofili e così…beh..ho pensato che io potrei essere una delle prossime vittime» non era da lei preoccuparsi così, o spaventarsi per queste cose.
«Chi ha detto che i tuoi sono babbanofili?» le chiesi sorpreso. Nemmeno mio padre osava parlare male dei coniugi Holmes, figurarsi se poteva azzardarsi a farlo qualche studente.
«Quelli del sesto e del settimo…» mormorò Lis, rannicchiandosi sulla poltrona.
«E tu credi a quello che dicono quei cretini?!»
«No! Ma..»
«E allora smettila di preoccuparti! La Granger se la caverà, come se la caveranno tutti gli altri e, probabilmente grazie all’intervento di Merlino, San Potter salverà la scuola» la interruppi bruscamente, con uno dei miei sproloqui facendola scoppiare a ridere.
«Se qualcuno dovesse solo provare a farti del male, ti salverò io smaterializzandoti al Manor» le dissi in uno sprazzo di romanticismo che, ripensandoci, proprio non era da me, ma già allora per vederla ridere avrei fatto di tutto. Lei, infatti scoppiò a ridere nuovamente.
«A parte che per smaterializzarci dovremmo avere diciassette anni – precisò con la sua aria da saputella – e poi non lo sai che non ci si può smaterializzare dentro e fuori i confini di Hogwarts?»
«E tu come cavolo fai a saperlo?»
«Ho letto Storia di Hogwarts, è ovvio! Dovresti farlo anche tu, Draco, non puoi frequentare Hogwarts senza conoscerne la storia!»
Il giorno seguente mi portò in biblioteca e mi costrinse a prenderlo in prestito, controllò persino che ne leggessi qualche pagina ogni sera. Certe volte era peggio della McGranit!
 
«Che io abbia letto o no quel libro non ha importanza! Sta di fatto che non ci possiamo smaterializzare» disse Draco scacciando il ricordo che quella conversazione gli aveva portato alla mente e cercando di concentrarsi sul piano per il trasferimento di Hanalis.
«Ragazzi, Malfoy questa volta ha ragione - disse Hermione, sedendosi sul tappeto e prendendo una cartina dal tavolino basso davanti a lei – dobbiamo trovare un altro modo»
«Senza contare che, anche se la McGranit accettasse di abbassare gli scudi anti-smaterializzazione, la calotta di nubi che circonda la scuola potrebbe interferire e potremmo finire con lo spaccarci tutti» spiegò Ginny che fino a quel momento aveva preferito non entrare nella discussione.
«Dì un po’, Rossa, siete proprio sicuri di essere parenti voi due?» chiese Malfoy ghignando, indicando prima Ginny e poi Ron.
«Ehi!» esclamò il rosso offeso, mentre Ginny sorrideva divertita, dato che anche lei passava molto del suo tempo a chiedersi la stessa cosa.
«Per favore, adesso non ricominciate! Non troveremo mai una soluzione prima di Samhain se continuate così…» si intromise Hermione, al limite della sopportazione.
«Potremmo smaterializzarci ad Hogsmead e raggiungere il castello attraverso il sentiero…»
«Certo! Finendo per essere inghiottiti dalla coltre di nubi…ottima idea Weasley! Hai ascoltato anche solo una parola di quello che abbiamo detto fino ad ora?!» esclamò Pansy, bocciando sul nascere la proposta di Ron.
«Ragazzi, ragazzi! Per favore! – disse Blaise cercando di placare gli animi - Il Lago Nero potrebbe essere accessibile?» propose poi.
«Purtroppo, dai rapporti della McGranit, sembra che anche la via del lago porti direttamente dentro la coltre» disse Harry, sistemandosi gli occhiali mentre spulciava le varie lettere ricevute dalla preside negli ultimi giorni.
Mentre tutti si erano radunati attorno al tavolino basso, seduti sul morbido tappeto, Draco si era seduto sulla sua poltrona preferita intento a scarabocchiare qualcosa su un taccuino di pelle nera.
Se c’era una cosa che non aveva mai sopportato era il lavoro di squadra, specialmente quando la squadra era chiassosa come quella .
Lui un piano già ce l’aveva ma nessuno sembrava particolarmente interessato ad ascoltarlo.
«Se continuano a fare tutto questo baccano, mi verrà l’emicrania!» pensò alzando gli occhi al cielo.
Nessuno sembrava essersi accorto che il biondo ex-Serpeverde se ne stava in disparte, tranne Hermione che ogni tanto gli lanciava delle occhiate sospettose.
«Malfoy, pensi di partecipare?» gli chiese all’improvviso, stanca di vederlo scarabocchiare.
«Io sto partecipando, Granger!»le rispose seccato, alzandosi e gettando sul tavolino il taccuino.
Sulla pagina su cui si era aperto era disegnata, piuttosto velocemente, una piantina che sembrava raffigurare la piccola cittadina di Hogsmead e il castello che ospitava la scuola.
«E questo cosa sarebbe?» chiese stupito Ron, rigirandosi il libricino tra le mani. Blaise sogghignò. Come era prevedibile, il suo amico aveva elaborato un piano già da prima che il quartetto Grifondoro si preoccupasse anche solo di pensarci.
«Questo, Weasley, è quello che voi non siete riusciti a fare. In altre parole: un piano decente! Quando Hanalis sarà al sicuro, si spera, tra le mura di Hogwarts dovrete ringraziarmi!»
« Bando alle ciance, Draco! Spiegaci il tuo piano, chissà che sia la volta buona che riusciamo a trovare un accordo» disse Pansy, tornando ad accomodarsi sul divano seguita dagli altri.
«Molto bene! – disse il biondo strappando il taccuino dalle mani di Ron per ingrandirlo in modo da renderlo visibile a tutti -  come di certo saprete anche voi, Hogwarts e Hogsmead sono collegati da una serie di passaggi segreti» i presenti strabuzzarono gli occhi, chi perché non ne sapeva assolutamente niente e chi per la sorpresa che anche Malfoy ne fosse a conoscenza.
«Non capirò mai perché sia così facile stupirvi! Posso sapere adesso che ho detto?»
«Noi non ne sapevamo niente!» esclamarono Pansy e Blaise contemporaneamente, facendo sbuffare l’amico.
«Ho finalmente avuto conferma che non hanno mai ascoltato una sola parola dei discorsi tra me e Lis» pensò disperato Draco.
«Come conosci i passaggi segreti?» chiese Ron.
«Quali conosci?» chiese invece la sorella.
«Senza contare quello che ho creato io riparando l’Armadio Svanitore, che dubito sia ancora in funzione, ne conosco un paio. Perché, ce ne sono altri?» ignorando bellamente Ron, Draco rispose a Ginny che aveva posto una domanda più interessante.
«Non hai risposto alla domanda» la Rossa sicuramente era più sveglia del fratello.
«Uno si trova dietro la statua della Strega Orba, porta al magazzino di Mielandia; l’altro, dietro uno specchio nel bagno dei ragazzi al quarto piano, porta ad una stanza dimessa dell’ufficio postale. Hanalis una volta mi ha detto di aver sentito qualcosa riguardo ad uno che portava alla Stamberga Strillante, ma non abbiamo mai scoperto da dove partisse» spiegò il ragazzo, anche se controvoglia. Non gli andava molto di rivelare le scoperte sue e di Hanalis a dei Grifondoro impiccioni, che sicuramente di lì a poco gli avrebbero fatto un interrogatorio sul come e sul quando li aveva trovati.
«Quello al quarto piano è inutilizzabile, è crollato» spiegò Harry.
Draco sospirò, non gli andava molto di dare spiegazioni al Bambino Sopravvissuto, soprattutto perché erano fatti che riguardavano delle confidenze fattegli da Hanalis ai tempi di Hogwarts, quando gli attacchi contro di lei sembravano essersi intensificati.
«Non è proprio crollato, è più corretto dire che è stato fatto crollare» borbottò con una nota di indecisione nella voce.
«Spiegati meglio, Malfoy! Cosa vuol dire che è stato fatto crollare? Tu cosa ne sai?»
«È stata Hanalis, poco dopo l’inizio del terzo anno…»
«Hanalis?» chiese Blaise stupito da quella confessione.
«Si – sospirò nuovamente – quelli strani attacchi erano sempre più frequenti ed era parecchio spaventata. Avevamo scoperto quel passaggio alla fine del secondo anno e Lis credeva che, chiunque fosse ad attaccarla, potesse entrare a scuola da lì. La stanza in cui si arrivava era isolata e dismessa. L’abbiamo usato poche volte, ma abbiamo notato che sarebbe potuta essere un nascondiglio ideale…» Draco, l’avevano notato tutti, aveva fatto fatica a parlare. Lui stesso si era reso conto delle difficoltà che aveva avuto e lo innervosiva parecchio essersi dimostrato in qualche modo debole agli occhi degli altri, soprattutto dei Grifondoro. I ricordi di quei giorni erano sempre dolorosi, sia perché erano stati dei giorni difficili per la ragazza, sia perché gli ricordavano che lei era senza memoria. La paura che l’Oblivion, lanciatole da Silente sei anni prima, fosse troppo potente per essere spezzato, lo perseguitava. Non avrebbe potuto sopportare di riavere Hanalis priva dei suoi ricordi, sarebbe stato come perderla una seconda volta.
«Resta il fatto che è crollato» disse Hermione.
«Ho detto, Granger, che non è proprio crollato – vedendo le facce perplesse che lo circondavano Draco sbuffò – ma vi devo spiegare tutto?! C’è un incantesimo, no? Granger, per fortuna che sei la più intelligente del gruppo!»
«Se tu sprecassi una parola di più e fossi meno sibillino, non dovrei consultare una sfera di cristallo per capirti!» sbottò Hermione che, tra le precedenti litigate e l’indisponenza del Serpeverde, era arrivata ormai al limite di sopportazione.
«Hanalis lo fece crollare con un incantesimo. Incantesimo che, ovviamente, è reversibile e una volta spezzato ci permetterebbe di raggiungere Hogwarts senza dover attraversare la coltre di nubi»
«Quindi il tuo piano geniale sarebbe questo?» chiese Ron con aria scettica.
«Si, Weasley, questo era il mio piano! Hai per caso un’idea migliore?!» rispose Malfoy lanciandogli uno sguardo fulminante, già pronto ad attaccar briga. Se non fosse stato per Harry, stranamente interessato all’idea di Draco, i due avrebbero finito col litigare per l’ennesima volta.
«Spiegati meglio» disse il moro avvicinandosi al taccuino-lavagna per osservarlo meglio.
«Il piano in se è molto più semplice di quello che sembra, Sfregiato. Potremmo sfruttare un’altra Passaporta per arrivare ad Hogsmead, raggiungere l’imbocco del passaggio segreto ed entrare ad Hogwarts indisturbati»
«Mi duole dirlo, ma il piano di Malfoy è ben studiato» disse Harry rivolgendosi ai compagni, mentre Draco gongolava non visto.
«C’è comunque il rischio che qualcuno ci attacchi, è già successo in Italia e anche quella volta nessuno sapeva che eravamo lì…» obbiettò Hermione, che aveva già azionato i meccanismi del suo cervello per ottimizzare il piano.
«Potremmo sfruttare un altro passaggio, magari quello alla Testa di Porco, sicuramente Aberforth non l’avrà chiuso» propose Ginny.
«La Testa di Porco? Da quando c’è un passaggio anche lì?» chiese Malfoy stupito.
«È stato creato durante la guerra e porta alla Stanza delle Necessità – spiegò Hermione – ma comunque sarebbe un rischio usarlo, l’Ardemonio di Tiger potrebbe aver danneggiato la magia della stanza. Penso che sarebbe più sicuro quello alla Stamberga Strillante»
«Allora Lis aveva ragione…» pensò Draco.
«E se creassimo una falsa pista?» propose Blaise facendo voltare tutti verso di lui.
«Cosa intendi?» gli chiese la fidanzata.
«Molto semplicemente potremmo sfruttare tutti e tre i passaggi segreti. Tre di noi useranno quello dell’ufficio postale, altri tre quello alla Stamberga Strillante e due andranno a Mielandia…dividendoci confonderemo il nemico e avremo meno possibilità di essere attaccati, soprattutto se agiremo in pieno giorno»
«In pieno giorno?» chiese Ginny.
«Sì! Sarà il giorno prima di Samhain e Hogsmead sarà sicuramente piena di gente. La confusione ci permetterà di passare inosservati. Chi cerca di fare la pelle a Lis, ammettendo che sia la stessa persona che la perseguitava ad Hogwarts, ha sempre agito di nascosto e sicuramente non ci attaccherebbe mai tra la folla»
«Seguirebbero Lis e lascerebbero perdere noi…»
«Sai, Potter, sono sicuro che Hermione ha già trovato la soluzione….d’altronde è una pratica che non vi è nuova, da quel che so» le parole sibilline di Blaise sembrarono accendere una lampadina sulla testa della Grifondoro in questione, che sgranò gli occhi e si batté un pugno sulla mano.
«Ma certo! Come ho fatto a non arrivarci? Pensare che ne ho sempre una scorta in caso di evenienza, perché prepararla richiede fin troppo tempo…in questo modo…ma sì! Ma sì!»
«Ehm…Hermione? Potresti spiegare anche a noi?»
«Ma Ron, possibile che non hai capito?! Blaise sta parlando della Pozione Polisucco!»
Zabini sghignazzò, mentre tutti gli altri si voltavano sconvolti verso di lui e poi verso la Granger.
«Due di noi prenderanno la Polisucco con un capello di Hanalis, per sviare l’attenzione da lei. Mentre tre di noi si dirigeranno all’ufficio postale e altri tre alla Stamberga Strillante, la vera Lis e Malfoy entreranno da Mielandia e, nascondendosi tra la folla, raggiungeranno il passaggio nel magazzino. Ci riuniremo tutti davanti l’ufficio della Preside»
Il piano non faceva una piega e tutti, stranamente, sembravano aver trovato un accordo.
 
«Sono fiori di Lis»
«Ma. Ti. Sei. Bevuto. Il. Cervello?!» esclamò Hanalis dopo aver piantato il sedere sull’erba umida.  Era talmente intenta ad osservare quei fiori così simili a quello del suo sogno che non si era nemmeno accorta che fosse arrivato qualcuno. Non aveva bisogno di vedere per sapere chi l’ aveva spaventata: la voce di Draco Malfoy era inconfondibile.
Quando era uscito in giardino, con la speranza che il resto del gruppo riuscisse a concordare gli ultimi dettagli anche senza di lui, Draco aveva trovato Hanalis accucciata a terra accanto ad una delle aiuole di suo madre intenta a sfiorare i fiori con le dita.
Nel sentire la sua voce, la ragazza aveva perso l’equilibrio ed era finita dritta dritta con il sedere a terra, per poi voltarsi e lanciargli uno sguardo di fuoco.
«Abbiamo un piano» le disse, come se niente fosse, mentre la ragazza si alzava sbuffando come una bambina.
«Finalmente! – esclamò la ragazza – a quanto pare riuscite a collaborare solo dopo che siete stati strigliati per bene!»
«Ehi! Adesso non polemizzare. Abbiamo un piano e abbiamo collaborato no?» rispose piccato mettendo quanto più schifo possibile nella pronuncia del termine “collaborato”.
«Siete dei casi disperati…l’ho capito dalla prima litigata che con voi non c’era speranza – disse sospirando – come mai te ne sei andato?» chiese poi.
«Restavano gli ultimi dettagli ed io la mia parte l’ho fatta»
«Così sei venuto a cercarmi…»
«Già»
«A colpo sicuro, vedo»
L’aiuola, in cui sua madre aveva deciso di piantare i suoi fiori preferiti, non si trovava nel giardino principale, ma sul retro in un piccola serra nascosta tra gli alberi. I fiori di Lis erano molto delicati, per quello Narcissa li teneva coperti da quella particolare cupola di pannelli di vetro, un semplice incantesimo protettivo non sarebbe bastato per mantenere intatte le proprietà della pianta.
«Già»
Anche se non era ancora rientrata in possesso dei suoi ricordi, Draco era più che certo che Hanalis avrebbe finito col rintanarsi proprio lì. Per quello, mentre tutti gli altri si affannavano nell’organizzazione, lui si era infilato cappotto e sciarpa ed era sgattaiolato fuori senza farsi vedere.
«Allora – disse la ragazza sedendosi su una delle pietre che circondavano un’aiuola – raccontami questo piano»
Draco si sedette accanto a lei e cominciò a raccontarle per filo e per segno come avevano programmato di agire il giorno seguente, senza tralasciare spiegazioni di genere tecnico su cose che, priva di ricordi, Lis non poteva ancora capire.
 
«E questo è tutto! Un po’ in extremis ma ce l’abbiamo fatta»
«Non abbiamo molto tempo. Se dobbiamo essere ad Hogwarts domani, prima che faccia buio, spero solo che la passacosa arrivi…» concluse la ragazza, senza nascondere una certa preoccupazione nella voce.
«Guarda che quello pessimista di solito sono io - le rispose, cercando di risollevarle il morale – e poi, con tutta la fatica che ho fatto per andare d’accordo con Potter e Co., mi merito almeno che vada tutto bene! E comunque si dice passaporta…»
Lis scoppiò a ridere, sia per l’ultima parte della frase, pronunciata molto in stile Granger, sia per la sua faccia schifata al solo nominare Harry. Forse Draco aveva ragione, il fatto che fossero riusciti a mettersi d’accordo, non poteva che essere di buon auspicio per la riuscita del piano.
«Rientriamo, dai! La Granger non vedrà l’ora di spiegarti tutto per filo e per segno» disse Draco ghignando.
Lis si alzò e lo raggiunse sorridendo, sapendo che non aveva poi tutti i torti.
«Sto arrivando Hogwarts! – pensò voltandosi indietro solo per un secondo – speriamo bene!»
 
 
 
NOTE:
 
Allora, allora…le note:
Samhain è una festa celtica, che coincide con Halloween e rappresenta l’inizio del nuovo anno, infatti viene anche considerata il Capodanno Celtico. È il momento in cui si raccolgono gli ultimi frutti e si ricoverano gli animali nelle stalle, macellando gli eccessi. Infine, è un momento di raccoglimento e di meditazione, nonché di ricordo degli antenati. La mia fonte inesauribile di sapere (Wikipedia) dice che dai Celti era considerato il giorno più magico dell’anno.
Per quanto riguarda i passaggi segreti ho scartabellato in internet e ho trovato che quello al quarto piano nominato da Draco non si sa dove sbuchi, così me lo sono inventato(lo ammetto:P). Idem per il fatto che sia stata Lis a simulare il crollo(in realtà Fred e George, quando lo mostrano ad Harry nella mappa, dicono semplicemente che è crollato).
Beh…mi sembra che non ci sia altro, nel caso…
Per dubbi e perplessità…sono qua:P

 
Ringrazio molto chi legge questa storia e spero che qualcuno di voi voglia anche lasciarmi una piccola recensione per farmi sapere cosa ne pensa.
Attendo i vostri pareri e ne approfitto per ricordare le date di pubblicazione: 8, 18 e 28 di ogni mese XD
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: slyfox18