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Autore: tigrottadolce35    28/05/2013    3 recensioni
Una notte, per le strade di Londra, due vite diverse si incontrano.
Lui un ragazzo dolce.
Lei bisognosa d'amore.
Solo lui ha capito cosa c'era sotto quel 'Sto bene'.
Qualcosa cambierà nel suo cuore.
Felicità, tristezza, gelosia, odio, solitudine, passione...
Tutto questo per arrivare, a quel tanto atteso...I LOVE YOU
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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«Bene, Charlotte, adesso siediti e mangia» disse Harry pronunciando ad alta voce il nome della ragazza con un sorriso sulle labbra. Finalmente sapeva il suo nome e non aveva dovuto fare la minima fatica per saperlo. Lei si accorse dello sbaglio che aveva appena fatto e si mise ancora la mano sulla bocca.
«No,adesso devo andare» si girò per andarsene e correre per le scale fino ad arrivare alla camera di Harry.
Si chiuse la porta alle spalle e sentì la maniglia abbassarsi, era sicuramente Harry.
«Adesso mi devo cambiare» urlò la ragazza con un tono agitato. Ma la porta si aprì ugualmente.
«Se sei nuda non guardo niente» entrò un ragazzo con una mano sugli occhi. Ne era sicura, quello non poteva essere Harry, a meno che la vista non le stesse facendo un brutto scherzo.
Le dita del ragazzo si staccarono l’una dall’altra facendo vedere finalmente i suoi occhi.
«Ma allora non sei nuda» affermò il ragazzo per poi togliere definitivamente la mano davanti agli occhi e allungarla verso Charlotte.
«Louis» disse mostrando un sorriso fantastico.
Lei l’afferrò quasi tramando, come se non si fidasse. In quella stretta c’era qualcosa di famigliare, ma cosa poteva essere.
 
Il suo nome non osò pronunciarlo un’altra volta, per paura di commettere lo stesso sbaglio.
«Non vuoi restare? Così socializziamo un po’» a queste parole si sentì quasi sottopressione
«Io, non ho bisogno di socializzare con nessuno» disse con tono freddo lei, era vero, non voleva socializzare con nessuno.
Lui ne fu quasi spaventato, ma questo non gli fece passare la voglia di scoprire chi fosse quella ragazza tanto misteriosa quanto bella, ed era tanto bella.«Bhe, allora -non sapeva più cosa dire- io, ti aspetto giù, così ti accompagno a casa» anche questo era un invito azzardato nei confronti di Char.
Lui uscì dalla stanza e lei chiuse per bene la porta per potersi cambiare. Nella busta che le aveva dato ieri Harry c’erano dei vestiti, le andavano a pennello. 

Adesso non doveva far altro che scendere le scale cercando di non fare rumore, e sperando che nessuno la vedesse.
 
‘Charlotte, piano, non puoi farti vedere’  si ordinò a se stessa, era diventata una missione anche non farsi vedere.
Era il momento di scendere le scale, prese un bel respiro profondo e ecco il primo gradino, poi il secondo e così via fino al sedicesimo.
E fu proprio su quel gradino che vide Louis accanto alla porta che l’aspettava con un mazzo di chiavi in mano.
Si tirò indietro e provò a risalire le scale, ma sfortunatamente scivolò su qui tacchi e cadde.
‘Adesso mi rompo l’osso del collo’ pensò nella sua mente, ma non fu così.
 
I suoi occhi che erano chiusi dopo essere stati aperti videro due braccia muscolose circondarle la vita. Si alzò per trovarsi faccia a faccia con il tipo che l’aveva salvata.
«Tu…» disse con un tono sorpreso e con un filo di voce quando vide Louis.
Perché l’aveva fatto, poteva perfettamente lasciarla cadere. Un gesto così non l’aveva ricevuto da nessuno. Ne era tanto sorpresa.  
«Ti sei fatta male?» chiese lui in una smorfia di dolore.
Che cosa gli interessava se stava bene, era lui a essersi fatto male, insomma, l’aveva salvata da una terribile caduta e gli sarebbero venuti dolori per tutto il corpo.
Lei era magra ma non leggere. Come al solito alle domande di lui non rispose.
Si rese conto solo in quell'istante che lui le circondava il bacino con le mani.
Si alzò immediatamente da quella posizione e vide quel biondino di prima avvicinarsi.
«Louis, ma cosa hai combinato?» disse porgendo la mano al suo amico e aiutandolo ad alzarsi.
 
Tutti ragazzi presenti in quella casa andarono a vedere che cosa aveva Louis.
‘Vogliamo chiamare l’ambulanza?’ pensò ironica Char, tutte quelle scenate perché uno era caduto? Era incredibile…quando lei si fa male quando è a letto con quel mostro di suo padre nessuno se ne frega.

Cercando di non farsi vedere Charlotte si dirige verso la porta sul retro.
‘Cazzo, non si apre’ nella mente di Char l’unico pensiero era poter uscire da quella casa.
«Per caso cercavi queste?» lei si gira e vede Harry che ha le chiavi in mano e le fa girare attorno al dito.
Con passo svelto si dirige verso di lui e prova a prendere le chiavi, ma senza alcun risultato.
 
Era li, seduta sul divano, con la testa bassa seguendo quel discorso noioso che le stava facendo Harry.
Ma quando è troppo è troppo, lei si alza e infastidita da quelle parole urla
«Vuoi farmi la predica per tutto il giorno? Io ho dei soldi da guadagnare!» Harry scioccato dalle sue parole si avvicina a lei e le prende il polso.
«Resta…» le sussurra all’orecchio quasi implorando, ma lei proprio è cocciuta.
Prende le chiavi che ha lascito Harry sul tavolino e va verso la porta sul retro.

Apre la porta e prende dalla borsa il pacchetto di sigarette e l’accendino.
Era nervosa, l’avrebbe finito tutto, di sicuro.
Si trova subito per strada a camminare, le chiavi le aveva lasciate nella serratura della porta.
 
Si diresse ad un parco. C’era l’erba bagnata e i bambini che saltavano nelle pozze d’acqua.
Da piccola le sarebbe piaciuto poter essere spensierata, ma la sua vita la vissuta in un ospedale, i genitori malati.
Era così che aveva imparato ad essere forte, con tante delusioni poi si ci abitua.
Si era seduta su un panchina e pensava a come aveva conosciuto quel ragazzo.
 
«Buon giorno signorina» i suoi pensieri erano stati interrotti dalla voce di un ragazzo.
Come al solito non aveva risposto, odiava parlare quando era immersa nei suoi pensieri.
«Zayn» disse porgendole la mano. Lei l’afferrò e la stinse debolmente, quasi scocciata.  «Potrei sapere il vostro nome, signorina?» chiese Zayn. Lei non rispose, e poi cosa lo spingeva a darle del voi? Ne era irritata.
Lei si girò avanti non dandogli ascolto e prese dalla borsa un’altra sigaretta che accese e si avvicinò alla bocca. Mentre faceva questo lui fece un’affermazione «Siete un tipo di poche parole signorina» l’aveva innervosita, ma non disse niente.
«Vi piace ballare? No, perché adesso arrivano gli animatori per i bambini e sapete, mettono anche qualche nostra canzone» Zayn parlava a vuoto, come se accanto a lui non ci fosse nessuno. Ma almeno parlava.
’Che significa, con qualche nostra canzone?’ si chiedeva Charlotte, ma non chiese niente a quel ragazzo, lei era quella che non parlava.
 
Lui continuava a parlarle, mentre quegli animatori facevano ballare i bambini.
«Oh, amo questa canzone…vi va se balliamo?» chiese lui, ma come sempre lei non rispose.Lui si alzò in piedi e la prese per mano.
«Ma che fai?» chiese lei alzandosi per la troppa forza del ragazzo.
«Voglio ballare con voi, signorina» le mise la mano sul fianco e cominciò a fare piccoli salti.
Lei lo seguiva imbarazzata. La fece volteggiare un paio di volte e poi casche.
«It make your lips so kissable, and your kiss unmissable, your fingertips so touchable…» e si guardarono negli occhi. Erano a due centimetri di distanza quando…






Ciaooooooooooo…
Ho fatto il capitolo un pochino più lungo, se devo continuare, recensite.
Bene, non sapendo cosa scrivere vi dico che ho fatto oggi: ho fatto colazione, sono andata a scuola, non sono stata interrogata perché la prof non c’era (il che, è una grande botta di culo, perché non avevo studiato) poi sono tornata a casa e ho scritto il capitolo, e ora vado a deprimermi con i miei compiti…
P.S. scusate la noia della mia vita
Ciaoooooo tigrottine ♥ ♥ ♥ 
  
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