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Autore: Mokona_    28/05/2013    2 recensioni
Buonsalve!
Finalmente ci siamo...la tanto attesa jerza week è arrivata! E Mokona è pronta a dare il meglio di sé, per cercare di rendere giustizia al suo OTP....con riferimenti/accenni nalu, gruvia, gale e anche lami, che non guastano mai.
Day 1: Hope
Day 2: Freedom
Day 3: Atonement
Day 4: Stars
Day 5: Promise
Day 6: Love
Day 7: Forever
Dal capitolo 7:
"Fu un pomeriggio del Dai Matou Enbu che Erza riuscì finalmente, grazie all’aiuto di Mira e Ultear, ad ottenere la verità da parte di Jellal.
Le due malefiche matchmaker avevano trovato il modo per chiuderli in uno sgabuzzino, costringendoli così ad una vicinanza tutt’altro che sofferta, ma che non consentiva loro di stare più lontani di cinque centimetri l’uno dall’altra".
Happy jerza week!
Enjoy your read!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gerard
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Day 3:
Atonement
 
 
 
Sarebbe riuscito a perdonarsi?
Jellal aveva risposto a questa domanda anni fa, ormai.
No, non ci sarebbe mai riuscito.
Non importava quante gilde oscure avrebbe distrutto, quanti fuorilegge avrebbe catturato, quante vite avrebbe salvato.
Non importava, perché lui aveva fatto del male alla sua Scarlet.
L’aveva ingannata, l’aveva ferita, aveva spezzato il suo cuore in mille pezzi.
Ma non era solo questo: lui aveva cercato di ucciderla.
Poi, ovviamente, c’era il discorso dell’aver preso in giro l’intero concilio, di tutti gli anni di vita che aveva tolto ai prigionieri, di come si era preso gioco di loro; aveva cercato di limitare le morti il più possibile, ognuno di loro era un anello importante nella catena adibita a costruire il system-r.
E aveva ucciso Simon.
L’aveva ucciso, e nessuno avrebbe potuto più riportarlo indietro.
L’unica cosa che poteva fare allora era vivere per salvare la vita degli altri, e non permettere a nessun altro di commettere i suoi stessi errori.
La verità era che Jellal pensava di non meritare un dono importante come la vita.
Lui non accettava compromessi, mezzi termini; aveva distrutto delle vite, il giusto prezzo da pagare sarebbe stato quantomeno distruggere se stesso. Poco importava che lo avesse fatto perché controllato da qualcun altro, poco importava che aveva ucciso il suo migliore amico contro la sua stessa volontà.
Ad ucciderlo era stato lui, con le sue mani.
E per questo avrebbe dovuto pagare.
Ma allo stesso tempo Erza gli aveva fatto capire che abbandonare la sua vita sarebbe stato un insulto alla memoria di Simon.
La vita era preziosa, lui in particolare non poteva permettersi di sottovalutarne il valore. Avrebbe continuato ad espiare le sue colpe, nel modo migliore che gli si sarebbe presentato. E quello, almeno fino ad allora, era stato lavorare più duramente possibile per raggiungere lo scopo ultimo di Crime Sorcere: eliminare ogni rimasuglio dell’oscurità di Zeref dal mondo. Il che li avrebbe impegnatati per almeno tutta la vita.
Anche se avrebbe voluto dire stare lontano da Erza. Avrebbe sopportato quel dolore, l’avrebbe considerato parte della sua punizione.
Lui era l’oscurità.
Lei era la luce.
Per questo avrebbe fatto di tutto perché qualcuno che lei meritava sarebbe potuto stare al suo fianco. Perché lui non la meritava, neanche lontanamente. Non avrebbe neanche dovuto respirare la sua stessa aria.
Avrebbe preferito che lo odiasse, e invece no. Non solo rifiutava la sua compagnia, ma lo andava addirittura a cercare, tentando di stargli vicino il più possibile. Fin troppo vicino, per i suoi gusti.
Come quella volta in spiaggia, quando la sua ragione non era riuscita a sopprimere il suo cuore, o come quella volta, a Ryuuzetsu land, quando…- Jellal ogni volta che i suoi pensieri sfociavano in quella zona scuoteva la testa, o si schiaffeggiava mentalmente (o a volte anche fisicamente), sotto il ghigno di Meredy e gli sbuffi scocciati di Ultear, entrambe fin troppo consce del soggetto dei suoi pensieri.
Ma non poteva permettersi di amarla, figurarsi il formare pensieri di natura lucrosa su di lei!
Come soluzione a questa situazione il mago aveva inizialmente pensato di allontanarsi, semplicemente sparire dalla sua vita. Aveva però abbandonato subito l’idea.
Per quanto fortemente desiderasse di mettere le distanze tra loro due, in modo da non avere più la possibilità di ferirla, si rendeva conto che la sua stessa lontana l’avrebbe fatta soffrire.
E lui aveva promesso che non l’avrebbe più fatta piangere. Dopo la fine dei giochi, tuttavia, Jellal aveva cercato comunque di ridurre i loro incontri al minimo: avrebbe voluto che Erza si fosse innamorata di una persona per bene, che viveva nella luce, e che avrebbe saputo renderla felice come lei meritava.
Fu quando ebbero quella conversazione che Jellal capì di aver sbagliato tutto.
Crime Sorcere aveva fatto visita a Fairy Tail seguendo il desiderio di Meredy, che moriva dalla voglia di rivedere Juvia, e di Ultear, che voleva vedere come si stava comportando Gray.
In verità erano state così insistenti solo per Jellal; vedevano da un miglio di distanza che la lontananza da Erza (e la situazione in cui si era ficcato da solo) lo stavano uccidendo.
Per questo insieme a Mira avevano escogitato un semplice ma astuto piano, che li avrebbe costretti a mettere le cose in chiaro.
Fu così che Jellal si ritrovò chiuso nella stanza di Erza;
aveva iniziato a sospettare qualcosa di sporco non appena aveva sentito la voce della maga al posto di quella più profonda di Laxus (pensava di trovarsi nella sua camera), con una malefica Mira che urlava da dietro la porta: ”Non apriremo finché non avrete fissato la data del matrimonio!” E un’Ultear che aggiungeva.”Ed è inutile che provi a mentire, Jelly, abbiamo fatto un incantesimo che ti impedisce di farlo. E se non ti muovi Meredy ti collegherà con un link sensoriale ad Erza, così non dovrai fare neanche la fatica di dirle tutto! Scegli tu quale opzione preferisci.” Jellal, dopo aver maledetto la sua compagna in tutti i modi che conosceva, si allontanò dalla porta, dalla quale aveva appena cercato di uscire, e si voltò per fronteggiare Titania.
Le scuse che stava però per rivolgerle per il comportamento di Ultear gli morirono in gola.
La maga lo fissava intensamente, le sopracciglia leggermente corrugate, la bocca socchiusa e le guance leggermente arrossate.
Per di più, indossava solo una leggera vestaglia, con poca stoffa e troppo pizzo, che lasciava decisamente poco spazio all’immaginazione.
Per Mavis, Erza!
Fu troppo per Jellal, che si trovò a combattere contro quella parte di lui che gli diceva di correrle incontro, abbracciarla, e iniziare a baciare quelle labbra rosa, per non lasciarle andare più.
Non fece nessuna di queste cose; una volta domate (o almeno così sperava) le fiamme che gli divampavano dentro, si sedette sul suo letto, incerto sul da farsi.
Pochi secondi dopo la maga lo raggiunse, sedendosi accanto a lui. Rimasero in silenzio per qualche minuto, senza che nessuno trovasse il coraggio di alzare lo sguardo.
Poi, il mago iniziò a parlare; ormai era in ballo, non gli restava che ballare.
“Erza…” Iniziò, guardandola negli occhi e rivolgendole lo stesso sorriso triste e dolce di quando era stato portato in prigione; “Io ti amo.”.
Lo disse così, senza tanti giri di parole. Lo disse prendendole la mano, stringendola fra le sue, continuando a sorridere anche quando la maga arrossì furiosamente, assumendo il colore dei suoi capelli, e iniziò a balbettare frasi sconnesse sulla torta alle fragole.
Continuò a dire quello che voleva dire, come se non avesse aspettato altro: ”Ti amo dal più profondo del cuore, dal primo momento in cui ti ho vista, e tu hai sorriso. Sei quella che mi ha portato fuori dalle tenebre, sul sentiero che porta alla luce. E non sarò mai in grado di ringraziare abbastanza il cielo che ha mandato in terra un angelo come te.
Non sarei nulla senza di te.
Ti amo davvero, Erza.”
Lei, completamente impreparata a quel flusso di parole e a quello sguardo così sincero, deciso e innamorato, stava iniziando lentamente a sciogliersi. E dire che Mira si era raccomandata di fare il primo passo, che lui era troppo timido!
“Ma…”
C’era un ma?
“Io non ti merito. Ti ho ferito, ho cercato di ucciderti, non potrei mai starti accanto come meriti, non potrei renderti felici come potrebbe qualcun altro.”.
La maga raggelò.
Quindi ancora si stava facendo questi problemi?
“Tu sei forte, bellissima, ammirata da tutti; sei perfetta. E vivi nella luce. Non voglio sporcarti con la mia oscurità.
E tu meriti di essere felice. Meriti qualcuno molto meglio di me, che sia alla tua altezza.
Qualcuno che-”
“Jellal, smettila.”
Erza gli aveva preso il volto fra le mani, e lo stava fissando con dolore.
Non disse niente.
Semplicemente, si avvicinò.
E lo baciò.
Fu un bacio casto, che durò non più di qualche secondo.
Per entrambi, però, quel singolo bacio sarebbe valso tutto il tempo del mondo.
Mentre l’uno cercava di mettere a tacere i fuochi d’artificio che gli erano scoppiati dentro, e l’altra cercava di ignorare le campane nuziali che avevano iniziato a suonarle in testa, i cuori di entrambi si erano finalmente uniti in uno solo, e non avrebbero più permesso ai loro nemici cervelli di separarli.
“Jellal, tu sei tutto quello che voglio.”
Erza pronunciò queste parole velocemente, come se quelle non avessero fatto altro che aspettare fino a quel momento per fuoriuscire.
“Non voglio qualcuno che cammina nella luce, non voglio qualcuno migliore di te.
Voglio te, Jellal Fernandes, te e basta.”
A quel punto gli occhi di Titania cominciarono a velarsi di un filo acquoso; aveva tenuto dentro quelle cose per fin troppo tempo, e adesso stavano uscendo come un fiume in piena.
“Hai detto che merito di essere felice, no? Ma come faccio ad essere felice se l’uomo che amo è troppo impegnato a distruggere gilde oscure per stare con me?” Non si accorse delle lacrime che avevano iniziato a scorrerle lungo il viso, né di essersi aggrappata alla maglietta del criminale, come se quella fosse stata la sua ancora di salvezza.
“Anche io ti amo, Jellal, ti ho sempre amato!
Se davvero sei addolorato per quello che mi hai fatto e vuoi scontare le tue colpe, allora non allontanarti più.
Rimani con me.”
Fu in quel momento che Jellal capì di aver sbagliato tutto.
E decise in che modo avrebbe rimediato agli errori che aveva fatto.
Semplicemente, le sarebbe stato vicino, e l’avrebbe amata con tutto l’amore che c’era al mondo, finché lei l’avrebbe voluto.
Era vero, lui voleva che lei fosse felice. E se quella felicità era procurata dalla sua vicinanza, chi era lui per negargliela? Fino a quando lei l’avrebbe voluto, lui ci sarebbe stato.
Per lei.
Amarla sarebbe stato il modo in cui avrebbe espiato i suoi peccati.
Non appena formati quei pensieri, afferrò i polsi di Erza per scostarli gentilmente dal suo volto, lasciando finalmente divampare quelle fiamme che aveva tentato di placare per più di otto anni, ormai.
Si avvicinò piano, socchiuse gli occhi e iniziò a baciarla, la passione che iniziava a prendere il sopravvento.
Lei rispose pressoché immediatamente a quel bacio, così tanto atteso e desiderato.
Si separarono solo quando furono costretti dalla mancanza d’aria, ansimando leggermente.
Si guardarono negli occhi per qualche secondo, l’una beandosi della visione dell’altro, scambiandosi con lo sguardo tutte le parole celate nel profondo del cuore.
Jellal però preferì pronunciarne alcune ad alta voce, come per confermare i pensieri dell’altra.
“Non ti lascerò più, Erza.
Rimarrò insieme a te.
Per sempre.”
Erza rispose con un singolo ma luminoso e sincero sorriso, che al mago sembrò il più bello del mondo.
E si permise finalmente di baciare quelle labbra sorridenti che amava così tanto, mentre una calma e una felicità mai provata prima lo invadevano.
Era davvero la cosa giusta da fare?
Jellal lasciò che quella domanda si accantonasse in un angolo remoto della sua mente;
ora la sua vita aveva uno scopo, e non l’avrebbe mai più perso di vista.
 
 
 
 
Angolino di Mokona_
Buonsalve! Durante il giorno mi vengono in mente un sacco di cose che dovrei scrivere qui, ma puntualmente me ne dimentico…XD Ok, andiamo con ordine. Innanzi tutto qui à http://jerzaweek.tumblr.com/ trovate tutte le fan art/fiction jerzose che stanno girando su tumblr…tra le fan art ci sono/ci saranno anche le mie, se volete...
In secondo luogo…non so cosa sia uscito fuori qui. Mi sembra tanto di essere caduta nell'OOC...e non riesco a capire perchè devo inserire cavolate che suonano ridicole anche a me in momenti seri. Boh, spero che vi piaccia comunque. Ditemi se metto troppo zucchero...anche se la dose da ora in poi non farà altro che aumentare, vi avviso. Mi scuso in anticipo se qualcuno avrà un attacco di iperglicemia.
Trullallero trullallà.
Sappiate solo che il cuore mi scoppia di felicità nel vedere quante persone stanno partecipando all’evento, pensavo che sarei stata l’unica.
Ci sentiamo domani.
Kiss
Mokona_
   
 
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